“EXPONIAMOCI”: GIOVANI VERSO L’IMPRESA

“Da Expo alla creazione d’impresa per i giovani piacentini: percorso partecipato di ricerca, formazione e sviluppo”. E’ il progetto che il comune di Piacenza, insieme all’Università Cattolica, ha presentato all’Agenzia Nazionale Giovane ottenendo un contributo di 5 mila euro. Il progetto è stato realizzato nel periodo compreso tra l’8 settembre 2015 e il 30 ottobre 2015 presso la sede di Piacenza dell’Università Cattolica e a sede di “Spazio 2- La nuova Cittadella dei giovani”. Si è articolato in un percorso di ricerca-azione rivolto a 14 giovani che hanno partecipato nel periodo di Expo all’iniziativa “Noi giovani ci Exponiamo”. L’accompagnamento del gruppo dei giovani ha preparato alla creazione di un’impresa che possa operare nell’ambito del turismo sociale, della promozione del territorio, dell’accoglienza di gruppi, prevalentemente nell’ottica dei giovani per i giovani. Le azioni di accompagnamento formativo si sono sostanziate in colloqui individuali di orientamento e patto di adesione all’iniziativa, la costruzione del gruppo di lavoro e la sua formazione; la definizione degli obiettivi, la costruzione di strumenti, la formulazione di un’ipotesi d’impresa. Gli esperti intervenuti: Valentina Araldi per l’autoimprenditoria; Alessandro Candido, professore a contratto di legislazione dei beni culturali nell’Università di Firenze; Ilaria Galavotti, dottoranda esperta di business plan all’Università Cattolica; Maurizio Davolio, presidente dell’Aitr, l’Associazione Italiana Turismo Responsabile; Valentina Bruzzi di Europe Direct; per Spazio 2 Stefano Sandalo; Enrico Carosio, pedagogista e formatore, ha accompagnato la costruzione del gruppo e il processo di sviluppo dell’idea imprenditoriale.

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SOGIN NON E’ UNA SCATOLA VUOTA

Sogin non è una scatola vuota, all’interno si lavora per mantenere in sicurezza il sito e i depositi e per il completamento della delicatissima fase del decommissioning. E’ ciò che i delagati rsu dell’azienda insieme ai sindacati di categoria hanno voluto riferire alla stampa dopo gli aticoli comparsi sulla stampa nazionale relativi ai lunghi tempi del decommissioning e dei relativi costi. Polemiche strumentali secondo i lavoratori che ogni giorni operano nel sito di Caorso garantendo le massime condizioni di sicurezza per sè e per la popolazione. Da quando è iniziata l’attività di decommissioning sono state portate in fonderia oltre 10 mila tonnellate di materiale da smantellare. Oggi a Caorso rimangono ancora alcune parti contaminate e depositi in cui sono stoccati rifiuti. Ogni pezzo viene misurato e controllato in modo che abbia tutte le caratteristiche per essere allontanato. Non è più presente invece il combustibile spedito in Francia per ritornare in italia nel 2025 in un deposito nazionale. “A Caorso ogni giorno – spiega Gian Emilio Balzarini delegato Rsu – controlliamo l’impianto, ciò che viene prodotto per garantire che nulla di dannoso esca dal sito”. Il sito di Caorso conta un centinaio di dipendenti, in tutto un migliaio comprese le sede centrale di Roma e le altre otto sparse sul territorio nazionale. Il 24 novembre a Roma si terrà un incontro con i vertici nazionali.

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DE MICHELI: “NESSUN DISIMPEGNO DEL SITO DI CORTEMAGGIORE. BASTA STRUMENTALIZZAZIONI

