TECNOLOGIE PER LA SANIFICAZIONE DELLE SCUOLE: C’E’ ANCHE INFINITY BIOTECH

Il dibattito è acceso sulla chiusura o meno delle scuole considerata da alcuni fonte di contagio da coronavirus. Il governo convinto sostenitore della loro apertura, i presidi invece più cauti, l’importante, dicono, è che ci siano le condizioni di sicurezza per ospitare bambini e ragazzi. Uno degli argomenti più dibattuti è l’areazione e la sanificazione all’interno degli edifici.

Il Miur ha stanziato il 17 agosto 2021, 350 milioni di euro per le scuole italiane. A piacenza e provincia hanno beneficiato dei contributi 34 istituti per un totale di circa 1milione 700mila euro. Dal sito del Miur – si legge- si potranno acquistare anche strumenti per l’aerazione e quanto ritenuto utile per migliorare le condizioni degli istituti, oltre che per loro sicurezza.

A Rivergaro, la Infinity Biotech produce macchine proprio adatte alla sanificazione, alla pulizia dell’aria e degli ambienti e le esporta in tutto il mondo. A piacenza solo l’istituto Romagnosi l’ha contattata, un anno fa per installare le macchine per la sanificazione nelle aule e nei corridoi. L’ultima scuola è stata invece di San Giovanni Rotondo.

TRAGEDIA DI CALENDASCO: NESSUNA RISPOSTA AI NOSTRI PERCHE’

L’immagine dell’auto a ruote all’aria in mezzo al fiume è sconcertante. Perché il pensiero immediatamente successivo è che all’interno c’erano quei quattro giovani corpi senza vita. Le lamiere sono state la loro trappola. L’acqua del fiume, che loro amavano tanto, il luogo della loro fine. E’ una tragedia inimmaginabile e inspiegabile come tutte quelle dove coinvolti ci sono dei ragazzi, che hanno sogni, speranze e spensieratezza. Era un legame strettissimo quello che legava Elisa, Castantino, Domenico e William, un’amicizia vera, sincera su cui regnava la passione per la musica. Chissà, forse anche in quel volo nel Trebbia c’era la musica ad accompagnarli. E oggi le domande sono tutte: Perché? Che senso ha tutto questo? Come si può morire a vent’anni imprigionati dentro l’abitacolo di una macchina? Umanamente di risposte non ce n’è. Impossibile farsene una ragione. Oggi ci sono amici e genitori disperati a cui viene chiesta la prova più impossibile: sopravvivere alla morte dei propri figli. A loro oggi restano il ricordo, i sorrisi, i pianti e i sogni che non si potranno più realizzare di ognuno di loro.

COVID: CASI TRIPLICATI IN UNA SETTIMANA, 6650 POSITIVI. CRESCONO I RICOVERI. BALDINO “SE NON CI FOSSE IL VACCINO SAREBBE UN’ECATOMBE”

I positivi sono triplicati in una sola settimana con un incremento del 190.3% per un totale di 6650 nuovi  casi. Piacenza ha una incidenza altissima di positivi ogni 100mila abitanti, 2341, più alta della media nazionale (1870), in Lombardia 2730 e Emilia Romagna 2669. “Un’ondata senza precedenti – l’ha definita il direttore generale Luca Baldino – ricordiamo che il numero si era visto nella terza settimana di novembre 2020 con 1555 casi”.

I tamponi sono arrivati a 21mila di cui il 31.5% è risultato positivo, un tampone su 3 è positivo, da questo calcolo non sono inclusi gli antigenici negativi. Da domani sarà attivo il drive through presso Piacenza Expo; gli utenti che avevano appuntamento in via Anguissola hanno ricevuto un sms per il cambio sede con lo stesso orario.

Anche nelle CRA si sono registrati aumenti di positivi: 36 in tutto di cui 26 pazienti e 10 operatori, tutti senza sintomi o lievi. Non si tratta di focolai.

L’incidenza più alta dei positivi si registra nella fascia d’età 18-40 con 3913 positivi ogni 100mila abitanti; gli isolamenti e le quarantene hanno toccato quasi 11mila persone; il lavoro delle USCA è incessante, anche questa settimana hanno effettuato 2729 interventi al massimo delle capacità.

