PROVINCIALE DI RECESIO RIAPERTA AL TRAFFICO

Senza clamori e con sobrietà è stata riaperta la strada provinciale di Recesio quella che nella notte tra il 13 e 14 settembre si è portata via tre persone, di cui una ancora dispersa. “Siamo riusciti ad accelerare i lavoro – ha detto il Presidente Rolleri – affinchè venisse restituito all’utenza, in tempi brevi, un tratto di strada particolarmente importante per i collegamenti vallivi e interregionali e, per questo, concedetemi di ringraziare i tecnici della Provincia che hanno lavorato al progetto e la ditta incaricata che ha eseguito i lavori dimostrando prontezza, efficienza e grandi capacità tecniche. L’intervento, che è cominciato immediatamente dopo il disastro e i cui lavori principali si concluderanno oggi, costa complessivamente 600.000,00 Euro (Iva inclusa) ad oggi interamente finanziato dalla Provincia con fondi propri ed è consistito nella ricostruzione, l’ampliamento e la risagomatura del tratto di strada completamente distrutto”. “Ci siamo dati l’obiettivo di dimezzare i tempi dell’ordinanza – ha aggiunto l’assessore Paola Gazzolo – che sono i 30 giorni, per individuare gli interventi. Intanto vogliamo avere il quadro definitivo delle azioni di somma urgenza per i comuni, sia della parte di difesa spondale che la pulizia complessiva dei fiumi. Un’operazione impegnativa perchè abbiamo già stimato 5 milioni e mezzo necessari. Come Regione Emilia Romagna abbiamo deciso di aggiungere ai 10 milioni già stanziati altri 2 milioni che troveranno copertura nel 2016. Abbiamo dato conto anche di come sono stati utilizzati sino ad ora i 5 milioni che sono diventati oltre 6 che restano a carico della Regione. A questi si uniscono i 750mila euro stanziati da Aipo per le urgenze sulla città. Sono finanziati 66 cantieri per oltre 6 milioni e 800 euro di interventi, e l’80 % degli interventi sono in conclusione e due interventi d’urgenza sono stati disposti nelle scorse ore per le difese di Farini, a valle e a monte per un milione e 200mila euro. C’è stato un grande lavoro di squadra per produrre un risultato estremamente importante”

riapertura recesio1recesio aperta

ALLUVIONE, REGIONE: TEMPI DIMEZZATI PER PROGRAMMARE GLI INTERVENTI URGENTI

Nel post emergenza si lavora, un lavoro di squadra che sta portando a risultati concreti. Il primo la riapertura della strada provinciale di Recesio dopo 40 giorni dall’alluvione. Una riapertura al traffico senza enfasi, non sarebbe il caso, in quel tratto dove la strada è crollata su stessa, hanno perso la vita tre persone, di cui uno resta ancora disperso. Intanto Regione e Provincia stanno lavorando, come hanno definito gli amministratori “di squadra”, per risultati concreti. Il presidenre Stefano Bonaccini ha annunciato che in tutto la regione arriverà a stanziare circa 20 milionidi euro, una parte di questi, non ancora quantificati, destinati al risarcimento dei privati. Ad oggi di già stanziati risultano 5 milioni dalla Regione diventati 7 per 66 cantieri operativi in tutto il territorio. 10 milioni dal governo per quali si sta studiando un piano di programmazione, ordinanza 292, che dovrebbe essere pronta in tempi dimezzati. Primo punto delle priorità le opere a difesa del fiume e di pulizia. Per questo nel bilancio 2016 della regione sono compresi 2 milioni di euro per non gravare sui 10 messi a disposizione del Governo.

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ALLUVIONE, LEGAMBIENTE: “TROPPO FACILE TROVARE UN CAPRO ESPIATORIO”

“Il fiume ha bisogno dei suoi spazi ma a volte questi spazi sono occupati da edifici“. A dirlo è Marco Monaco Direzione Tecnica del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale, ospite della serata organizzata da Legambiente sul dissesto idrogeologico dopo l’alluvione del 14 settembre. Una serata che ha avuto anche l’obiettivo di analizzare le cause che hanno portato all’alluvione. Un evento eccezionale quanto a portata d’acqua certo, ma che facilmente potrà ripetersi, ed eventi in tal senso si sono verificati già nelle scorse settimane. Una serata in cui Legambiente ha voluto chiarire alcune posizioni.

