A PONTENURE ARRIVA UN COMMISSARIO: SFIDUCIATO IL SINDACO CARINI

E’ durato quasi tre ore il consiglio comunale che ha decretato la sfiducia, e quindi la caduta, del sindaco di Pontenure Giuseppe Carini , eletto un anno fa. Per il comune si profila un commissario nominato dalla prefettura di Piacenza in attesa di poter tornare a votare al prossimo turno elettorale della primavera.
Come era nell’aria da parecchie settimane è stata approvata la mozione di sfiducia presentata a luglio da quattro membri della maggioranza di Voi con Noi, tre consiglieri Vergilio Claudio Sponga, Matteo Merli, Romina Rossi e l’assessora Ornella Cristalli, e da tre della minoranza Angela Fagnoni, Roberto Modenesi e Marco Caminati di Pontenure nel Cuore.

Una mozione che aveva già fatto discutere in primavera e che aveva portato alla luce dissidi e contrasti proprio all’interno della maggioranza, portando a ciò che la minoranza di Pontenure nel Cuore ha definito una paralisi amministrativa da cui era necessario uscire.
Alla base del malcontento, che ha dominato per mesi nel gruppo di maggioranza, pare che ci fossero una modalità non condivisa di prendere le decisioni e una scarsa condivisione delle proposte.
Da segnalare che a sostegno del sindaco Carini, da un paio di settimane, un gruppo di cittadini aveva deciso spontaneamente di raccogliere le firme; una forma di appoggio anche in vista del delicato periodo che si aprirà tra qualche settimana con la chiusura, per almeno sei mesi, del ponte sul Nure.

Tornando all’ultima seduta del consiglio, dai presenti è stato riferito un clima particolarmente teso tanto che i consiglieri di minoranza sono stati scortati dai carabinieri fino all’esterno del comune. “E’ stata una serata davvero triste – ha detto il consigliere di Pontenure nel Cuore Marco Caminati- che mi segnato profondamente. La mia esperienza politica, iniziata nella precedente legislatura, finisce qui”.

CITTADELLA, COMUNE: “IN MERITO ALLA GARANZIE BANCARIE, DA PIACENZA PARCHEGGI, RISPOSTA QUANTOMENO EVASIVA”

Risulterebbe, ad una prima analisi, “quantomeno evasiva” la risposta di Piacenza Parcheggi alla richiesta del Comune in merito alle garanzie bancarie a cui si faceva cenno nella diffida inviata dall’ente alla società 31 giorni fa, dando così il via alla procedura di risoluzione del contratto di concessione per la realizzazione del parcheggio in piazza Cittadella nonché per la gestione degli spazi sosta a pagamento in città.

Era fissata proprio per oggi, 25 agosto, la scadenza entro la quale Piacenza Parcheggi avrebbe dovuto inviare la documentazione richiesta in merito a due ordini di motivi: i ritardi nella realizzazione dell’opera e la mancata presentazione di garanzie aggiornate in merito al finanziamento dell’opera.

Sul tema dei ritardi contestati – si legga in una nota dell’amministrazione – è intervenuto il Tribunale di Piacenza che, “inaudita altera parte”, ha accolto il ricorso del concessionario con relativa richiesta di sospensiva del procedimento avviato dal Comune e ha fissato un’udienza il prossimo 4 settembre; udienza per la quale lo stesso Comune si è preparato inviando, come richiesto dal giudice, le proprie memorie difensive. Sul tema delle garanzie bancarie invece la risposta di Piacenza Parcheggi è al vaglio degli uffici comunali ma, ad una prima analisi, appare già “quantomeno evasiva”.

Nei prossimi giorni – conclude la nota – verranno svolti gli approfondimenti e le valutazioni del caso che, naturalmente, non potranno prescindere dalle decisioni del Tribunale che assumono un rilievo fondamentale. Ad oggi, infatti, il provvedimento di accoglimento della richiesta di sospensiva avanzata dal concessionario riguarda l’intera procedura di risoluzione avviata dal Comune nonostante lo stesso provvedimento del giudice faccia riferimento solo alla contestazione dei ritardi e non a quella relativa alla mancata presentazione di garanzie bancarie aggiornate.

