INGRESSO LIBERO, TUTTO PRONTO PER LA SECONDA PUNTATA

Secondo appuntamento con Ingresso Libero, anche questa settimana in tv, Tele Sol Regina canale 95 ore 20.45, e sul web ingressolibero.zero523.tv. Ospiti di Marcello Granata saranno Cinzia Davò, Marco Rancati, Camilla Gorrini, Edoardo Ferrari e l’intervista ad Agresti il sergente Hartman delle Iene. Storie, racconti e musica saranno i protagonisti anche della seconda puntata dallo spazio ChezArt di via Taverna.

ingresso libero II puntata

PROTOCOLLO DI SICUREZZA: PIU’ AUTONOMIA ALLE REALTA’ LOCALI

Grazie al protocollo firmato tra il Forum Italiano Sicurezza Urbana e l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia le numerose realtà che già operano sul territorio in materia di sicurezza potranno collaborare in modo più sinergico nel limite delle proprie competenze. Il sindaco Paolo Dosi e il rappresentante della Anfp hanno sottoscritto il protocollo che va nella direzione di far collaborare le varie associazioni nate intorno alla tutela del territorio in una prospettiva di rapporti nazionale con Fisu e Anfp. Il documento sottoscritto intende salvaguardare le diverse iniziative promosse sul territorio a livello locale. Questo in concreto significa che, ad esempio, i 14 gruppi del Controllo del Vicinato nati in città potranno collaborare con altre realtà territoriali ma anche con le forze di polizia, stabilendo i limiti di competenza dell’uno e dell’altra.

protocollo sicurezza dosi

GIUSTIZIA DI COMUNITA’: A PIACENZA 55 CASI IN UN ANNO

La giustizia di comunità crea ponti che prima non c’erano. E’ in estrema sintesi quello che significa Giustizia Riparativa, il percorso per arrivarci e il contesto nella quale si applica. Svep, nel giugno del 2014, ha attivato un protocollo d’intesa sperimentale insieme all’ufficio UEPE di Reggio Emilia, Parma e Piacenza in collaborazione con alcune organizzazioni di volontariato e con la Camera Penale di Piacenza. Con la firma di questo protocollo Svep ha sottolineato l’importanza di sostenere una nuova idea di giustizia. Un’idea di giustizia non facile da applicare prima di tutto perchè va a scalfire quello che rappresenta il carcere nell’immaginario comune: se l’è cercata e deve pagare per quello che ha commesso. Ci vuole coraggio ad applicare la messa alla prova, perchè in questo contesto la comunità svolge un ruolo fondamentale, più il terzo settore è forte più il risultato positivo è assicurato. Svep ha organizzato un convegno proprio per spiegare cosa sono la messa alla prova e la giustizia di comunità, partendo proprio dalle testimonianze di chi ha accolto persone che hanno scelto questa come pena alternativa. Tra gli interventi Pierpaolo Astorina, assegnista di ricerca di diritto penale nella facoltà di Giurisprudenza della Università Cattolica di Piacenza, ha spiegato come la messa alla prova, applicabile per reati con pene fino a 4 anni, sia tutt’altro che indulgenziale; certo il soggetto, in questo modo, evita il processo e quindi il giudizio ma dovrà prestare la sua opera di volontariato presso un ente o un’associazione accreditati, senza retribuzione, rispettando orari, regole come sul posto di lavoro. Giada Paganini, studentessa che partecipa alla redazione di Sosta Forzata – Itinerari della Giustizia, ha sottolineato come, dalla sua esperienza, le persone messe alla prova imparino cosa significa rispetto, responsabilità, umiltà e volontà perchè ne va del risultato del percorso. Nel 2015 Svep ha ricevuto 55 segnalazioni da parte delle assistenti sociali dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna), di cui 47 per richiesta di messa alla prova e 8 per affidamento in prova ai servizi sociali. Per quanto riguarda la composizione per genere, su 55 persone segnalate 51 sono uomini e 4 donne.  Al 31 dicembre 2015 le realtà coinvolte sono 13 organizzazioni di volontariato, 2 cooperative sociali, 6 parrocchie e 1 impresa senza scopo di lucro. Dall’inizio dell’anno, sono già 40 le segnalazioni arrivate a Svep.

svep

BARACCHI: “NUOVA PROGETTUALITA’ PER PIACENZA. DA UN ANNO NULLA E’ CAMBIATO”

Mettersi intorno ad un tavolo e farsi promotori di un incontro collegiale partendo proprio da quel manifesto Piacenza 2020 che venne realizzato solo in minima parte. A parlare, ai nostri microfoni, era il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe baracchi nel marzo dello scorso anno. La proposta che mette al centro una visione progettuale di città, figlia di una pianificazione ragionata, fu ripresa e rilanciata anche da alcuni organi di informazione locale. Ad oggi però nulla è accaduto. Sono cambiati i momenti, ma urbanisticamente non è cambiato nulla. “La volontà di intervenire in modo globale non c’è – conferma Baracchi – noi invece, come ordine, vogliamo porci al centro di questo processo che deve partire”. E chi è più adatto degli architetti a promuovere e fantasticare su una Piacenza nuova? Certamente ci vuole la volontà di tanti attori, prime tra tutte le amministrazioni che, mai come ora, sembrano in difficoltà a progettare la città del futuro. A questo proposito l’Ordine sta lavorando ad un paio di progetti.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo

piacenza 17 luglio 2000 vista citta (foto cravedi)

