CONFAPINDUSTRIA: PROTOCOLLO TRA AZIENDE, SCUOLE E ISTITUZIONE PER CONCILIARE DOMANDA E OFFERTA

Sono il lavoro e le risorse umane il focus di Confapi Industria che, ai Teatini, ha celebrato la 21esima assemblea annuale dell’associazione.
Oltre 400 le piccole medie imprese piacentine rappresentate, attive in vari settori, dal metalmeccanico, all’alimentare, dall’edilizia, all’informatica fino a sanità e logistica.

Tra aprile e giugno le imprese piacentine prevedono 7200 assunzioni, un segnale di crescita forte, rispetto al 2024. ma dall’altra parte si registra un incremento di ore della cassa integrazione, nonostante Piacenza sembri reagire meglio. Da sottolineare un dato: nel 52,8 per cento dei casi le aziende dichiarano difficoltà a reperire i profili professionali adeguati di cui hanno bisogno. Ecco allora che da Confapi Industria arriva la proposta di un protocollo  territoriale tra aziende, scuole e istituzioni.

Come di consueto, l’assemblea è stata l’occasione per premiare undici aziende associate simbolo di impegno e radicamento territorio.
A ricevere il premio il centro Berni odontoiatria e medicina; An Bo srl, Arredorama, El. In. srl, Schiavi inerti, Sagresti traslochi, Casa di riposo San Giuseppe Gasparini, Itc Ageco, Sataci snc, Fittinox srl, Maria Rosa Maestri.

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INCENDIO BORGOFORTE, ARPAE E AUSL “NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE DELLE PERSONE”

Nessun pericolo per la salute delle persone. E’ quanto emerge dalle rilevazioni e dai riscontri di Arpae e Ausl comunicati al Comune di Piacenza in seguito all’incendio che si è sviluppato alle prime ore di domenica 8 giugno, all’interno dell’area Iren adibita allo stoccaggio rifiuti a Borgoforte.
In attesa del rapporto dettagliato e definitivo di Arpae che arriverà nei prossimi giorni, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi – che ha voluto essere presente l’altra notte sul luogo dell’incendio – tranquillizza la cittadinanza e, sulla base delle informazioni ricevute dal personale competente e confermate oggi, ribadisce l’assenza di rischi legati alla qualità dell’aria dopo l’episodio: “Le autorità preposte agli accertamenti ci dicono che i valori delle sostanze tossiche sono inferiori al limite di rilevabilità”.

Con riferimento alle possibili cause dell’incendio invece, al momento il Comune non è in possesso di alcuna informazione da parte dell’Autorità giudiziaria che si basa sugli accertamenti dei vigili del fuoco, tuttora in corso.
E proprio ai vigili del fuoco va il ringraziamento della sindaca: “Hanno gestito in modo impeccabile un’emergenza tutt’altro che banale, mettendo in sicurezza l’area, domando le fiamme nell’immediato e impedendo lo sviluppo di ulteriori focolai nelle ore successive. Vederli in azione in una situazione del genere mi ha fatto rendere conto ancora meglio, se mai ce ne fosse bisogno, di quanto sia indispensabile e prezioso il loro servizio per la comunità”.

LA TENDA DELLA DISCORDIA IN PIAZZA CAVALLI: TARASCONI “SERVIVA PER UNO SPOT, SUBITO RIMOSSA”, TRESPIDI “HO SBAGLIATO, TUTTAVIA IN CITTA’ CI SONO DISAGI REALI”

Prima la segnalazione di una tenda in piazza Cavalli definita dal consigliere Trespidi un “degrado inaccettabile”, poi la risposta della prima cittadina a mezzo social dal titolo “un post vale più di una telefonata?” e, in ultimo, l’ammissione dell’errore da parte dello stesso consigliere che scrive, sempre su Facebook, “In politica bisogna sempre metterci la faccia, anche quando si commette un errore”.

Il tutto è nato, come dicevamo, dalla comparsa, nelle prime ore di stamattina, di una tenda da campeggio in piazza Cavalli “un’immagine desolante e inaccettabile, che dà la misura del degrado che Piacenza sta vivendo sotto l’attuale amministrazione” l’aveva definita il consigliere del gruppo Barbieri-Liberi. A stretto giro la risposta della sindaca Tarasconi che ha chiarito la presenza della tenda “per uno spot pubblicitario, rimasta in piazza solo un paio d’ore e poi regolarmente rimossa” e prosegue “bastava una telefonata, una richiesta di chiarimento, un minimo di verifica. Avremmo evitato tutti una brutta figura — lui per primo. Se si sceglie la polemica anche sulle cose piccole e facilmente spiegabili, cosa possiamo aspettarci sulle questioni davvero importanti?”. 

