AMAZON, NUOVO INVESTIMENTO A CASTEL SAN GIOVANNI

Oltre 70 milioni di investimenti negli ultimi due anni per 830 posti di lavoro a tempo indeterminato. Da oggi un nuovo ampliamento per il Centro Distribuzione di Castel San Giovanni che permetterà l’aumento della capacità di spedizione ai clienti del 50%. Sono i numeri del colosso Amazon il cui aumento della capacità di distribuzione è stato reso possibile grazie all’introduzione di tre nuove linee di produzione dedicate all’impacchettamento e all’installazione di una seconda torre di stoccaggio che permetterà di avere uno spazio per ulteriori 1.5 milioni di prodotti necessari a soddisfare le esigenze sempre crescenti dei clienti di Amazon. “Questo investimento nel centro di Castel San Giovanni è l’ultimo di una lunga serie di sviluppi che abbiamo implementato a partire dal momento in cui ci siamo stabiliti nell’area”, ha commentato Tareq Rajjal, General Manager di Amazon Logistica Italia. “Quando Amazon è sbarcata in Italia ha scelto Castel San Giovanni come sua base logistica”, ha commentato Lucia Fontana, sindaco di Castel San Giovanni. “Oltre ad essere per noi motivo d’orgoglio, la società ha investito 70 milioni di euro, diventando un vero e proprio polmone per il territorio, grazie alla creazione di nuovi posti di lavoro.” Gli 830 dipendenti di Castel San Giovanni sono assunti secondo i termini del Contratto Collettivo di Lavoro per il Terziario. Il centro di Castel San Giovanni,è stato inaugurato nel novembre 2013 e ha sostituito il centro di stoccaggio precedente, che è stato inaugurato nel settembre 2011. Il centro è dotato di un’infrastruttura logistica tra le più innovative in Europa, in grado di consentire una rapida evasione degli ordini. Durante la giornata di picco dello scorso periodo natalizio, sono stati ordinati più di 395.000 articoli, al ritmo di oltre quattro al secondo.

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SAIPEM, I SINDACATI CHIEDONO UN INCONTRO CON L’AZIENDA

I sindacati di categoria uniti chiedono un nuovo incontro alla Saipem in merito al paventato ridimensionamento del sito di Cortemaggiore. Lo chiedono Massimo Tarenchi (Filctem Cgil), Massimo Pelizzari (Femca Cisl) e Claudio Trivini (Uiltec Uil). “Quando si parla di un gruppo come Saipem, le cui sorti sono legate a doppio filo a fattori di congiuntura internazionale – scrivono in una nota i sindacati – chiarezza e trasparenza sono gli elementi di base su cui sviluppare i rapporti tra lavoratori, territorio e azienda. Sono molto controproducenti invece sia le speculazioni di basso rango politico sia le notizie infondate che in questi mesi sono state diffuse. Da parte nostra – prosegue la nota – oltre ad avere ben chiari i capisaldi di trasparenza e chiarezza nei rapporti industriali, terremo la guardia alta in difesa del livello occupazionale e delle specificità produttive del sito Saipem di Cortemaggiore attraverso tutti i canali, in primis quelli ufficiali: per questo sulla scorta del confronto avvenuto lo scorso 23 aprile in Confindustria a Piacenza, come associazioni sindacali abbiamo richiesto un incontro per parlare dei piani futuri dell’azienda”. 

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CONSIGLIO PRESBITERIALE: “NELLA CHIESA I LAICI ABBIANO UN RUOLO PIU’ CHIARO”