Gli accessi al pronto soccorso sono aumentati ma ancora contenuti: 20 gli accessi medi giornalieri; i ricoveri invece stanno crescendo in modo molto significativo, sono ad oggi 150.  “C’è preoccupazione per i prossimi giorni – ha confermato Baldino – siamo per questo pronti alle modifiche organizzative necessarie per far fronte all’emergenza”. Modifiche che si tradurranno nel coinvolgimento delle cliniche private e nella conversione di reparti ospedalieri in Covid.

In terapia intensiva sono ricoverate 3 persone non vaccinate. Nell’ultima settimana si è registrato un decesso.

Sul fronte delle vaccinazioni la media è di 2500 vaccini al giorno, la copertura della popolazione con due dosi è dell’88.3%. Gli over 50 non vaccinati che dovranno adempiere all’obbligo vaccinale sono 13mila, 30mila quelli con due dosi che non hanno ancora prenotato la terza.

Sono 223mila le persone con terza dose, pari al 47.8%. Dal 18 gennaio sarà operativo anche l’hub di Piacenza Expo che si va ad aggiungere agli altri, grazie al quale si arriveranno ad eseguire circa 4mila vaccini al giorno. “Entro febbraio avremo vaccinato tutti coloro che lo vorranno” ha detto Baldino.

Per coloro che hanno fatto le due dosi presso un’altra Ausl si raccomanda di portare con sé il certificato vaccinale per evitare problemi nel ricevimento del green pass.

Oltre che di personale medico l’Ausl è alla ricerca anche di personale amministrativo; in particolare è al momento attivo un bando di supporto amministrativo in scadenza il 15 gennaio, per cui il requisito è il diploma superiore.

“I numeri parlano da soli – ha commentato il dg Baldino – si tratta di una vera e propria esplosione come in tutta Italia. Resta da vedere come saranno le prossime settimane; l’impatto sull’ospedale è ancora contenuto, se non ci fossero i vaccini con questi contagi sarebbe un’ecatombe”.

PEDIATRI: “NON CHIEDETECI L’IMPOSSIBILE E VACCINATE I VOSTRI FIGLI”

Svariate decine di telefonate ogni giorno che si aggiungono alle visite in ambulatorio stanno rendendo la situazione abbastanza ingestibile. I pediatri di libera scelta sono oberati non solo di lavoro, in particolare, in questi giorni di ripresa scolastica e di cambio delle normative nella gestione delle quarantene. Ogni giorno arrivano negli ambulatori piccoli pazienti con febbre, anche alta, tosse spesso accompagnata da dissenteria o vomito. Il più delle volte il tampone molecolare conferma la positività al Covid 19. Se invece il genitore sceglie di telefonare il professionista sanitario fa la segnalazione di caso sospetto all’Ausl che attiva le procedure per il tampone.

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A PIACENZA EXPO TORNANO HUB VACCINALE E TAMPONI

Sarà nuovamente Piacenza Expo ad ospitare la centrale dei tamponi (da mercoledì) e dalla prossima settimana il centro vaccinale in aggiunta a quelli già operativo sul territorio. Lo ha deciso l’Ausl, in accordo con il Comune e il presidente dell’ente fiera dopo che ha messo a disposizione la struttura.
Una decisione che si è resa necessaria – ha spiegato il direttore generale Luca Baldino – a seguito del forte disagio che si è verificato tra ieri e oggi in via XXI Aprile per raggiungere il drive through la cui apertura si era resa necessaria per far fronte al crescente numero di tamponi, circa 1600 giornalieri rispetto agli 800 eseguiti nella sede di via Taverna.
“Il disagio -ha spiegato il dg – è dovuto sia al numero molto elevato di tamponi ma anche al non rispetto degli orari da parte di alcuni utenti. Una situazione che si è resa insostenibile a livello di traffico e che ci ha portato a prendere questa decisione”.
Da mercoledì quindi, nel parcheggio di Piacenza Expo verranno eseguiti i tamponi in modalità drive through e dalla prossima settimana, il padiglione 3 tornerà ad ospitare le vaccinazioni. Gli altri hub resteranno ugualmente operativi; con questa implementazione si conta di arrivare a 3500/4000 vaccini al giorno. Un incremento anche dovuto all’obbligo vaccinale per gli over 50: a Piacenza sono 13mila quelli non vaccinati e 30mila quelli a cui manca la terza dose di richiamo.

