CORONAVIRUS: IN EMILIA I PRIMI 4 PAZIENTI GUARITI

Partiamo da una buona notizia, ci vuole per infondere coraggio e mantenere dritta la rotta. Una buona notizia, non solo per i cittadini ma anche per i sanitari che in queste settimane stanno svolgendo un servizio encomiabile per la collettività con serietà, professionalità e fermezza. Una notizia che rincuora ancora di più dato che arriva dopo una giornata nera davvero; ieri solo a Piacenza si sono registrati 6 decessi.

E’ la regione Emilia Romagna a confermare che ci sono i primi 4 casi di pazienti affetti da Coronavirus “clinicamente guariti”, si tratta di 2 pazienti di Lugo di Romagna, uno di Rolo e uno di Castelnuovo.

Intanto la Protezione Civile ha allestito in tutta l’Emilia Romagna 14 punti triage di cui 3 in provincia di Piacenza (Fiorenzuola, Castel San Giovanni e Piacenza); i posti letto di Terapia Intensiva sono raddoppiati tra Piacenza e Castel San Giovanni, arrivando nel week end a 33-35.

All’Agenzia Protezione civile sono state richieste le attrezzature e l’allestimento di strutture provvisorie esterne con funzione di servizi e spogliatoi, da montare presso gli spazi attrezzati del distaccamento aeroportuale di San Polo di Podenzano. Il sito è stato identificato dal Dipartimento nazionale di protezione Civile per ospitare le persone del nord Italia, in particolare dalla Lombardia, che non possono svolgere il periodo di quarantena presso il proprio domicilio. Un supporto logistico verrà assicurato anche dai volontari di Croce Rossa italiana e dal volontariato regionale di Protezione civile.

BONACCINI: “DOMANI SAREMO DAL PREMIER PER CHIEDERE MISURE SPECIALI”

Massima disponibilità ai sindaci del territorio piacentino da parte della regione che si trova davanti ad una sfida nuova e senza precedenti, quella del contrasto al Coronavirus. Contrastare l’emergenza sanitaria è l’obiettivo principale della regione confermato dal presidente stefano bonaccini che oggi ha incontrato in videoconferenza i sindaci del territorio piacentino e poi i giornalisti.

 

 

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ASSESSORE DONINI: “NUOVI POSTI LETTO IN TERAPIA INTENSIVA ALL’OSPEDALE DI CASTELLO”

“Il sistema sanitario sta reggendo bene, ed è in grado di affrontare la situazione”. Sono le parole dell’assessore alle Politiche della Salute Raffaele Donini nel corso della conferenza stampa sugli aggiornamenti del Covid 19. Da oggi sono disponibili, nell’ospedale di Castel San Giovanni, sei posti in terapia intensiva destinati a chi è positivo al virus e altri 6-8 posti saranno messi a disposizione attraverso la riconversione di tre sale operatorie. A Piacenza, dove la situazione è maggiormente critica, oltre agli otto posti dedicati rimarranno a disposizione 8 posti di terapia intensiva per altre patologie. 

I dati, secondo quanto riporta il comunicato già diffuso dalla Regione, dicono che le persone positive al test crescono oggi di 50 unità rispetto a ieri, portando a 335 i casi totali finora registrati.

“E’ ancora presto per prefigurare un trend strutturato- ha sottolineato l’assessore- ma negli ultimi tre giorni i nuovi casi che registriamo ogni giorno sono in calo rispetto al precedente. Facciamo affidamento alla responsabilità dei singoli affinché seguano le norme che vengono loro raccomandate. Naturalmente, non sono lasciati soli, nel senso che le persone chiamate a rispettare il periodo di isolamento a casa vengono contattate due volte al giorno dai servizi sanitari. Ricordo ancora una volta che per chi non avesse le condizioni per gestire il decorso della malattia presso la propria abitazione, siamo in grado di garantire soluzioni alternative”.

BIBLIOTECHE PIACENTINE CHIUSE AL PUBBLICO FINO ALL’8 MARZO

Sono rimaste chiuse al pubblico i portoni delle biblioteche comunali piacentine. Il Comune ha applicato alla lettera il decreto del Governo sulle misure anti – coronavirus: “Apertura di musei, biblioteche, archivi, parchi archeologici, complessi monumentali, a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.