CENTRODESTRA: “POVERA PIACENZA! LA SINDACA PRENDA MENO CAFFE’ E PIU’ CAMOMILLA”

Le segreterie provinciali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia intervengono a seguito delle parole del Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi: “Prendiamo atto della risposta del Sindaco: un concentrato di arroganza, maleducazione e scarso senso istituzionale, che facciamo giudicare ai piacentini. E’ evidente che, per provare a salvare la faccia, il Sindaco accusa altri di non voler bene alla città, quando in realtà gli unici a non volergliene – visto quanto sta, o non sta, realizzando – è questa amministrazione che la sta devastando irreparabilmente, partendo proprio dal progetto relativo a Piazza Cittadella. Progetto per il quale, se proprio si vuole guardare al passato come spesso fa Tarasconi per cercare di assegnare delle colpe, il Sindaco è stato complice fin dagli esordi della sua carriera politica, visto il suo ruolo da assessore sia nella giunta Reggi che in quella Dosi, le amministrazioni principalmente responsabili di quello che viviamo oggi.

Forse tanta rabbia e nervosismo non derivano solo dalle opposizioni, ma dal clima che si respira dentro la sua stessa coalizione: consiglieri tenuti all’oscuro di decisioni importanti, notizie apprese dai giornali e persino comunicati diffusi a nome della maggioranza senza che tutti ne fossero a conoscenza. È comprensibile che un metodo così possa indispettire anche i suoi stessi alleati. Quindi, anziché prendersela con l’opposizione, che svolge come può il suo lavoro – nonostante i numerosissimi accessi agli atti negati o dilazionati, alla faccia della democrazia e della trasparenza più volte sbandierata – dovrebbe rispondere delle sue azioni ai cittadini, perché molti – anche suoi elettori, oltre che diversi consiglieri di maggioranza – non sono affatto soddisfatti, per usare un eufemismo. Noi ci limitiamo a dire: povera Piacenza. Speriamo che le cose migliorino, perché così non va. Al primo cittadino un consiglio semplice: meno caffè e più camomilla. Noi, invece, continueremo a lavorare con serietà e rispetto per la città e per i piacentini e non ci abbassiamo al livello di un Sindaco poco istituzionale e molto arrogante”.

APP: “LA SINDACA DIA AL CONSIGLIO COMUNALE E AI CONSIGLIERI IL RUOLO CHE MERITANO”

Alternativa per Piacenza già nel 2023 levò forte la propria voce a difesa delle prerogative del Consiglio Comunale e del ruolo fondamentale dei Consiglieri eletti. Esprimemmo sin da allora la nostra forte preoccupazione sullo svilimento dell’organo centrale di amministrazione e governo della città, appunto il Consiglio Comunale, le cui avvisaglie si erano intraviste già dalla seduta di insediamento del nuovo Consiglio Comunale, dove la doverosa e rispettosa forma istituzionale era stata bollata come inutile “Liturgia” da parte del primo cittadino.

Attraverso l’intervento dei nostri Consiglieri, si è più volte ricordato che il Consiglio Comunale non è un organo al servizio dell’esecutivo, bensì un organo dotato di totale autonomia, con prerogative e regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso.
Evidentemente gli ultimi avvenimenti su Piazza Cittadella hanno preoccupato anche alcuni Consiglieri di maggioranza che, meglio tardi che mai, si accorgono della poca considerazione che questa Amministrazione riserva anche a loro oltre che a quelli di minoranza.
Purtroppo, oggi ci si accorge, colpevolmente, dell’opera di “disintermediazione” nei rapporti con i cittadini, che la Sindaca in primis ma in realtà tutta la propria giunta ha rivendicato sin dall’inizio del proprio mandato.
È storia di questa Amministrazione anticipare temi e decisioni della Giunta alla stampa e ai cittadini senza che vengano preventivamente sottoposti all’attenzione e al dibattimento in Consiglio Comunale, così come sono purtroppo evidenti agli occhi di tutti i silenzi e le omissioni che più volte sono state frapposte alle domande dei Consiglieri e che poi trovavano il loro seguito sulle notizie di cronaca. Beh, inutile dire che lo avevamo denunciato, inascoltati, in epoca non sospetta e al di fuori di qualunque polemica su situazioni contingenti.