Nessuna intenzione da parte di Saipem di trasferire o chiudere il sito di Cortemaggiore. A confermarlo è, ancora una volta il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che ha preso contatti con l’azienda dopo le notizie diffuse nei giorni scorsi sulla possibilità di un trasferimento di tutti i dipendenti entro il 29 febbraio prossimo. “Come già affermato più volte in questi mesi – scrive l’on. De Micheli – l’azienda sta affrontando serie difficoltà legate alla congiuntura del mercato petrolifero, ma si impegna a salvaguardare l’occupazione. Ho preso subito contatto con la dirigenza Saipem – afferma – dopo le notizie che si sono diffuse sulle sorti del sito di Cortemaggiore. L’azienda mi ha ribadito che non è in discussione il mantenimento degli uffici e del sito produttivo specializzato di Cortemaggiore. Mi ha confermato altresì il proprio impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Inoltre mi è stato precisato che non è stata inviata nessuna comunicazione ufficiale ai lavoratori. Non è un mistero che la situazione del mercato degli idrocarburi, con il prezzo del petrolio dimezzato, hanno costretto l’azienda da un lato a mettere in atto un piano di razionalizzazione, e dall’altro ad impegnarsi in una strategia di rilancio per l’acquisizione di importanti commesse che potrebbero portare nuove attività anche a Cortemaggiore. Il piano industriale dell’azienda è stato illustrato dai vertici in Parlamento e pone le basi per la ripresa della produzione e pert preservare la sua competitività nel mondo. A questo proposito voglio ricordare che in Confindustria Piacenza è aperto un tavolo di confronto sulla Saipem di Cortemaggiore e in quella sede saranno affrontate le prospettive dello stabilimento”. Oltre a questo il sottosegretario specifica che non ha ricevuta dal primo cittadino di Cortemaggiore Gabriele Girometta alcuna richiesta di incontro. “Come è noto – prosegue – ricevo tutti gli amministratori locali che me lo chiedono. A dimostrazione che la nostra attenzione è sempre alta, proprio ieri il collega parlamentare Marco Bergonzi ha posto un quesito alla dirigenza Saipem sullo stabilimento di Cortemaggiore, nel corso di un’audizione che si è tenuta alla Camera. Su una vicenda come quella della Saipem, che rimane delicata, visto il momento complicato dell’azienda, vorrei infine rispedire al mittente le critiche provenienti da esponenti politici che si sono distinti soltanto per la capacità di fare propaganda, senza mai aver ottenuto un solo risultato concreto per il proprio territorio. E’ deprecabile strumentalizzare questioni che riguardano lavoro e lavoratori, aziende dell’indotto e un’intera filiera produttiva.”

cortemaggiore trasferimento

ATTENTATI, AUMENTANO I CONTROLLI MA NON LE RISORSE

Anche a Piacenza è stata innalzata al massimo l’attività di controllo e vigilanza del territorio, con particolare attenzione a tutti gli obiettivi potenzialmente a rischio di attentati terroristici anche nella nostra provincia. Questo è emerso dalla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Misure già, per altro, in vigore da sabato a seguito degli attentati di Parigi. L’innalzamento dell’attività di controllo è stato esteso anche alle manifestazioni culturali, sportive e religiose oltre che a tutti i luoghi dove di registra una forte affluenza di persone. E’ stata ulteriormente sensibilizzata l’attività info-investigativa. Sono stati disposti frequenti posti di controllo  ed innalzato il controllo su arterie stradali e reti ferroviarie. Il prefetto Anna Palombi ha chiesto uno sforzo alla Polizia Municipale affinchè vengano istituite pattuglie notturne in modo che la forze di polizia statali non vengano distolte dal controllo del territorio. Un aumento dei controlli che non va di pari passo con l’implementazione dell’organico a disposizione che rimane quello di sempre, ha ribadito il prefetto. “Le risorse sono quelle di sempre – ha precisato -per questo ho chiesto un ulteriore impegno alle forze di polizia”. L’unico supporto esterno su cui il territorio può contare è il reparto di prevenzione e crimine di Reggio Emilia. E’ stata ribadita, inoltre, la necessità di una tempestiva circolarità di notizie tra tutte le Forze di Polizia di ogni elemento di interesse.

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AD ARPA 18 TRASFERIMENTI DALLA PROVINCIA: PEZZA O GIOVAMENTO?

Degli 89 dipendenti della Provincia che verranno trasferiti a seguito della trasformazione dell’ente, a partire da gennaio, 18 inizieranno a lavorare ad Arpa, nella sede di via XXI Aprile. Attualmente i dipendente dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente di Piacenza sono 75, negli anni d’oro arrivarono anche a 89. Entro fine anno scenderanno a 72 per tre pensionamenti. I 18 nuovi inserimenti sono da leggersi come una “pezza” o un giovamento per la sezione locale di Arpa, da anni ormai alle prese con una forte carenza di personale?

