COMUNITA’ FERITA, CITTADINI ARRABBIATI. COME SI FA A TORNARE AD AVERE FIDUCIA?

Appalti truccati, voto di scambio e in mezzo i soldi. Tanti soldi che facevano da collante ad ogni operazione sporca. E’ un quadro accusatorio pesantissimo quello che ha descritto la procuratrice Grazia Pradella nella conferenza stampa, insieme agli altri sostituti procuratori titolari dell’ indagine Matteo Centini ed Emilio Pisante,  presso il comando provinciale dei Carabinieri che hanno eseguito gli arresti. Una vera e propria associazione a delinquere, dedita a truccare appalti per eseguire lavori pubblici, pare con materiali scadenti, a società “amiche” , fino al voto scambio, con tanto di foto della scheda elettorale, nella cabina. Una corruzione senza fine, che si sarebbe protratta da diversi anni, del tutto indisturbata in alta Val Trebbia ma anche in città. Una condotta che sarebbe andata anche di là dell’appartenenza politica. Sindaci, tecnici di enti pubblici, imprenditori edili in una rete dalle maglie strette e dai meccanismi oliati, arrivati pure a sporcare il voto elettorale, quanto di più democratico dovrebbe esserci.

Il commento dei più è stato “incredibile”, “impossibile”, perché è così che sembra se si leggono i nomi dei coinvolti e le loro accuse. In custodia cautelare in carcere ci sono il sindaco di Cerignale Massimo Castelli, il sindaco di Cortebrugnatella Mauro Guarnieri, gli imprenditori Nunzio Susino e Maurizio Ridella. Ai domiciliari il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali, divieti di dimora per la vice sindaco di Zerba Claudia Borrè. Indagati anche il parlamentare di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e Erika Opizzi che si è dimessa dal ruolo di assessore all’urbanistica. In tutto 35 indagati nell’ambito della maxi inchiesta che ha portato a 11 arresti. I capi d’imputazione: associazione per delinquere, concussione, corruzione, abuso d’ufficio, traffico di influenza illecite, turbata libertà degli incanti, frode nelle forniture pubbliche, falso materiale, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, truffa e voto di cambio. Ce n’è da far tremare le vene.

Questa inchiesta è stata dirompente, e lo sarà anche per le conseguenze politiche che si porterà dietro. Massimo Castelli era ad un passo dalla candidatura a sindaco per PD, Art. 1 e Emilia Romagna Coraggiosa per le prossime amministrative. Anche su questo appuntamento, oggi, la situazione è in assoluto divenire. Ieri ero lo shock lo stato più comune a tutti, non solo nel centro sinistra. E’ davvero una brutta pagina, una pagina che fa sanguinare e ferisce una comunità intera.

E’ corretto ribadire che si tratta di accuse; le persone arrestate o indagate hanno il diritto di difendersi e non è corretto che vengano condannate dall’opinione pubblica. Resta tuttavia un quadro accusatorio molto pesante che va inevitabilmente a minare la fiducia dei cittadini. Come si fa a convincerli che non sono tutti uguali, che non si può generalizzare, come glielo si può far credere? Impresa quasi impossibile; se accanto ci si mettono una serie di altri fatti di cronaca giudiziaria in cui Piacenza è stata la triste protagonista degli ultimi anni: il caso Caruso e la caserma Levante. E allora tornano alla mente le parole della giudice Modica che scrisse che in questa città ci sono “poteri vischiosi con il malaffare”, parole che fecero scandalizzare alcuni e riflettere altri.

 

 

 

 

ANTEPRIMA INAUGURA ALLO SPAZIO XNL

Xnl torna alla originaria vocazione di spazio espositiva di arte contemporanea. Lo fa dopo mesi di stop forzato causa pandemia, ma oggi è pronto ad aprirsi ai linguaggi della contemporaneità dell’arte, del cinema, del teatro e della musica.

Quella che vedete è un’Anteprima, ovvero una sorta di introduzione al Programma di Arte contemporanea che da settembre inizierà la sua regolare programmazione sotto la direzione artistica di Paola Nicolin.

Anteprima sarà visitabile fino al 28 febbraio, dal martedì alla domenica con ingresso gratuito. Un’occasione per riscoprire spazi altamente rinnovati con stile e sapienza, tali da poter ospitare laboratori permanenti per la funzione didattica, legando l’aspetto formativo a quello performativo, realizzando uno scambio fra allievi e maestri.