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JASNA: “ESSERE POVERA NON SIGNIFICA ESSERE UNA CATTIVA MADRE”

Da quest’estate vive in un camper. Avevamo incontrato Jasna la primavera scorsa nel suo monolocale in città dove viveva con i figli. Ci aveva raccontato la sua storia, il suo impegno per fare valere i diritti delle donne sole con problemi di salute. Jasna convive da anni con la sclerosi multipla, una malattia destinata a degenerare. Ogni giorno non sa come il suo corpo affronterà una nuova giornata, ma nonostante questo non si piange addosso, con il sorriso guarda avanti. L’appartamento dove Jasna abitava fino a qualche mese fa non ha l’ascensore, e per lei diventa difficile, in certe giornate, poter scendere e salire, nonostante l’aiuto delle stampelle. Dallo stato le arriva ogni mese una pensione di invalidità di 280 euro con i quali deve badare a lei e in parte ai figli, dopo la separazione, dieci anni fa dal marito. Il 10 novembre per Jasna sarà una data importante, dopo la quale potrà, forse, chiudere un capitolo doloroso della sua vita.

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ATTIVITA’ FISICA E ALIMENTAZIONE, QUALE LEGAME?

Alimentazione e attività fisica, un binomio vincente per la salute. Di questo parleranno ai cittadini sabato 24 ottobre a Palazzo Galli in un incontro pubblico organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Piacenza, terzo appuntamento dell’iniziativa “I medici parlano di salute, ambiente e stili di vita”, promossa con il patrocinio di Comune, Provincia e Ausl, per informare e sensibilizzare su alcuni grandi temi inerenti la salute.  L’appuntamento di sabato, con inizio alle ore 10 in Sala Panini, vedrà come relatori medici che aiuteranno i cittadini a intraprendere un corretto stile di vita e sarà supportato da un video di informazioni e consigli disponibile sul sito dell’ordine piacentino al link https://www.youtube.com/watch?v=bHpQMvim8Vg

Insieme al presidente dell’Ordine Augusto Pagani, interverranno il Dott. Giorgio Chiaranda (“L’attività fisica”), il Dott. Dino Giorgi Pierfranceschi (“L’alimentazione”), il Dott. Roberto Sacchetti e il Dott. Corrado Fragnito (“Il punto di vista del pediatra”), il Dott. Oreste Calatroni (“Il punto di vista del medico di famiglia”) e il Dott. Fabrizio Franchi (“Il punto di vista del geriatra”). Chiuderà l’incontro l’intervento del sindaco di Piacenza Paolo Dosi. Per l’occasione, grazie al contributo di Generali-INA Assitalia, sono stati realizzati 20mila pieghevoli, distribuiti, con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale, dell’Ausl e di Federfarma, in scuole, presidi e studi medici e farmacie. “Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza Augusto Pagani presentando l’iniziativa – è trattare in modo chiaro temi che riguardano gli stili di vita sensibilizzando la cittadinanza. Alimentazione e attività fisica sono fondamentali per la salute: in maniera semplice e immediata medici esperti forniranno alcuni consigli e regole per aiutare ciascuno di noi a vivere meglio e a vivere bene”. “Siamo lieti di partecipare ad attività informative di questo tipo – afferma Gianfranco Pozzi in rappresentanza della Banca di Piacenza – si tratta di argomenti di stretta attualità di cui spesso si parla senza avere una adeguata preparazione scientifica; discuterne con chiarezza può certamente facilitare a comprenderli”.