Lo abbiamo chiesto al direttore Giuseppe Biasini

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“PIACENZA CITTA’ DELLE TRE C” SI PRESENTA

Piacenza città delle Tre C: è il gioco che verrà presentato sabato 28 novembre all’auditorium Sant’Ilario dall’Associazione Sportiva No Profit “Piacenza Cultura Sport e l’Associazione di volontariato “Oltre l’autismo”. Pensato per un minimo di due giocatori fino ad un massimo di sei, Piacenza Città delle Tre “C” è stato realizzato come materiale didattico; lo scopo è duplice, far divertire i partecipanti e allo stesso tempo dare informazioni di base su Piacenza e il suo territorio. Ogni parte del gioco fornisce informazioni: a partire dal tabellone, che rispecchia il tracciato delle mura farnesiane cittadine, per arrivare alle singole caselle e agli altri elementi del gioco, a cui corrispondono vie e altri luoghi esistenti, con domande ed eventi reali. L’obiettivo del gioco è semplice: diventare il giocatore più ricco. La scatola base ha come tema unico la città di Piacenza; schede di approfondimento, fonti e altro materiale sono disponibili gratuitamente nello spazio digitale del progetto, insieme ad integrazioni e nuovi tabelloni tematici (Espansioni). Un’opportunità unica, che permette al gioco di essere sempre aggiornato: viene presentata non solo la cittadina e il suo territorio, ma anche Enti, Istituzioni, Attività Commerciali e Associazioni, realizzando un prodotto che espone la Realtà che ci circonda e che ogni giorno viviamo. Appuntamento sabato 28 novembre dalle 16 in Sant’Ilario.

piacenza tre C

SAIPEM, ENTRO FEBBRAIO TUTTI TRASFERITI. L’AZIENDA SMENTISCE

Saipem torna a far preoccupare. E a preoccuparsi dovrebbe essere il territorio intero, dato che si torna nuovamente a parlare di trasferimento dei lavoratori e quindi della perdita dello storico sito di Cortemaggiore. Ma anche in questa circostanza, come era accaduto 4 mesi fa, l’azienda smentisce attraverso il responsabile relazioni industriali e sindacali a cui i sindacati di categoria locali hanno chiesto un incontro quanto prima. La vicenda era salita alla ribalta delle cronache nel luglio scorso, se ne erano occupati anche alcuni programmi tv nazionali; poi l’allarme pareva essere rientrato anche se da un anno e mezzo si sta attuando una graduale riduzione del numero dei lavoratori. A partire dagli interinali ai quali non è più stato rinnovato il contratto, colpa, aveva detto l’azienda del crollo del prezzo del petrolio che aveva mandato in crisi il gioiello italiano. Ma oggi la situazione si arricchisce di nuovi particolari: ci sarebbe una data, solo una voce infondata per la direzione, il 29 febbraio, entro la quale l’azienda dovrebbe trasferire i lavoratori fissi rimasti. Ad oggi il quadro è questo: sei dipendenti fissi più trasfertisti italiani e romeni, per un totale di 52/55 persone. Di nuovi progetti – ci riferisce un dipendente – neanche l’ombra da mesi, anzi i macchinari da luglio sono stati trasferiti in gran parte nello stabilimento della Romania: un muletto, una sega per tagliare i tubi e un trapano a colonna a breve verrà imballato, l’unico rimasto a Cortemaggiore. Dei sei dipendenti fissi, tre dovrebbero essere ricollocati a Milano nella sede centrale, ai restanti potrebbe essere proposto un pensionamento anticipato. I trasfertisti invece farebbero ritorno nei paesi d’origine. Una voce arrivata anche al sindaco di Cortemaggiore Gabriele Girometta che aveva mandato una lettera all’inizio di luglio a consigliere di amministrazione Stefano Cao ottenendo rassicurazioni sulla non chiusura del sito. A settembre un nuovo contatto con la proprietà e l’invito, neanche troppo velato – ci ha confessato il primo cittadino – a rimanere ai margini, perchè la trattativa era strettamente sul piano sindacale. Anche il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, nei mesi scorsi aveva rassicurato sul futuro di Saipem, aggiungendo che insieme alla direzione si stava lavorando nell’ottica di un consolidamento della presenza dell’azienda e delle prospettive di crescita del polo formativo di Cortemaggiore. Ma di quali prospettive di crescita si più parlare se i dipendenti potrebbero essere in parte ricollocati e in parte mandati in pensione anticipata? Senza di loro non ci potrebbe essere neppure la formazione, ad oggi sono una decina gli ingegneri in addestramento.