Revisione del numero delle parrocchie e definire il ruolo dei laici. Il Vicario Generale dell Diocesi Mons. Giuseppe Illica ha posto l’accento su questa tematica, nel corso dell’ultimo consiglio presbiteriale diocesano, riprendendo il documento di lavoro elaborato nello scorso mese di ottobre con i moderatori delle zone pastorali riuniti a Bedonia. Ha ribadito la necessità di tornare all’antico modello delle Pievi, che raccoglievano i fedeli da varie località. Mons. Illica ha sottolineato l’importanza di un modello “sinodale” dove anche i laici devono avere un ruolo più chiaro e definito. Questo percorso di riflessione e di studio dovrà comportare la revisione del numero delle parrocchie e dovrà essere valutato e approvato nei prossimi mesi dal Consiglio Presbiterale e dal Consiglio Pastorale Diocesano. Da ultimo, tutto il lavoro dovrà ottenere l’approvazione del Vescovo. Dai presbiteri del Consiglio è emersa l’esigenza che non occorre solo mettere insieme delle parrocchie, bensì favorire un nuovo modello di comunità armonizzando il ruolo dei parroci e dei laici. Quello che sembra emergere è una chiesa più a portata della gente, più vicina al mondo laico cercando di valorizzare il rapporto e il ruolo tra parroci e laici, sul modello della chiesa che Papa Bergoglio va predicando dall’inizio del suo pontificato.

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A PIACENZA EXPO TORNA IL MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI

I padiglioni di Piacenza Expo sono pronti per accogliere una nuova edizione della Mercato dei Vini dei Vignaioli, in programma sabato 28 e domenica 29 novembre. È la quinta edizione per la mostra-mercato dei produttori associati alla FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), la più grande manifestazione di questo genere in Italia, che quest’anno compie un ulteriore passo avanti: 330 espositori provenienti da tutta la penisola (erano 265 lo scorso anno); 10 Artigiani del Cibo, le aziende produttrici di tipicità gastronomiche in abbinamento ai vini; quattro degustazione tematiche condotte dagli stessi vignaioli, già tutte sold out; 400 carrelli pronti per trasportare i vini acquistati. A Piacenza non solo si potranno conoscere di persona i vignaioli, sentire dalla loro loro viva voce racconti e storie dei territori e degustare i vini, ma sarà possibile fare acquisti direttamente agli stand. Gli orari di apertura del Mercato dei vini sono: sabato dalle 12.30 alle 20.30 e domenica dalle 11.00 alle 19.00. Ingresso € 15.00 (ridotto € 10 per i soci AIS – FIS – FISAR – ONAV e SLOW FOOD)

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SALE D’ATTESA A MISURA DI BAMBINO, L’OSPEDALE CAMBIA VOLTO

“Cari architetti, che progettate ospedali moderni e all’avanguardia, un luogo da bambini l’avete pensato?” È da questa domanda di una classe di una scuola elementare della città che l’associazione Il Pellicano Piacenza onlus ha deciso di porre un altro tassello al progetto L’ospedale cresce con noi; spazi pensati per i più piccoli, a cominciare dalla sala d’attesa del centro prelievi e del reparto di Oculistica i cui lavoro di restyling partiranno immediatamente. Seguiranno uno spazio bimbi all’interno del Ricovery room nel comparto operatorio e la sala d’attesa del pronto soccorso pediatrico. Tutto questo è stato possibile grazie ai 40 mila euro dell’obbligazione solidale il pellicano Piacenza onlus di Cariparma Credit Agricole.

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“ATTIVA GIOVANI” TIROCINI FORMATIVI GRAZIE AI PUNTI SPESA

I punti spesa della Coop creano opportunità di lavoro per i giovani, attraverso sette tirocini formativi avviati all’interno di sei cooperative sociali di Legacoop. Sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa nella sede di Piacenza di Legacoop Emilia Ovest i risultati dell’iniziativa “Attiva Giovani”, la speciale raccolta di punti promossa dai soci di Coop Nordest che ha ha consentito di sostenere esperienze formative retribuite in sei aziende aderenti a Legacoop: complessivamente sono stati raccolti 24 mila euro utilizzati per l’avvio dei tirocini destinati a giovani di età compresa tra i 18 e 34 anni. A Piacenza sono sette i percorsi formativi già partiti. Il vicepresidente di Legacoop Emilia Ovest Maurizio Molinelli ha spiegato il valore dell’iniziativa: “Siamo qui per rendicontare un progetto con un’importante vocazione sociale, che ha coinvolto i soci di Coop Consumatori Nordest sul territorio locale, si tratta di oltre 50 mila persone tra Piacenza e provincia. Attraverso la donazione dei punti spesa dei soci coop si è finanziato l’inserimento di alcuni giovani lavoratori nelle imprese cooperative: l’adesione all’iniziativa è stata rilevante e ha consentito di attivare una serie di tirocini all’interno della cooperazione sociale piacentina”.