Una modalità di apertura “impensabile secondo il Comune” ha precisato l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi che ha proseguito “nell’interesse collettivo e della salute pubblica ci siamo attenuti alla lettera al decreto. Anche perché che senso avrebbe avuto tenere chiuse le scuole e aprire le biblioteche?”. Domanda che ci eravamo fatti anche noi. Abbiamo avuto la risposta.

CORONAVIRUS, LE NUOVE MISURE: SCUOLE CHIUSE BIBLIOTECHE APERTE

La novità principale del decreto del Governo sulle misure di contrasto alla diffusione del Coronavirus è la sospensione del coprifuoco per i bar a patto che mantengano quella “distanza di sicurezza” necessaria per evitare il contagio, detta in parole tecniche adeguarsi alle misure anti assembramento.

Via libera anche ai mercati nelle piazze, aperture delle biblioteche, musei ed archivi a condizione che vengano garantite le modalità di accesso contingentate per evitare assembramenti. Cosa significa che saranno aperte ma a “numero chiuso”, cioè un addetto farà entrare una certo numero di fruitori alla volta? Le scuole però, di ogni ordine e grado, resteranno chiuse per un’altra settimana, così come piscine e palestre. Anche da parte degli amministratori locali non si nasconde una certa perplessità.

Tornando ai bar e pub viene concessa la possibilità di tenere regolarmente aperto in orario serale a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni del locale, gli avventori siano ad metro di distanza l’uno dall’altra.

Confermata anche per questa settimana, nelle giornate di sabato e domenica nelle medie e grandi strutture commerciali, i negozi presenti all’interno dei centri commerciali.

Il Comune di Piacenza ha disposto per la sola giornata di lunedì 2 marzo la chiusura dei centri diurni e dei servizi semiresidenziali per anziani e disabili,  dei centri educativi e dei centri aggregativi per minori e giovani. Si conferma inoltre la possibilità di rivolgersi agli sportelli Informasociale e Informafamiglie solo per le domande con scadenza entro il 10 marzo prossimo. Sono sospese le attività socio-ricreative rivolte agli anziani, i servizi educativi domiciliari per disabili, adulti e minori e le iniziative di tempo libero garantite a
utenti con disabilità, adulti e minori. Sospese anche le attività garantite dai centri
socio-occupazionali, di tirocinio formativo, l’attività responsabilizzante e gli
interventi dell’Unità di Strada antiprostituzione. Sospese le visite domiciliari
delle assistenti sociali per adulti, anziani, minori e disabili, fatta eccezione per i casi
espressamente autorizzati dal dirigente di settore.

EMILIA ROMAGNA: SCUOLE CHIUSE ANCHE LA PROSSIMA SETTIMANA

Confermata la chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche la prossima settimana nelle tre Regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Questo sulla base del parere del Comitato Tecnico Scientifico nazionale, reso noto durante la videoconferenza con il presidente del Consiglio, tuttora in corso.

Il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo ritengono inoltre di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica.

Fermi restando i divieti per tutte le attività che determinano significativi assembramenti di persone, si sta valutando la possibilità per le attività culturali e di spettacolo di un accesso limitato e disciplinato, tale da salvaguardare le condizioni di sicurezza sanitaria delle persone.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la Giunta si erano prefissi di rimettersi prima alle valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico – che oltre all’Istituto superiore di sanità è stato potenziato con l’interessamento dei presidenti delle Società scientifiche competenti per materia sul Coronavirus -, così come di attendere l’indicazione del Governo che garantisse una omogeneità degli interventi. Si ritiene però di dover già ora dare questa prima comunicazione per dare modo alle famiglie di potersi organizzare in vista dei prossimi giorni.

Al termine dell’incontro con il Governo, si riunirà l’Unità di crisi regionale per definire tutti gli aspetti del provvedimento del Governo e di quelli eventualmente da adottare in sede locale.

CORONAVIRUS: 189 CASI IN EMILIA, OLTRE LA METÀ SONO IN CURA A CASA

Salgono a 189 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna sulla base di 1.434 test effettuati.