Sono tre le opere che occupano il piano terra e il primo piano del palazzo, accomunate da una meticolosa e sofisticata ricerca dell’immagine durata svariati anni: al pianterreno il video installazione di The pure necessity di Claerbout, versione d’artista del classico Disney Il libro della giungla, della durata di 50 minuti. Il piano superiore è riservato a un’anticipazione della mostra-atelier personale di Francesco Simeti, che sarà presentata in settembre, ora suggerita dalle due opere Rubble, 2007 e Curtain, 2017.

CUCINA SOSTENIBILE ANCHE AL RISTORANTE? SI PUO’

Realizzare un menù anti spreco dall’antipasto al dolce si può, parola di chef. La sfida, oltre che di abilità, è soprattutto culturale, cioè saper riutilizzare anziché gettare. La lotto allo spreco alimentare nella ristorazione è stata al centro della giornata organizzata dall’università cattolica di piacenza in collaborazione con Piace cibo sano e Ricibiamo, per educare al ri-uso sostenibile del cibo.

A condire la giornata la presenza di chef stellati e un contest di cucina anti spreco: l’edizione 2022 è dedicata a ricette adatte per l’asporto. Tre le categorie in gara: futuri chef, chef professionisti, chef di casa.

L’EPIDEMIA RALLENTA: CASI DIMEZZATI IN UNA SETTIMANA. ANCORA TROPPE RESISTENZE SUL VACCINO 5-11 ANNI

L’epidemia rallenta, a confermarlo sono i numeri: i nuovi casi sono passati da oltre 5mila agli attuali 2700, con una riduzione del 46%, praticamente dimezzati. Piacenza con 977 casi per 100mila abitanti è la provincia con il minor numero di positivi in regione.

I tamponi eseguiti sono stati quasi 19mila di cui il 14.7% di questi è risultato positivo. Nelle CRA la situazione è molto migliorata rispetto alla scora settimana: da 120 a 85 casi di cui 54 ospiti e 31 operatori, per lo più pauci o asintomatici, solo un paziente è stato ricoverato.

La maggiore concentrazione di casi positivi si registra nella fascia di età 0-18 e 19-40. Nella prima si registrano 2mila postivi ogni 100mila, nella seconda 2600 ogni 100mila. Se si scorpora la fascia 0-18 si evidenzia una più alta concentrazione tra 6-10 anni con 2600 casi ogni 100mila, 11-13 con 2057 ogni 100mila, ovvero le fasce più scoperte dal vaccino.

Un altro indicatore che conferma il rallentamento dell’epidemia sono le segnalazioni alle USCA che si sono dimezzate: da un migliaio a 502.

Gli accessi medi al pronto soccorso sono stati 15, i ricoveri 199 tra l’ospedale di Piacenza e le clinica Piacenza e Sant’Antonino. In terapia intensiva sono ricoverati 5 pazienti. Si sono registrati 16 decessi, per lo più di over 80 con pluri patologie per cui anche una lieve infezione può risultare fatale,

Grazie ai numeri in calo dei positivi l’ospedale mira a tornare all’assetto originario, ovvero all’operatività totale della chirurgia e della geriatria. In chirurgia sono tornati liberi 16 letti, “da questa settimana stiamo recuperando l’attività ortopedica – ha confermato il direttore sanitario Padrazzini – entro febbraio puntiamo a tornare all’assetto originario”.

La campagna vaccinale prosegue con buoni risultati: la fascia over 50 ha una copertura del 90%, quella 12-19 dell’84.4%, così come ottima è la risposta alla terza dose con gli over 50 oltre l’80%. La nota negativa è nella fascia pediatrica 5-11 anni: “la copertura è insufficiente – ha confermato il dottor Pedrazzini – stiamo chiamando i genitori, predisponendo open day per spingere il più possibile e vincere le resistenza e le paure perché il vaccino è assolutamente sicuro”.