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“EXPONIAMOCI”: GIOVANI VERSO L’IMPRESA

“Da Expo alla creazione d’impresa per i giovani piacentini: percorso partecipato di ricerca, formazione e sviluppo”. E’ il progetto che il comune di Piacenza, insieme all’Università Cattolica, ha presentato all’Agenzia Nazionale Giovane ottenendo un contributo di 5 mila euro. Il progetto è stato realizzato nel periodo compreso tra l’8 settembre 2015 e il 30 ottobre 2015 presso la sede di Piacenza dell’Università Cattolica e a sede di “Spazio 2- La nuova Cittadella dei giovani”. Si è articolato in un percorso di ricerca-azione rivolto a 14 giovani che hanno partecipato nel periodo di Expo all’iniziativa “Noi giovani ci Exponiamo”. L’accompagnamento del gruppo dei giovani ha preparato alla creazione di un’impresa che possa operare nell’ambito del turismo sociale, della promozione del territorio, dell’accoglienza di gruppi, prevalentemente nell’ottica dei giovani per i giovani. Le azioni di accompagnamento formativo si sono sostanziate in colloqui individuali di orientamento e patto di adesione all’iniziativa, la costruzione del gruppo di lavoro e la sua formazione; la definizione degli obiettivi, la costruzione di strumenti, la formulazione di un’ipotesi d’impresa. Gli esperti intervenuti: Valentina Araldi per l’autoimprenditoria; Alessandro Candido, professore a contratto di legislazione dei beni culturali nell’Università di Firenze; Ilaria Galavotti, dottoranda esperta di business plan all’Università Cattolica; Maurizio Davolio, presidente dell’Aitr, l’Associazione Italiana Turismo Responsabile; Valentina Bruzzi di Europe Direct; per Spazio 2 Stefano Sandalo; Enrico Carosio, pedagogista e formatore, ha accompagnato la costruzione del gruppo e il processo di sviluppo dell’idea imprenditoriale.

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SOGIN NON E’ UNA SCATOLA VUOTA

Sogin non è una scatola vuota, all’interno si lavora per mantenere in sicurezza il sito e i depositi e per il completamento della delicatissima fase del decommissioning. E’ ciò che i delagati rsu dell’azienda insieme ai sindacati di categoria hanno voluto riferire alla stampa dopo gli aticoli comparsi sulla stampa nazionale relativi ai lunghi tempi del decommissioning e dei relativi costi. Polemiche strumentali secondo i lavoratori che ogni giorni operano nel sito di Caorso garantendo le massime condizioni di sicurezza per sè e per la popolazione. Da quando è iniziata l’attività di decommissioning sono state portate in fonderia oltre 10 mila tonnellate di materiale da smantellare. Oggi a Caorso rimangono ancora alcune parti contaminate e depositi in cui sono stoccati rifiuti. Ogni pezzo viene misurato e controllato in modo che abbia tutte le caratteristiche per essere allontanato. Non è più presente invece il combustibile spedito in Francia per ritornare in italia nel 2025 in un deposito nazionale. “A Caorso ogni giorno – spiega Gian Emilio Balzarini delegato Rsu – controlliamo l’impianto, ciò che viene prodotto per garantire che nulla di dannoso esca dal sito”. Il sito di Caorso conta un centinaio di dipendenti, in tutto un migliaio comprese le sede centrale di Roma e le altre otto sparse sul territorio nazionale. Il 24 novembre a Roma si terrà un incontro con i vertici nazionali.