Bene, comunque, che oggi qualche voce di fastidio si levi anche dai banchi della maggioranza. Voci che ci auguriamo non rimangano solo semplici distinguo ma impegno a pretendere che al Consiglio Comunale e ai suoi membri venga finalmente ridato il ruolo che gli spetta.
Anche perché, i fatti lo dimostrano una volta di più, la linea della donna/uomo soli al comando lede il rapporto dei cittadini con la politica, rischiando di far passare quel che si crede decisionismo come nient’altro che arroganza. È ora che la politica, quella bella, fatta di confronto, discussione e trasparenza torni a farla da padrona.
Per il bene dei partiti, dei cittadini e di Piacenza tutta.
Visto anche il prossimo appuntamento elettorale, ce lo auguriamo di cuore.

 

BISOTTI, PD: “UNO SFORZO DI COMUNICAZIONE AVREBBE EVITATO MALCONTENTI IN MAGGIORANZA”

Si definisce un osservatore interessato alle vicende di Cittadella perché, nel 2012 era assessore all’urbanistica nella giunta Dosi, la stessa da cui ebbe origine la formalizzazione del contratto della piazza con il progetto del parcheggio interrato. E, pur non drammatizzando (non è certamente nel suo stile), Silvio Bisotti, figura di spicco del Pd piacentino, si sarebbe aspettato che l’amministrazione comunicasse, almeno alla maggioranza consiliare, l’impugnazione di Piacenza Parcheggi della diffida del comune. Si dice sorpreso per la mancata comunicazione, che ha creato malcontento in maggioranza ma anche tra alcuni iscritti; un piccolo scivolone del tutto inconsapevole e in buona fede, per Bisotti, che però si sarebbe potuto e dovuto evitare; probabilmente sottostimato, dovuto anche al periodo feriale di metà agosto.

E tornando al 2012, quando rivestiva il ruolo di assessore all’urbanistica non nega un certo evidente rammarico per non aver insistito con maggior determinazione sulla bontà della pratica. Quel “non battere palla” di cui scrive la sindaca Tarasconi nell’ultima nota, è anche in parte rivolto alla giunta di centrosinistra, di cui per altro anche lei stessa faceva parte.

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TARASCONI ATTACCA IL CENTRODESTRA: “NON CI FINGIAMO OPOSSUM, COME LA SCORSA AMMINISTRAZIONE. MORTA PER CINQUE ANNI PER POI RISORGERE ALL’OPPOSIZIONE”

A prendere la parola, su piazza Cittadella, questa volta è la sindaca Tarasconi tirata in ballo, solo ieri, dai capigruppo di centrodestra che hanno definito la situazione “inaccettabile, con la possibilità di rivolgersi alla prefetta”. La lunga nota firmata dalla prima cittadina, oltre a ribadire la necessità assoluta di riqualificare la zona nord della città di cui Cittadella fa parte, mandato che le hanno consegnato i cittadini nelle elezioni di tre anni fa, pone l’accento sulle differenza tra “fare e bloccare”.

“Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo messo ordine dove c’era confusione, recuperato risorse che erano state lasciate per strada e riattivato un percorso che altri avevano abbandonato. E l’abbiamo fatto perché non si trattava solo di un ritardo: l’immobilismo degli anni precedenti ha prodotto un danno reale alla città, bloccandone le opportunità e lasciando irrisolto un problema che non poteva fare altro che ingigantirsi”. Ecco la differenza tra “fare” che apparterrebbe all’attuale amministrazione e “bloccare” caratteristica invece della precedente.

“Chi è eletto – prosegue Tarasconi – ha il dovere di rispettare la parola data ai cittadini. Anche quando sarebbe più comodo fare il contrario. Ci accusano di essere stati “troppo caparbi”,  di esserci intestarditi. La verità è un’altra: la pratica era – ed è – talmente complessa che qualsiasi amministrazione seria, se avesse voluto davvero affrontarla, avrebbe dovuto affrontare serie difficoltà. Noi abbiamo scelto di provarci, perché il dovere di chi governa non è girarsi dall’altra parte, ma affrontare i nodi irrisolti, anche quando sono difficili; anche quando non conviene sul piano elettorale. Ma se si governa pensando alla poltrona, le scelte difficili spariscono, e con loro l’interesse collettivo”.