 

 

IL RISCATTO E LA RIVINCITA NELLE STORIE DI PAOLO E OLADELE

Queste sono le storie di Oladele e Paolo, per lui il nome è di fantasia. Sono le storie del loro riscatto dopo anni di difficoltà e ferite che faticheranno a rimarginarsi. Oggi i loro occhi sorridono anche sotto la mascherina, hanno voglia di affermarsi, che significa avere un lavoro, un’indipendenza economica, magari portare in Italia la propria famiglia. Vivono nella struttura di via Buffalari ,gestita dalla cooperativa Papa Giovanni XXIII, in attesa di potersi permettere di pagare autonomamente un affitto.

CUGINI LASCIA IL PD. “TRA COERENZA E SOFFERENZA SCELGO LA PRIMA”

Erano nell’aria e sono arrivate. Le dimissioni di Stefano Cugini dalla carica di capogruppo del Partito Democratico e l’approdo al gruppo Misto sono la fine di un’esperienza certamente vissute in prima linea: militante attivo, assessore al welfare nella giunta Dosi e, in ultimo, capogruppo consiliare con il maggior numero di preferenza. Una militanza fedele, portata avanti senza tentennamenti, fino agli ultimi mesi quando al centro del dibattito politico in casa centro sinistra c’era il futuro di ApP. Alternativa per Piacenza l’ha vista nascere, perché di fatto ne è uno dei genitori, forse l’ha sentita più “sua” di tanti altri. La tribolazioni degli ultimi mesi che hanno visto su due fronti spesso scontrarsi il Pd e l’ala più a sinistra di ApP, la stessa di cui ha fatto parte, hanno portato alla decisione di lasciare.

Una dimissione non solo dal ruolo di capogruppo, ma soprattutto un divorzio politico da partito che non lo ha appoggiato quando ha dato la disponibilità nelle vesti di candidato sindaco. Perché in ballo c’è la possibilità che la sinistra torni al potere delle città, forse unita, erano le premesse iniziali, sarebbe stato più facile. Ma oggi non si può più ragionare così. Ognuno ha fatto le sue scelte. Gli scissionisti, sono diventati ex perché sono rientrati in ApP, il Pd insieme ad Art.1, PSI e alcune civiche sono uscite. Probabilmente a rappresentarli ci sarà Massimo Castelli. Sempre a sinistra, ma seguendo la strada di Alternativa per Piacenza, ci sarà Cugini oggi in grado di agire da battitore libero. “Tra coerenza e sofferenza – ha scritto sul profilo Facebook – scelgo la prima. Ma quanta è la seconda, accidenti”.

CENTRO SINISTRA ANCORA UNA VOLTA DIVISO VERSO LE AMMINISTRATIVE. ERA EVITABILE?

E così tutto si accartocciato su se stesso. I buoni, quanto nobili, propositi di costituire una larga coalizione di centro sinistra che andasse dalla rifondazione, passando per il PD fino alle realtà civiche e associative, sono andati distrutti. Dopo 15 mesi di lavoro Alternativa per Piacenza è arrivata al capolinea. Qualcuno, nella fattispecie Sergio Dagnino uno di quelli che fin da subito profuse impegno per la sua costituzione, scrive su Facebook inutile girarci intorno, è un fallimento.

Dopo un tira e molla di alcun mesi, per certi aspetti logorante se non addirittura estenuante, in cui prima a uscire sono stati i “dissidenti”, poi la parte maggioritaria del gruppo, in testa il Pd, è calato il sipario. Miseramente, mi permetterei di aggiungere per tutti quegli elettori di sinistra che hanno creduto al progetto, e che all’inizio erano in tanti. “Quasi incredibile sentir dialogare persone che prima si guardavano in cagnesco” lo abbiamo sentito dire e scritto diverse volte sulle varie testate, frase pronunciata proprio da chi ha visto nascere ApP.

Il tutto si è incrinato sulla scelta del candidato e sulle modalità di questa scelta. Sono state proposte le primarie da Pd e Articolo 1 in testa. Rifiutate dal gruppo dei novi rappresentato da Sergio Dagnino, Luigi Rabuffi e Stefano Cugini che se sono andati dal gruppo. Gli stessi che dopo una settimana, per rispondere alla mozione di unità presentata per ricompattare il gruppo, si sono ripresentati accettando le primarie. Nel frattempo la parte maggioritaria numericamente della coalizione ha proposto il nome di Massimo Castelli come candidato. Candidato unitario? Candidato per le primarie? Anche su questo punto si è creata confusione, mancanza di chiarezza che hanno portato al risultato di oggi. Partito Democratico, Articolo 1, Coraggiosa, PSI e civiche hanno deciso di lasciare ApP e di andare da soli, probabilmente rappresentati dal candidato Massimo Castelli, sempre che lui rinnovi la disponibilità.

