È stata firmata dal dirigente competente la determina che dispone l’aggiudicazione della concessione per la riqualificazione e la gestione del Polisportivo, uno degli interventi più rilevanti messi in campo dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni sul fronte delle infrastrutture sportive e uno dei più rilevanti interventi di riqualificazione su scala nazionale.
La concessione è stata aggiudicata al Raggruppamento temporaneo di imprese costituendo formato da Glaukos Srl (mandataria), Costruzioni Iannini Srl e Ferrari Ing. Ferruccio Srl, al termine di una procedura impostata attraverso un partenariato pubblico-privato, strumento scelto dal Comune per affrontare un intervento complesso, garantendo al tempo stesso qualità progettuale, sostenibilità economica e controllo pubblico sugli obiettivi.
Il progetto si distingue per una ripartizione equilibrata degli investimenti. La quota a carico del soggetto privato ammonta a 11.617.261,63 euro, pari a circa il 51% dell’investimento complessivo, mentre il Comune di Piacenza investe 11.283.167,42 euro, corrispondenti a circa il 49%. Una proporzione che evidenzia in modo chiaro la capacità dell’ente di attivare risorse private significative senza arretrare sul ruolo pubblico di indirizzo e garanzia.
All’interno dell’investimento comunale, 1,5 milioni di euro provengono da un contributo della Regione Emilia-Romagna, mentre 8.305.437 euro sono finanziati tramite mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo. Sul contributo comunale il soggetto aggiudicatario ha inoltre offerto un ribasso dell’1,17%, che riduce l’importo complessivo a 9.690.713,38 euro.
«Con questa aggiudicazione – sottolinea la sindaca Katia Tarasconi – compiamo un passaggio decisivo per il futuro del Polisportivo e dello sport cittadino. È un’operazione importante, costruita con serietà e attenzione all’equilibrio tra risorse pubbliche e private, che ci consente di guardare alla riqualificazione dell’impianto con concretezza e responsabilità».
Sulla stessa linea l’assessore allo Sport Mario Dadati, che evidenzia come «il Polisportivo rappresenti un punto di riferimento per tante società sportive e per centinaia di atleti. Questo intervento consentirà di migliorare in modo significativo la qualità delle strutture e dei servizi, restituendo alla città un impianto all’altezza delle esigenze attuali e future».
“Si tratta di uno tra i più importanti interventi di riqualificazione urbana del nostro Paese – commenta Fabrizio Rampazzo, presidente di Glaukos SSD SRL – con una progettualità che propone un nuovo modello di impiantistica sportiva e un polo natatorio ad uso pubblico moderni e digitalizzati, sostenibili dal punto di vista gestionale e con ridotti consumi di Co2”.
L’obiettivo, condiviso con il Comune, è la realizzazione di un centro rivolto alla pratica di molteplici discipline sportive e acquatiche con particolare attenzione alle attività orientate al benessere delle persone, per un rinnovamento non soltanto degli impianti ma soprattutto del loro uso e gestione, con una sua piena integrazione nel contesto urbano e sociale. “In particolare – aggiunge Rampazzo – voglio citare il centro medico e riabilitativo, insieme alla scuola materna e social hub”.
Dal punto di vista della sostenibilità, il progetto sviluppato dall’advisor Blue Factory Srl Società Benefit e firmato da Sportium Srl, persegue obiettivi di minimizzazione dell’impatto ambientale e un aumento della superficie permeabile sull’intera area dell’intervento. “Il nuovo Polisportivo di Piacenza – conclude il presidente di Glaukos – sarà NZEB e sviluppato con l’obiettivo di ottenere il massimo comfort abitativo con il minor impiego di energia possibile, anche grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili e alla climatizzazione passiva”.
L’aggiudicazione segna dunque l’ingresso del progetto nella fase conclusiva dell’iter amministrativo, preludio ai passaggi successivi necessari all’avvio delle attività previste. Un intervento che si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione degli impianti sportivi cittadini, riconoscendo allo sport un ruolo centrale come fattore di benessere, inclusione e coesione sociale.