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DE MICHELI: “NESSUN DISIMPEGNO DEL SITO DI CORTEMAGGIORE. BASTA STRUMENTALIZZAZIONI

Nessuna intenzione da parte di Saipem di trasferire o chiudere il sito di Cortemaggiore. A confermarlo è, ancora una volta il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli che ha preso contatti con l’azienda dopo le notizie diffuse nei giorni scorsi sulla possibilità di un trasferimento di tutti i dipendenti entro il 29 febbraio prossimo. “Come già affermato più volte in questi mesi – scrive l’on. De Micheli – l’azienda sta affrontando serie difficoltà legate alla congiuntura del mercato petrolifero, ma si impegna a salvaguardare l’occupazione. Ho preso subito contatto con la dirigenza Saipem – afferma – dopo le notizie che si sono diffuse sulle sorti del sito di Cortemaggiore. L’azienda mi ha ribadito che non è in discussione il mantenimento degli uffici e del sito produttivo specializzato di Cortemaggiore. Mi ha confermato altresì il proprio impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Inoltre mi è stato precisato che non è stata inviata nessuna comunicazione ufficiale ai lavoratori. Non è un mistero che la situazione del mercato degli idrocarburi, con il prezzo del petrolio dimezzato, hanno costretto l’azienda da un lato a mettere in atto un piano di razionalizzazione, e dall’altro ad impegnarsi in una strategia di rilancio per l’acquisizione di importanti commesse che potrebbero portare nuove attività anche a Cortemaggiore. Il piano industriale dell’azienda è stato illustrato dai vertici in Parlamento e pone le basi per la ripresa della produzione e pert preservare la sua competitività nel mondo. A questo proposito voglio ricordare che in Confindustria Piacenza è aperto un tavolo di confronto sulla Saipem di Cortemaggiore e in quella sede saranno affrontate le prospettive dello stabilimento”. Oltre a questo il sottosegretario specifica che non ha ricevuta dal primo cittadino di Cortemaggiore Gabriele Girometta alcuna richiesta di incontro. “Come è noto – prosegue – ricevo tutti gli amministratori locali che me lo chiedono. A dimostrazione che la nostra attenzione è sempre alta, proprio ieri il collega parlamentare Marco Bergonzi ha posto un quesito alla dirigenza Saipem sullo stabilimento di Cortemaggiore, nel corso di un’audizione che si è tenuta alla Camera. Su una vicenda come quella della Saipem, che rimane delicata, visto il momento complicato dell’azienda, vorrei infine rispedire al mittente le critiche provenienti da esponenti politici che si sono distinti soltanto per la capacità di fare propaganda, senza mai aver ottenuto un solo risultato concreto per il proprio territorio. E’ deprecabile strumentalizzare questioni che riguardano lavoro e lavoratori, aziende dell’indotto e un’intera filiera produttiva.”

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ATTENTATI, AUMENTANO I CONTROLLI MA NON LE RISORSE

Anche a Piacenza è stata innalzata al massimo l’attività di controllo e vigilanza del territorio, con particolare attenzione a tutti gli obiettivi potenzialmente a rischio di attentati terroristici anche nella nostra provincia. Questo è emerso dalla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Misure già, per altro, in vigore da sabato a seguito degli attentati di Parigi. L’innalzamento dell’attività di controllo è stato esteso anche alle manifestazioni culturali, sportive e religiose oltre che a tutti i luoghi dove di registra una forte affluenza di persone. E’ stata ulteriormente sensibilizzata l’attività info-investigativa. Sono stati disposti frequenti posti di controllo  ed innalzato il controllo su arterie stradali e reti ferroviarie. Il prefetto Anna Palombi ha chiesto uno sforzo alla Polizia Municipale affinchè vengano istituite pattuglie notturne in modo che la forze di polizia statali non vengano distolte dal controllo del territorio. Un aumento dei controlli che non va di pari passo con l’implementazione dell’organico a disposizione che rimane quello di sempre, ha ribadito il prefetto. “Le risorse sono quelle di sempre – ha precisato -per questo ho chiesto un ulteriore impegno alle forze di polizia”. L’unico supporto esterno su cui il territorio può contare è il reparto di prevenzione e crimine di Reggio Emilia. E’ stata ribadita, inoltre, la necessità di una tempestiva circolarità di notizie tra tutte le Forze di Polizia di ogni elemento di interesse.

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