La nota prosegue con un pesante affondo rivolto alla precedente amministrazione, forse più duro che in precedenti occasioni: “Piazza Cittadella era una delle pratiche rimaste in un limbo per un tempo vergognosamente lungo. Per noi era inaccettabile, e siamo convinti che lo sia per ogni cittadino responsabile. Abbiamo assunto il nostro incarico di amministratori trovandoci un contratto di concessione valido che lega il Comune a Piacenza Parcheggi. In uno Stato civile, i contratti o si onorano o si risolvono. Non ci sono terze vie, non ci sono scuse. Abbiamo valutato ogni possibilità e ci siamo mossi di conseguenza; il concessionario aveva titolo a operare come tale, e abbiamo consegnato l’area. Via al cantiere quindi, come prevede il contratto stesso. Ma non certo a tutti costi, e l’abbiamo detto fin da subito; il cantiere è privato, l’opera è pubblica e il controllo è del Comune: se fossero venute meno le condizioni che gli uffici ritenevano e ritengono indispensabili, saremmo andati nella direzione della risoluzione. Così è sato. Avendo però fatto prima tutto quel che andava fatto”.

Si fa poi cenno all’iter da seguire e in attesa di nuovi sviluppi, come ha precisato, anche ai nostri microfoni, il vicesindaco Bongiorni https://www.zerocinque23.com/attualita/piazza-cittadella-potrebbe-slittare-il-termine-del-25-agosto/ 

Poi un altro attacco all’opposizione:” invece di un confronto costruttivo, l’opposizione ha scelto la strada dell’attacco quotidiano, spesso contraddicendosi: prima chiedeva di risolvere il contratto di concessione che lega dal 2012 il Comune a Piacenza Parcheggi, e oggi critica la decisione di muoversi in questo senso se non verranno rispettati i termini. È la dimostrazione che non si vuole costruire ma soltanto ostacolare lucrando politicamente sulle difficoltà di un percorso che si sapeva essere complesso; tanto complesso che la stessa opposizione, quando era al governo della città, non è stata in grado nemmeno di mettere le basi per una possibile soluzione di qualsiasi tipo: niente chiusura del tavolo tecnico, niente incasso dei canoni arretrati, niente consegna delle aree, niente risoluzione del contratto. Niente di niente. Ma oggi picchia duro ogni giorno accusandoci di sbagliare tutto, sempre e comunque. E’ una sorta di tifo da stadio contro ogni nostra iniziativa, che poi si traduce in un tifo contro Piacenza, contro i piacentini. E a pagarne il prezzo sono, per l’appunto, i piacentini.

Siamo stati anche accusati di scarsa trasparenza, se non peggio: c’è chi ha buttato lì dubbi su interessi non meglio precisati da parte di questa amministrazione nel veder realizzata un’opera come il parcheggio. Illazioni gravissime, irricevibili, che continuano sotto traccia, incessantemente. E’ tutto falso. Ogni passo è stato compiuto nel pieno rispetto delle regole e delle strategie per tutelare l’ente, che è la nostra priorità.

La verità è semplice: coloro che oggi criticano senza tregua sono le stesse persone che hanno governato senza risultati, bloccando Piacenza. Se si resta immobili, se si dice no a tutto la città non cresce. Cresce con le idee, con il coraggio, con la responsabilità di chi decide e agisce”.

E’ sul finale che arriva l’attacco più pesante: “il vero male della politica è anteporre l’interesse di parte a quello della comunità. Noi continueremo con serietà e coerenza, dando conto di tempi e risultati. E se ci sono difficoltà, le affrontiamo. Non facciamo certo gli opossum come la scorsa amministrazione che su questa partita si è finta morta per cinque anni, salvo risorgere con rinnovata grinta una volta all’opposizione. Invitiamo tutte le forze a misurarsi sui fatti e sui dati: Piacenza viene prima di qualsiasi bandiera. Piacenza merita una politica che guarda avanti, non una che si compiace delle difficoltà”.