MONS. CEVOLOTTO POSITIVO AL COVID

Una nota stringata della Diocesi di Piacenza Bobbio riferisce che il vescovo, Mons. Adriano Cevolotto, è positivo al Covid 19 in seguito al tampone eseguito in data 8 gennaio.

Nel rispetto delle indicazioni , resterà isolato nel suo appartamento, i sintomi sono quelli di una normale influenza. Nella nota si precisa che tutti gli impegni in presenza sono stati sospesi e che restano attivi solo solo quelli per cui si può operare a distanza.

DALLA SCUOLA AL LAVORO, ECCO COSA CAMBIA CON IL NUOVO DECRETO ANTI COVID

L’ultimo decreto anti Covid varato dal Governo dopo il delicato consiglio dei ministri del 5 gennaio ha cambiato norme e date per far fronte alla quarta ondata che si sta riversando sul tutta l’Italia. In particolare le novità principali riguardano la scuola e l’obbligo vaccinale per gli over 50.

Il 7 e 10 gennaio la scuola riparte in presenza con nuove regole che riguardano la quarantena: nella scuola dell’infanzia, dove le maestre utilizzeranno mascherine ffp2, la quarantena scatterà per 10 giorni con un solo caso di positività; nella scuola primaria la quarantena scatterà con due casi positivi in una classe; nella secondarie di primo e secondo grado fino a due positivi le lezioni saranno in presenza solo per chi è vaccinato, con tre casi scatterà la didattica a distanza.

Dall’8 gennaio obbligo di vaccino per gli over 50 residenti in Italia, sia lavoratori che disoccupati, o per chi è guarito dal Covid da al massimo sei mesi. Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico. Dal 10 gennaio i tempio per la somministrazione della terza dose si accorciano a quattro mesi.

Dal 20 gennaio è esteso l’obbligo di Green Pass base a coloro che accedono ai servizi alla persona e inoltre a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali, servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.

Dal 1 febbraio il super green pass durerà sei mesi, si accorcia la validità del certificato.

Dal 15 febbraio over 50 al lavoro con super green pass sia del settore pubblico che privato.

Fino al 28 febbraio test gratis a studenti delle secondarie che dovranno fare autosorveglianza.

 

GUARDIA MEDICA, BALDINO: “NON VIENE TOLTA ALLA MONTAGNA. SCELTA OBBLIGATA DALLA PENDEMIA”

Non vi è alcuna volontà di sottrarre alla montagna il servizio di guardia medica. Questa, in sintesi, la posizione dell’azienda sanitaria di Piacenza che ha ribadito le motivazioni della scelta di sospendere temporaneamente il servizio di guardia medica in alcuni comuni della montagna piacentina.

“La Guardia medica non viene tolta alla montagna – si legge nella nota a firma del direttore generale Luca Baldino – è vero, viene parzialmente allontanata, ma le due postazioni baricentriche rispetto alle vallate, Bettola e Bobbio, vengono mantenute nonostante le difficoltà a trovare medici disponibili a Piacenza come ormai su tutto il territorio nazionale. Tanti nostri medici sono poi oggi impegnati su un altro servizio territoriale di pari importanza: stanno facendo funzionare le USCA, che ormai sono chiamate a eseguire in media quasi 400 visite domiciliari ogni giorno, anche e soprattutto nelle zone di montagna dei comuni nei quali la Guardia medica è temporaneamente sospesa”.