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DOSI SU ALLUVIONE: “NESSUNA ACCUSA DEL COMUNE ALLA REGIONE”

“E’ avvilente, per me e per tutte le persone che da un mese stanno lavorando insieme per la ricostruzione, leggere titoli di giornale che riducono l’impegno di queste settimane a inesistenti atti di accusa tra le istituzioni. Ancor più se guardiamo al costruttivo percorso di collaborazione instauratosi sin dall’inizio tra Comune e Regione Emilia Romagna, finalizzato a dare risposte efficaci, in tempi brevi, ai cittadini colpiti dall’alluvione del 14 settembre scorso”. Questo il commento del sindaco Paolo Dosi alla notizia pubblicata oggi in prima pagina sulla stampa locale, secondo cui l’Amministrazione piacentina imputerebbe a Bologna un’eccessiva genericità nella diramazione dell’allarme. “Nella ricostruzione degli eventi che l’ingegner Gaetano Fedele, dirigente comunale competente per la Protezione Civile, ha effettuato ieri in commissione consiliare – rimarca il sindaco – tale presunta attribuzione di colpa alla Regione non c’è in alcun modo stata e mi preme che questo sia ben chiaro”. “Ho semplicemente ripercorso i fatti di quella drammatica notte – precisa a questo proposito lo stesso Gaetano Fedele – con l’esecuzione di tutte le procedure previste dal Piano di Protezione Civile vigente. Le mie parole sono state travisate, trasformandole in un’accusa che in realtà non ho mai lanciato. Semmai, ed è una considerazione che abbiamo fatto nell’immediato, confrontandoci innanzitutto con la Regione, la portata eccezionale delle precipitazioni e le gravissime, ma imprevedibili conseguenze che si sono verificate ci hanno fatto subito comprendere la necessità di integrare il Piano, sia sotto il profilo della comunicazione e delle modalità di rilevamento dei fenomeni, sia per quanto concerne la condivisione delle informazioni e la diffusione delle allerte”. “Non è costume né del sottoscritto, né di questa Amministrazione, esercitare l’attività dello scaricabarile. Ci siamo sempre assunti la responsabilità degli atti di nostra competenza – prosegue Dosi – coinvolgendo gli organismi regionali nei tempi e nei modi previsti per gli interventi a loro richiesti e individuando, nel loro operato, un punto di riferimento solido e sempre presente sul nostro territorio. Spiace, oggi, dover rilevare la restituzione parziale, imprecisa e pretestuosa di quanto ha spiegato l’ingegner Fedele, peraltro sulla scia di quello che già il sindaco aveva ampiamente illustrato di fronte al Consiglio comunale, anche in quell’occasione senza chiamare in causa la Regione Emilia Romagna. La settimana prossima, quando parlerò io stesso alla Commissione, avrò modo di ribadirlo ulteriormente”. “Mai come in questa circostanza – conclude il primo cittadino – è stata fattiva e costante la cooperazione tra i Comuni, la Provincia, la Regione e il Governo centrale, proprio perché le istituzioni agiscono in sinergia e non una contro l’altra. E’ grave che l’ostinata ricerca di un colpevole, a fini prettamente polemici e strumentali, abbia avallato una ricostruzione carente e tendenziosa dei fatti, che non tiene conto dello sforzo collettivo messo in atto sin qui, né del lavoro che insieme, da Piacenza a Bologna, continueremo a svolgere”.

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ALLUVIONE, RIVEDERE I PROTOCOLLI DI INTERVENTO?

I lavori della commissione speciale d’inchiesta per far luce su quanto accaduto nella notte dell’alluvione tra il 13 e il 14 settembre entrano nel vivo. A parlare ai consiglieri è Gaetano Fedele il funzionario comunale con delega alla Protezione Civile che ha ricostruito quanto accaduto quella notte. La prima chiamata all’1.30 , la seconda alle 3 dalla Prefettura. Alle 4 è l’Aipo a chiamare il funzionario che fa partire la procedura prevista dai protocolli di Protezione Civile. Il nocciolo della questione sta nel fatto che nelle comunicazioni non sarebbero comparsi elementi che facessero intuire la gravità di ciò che stava accadendo in Val Nure, e in termini più limitati, in val Trebbia. In sostanza, che la forza del Nure a Bettola si stava “mangiando” una strada, quella di Recesio, è un’informazione che non è arrivata agli organi competenti, che se l’avessero saputo, avrebbero messo in moto la macchina dei soccorsi prima che l’ondata arrivasse a Roncaglia, alle 7.15/7.30 del mattino. Quindi quale è la conclusione? Come si è ribadito più volte una modifica dei protocolli di intervento per migliorarne l’efficacia soprattutto nella comunicazione, ammesso che la piena dello scorso settembre che si è abbattuta sul nostro territorio, è da classificarsi come evento eccezionale per l’abbondanza della precipitazione che, in poche ora, si sono riversate sulla provincia.