“GOVERNARE NON SIGNIFICA FARE I PROFETI DEL GIORNO DOPO”: LA STOCCATA DEL CENTROSINISTRA AI COLLEGHI DELL’OPPOSIZIONE

E’ un botta-risposta, per altro non nuovo, quello tra centrodestra e centrosinistra quando l’argomento è la scottante pratica di Cittadella. Alle accuse dei primi, rispondono i secondi. Ecco la nota firmata dalla maggioranza consiliare.

L’attuale amministrazione, fin dal suo insediamento, si è trovata di fronte ad una pratica complicata, trovando il coraggio di affrontare seriamente la questione.

Noi abbiamo scelto la via della legalità, della trasparenza e della responsabilità:
abbiamo intrapreso i passaggi obbligati previsti dalla normativa e dal contratto ed abbiamo messo nero su bianco ogni atto per tutelare il Comune e i cittadini.

Il centrodestra oggi critica, ma dimentica che proprio il loro non agire in passato ha reso la vicenda ancora più difficile. La città sa bene chi ha lasciato l’ex biglietteria abbandonata e degradata per anni.

Quanto alla trasparenza, ricordiamo che commissioni consiliari e atti pubblici hanno più volte illustrato lo stato della pratica. Nessuno è stato escluso: chi oggi grida allo scandalo era presente a quegli incontri e conosce bene le difficoltà oggettive della partita.

Oggi la sfida è guardare avanti: restituire Piazza Cittadella ai piacentini, liberandola dal degrado e trasformandola in un luogo vivo e sicuro. Su questo continueremo a lavorare, convinti della bontà dei nostri atti e consapevoli che certe reazioni erano prevedibili e attese.

E francamente troviamo stucchevole che ad ogni passaggio la risposta del centrodestra sia sempre la stessa: “noi l’avevamo detto”, il solito ritornello che nasconde l’assenza di soluzioni concrete. Del resto, non è possibile nemmeno risolvere un contratto sulla base di un presentimento. Governare non significa fare i profeti del giorno dopo, ma assumersi responsabilità e trovare soluzioni. Noi lo stiamo facendo.

CENTRODESTRA: “SU CITTADELLA SITUAZIONE INACCETTABILE. OPPOSIZIONE ESCLUSA, CI RIVOLGEREMO AL PREFETTO”

I capigruppo del centrodestra in Consiglio Comunale, Sara Soresi (Fratelli d’Italia), Patrizia Barbieri (Lista Civica Barbieri e Liberi) e Luca Zandonella (Lega), intervengono nuovamente sulla vicenda di Piazza Cittadella.

“Purtroppo – dichiarano – si è avverato ciò che avevamo previsto e denunciato con largo anticipo. Non solo avevamo sottolineato che non c’erano i presupposti per la consegna delle aree e che il contratto andava in ogni caso risolto prima, ma avevamo anche messo in guardia sul fatto che, con queste premesse, l’avvio della procedura di risoluzione non avrebbe portato ad alcun esito positivo, bensì avrebbe determinato costose battaglie legali a carico dei piacentini.

A causa di tutti gli errori consapevolmente commessi dalla maggioranza e dell’addendum sottoscritto da questa Giunta, non solo il Comune non è stato messo ‘in sicurezza’ come spesso sbandierato da questa Amministrazione ma, al contrario, è stato lasciato esposto , in piena incertezza e fragilità. Proprio l’addendum ha di fatto reso la procedura di risoluzione un terreno minato, e oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti: la piazza è devastata, con un contenzioso in atto, e senza prospettive concrete per il futuro. Altro che la storiella narrata il mese scorso all’assessore Bongiorni quando in commissione sosteneva che il Comune da ottobre avrebbe potuto tornare nella piena disponibilità dell’area. Il bello (si fa per dire) è che neppure a fronte delle nostre fondate contestazioni si registra il minimo dubbio: si va avanti imperterriti, dritti contro il muro.