Una rimodulazione temporanea dettata dalla stretta contingenza, non dalla volontà di chiudere presidi territoriali. “Appena possibile ritorneremo all’assetto di prima, ma ora, con i numeri dei positivi che continuano a crescere in modo esponenziale, con l’aumento degli accessi al Pronto soccorso e con l’incremento dei posti letto covid occupati nei reparti ordinari, alcune scelte risultano obbligate. È necessario, oggi più che mai, da parte di tutti, cittadini e istituzioni, un grande sforzo di comprensione e lettura della situazione a cui stiamo andando incontro”.

Il servizio di Guardia medica, anche così temporaneamente rimodulato, è comunque garantito per tutti i cittadini della provincia ed è attivabile telefonando numero 0523.34.30.00. Un operatore esperto sarà in grado di indirizzare l’utente perché possa usufruire del servizio richiesto in ambulatorio o a domicilio. Lo stesso operatore potrà inoltre attivare i servizi di emergenza qualora la situazione lo richiedesse.

 

COVID: 2291 CASI UN UNA SETTIMANA. SUPER LAVORO DELLE USCA CON 2700 INTERVENTI. BALDINO “DIFFICOLTA’ SUL CONTACT TRACING”

I numeri sono quasi triplicati rispetto a poche settimane fa, l’esplosione dei positivi si sta facendo sentire, eccome, anche a Piacenza. Sono 2291 i nuovi casi registrati in una settimana con un incremento del 177.7%, con 806 positivi ogni 100mila abitanti, un dato leggermente al di sotto della media regionale (1116 positivi), lombarda (1955 positivi) e nazionale (1149 positivi).

Numeri che se paragonati allo stesso periodo del 2020 sono di gran lunga più alti: il 19 novembre del 2020 si registrarono 1555 positivi in una settimana. L’altra differenza sta nell’ospedalizzazione che, grazie ai vaccini, quest’anno è diminuita di 1/5.

I tamponi sono schizzati a quasi 19mila di cui il 12.1% è positivo, in pratica 1 su 8. Da sabato 8 gennaio tornerà operativo il drive through in via Anguissola a cui si potrà accedere solo previo appuntamento dell’Asl.

Nelle CRA la situazione è tranquilla: si sono registrati 2 operatori positivi e un ospite, tutti asintomatici in tre strutture diverse.

I positivi per fasce d’età evidenziano che la maggiore concentrazione è in quella 18-40 dove si contano 1544 positivi ogni 100mila abitanti; nella 0-17 i positivi sono 809 ogni 100mila; nella 41-64 i positivi sono 694; nella 65-79 i positivi sono 305 e nella over 80 si contano 203 casi ogni 100 mila.

Le quarantene sono triplicate, se ne contano quasi 5mila. Tra queste anche quelle di alcuni operatori sanitari che dalla sera alla mattina scoprono la loro positività e quindi l’impossibilità a svolgere la professione.

Anche le USCA sono fortemente sotto pressione: hanno raggiunto numero record, in una settimana 2753 interventi. L’azienda sta cercando di implementare le unità ma non è facile perché non c’è nuovo personale, la coperta è corta, per cui so tratta di spostare personale da un’area ad un’altra dove c’è più bisogno.

Al pronto soccorso la situazione sta cambiando: gli accessi medi sono stati 20, quadruplicati in due settimane. Anche i ricoveri sono in crescita: 63, comunque 1/5 in meno che lo scorso anno. In terapia intensiva è ricoverato un paziente e si è registrato un decesso, un 72enne non vaccinato.

“I numeri sono esplosi – ha detto il dg Baldino – e non diminuiranno nel breve periodo, il picco è atteso per la metà di gennaio. Ma con i vaccini i positivi non si traducono in ricoveri o, ancora peggio, in terapia intensiva. Tuttavia i casi sono destinati ad aumentare ancora e con essi anche le ospedalizzazioni. La situazione è critica – ha proseguito – per cui l’Asl ha deciso di apportare modifiche dettate dalla contingenza come la conversione in  reparto Covid della geriatria. Se avremo ancora aumenti cercheremo di concentrarli su Piacenza per tenere “puliti” Fiorenzuola e Castel San Giovanni dove abbiamo deciso di sospendere temporaneamente il pronto soccorso”.