 119 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 35 a Parma, 19 a Modena, 9 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 2 a Bologna, 1 a Ravenna. 

La maggioranza delle persone positive continua a presentare sintomi modesti come un leggero rialzo della temperatura e più della metà – per l’esattezza97 – sta seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, senza bisogno di ricovero in ospedale. Sono 12 i pazienti asintomatici.

I ricoverati sono 79 cui vanno aggiunti 10 pazienti in terapia intensiva.  Restano 2 i casi di decesso.

Rispetto a ieri pomeriggio, quando i casi positivi erano 145, ci sono dunque 44 casi in più, di cui 30 a Piacenza, 8 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 1 a Modena, mente resta invariata la situazione a Ravenna e Rimini.  Per la prima volta si registrano 2 casi di positività a Bologna.  Va sempre tenuto presente che questi dati provinciali si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi.

Sempre nella giornata odierna si è insediata ed è operativa  l’Unità di crisi regionale sul Covid-19  che agisce in costante contatto con il Comitato operativo nazionale ed è composta  dal presidente Stefano Bonaccini, che la presiede, dal Prefetto di Bologna (o un suo delegato), dall’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini, dall’assessore alla Protezione Civile, Irene Priolo, dal Direttore generale cura della persona, salute e welfare e da quello dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, nonché da un rappresentante di Anci e Upi Emilia-Romagna.

Da oggi sono in vigore i nuovi orari del numero verde della Regione per informazioni sanitarie. Si può pertanto telefonare allo 800.033.033 7 giorni su 7, dalle 08.30 alle 18.

 

CORONAVIRUS: UNA LINEA TELEFONICA DEDICATA PER LE DONNE IN ALLATTAMENTO

Sono 115, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus: 74 a Piacenza, 18 a Modena, 16 a Parma e 7 a Rimini. E passano da 1.033 di ieri a 1.224 i tamponi refertati.

Per essere il più vicino possibile alle donne in allattamento, è attiva una linea telefonica dedicata. Al numero 349.7217355, dedicato al puerperio, un’ostetrica risponde h24 alle donne che hanno bisogno di consigli e sostegno rispetto all’allattamento.

Anche oggi si conferma che nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva (dove rimangono i 6 comunicati ieri), e la maggior parte si trova in condizioni non gravi; molti sono asintomatici o presentano sintomi modest(febbricola e lieve tosse). Complessivamente, oltre la metà delle persone positive è in isolamento a casa.

Rispetto a ieri, ci sono dunque 18 casi in più, di cui 11 a Piacenza, 6 a Parma e 1 a Rimini. Rimane invece invariata la situazione a Modena, con 18 casi.

PAPARO, CONFAPI: “L’EFFETTO PANICO NON AIUTA. SITUAZIONE ECONOMICA GRAVE”

Dall’emergenza sanitaria a quella economica il passo è molto breve: gli effetti del Coronavirus sono già molto pesanti sulle imprese piacentine, come testimoniano i vari rappresentanti delle categorie economiche. A giorni verrà inviato al governo un documento con le richieste. A Di Profilo il direttore di Confapindustria Piacenza Andrea Paparo.

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ORDINE DEI MEDICI: “COMUNICAZIONE, COMPRENSIONE E COLLABORAZIONE PER SCONFIGGERE IL CORONAVIRUS”

Comunicazione, comprensione e collaborazione: è su questi tre pilastri che cittadini e istituzioni di devono basare per affrontare l’emergenza del covid 19. Lo ribadisce con convinzione l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Piacenza che dopo una settima dal dilagare del virus a pochi chilometri da Piacenza, si sentono di chiarire che tutte le limitazioni che si stanno attuando sono utilissime ed indispensabili per contrastare la diffusione. Nessun allarmismo quindi, occorre che i cittadini si attengano a semplici e chiari consigli che, se adottati all’unanimità, sono davvero efficaci. Mascherina da utilizzare non a sproposito, soprattutto da parte dei cittadini, lavare spesso le mani, lavare le superfici con disinfettanti, areare spesso i locali, evitare luoghi affollati.

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