Ci stupiamo anche del fatto che, nonostante fosse nota la difficoltà di risolvere oggi il contratto, il Comune con la solita superficialità abbia avviato questa procedura senza tenere conto dei rischi, esponendo così l’Ente ad ulteriori costi. A questo punto, è evidente che sarebbe stato meglio lasciare l’Avvocatura con la Dirigente Vezzulli a sovrintendere gli aspetti legali delle partite comunali, visto che con il suo allontanamento questa Giunta arrogante sta solo collezionando disastri .

A rendere il tutto ancora più grave è la totale mancanza di trasparenza. I consiglieri comunali non sono stati avvisati di nulla: né dell’avvio della procedura di risoluzione – che abbiamo scoperto solo dai giornali – né dell’applicazione delle penali. Su queste ultime, a precise domande in aula, ci è sempre stato risposto in modo vago o evasivo, salvo poi apprendere dalla stampa che le penali sarebbero state effettivamente quantificate.

Ad oggi, nonostante le nostre richieste, non abbiamo ancora contezza della lettera di avvio del procedimento, perché l’accesso agli atti ci è stato nuovamente differito. Un fatto gravissimo: non solo veniamo tenuti all’oscuro di ogni decisione relativa al Comune, ma ci vengono costantemente negati anche i documenti necessari per esercitare il nostro ruolo di controllo, ruolo che ci è stato affidato dai cittadini che ci hanno votato.

Per queste ragioni – concludono Soresi, Barbieri e Zanonella – non escludiamo di rivolgerci al nuovo Prefetto. Non riteniamo accettabile che, su una vicenda così delicata e con conseguenze tanto impattanti e negative per la città, l’opposizione venga sistematicamente esclusa e messa di fronte al fatto compiuto”.

 

PIAZZA CITTADELLA: POTREBBE SLITTARE IL TERMINE DEL 25 AGOSTO?

Nessuna sorpresa, almeno in apparenza, per il Comune; tutto resta in attesa, verso quel completamento di un iter che ha tempi ordinari e precisi.
Stiamo parlando di piazza Cittadella, dell’avvio del procedimento di risoluzione dell’amministrazione nei confronti del concessionario, ma soprattutto dell’accoglimento dell’istanza, da parte del giudice Antonino Fazio, di GPS che ha impugnato l’atto del Comune rispetto alla penale di oltre 800 mila euro in merito al ritardo dei lavori sul cronoprogramma. Cifra considerata incongrua dal patron di Gps Lodetti Alliata che ha impugnato l’atto; il giudice Fazio ha accolto la richiesta di sospensiva fissando l’udienza per il 4 settembre.

Da ricordare che l’avvio della procedura di risoluzione del Comune contro Piacenza Parcheggi verte sul ritardo dei lavori di cantiere e sulla richiesta di completamento dei documenti riguardanti la bancabilità dell’opera da 15 milioni di euro.

Il termine, al momento, resta ancora il 25 agosto, data entro la quale si capirà se avverrà la risoluzione del contratto; ma non è escluso che possa slittare in attesa di capire cosa avverrà nell’udienza del 4 settembre in tribunale.

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ROTATORIE PROVVISORIE IN STRADA FARNESIANA, “BUONO L’IMPATTO SULLA VIABILITA’ ”

La strada provinciale 6 di Carpaneto, all’altezza dello svincolo con la tangenziale sud è una delle arterie da tempo attenzionate, da Provincia e Comune, per la pericolosità soprattutto in entrata e uscita dagli svincoli della tangenziale.
La chiusura del ponte sul Nure dalla via Emilia, a partire dalla metà di settembre per almeno sei mesi, è stata l’occasione per realizzare due rotatorie sulla provinciale di strada Farnesiana, che nelle intenzioni delle amministrazione, si vorranno rendere definitive. Queste opere interamente a carico di Anas, nel periodo di chiusura del ponte, risolveranno le difficoltà di un aumento di volumi di traffico nelle rampe di accesso e uscita dalla tangenziale. Delle due rotatorie, una è già in parte finanziata, il costo complessivo delle due opere è di 2 milioni 500 mila euro compresa anche la pista ciclabile.
Questa mattina il sopralluogo del vicesindaco Bongiorni e della consigliera Calza.

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