Sul fronte della vaccinazione anche nella settimana di Capodanno si è arrivati a 2400 inoculazioni per lo più di terze dosi che in totale sono 93300 e 35mila quelle prenotate. Si ricorda che la terza dose è possibile solo se sono trascorsi almeno 5mesi dal ciclo vaccinale completo. Dal 10 gennaio si cominceranno le vaccinazioni anche con 4 mesi. I bambini 5-11 anni vaccinati sono 936, 2120 quelli prenotati.

“Con questi numeri è molti difficile il contact tracing – ha detto Baldino – abbiamo cercato di concentrare gli sforzi sulla comunicazione delle messa in quarantena attraverso un sms (non più telefonata), così come la fine della quarantena”.

COVID: IMPENNATA DI NUOVI CASI, 825 IN UNA SETTIMANA. “NUMERI PIU’ ALTI DELLO SCORSO ANNO” MA MENO PERSONE IN OSPEDALE

Il virus continua a circolare sempre più velocemente; a Piacenza, per il 56% si tratta di variante Omicron molto più contagiosa della Delta. E si vede proprio dai numeri in costante crescita: 825 i nuovi positivi con un incremento del 40.1% rispetto alla settimana scorsa. Se si osserva la situazione rispetto all’anno 2020 balza all’occhio che oggi i positivi sono di più (135 contro i 105 dello scorso anno) ma le ospedalizzazioni sono 1/5 di meno, segno che il vaccino è l’arma fondamentale contro il virus, nonostante Piacenza sia la provincia con la percentuale di Omicron più alta del resto delle province emiliano romagnole.

Il numero di positivi ogni 100mila abitanti è, a Piacenza, 290, dato molto più basso che nel resto della regione (427 ogni 100mila abitanti), della Lombardia (726 ogni 100mila abitanti) e dell’Italia (436 ogni 100mila abitanti).

I tamponi eseguiti sono stati 15430, il numero più alto da inizio pandemia, di cui il 5.3% è risultato positivo. “Ci sono stati ritardi importanti nel contact tracing – ha confermato il direttore generale Luca Baldino – si sta ragionando infatti su alcune facilitazioni delle quarantene. Il problema è che oggi c’è pochissimo personale da implementare, i concorsi vanno quasi deserti nonostante ci siano aperti gli stessi bandi dello scorso anno. Non ci sono né medici né infermieri disponibili, perché sono già impiegati. Il Governo sta ragionando sulla modifica delle quarantene, noi abbiamo introdotto una procedura automatica per la fine delle quarantene”.

Per quanto riguarda i positivi per fasce d’età si nota che tra 0-17 i contagi sono stati 380, la scorsa settimana 375, quindi un incremento minimo dovuto alla chiusura delle scuole; tra 18-40 invece il balzo è notevole da 208 a 486 nuovi positivi ogni 100mila abitanti, solo 45 nuovi positivi nella fascia over 80 ogni 100mila abitanti.

Impennata delle USCA che questa settimana hanno affrontato 1029 segnalazioni, 147 le chiamate giornaliere.

In ospedale gli accessi medi al pronto soccorso sono stati 8, i ricoveri Covid 50, un pazienti in terapia intensiva non vaccinato, un decesso.

Sul fronte delle vaccinazioni si prosegue con 2500 inoculazioni al giorno; la copertura della popolazione over 12 è del 87.8%, anche la fascia 12-19 ha superato l’80% di copertura, quella 5-11 risulta vaccinata per il 3.3%, prenotati l’11.3%.

Le persone che hanno ricevuto la terza dose sono 82393, da ieri anche 16enni e 17enni con il ciclo vaccinale completo da almeno 5 mesi.

“E’ evidente che i numeri salgono a causa del fatto che il vaccino dopo 5 mesi diminuisce la sua copertura; Piacenza quanto a positivi è messa meglio delle vicine province nonostante la variante Omicron sia la prevalente – ha confermato il dg Baldino – per questo invito ancora una volta i cittadini a vaccinarsi. I medici dell’ospedale sono preoccupati per l’imminente capodanno: festeggiate ma con le giuste precauzioni, mascherine e distanziamento”.