Restano dentro gli ormai ex “scissionisti”. Ho lavorato al massimo delle mie capacità per limare le differenze e mantenere la famosa “unione tra diversi”- scriveva ieri sul profilo facebook Dagnino –  facendomi anche da parte quando qualcuno mi aveva chiesto, di dare la mia possibilità a candidarmi per la carica di primo cittadino. Anche nell’ultima assemblea, la mia dichiarazione di disponibilità a votare la mozione presentata dal gruppo capitanato da quel romantico pieno di passione che è Gianni Cravedi, anche nel caso di bocciatura degli emendamenti presentati, era in quel senso. Ora – conclude Dagnino – non è il tempo delle recriminazioni, tantomeno quello delle accuse (e mi auguro non lo sarà mai). Riordiniamo le idee e ripartiamo. Il futuro spesso ci sorprende.

Quale sarà il futuro? Difficile dirlo, ma a pensarci bene neanche troppo: il PD e gli altri partiti si presenteranno con Castelli, quello che resta di ApP con Stefano Cugini (che resta per ora capogruppo del PD in consiglio comunale). Risultato: ancora una volta il centro sinistra arriva spaccato alla competizione elettorale più importante per il territorio, le amministrative comunali.

ALTERNATIVA PER PIACENZA SI RICOMPATTA, PASSA LA MOZIONE UNITARIA. MA UNA PARTE DEL PD VOTA CONTRO

La mozione per ricompattare ApP è passata a larga maggioranza: 44 voti a favore e 16 contrari. Formalmente dunque Alternativa per Piacenza è nuovamente un progetto politico a tutti gli effetti che gode della maggioranza dei pareri favorevoli dei suoi componenti. Tutto si è svolto nel corso di quella plenaria del 3 febbraio carica di aspettative, indicata dal PD e da una parte di AaP come l’assemblea decisiva per ricucire lo strappo dei “dissidenti” rappresentati da Cugini, Dagnino e Rabuffi. Invito che questi hanno accolto dopo una settimana vissuta intensamente, c’è da immaginare, condita dalla chiamata di Massimo Castelli a rivestire il ruolo di candidato ideale per una parte di ApP. Ma non per tutti evidentemente. Perché l’altra parte ha lanciato una raccolta firme per Stefano Cugini candidato sindaco per il centro sinistra. Risultato 300 firme raccolte.

Ora la cosa più ovvia da pensare è che essendoci due aspiranti candidati sindaco, le primarie siano la prosecuzione ideale del percorso. Ma potrebbe non essere così lineare dal momento che tra i 16 contrari alla mozione unitaria (che prevede il ritorno alle primarie) ci sono per lo più esponenti di spicco del Partito Democratico. Sembra che ad infiammare l’assemblea di giovedì sia stato un emendamento proposto proprio dai “dissidenti” in cui si chiedeva di tornare a dare voce all’assembla oltre che al tavolo politico, che al momento risulta sciolto.

E adesso come andrà a finire? Quale sarà la prossima mossa? Logica vorrebbe che si dettassero i tempi per le primarie, perché il tempo stringe. Ma nulla è mai stato così incerto.

SISTI: “PER I VACCINATI CON BOOSTER AUSPICABILE UN RITORNO ALLA NORMALITA’ “

Di tutte le ondate, quest’ultima, è quella perfetta vista con gli occhi di un epidemiologo. Ci siamo fatti aiutare, per questo, dal dottor Marzio Sisti per capire a che punto siamo e se la curva epidemica è in discesa. Più di tutte le altre ondate, la quarta ha avuto una forte e veloce ascesa e altrettanto velocemente una discesa perfetta, senza troppi plateau intermedi.

Al momento sti amo assistendo ad un calo dei ricoveri anche nelle terapie intensiva, per lo più occupate da non vaccinati, e a breve assisteremo anche ad un graduale calo dei decessi. Gennaio 2022 è stato il mese più funesto da questo punto di vista con 10mila morti.