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ELEGANZA E SOLIDARIETA’, PER LA CENA BENEFICA A PALAZZO GOTICO

Eleganza e solidarietà. La cena benefica di gala per la chiusura di Expo si è svolta in un clima elegante e raffinato votato alla solidarietà. Il ricavato della serata è stato interamente devoluto al fondo Caritas per le popolazioni colpite dall’alluvione del 14 settembre. Gli chef stellati piacentini hanno preparato il menù, i sommelier hanno pensato ad abbinare i vini la gente ha offerto il proprio contributo per una buona causa. Palazzo Gotico si è trasformato un in vara e propria sala da ricevimento con una trentina di tavoli sobriamente apparecchiati arricchiti dal sapiente tocco di Davide Groppi per le l’illuminazione. “Non siamo qui per celebrarci – ha detto il sindaco Dosi – ma per ricordare che abbiamo fatto grandi cose perchè le abbiamo fatte insieme e per affermare che di fronte a una disgrazia siamo stati capaci di reagire in una maniera non comune”. Nel corso della serata sono stati ripercorsi i momenti salienti dell’esperienza piacentina ad Expo allietati dalle voci del coro del Gospel Choir. Alla cena hanno partecipato per lo più i rappresentanti delle istituzioni e delle principali associazioni, ma anche privati cittadini.

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CAMUSSO A PIACENZA: “NON ABBIAMO UN PIANO DI PACE CONTRO LA GUERRA”

Lavoro, pensioni, sanità e il grande tema dell’integrazione. Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, ha parlato per oltre un’ora al termine dell’ attivo dei quadri e dei delegati Cgil di Piacenza. Gli attentati di Parigi sono stati la costante di ogni intervento, compreso quello del leader della Cgil a cui sono state affidate le conclusioni: “la parola pace è scomparsa per lasciare il posto alla parola guerra – ha detto – è sempre stato chiaro cosa è la guerra ma non il piano di pace, il nostro paese non ha una politica del dopo”. Poi il discorso si è incentrato sulle disuguaglianze; dividere è di destra, unire è di sinistra- ha detto il segretario dello spi Ferrari. Parole riprese dalla camusso per descrivere quello oggi sta producento la legge di stabilità, nel mirino delle critiche del sindacato. A partire dalla sanità, per cui ci sono 9 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi – denuncia il numero uno della Cgil – alla scuola, fino ad arrivare al lavoro con l’esplosione dei voucher, arrivati a quota 80 milioni.

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ASSOCIAZIONE ITALO MAROCCHINA: “NESSUNA RELIGIONE INCITA AL TERRORISMO”

Una nuova condanna all’attacco terroristico di Parigi è stata espressa dall’Associazione Culturale Italo Marocchina di Piacenza. “E’ scritto nel Corano che chiunque uccida un uomo sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E che ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità.  Noi come musulmani in Italia ripudiamo la violenza di ogni tipo e ci sentiamo privilegiati a vivere in un clima di pace e di sicurezza grazie all’esistenza in  Italia di uno Stato di Diritto che garantisce i diritti delle minoranze, la libertà di espressione e la libertà di culto. Uccidere le persone per far passare un messaggio è drammatico, disumano, ed esprime la cattiveria e l’odio a cui sono arrivate queste persone. Persone che seminano il terrorismo direttamente e indirettamente, persone che per una cosa o un altra hanno reso il mondo un fiume di sangue pieno di orfani e rifugiati, persone che hanno dichiarato guerra a chi non la pensa come loro. Il terrorista non ha mai avuto una religione, perchè nessuna religione incita al terrorismo”.

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