VIOLENZA DI GENERE, ANCHE LE PAROLE HANNO UN PESO

Chi può chiamare amore un cuore spezzato? La violenza di genere è un fenomeno complesso che esiste e che cresce nei numeri. Il convegno organizzato in Fondazione da comune di Piacenza, Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Provincia ha cercato di dare strumenti per affrontare questa realtà. A partire proprio dalle parole e dal linguaggio con cui si affronta e si racconta la violenza di genere contro le donne. Chiara Cretella, assegnista di Ricerca in sociologia all’Università di Bologna ha spiegato quanto il linguaggio è importante per conoscere il problema; partendo dalla comunicazione dei cartelli fino alla pubblicità. “Bisognerebbe istituire il reato di stalking mediatico – ha detto – soprattutto nei casi di femminicidio” riferendosi alla morbosità con cui alcuni media pretendono di mostrare emozioni e situazioni assolutamente private, violando, in certi casi, il dolore e la privacy di una famiglia. Le parole hanno un forte peso nei casi di violenza: si dovrebbe evitare di utilizzare la parola raptus, così come vittima di violenza ma survival, ovvero sopravvissuta alla violenza.

Un convegno rivolto agli operatori del settore ma anche agli amministratori, un’occasione per fare il punto su quanto si è fatto e su quanto è ancora da fare. L’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini ha ribadito l’impegno che più soggetti hanno messo per ampliare il centro antiviolenza e la casa rifugio antiviolenza che oggi può ospitare fino a 17 donne, oltre che un servizio di reperibilità grazie alle professionalità del Telefono Rosa. Da marzo a dicembre 2015 sono state accolte 14 donne e 17 bambini.

fondazione antiviolenza

VIA ROMA E LA VIA CRUCIS DEL DEGRADO DELLA LEGA NORD

L’hanno ribattezzata La via Cricis del degrado”. Hanno sfilato con slogan e cori lungo via Roma con partenza dalla stazione, in mezzo varie soste: via Torricella, via Pozzo, via Roma, giardini Margherita e Merluzzo. La Lega Nord di Piacenza e’ scesa in piazza con il sostegno del Sindacato Autonomo di Polizia, Ciro Passavanti, la coordinatrice del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale, Miriam Palumbo, Ettore Fittavolini, presidente dell’Associazione Pendolari Piacentini, e i membri dell’Associazione Amici dei Giardini Margherita e Merluzzo e del comitato dei residenti del quartiere. Ad ogni tappa un intervento a sottolineare la mancanza di sicurezza, il degrado e la scarsa di legalità. Gli organizzatori se la sono presa anche con la decisione di trasferire in via Roma la sede del PD: “Uno spostamento per essere più vicino ai suoi futuri elettori. Vanno bene i progetti culturali, ma ci vuole rispetto delle regole – ha detto il segretario regionale dee Lega Gianluca Vinci -L’agenda del quartiere Roma è servita solo a pagare dei lauti stipendi”. Comunque la si pensi nel quartiere, forse mai come oggi, qualcosa si sta muovendo: il progetto Porta Galera 2.0, l’ambulatorio di via Pozzo che ha soprattutto una valenza sociale, l’inaugurazione dell’Urban Hub luogo di ricerca e innovazione. Certo le aggressioni ci sono state e probabilmente ci saranno ancora, ma anche in altre zone della città. Gli episodi di microcriminalità accadono e accadranno, come in altre zone della città. Ma qui, in via Roma forse hanno un sapore e un odore diversi.

Pimage

PER LA QUALITA’ DELL’ARIA E DEL TERRITORIO NASCE “COMITATI IN RETE”