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ANDREA E RACHID, EX DETENUTI CHE SI RACCONTANO AGLI STUDENTI

Andrea e Rachid oggi sono due uomini liberi. Due giovani che hanno terminato di scontare la propria pena. Due condanne pesanti per omicidio: 15 anni Andrea, 16 Rachid. Hanno raccontato con grande coraggio la loro storia davanti agli studenti del liceo Gioia e dell’Isii Marconi, all’interno del ciclo di iniziative Piacenza e il carcere. Entrambi ragazzi modello; fino a 18 anni la loro vita si divideva tra famiglia, scuola e amici. Poi Andrea poco più che maggiorenne si è trovato a dipendere dalla cocaina, e per lei ha ucciso. Nel corso della detenzione ha visto nascere, crescere ed evolversi Ristretti Orizzonti, la rivisita del carcere Due Palazzi di Padova. Rachid ha 35 anni, è stato condannato ed ha scontato 16 anni di carcere per omicidio. La sua detenzione è terminata un anno e tre mesi fa. Una lite degenerata in rissa gli ha cambiato la vita. In carcere ha scoperto Ristretti Orizzonti 8 anni fa.

Questo il loro racconto

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SIT IN CONTRO IL CARBONEXT: “QUALE FUTURO ALLA VAL D’ARDA?”

Quale futuro i nostri amministratori vogliono dare alla val d’Arda? Se lo sono chiesti ancora una volta Legambiente e i comitati di cittadini che si sono opposti ai progetto del Carbonext presentato dalla Buzzi Unicem. Davanti alla Provincia oltre a striscioni e fischietti sono comparsi anche i prodotti della valle. Miele, frutta, verdura, quei prodotti del mondo agricolo che, si domandano i cittadini, chi avrà mai più il coraggio di acquistare sapendo che a poche centinaia di metri verrà bruciato combustibile Css?

All’interno del palazzo della provincia era in corso la Conferenza dei Servizi a cui nè le associazioni ambientaliste nè i rappresentanti dei comitati sono ammessi. Oltre ai comune di Vernasca, Lugagnano, sono stati ammessi, dopo continue sollecitazioni, anche Morfasso e Castell’Arquato.

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LOTTA ALL’OBESITA’, QUESTIONE DI EDUCAZIONE

La lotta contro l’obesità infantile è prima di tutto una questione di educazione. Educazione ad un corretto stile di vita che non significa vietare alcuni cibi, ma farne prevalere alcuni rispetto ad altri, introducendoli nella vita di ogni bambino fin dal pancione della mamma. Anche Piacenza ha dato il suo contributo alla giornata mondiale dell’alimentazione con un incontro dal titolo Obesity week a cui hanno partecipato il comune e vari esperti del settore.

Educazione alle buone pratiche, si diceva. A Piacenza l’anno scorso è stata sostituita la merenda cosiddetta strutturata nella scuole dell’infanzia con un frutto; prima di tutto seguire le linee guida del Ministero e per evitare gli sprechi di cibo. I dati confermano che a Piacenza il 25 per cento dei bambini soffre di problemi di sovrappeso, alcuni di questi, in percentuale minore ma pur sempre significativa, raggiunge l’obesità. “A livello nazionale il trend di crescita si è arrestato sfiorando l’ 11% – ha detto Simona Bertoli, ricercatrice piacentina vice direttore del centro internazionale per lo studio delle complicanze – poi c’è una forte differenza tra nord e sud. Nonostante il trend di crescita si sia arrestato c’è ancora tanto da lavorare”.

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