ASSOCIAZIONE VITA IN CENTRO: “BASTA INTERVENTI SPOT, SERVE MAGGIORE PROGRAMMAZIONE”

Interventi strutturali per rilanciare il cuore di Piacenza di cui fa parte anche il commercio: è la richiesta che arriva forte dall’associazione Vita in Centro rivolta all’amministrazione. Nella nota viene confermata una la situazione di sofferenza che vive il commercio in città, che “che non può essere affrontata
con iniziative episodiche o interventi tampone”. Per questo l’associazione chiede “una strategia organica e di lungo periodo, capace di restituire bellezza, vivibilità e attrattività al cuore della città. Gli eventi, pur importanti per animare le vie nei giorni di svolgimento, non bastano da soli”.

Ecco alcune priorità a cui fa cenno l’associazione: decoro e arredo urbano che passa per una “illuminazione adeguata e arredi urbani più accoglienti. Occorre dire basta ad interventi a spot non coordinati fra loro e invece pensare ad un design complessivo, per restituire carattere ed armonia al centro; troppe piante in vaso vengono lasciate “morire di sete” e questo contribuisce a trasmettere un’immagine trascurata del centro. Servirebbe pensare alla creazione di un’area cani all’interno delle mura”. Altro tema è quello della pulizia e rifiuti “Il nuovo sistema di raccolta rifiuti, con bidoni e bidoncini collocati in pieno centro storico, non solo non contribuisce al decoro, ma peggiora la qualità degli spazi pubblici”; valorizzazione culturale, “Piacenza vanta un patrimonio di circa 200 palazzi risorgimentali, una ricchezza superiore a quella di molte città vicine, e istituzioni d’arte come la Galleria Ricci Oddi, poco conosciute anche dai piacentini. Il centro deve diventare un museo a cielo aperto, con percorsi che guidino cittadini e turisti alla scoperta di questo tesoro diffuso; università e giovani al fine di riportare funzioni universitarie in centro; viabilità e parcheggi, “a fronte dello stallo del cantiere di
piazza Cittadella, occorre pensare a soluzioni concrete e attuabili rapidamente,
ad esempio sfruttando spazi in uso al Genio Pontieri con un accordo con il
ministero della difesa o trovando una soluzione per utilizzare un’area all’interno
dell’ex laboratorio Pontieri. In parallelo serve una revisione degli orari della Ztl e
del carico-scarico merci, insieme a una migliore segnaletica dei parcheggi già
esistenti. La pedonalizzazione graduale di alcune aree può avere un senso ma
solo se accompagnata da un piano organico di rafforzamento dei parcheggi”; sicurezza, “molti commercianti non si sentono sufficientemente protetti, occorre garantire una risposta rapida ed efficace agli episodi di microcriminalità ma anche far rispettare le regole che ci sono: possibile che biciclette elettriche non omologate e monopattini sfreccino anche nelle aree pedonali, come via XX Settembre, senza nessuno intervenga con un controllo efficace?”; rilancio in termini di qualità del mercato bisettimanale e infine puntare su iniziative che attraggano visitatori anche da fuori Piacenza “alcune manifestazioni risultano poco incisive e troppo autoreferenziali” puntando sulle collaborazioni con il conservatorio Nicolini, Il Consorzio Vini o il Consorzio Salumi, “serve una programmazione annuale delle iniziative, una maggiore visibilità degli eventi e soprattutto un palinsesto condiviso, costruito insieme ai diversi attori del territorio e capace di valorizzare storia, cultura e tradizioni della città. Il centro storico di Piacenza ha enormi potenzialità – conclude la nota – ma servono scelte coraggiose. C’è la necessità (anche attraverso organismi e tavoli già esistenti) definire un piano pluriennale di riqualificazione.
L’obiettivo non è solo difendere le attività esistenti, ma costruire insieme una città che sappia attrarre visitatori, studenti, nuove imprese e investimenti. Perché un centro più bello, vivibile e sicuro è un beneficio per tutti i piacentini”.

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