I comitati ambientalisti hanno riunito le forze per dare vita alla “rete dei comitati in difesa della qualità dell’aria e del territorio”; una iniziativa che va nelle direzione di dare maggiore sostegno all’azione del singolo comitato, di favorire la circolazione delle informazioni sulle azioni dei comitati, di promuovere iniziative comuni di sensibilizzazione verso i cittadini e la politica. E’ proprio nei confronti delle amministrazione e delle istituzioni che questa Rete di Comitati si rivolge: “sempre più spesso siamo inascoltati e poco considerati dalle istituzioni – hanno detto i membri dei comitati – ci auguriamo che questa Rete riesca nell’intento di confrontarci con le amministrazioni e con i cittadini. Non siamo affetti dalla sindrome di  Nimby (Not in my back yard, “non nel mio cortile”) ma semplicemente ci interessiamo, come è giusto che sia, di quello che accade fuori”. “Crediamo nella politica del fare bene e non del fare – ha detto Laura Chiappa di Legambiente – per questo vogliamo far prendere coscienza i cittadini dei problemi ambientali, creare un sostegno legale per la verifica delle procedure amministrative, iniziative in Regione per la partecipazione dei comitati alle conferenze dei servizi e creare un osservatorio del territorio per capire e sapere cosa succede dal punto di vista ambientale”. La prima iniziativa organizzata dalla rete dei comitati sarà il 30 aprile con la Marcia per l’Aria, partenza dal palazzetto dello sport fino in piazza Cavalli dove verranno consegnate al sindaco richieste e proposte. Ancora da organizzare, ma prima dell’estate, i rappresentanti dei comitati andranno a Bologna per consegnare al Presidente Bonaccini un documento con proposte e richieste declinate nel contesto regionale.

comitati

A TUTTO TONDO IN VIAGGIO TRA LE CAVE E IL BITUMIFICIO DI GOSSOLENGO

Inizia da località Ponte Nuovo il nostro viaggio all’interno delle cave nel comune di Gossolengo. Qui c’è un gran via vai di camion che trasportano ghiaia. In questo luogo le cave sono state autorizzate dal piano provinciale del 2001 poi rinnovato nel 2011. Tutto ha seguito un iter regolare. A questo si aggiunge la proposta da parte di una società di realizzare un impianti di produzione di bitume della portata di 200 mila tonnellate annue. Un anno fa contro questo impianto si è formato un comitato No al bitume – Si al parco del Trebbia. Abbiamo raccolto le testimonianze degli ambientalisti, dei cittadini che fanno parte del comitato ma anche di coloro che hanno rappresentato e che rappresentano tutt’ora le istituzioni. Da una parte c’è chi denuncia una specie di sistema mirato a fare si che il territorio sia indirizzato ad ospitare questo genere di attività, utile sì ma nello stesso tempo impattante, dall’altro chi dimostra come tutto l’iter sia regolare ed autorizzato.

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TELEDUCATO RITORNA SALVATA DALLE COOP

Verrebbe da dire “cosa non si fa per salvarsi”. Stiamo parlando della nuova Teleducato che, dopo i guai giudiziari dell’ex editore Gaiti, tornerà sugli schermi con due frequenze: canale 11 che andrà a Comunicare editrice di Telereggio e canale 12 la nuova Teleducato. Nuova, anzi nuovissima, a parte alcuni giornalisti del vecchio gruppo: il direttore Pietro Ferraguti, Michele Angella e Laura Giunta. Nuova, dicevamo, a partire dalla sede, che non sarà più in via Barilli, ormai  inadeguata alle normative vigenti, ma in centro. Nuova di zecca anche e soprattutto per i partner aziendali, le coop. Da Paolo Pizzarotti al mondo cooperativo, il salto è arduo e per nulla graduale, ma per salvarsi si fa di tutto. Sembra comunque, secondo alcuni siti tra cui Rossoparma, che anche nella nuova compagine societaria restino legami con il passato: le nipoti dell’ex editore Pier Luigi Gaiti. Un taglio con il passato neanche troppo deciso. 

 

 

PIACENZA EXPO, SEMPRE PIU’ VICINA A FIERE DI PARMA?

Si fa sempre più concreta la possibilità che Piacenza Expo venga accorpata alle Fiere di Parma o Bolognafiere. L’assessore alle Attività Produttive della Regione Palma Costi, durante la presentazione del Piano di riorganizzazione delle partecipate, ha annunciato che l’intento sarà quello di creare un’unica società per tutte le Fiere dell’Emilia-Romagna. Questo per una ragione, pare di capire, di costi e di mercato.
“L’intero sistema regionale è fatto di 95 manifestazioni con 26mila espositori, 3,1 milioni di visitatori e oltre 1,1 milioni di mq espositivi ha detto l’assessore – tutti insieme siamo quasi alla pari con Milano. L’obiettivo è quello di realizzare un’unica società regionale. E’ un percorso che abbiamo iniziato nel 2015 incontrando tutti i soci e i presidenti. Vogliamo competere con i sistemi internazionali. Ai soggetti coinvolti abbiamo chiesto che la creazione della società unica avvenga nel minor tempo possibile”. Tutto questo non fa una grinza con l’Area Vasta di cui da tempo gli amministratori locali parlano e che sembra sul punto di diventare effettiva. L’interrogativo che in tanti si pongono, non solo in questo ambito ma anche in quello sanitario, è quale autonomia resterà ai soggetti accorpati? Chi avrà il potere di decidere le manifestazioni, di organizzarle, di calarle sul territorio, di promuoverle? Se questo piano di riorganizzazione si concretizzerà, Piacenza sarà accorpata a Parma, nonostante l’impegno da parte di alcuni amministratori locali a conservarne autonomia e indipendenza. 

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