Le risposte dell’assessora Adriana Fantini alle sette domande della Consulta Ambiente e Territorio sulla ex Manifattura Tabacchi sono “insufficienti”. “Non è nostro compito esprimere giudizi politici sulle amministrazioni questa e quelle che l’hanno preceduta – scrive la Consulta – ma riteniamo che siano necessarie risposte chiare e dettagliate, proprio per consentire quel dialogo da tutti auspicato. Presentiamo anche una proposta che riteniamo interessante e che potrebbe togliere dalle secche trentennali l’auspicio di tutti i piacentini di acquisire al patrimonio pubblico comunale l’area verde di via Morigi”.
Ecco il testo:
La Consulta, come dice la parola, è un organo consultivo che opera sulla base del Regolamento della Partecipazione del 2013. Un organismo purtroppo assai poco sfruttato dall’Amministrazione comunale, anche se potenzialmente molto utile, non solo per conoscere l’umore dei cittadini e delle associazioni
sui progetti più importanti e più impattanti della città ma anche per ottenere “pareri” (artt. 18 e 19) basati anche su specifiche competenze (verde, mobilità, consumo di suolo, ecc.).
Riconosciamo all’Assessora Fantini di aver più volte risposto ai nostri inviti in Consulta, per discutere degli Accordi Operativi, del PUG, dei beni demaniali dismessi, di Piazza Cittadella, ecc. Anche se il dialogo non significa solo accettare di partecipare alle riunioni ma significa ascoltare e fornire le risposte che potrebbero permettere ai cittadini di avere una visione più chiara degli orientamenti o delle decisioni dell’Amministrazione, cosa che, in molti casi, purtroppo, non è avvenuta. Quanto all’ex Manifattura Tabacchi non abbiamo mai formalizzato le “sette domande” ma chiesto molte volte informazioni ai
diversi assessori coinvolti, soprattutto in merito al progetto esecutivo dell’area verde, sia verbalmente in riunioni pubbliche, sia con sollecitazioni personali.
Comunque sia, per quanto concerne le risposte fornite dall’Amministrazione, siamo costretti ad esprimere una decisa insoddisfazione, per i seguenti motivi:
1) A chi sono destinati i nuovi alloggi? L’Amministrazione ha eluso la domanda che facciamo fin dall’avvio del percorso del PUG nel 2023: dove è andata ma soprattutto dove andrà ad abitare la gran massa dei lavoratori della logistica, con contratti a lungo o a breve periodo, se tutte le nuove costruzioni residenziali sono destinate a fruitori ad alto reddito (edifici in classe A) o alla cosiddetta fascia grigia, cioè a quelle persone-famiglie che hanno un reddito superiore ai requisiti per accedere all’edilizia pubblica? Gli obiettivi della “rigenerazione urbana” non dovrebbero consistere nella
risoluzione di questa grave criticità, nota a tutti da tempo?
2) Altezza degli edifici. Non si tratta di gusto personale. Che le nuove costruzioni debbano essere sviluppate in altezza per non consumare suolo, lo abbiamo sottolineato noi per primi. Ma c’è un limite determinato dall’assetto morfologico del quartiere. Questo intervento rischia di rappresentare
una ferita al paesaggio e alla vivibilità del quartiere stesso. La percezione diffusa è questa, a prescindere dal rispetto delle norme, ci mancherebbe altro. La considerazione che non rappresenti un’anomalia rispetto alla Besurica o alla Baia del Re, non è una giustificazione, anzi… Bisognerebbe migliorare e rimediare gli errori urbanistici del passato.
3) Scuola media. Non siamo entrati nel merito della utilità di una nuova scuola media. Ci siamo semplicemente chiesti se il decongestionamento auspicato non si sarebbe potuto ottenere anche mediante la ristrutturazione della scuola Calvino, nell’area adiacente al futuro parco della Pertite.
Soluzione assai più idonea per inserire la scuola in un contesto “naturale”, anziché confinante con un supermercato e con il relativo parcheggio.
4) Area verde. “La progettazione del verde potrà essere condivisa solo a conclusione dell’intervento edilizio”, sostiene l’Amministrazione. Perché? Che cosa impedisce di illustrare a priori l’elemento che, a fronte di una tale cementificazione, più interessa e preoccupa i cittadini del quartiere? Questo
chiediamo da tempo e insistiamo di conoscere.
5) Posti auto. Abbiamo chiesto quanti posti auto saranno disponili, fra interrati e fuori terra, al termine dell’intervento edilizio, al netto del parcheggio del supermercato e della scuola. Un dato molto semplice da fornire e che non abbiamo trovato nella risposta dell’Amministrazione.
6) Piste ciclabili. Dalla mappa resa disponibile dall’Amministrazione non si capisce se, ed eventualmente come, la pista ciclabile in sicurezza sarà realizzata lungo via Raffalda, prima dell’intersezione con via Rapaccioli e dopo l’incrocio con via Montebello. In buona sostanza non si capisce perché non si sia colta l’occasione di un intervento di circa 60 milioni di euro per adeguare
la mobilità ciclabile della zona agli indirizzi del PUMS e del Biciplan. Stessa cosa valga per il tratto di via Montebello il cui sedime adiacente alla strada è stato praticamente monopolizzato dal parcheggio del supermercato. E’ possibile rendere pubblico il progetto definitivo delle piste ciclabili progettate?
7) Alberi. Vogliamo assolutamente credere nel dialogo intessuto fra l’Amministrazione e la proprietà del supermercato per individuare quantità (sempre secondo gli standard) e qualità delle essenze individuate, anche prima del Regolamento del verde privato. Riconosciamo anche che l’offerta di
verde di questo parcheggio, rispetto a quello del Galassia (lato Media World) e di via Calciati, ecc. è senz’altro superiore (cioè maggiore di zero…) ma la domanda è se tale intervento di piantumazione risponda davvero ai principi di resilienza e di corretta pianificazione del verde, indispensabili come misura di adattamento ai cambiamenti climatici in corso.
Infine, a riprova del fatto che la Consulta non si pone contro l’Amministrazione ma intende dialogare davvero, su dati concreti, ci permettiamo di avanzare una proposta che riteniamo interessante. Alla luce di tutte le criticità esposte, perché non intraprendere un confronto con gli operatori privati (sia
quelli della Manifattura Tabacchi, sia quelli che stanno realizzando l’importante comparto nell’area ex Camuzzi in Corso Europa, che è debitrice di una “superficie boscata pari a 6.400 mq da realizzare in un’area destinata a verde pubblico”) per favorire l’acquisizione definitiva del confinante campo di
via Morigi, da almeno 30 anni in attesa di essere annesso al patrimonio di verde pubblico comunale? La Consulta sarebbe molto lieta di essere la sede dell’avvio di questo potenziale percorso di compensazione ambientale urbana.