Poco dopo fa la comparsa sul profilo di Trespidi del post in cui viene ammesso l’errore “non ho alcun problema ad ammettere pubblicamente che ho riportato una segnalazione che non corrispondeva al vero. La segnalazione, che mi è stata girata da una persona amica, non è stata verificata a sufficienza” sottolineando pure di aver provveduto a rimuovere il post relativo e di aver inviato una email alle redazioni giornalistiche. Nonostante ammetta l’errore comunicativo rilancia “non può diventare un alibi per nascondere un problema più ampio che riguarda il governo della città. È vero, in questo caso la tenda in piazza Cavalli era legata a un’iniziativa pubblicitaria, ma sono molte le aree, centrali e periferiche, che vivono quotidianamente disagi reali. E a confermarlo sono gli incontri che ho con i cittadini, praticamente ogni giorno”.

 

LE IMPRESE PIACENTINE PUNTANO SULLE RELAZIONI SOCIALI PER ATTRARRE I TALENTI

Sono le relazioni sociali ciò che rendono più attrattive le aziende del territorio. È il dato principale che emerge da una ricerca dell’Università Cattolica su 23 imprese medio piccole della provincia di Piacenza, di varie tipologie. Obiettivo della ricerca durata 18 mesi, pubblicata poi su una rivista americana con ottimi riconoscimenti, ha voluto indagare come coltivare e trattenere i talenti sul territorio. A fronte di piccole medie imprese che scontano alcune limitazioni per dimensioni o posizione geografica, per contro l’asset compensativo è dato proprio dalle relazioni sociali.

Per fidelizzare le professionalità al territorio e scongiurare così la fuga dei cervelli, una strategia è la co progettazione tra imprese, studenti, enti di categoria ed enti pubblici. Le soluzioni sviluppate nei laboratori saranno integrate nei percorsi formativi del prossimo anno accademico.

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MAGGIORANZA: “NESSUN RAPPORTO FIDUCIARIO TRA AMMINISTRAZIONE E CONCESSIONARIO. DALLA MINORANZA NARRAZIONE INACCETTABILE”

I gruppi consiliari Partito Democratico, Piacenza Coraggiosa Piacenza Oltre
Lista civica per Piacenza intervengono sulla questione piazza Cittadella oggetto “di accuse infondate e narrazioni distorte. Questa amministrazione ha ereditato dalle precedenti giunte un contratto di concessione risalente al 2012, che prevede, oltre alla gestione degli stalli di sosta, la realizzazione del parcheggio interrato in piazza Cittadella e il rifacimento dell’intera area soprastante, là dove sorgeva l’ex stazione degli autobus. Un contratto valido a tutti gli effetti, che era valido anche durante i cinque anni di amministrazione Barbieri, la quale – pur avendo avuto tutto il tempo – non ha fatto nulla di concreto per risolverlo.

Troviamo quindi incomprensibile la definizione che l’opposizione di centrodestra ha utilizzato in una recente nota stampa, parlando di “rapporto fiduciario” tra amministrazione comunale e concessionario. Si tratta di una definizione lontana dalla realtà, che suona più come un’illazione, quasi si volesse insinuare l’esistenza di una relazione privilegiata. Questa narrazione è falsa e inaccettabile.

Il rapporto tra Comune e concessionario è un rapporto meramente contrattuale, in cui l’ente esercita con scrupolo il proprio dovere di controllo. Lo dimostra il fatto che, quando necessario, il Comune ha avviato due procedure per la risoluzione del contratto, entrambe interrotte nel momento in cui il concessionario ha ottemperato agli obblighi previsti. Non si tratta di fiducia né di scelte politiche: si tratta di atti amministrativi.

Indipendentemente dall’opinione che si può avere sull’opera pubblica in questione, non è mai stata un’opzione possibile “stracciare” un contratto valido senza esporre l’ente al rischio di azioni legali milionarie. E se fosse stato possibile recedere, ci chiediamo perché l’opposizione – quando era al governo della città – non l’abbia fatto. La risposta è semplice: non era possibile, e infatti non è successo.

Anche sul caso della polizza fideiussoria rivelatasi falsa, ricordiamo che la Procura della Repubblica ha chiarito che sia il Comune sia la società concessionaria sono parti lese, vittime di una truffa nazionale che ha coinvolto numerosi enti pubblici. Il concessionario, su richiesta perentoria del Comune, ha immediatamente intrapreso tutte le azioni necessarie a tutela dell’ente.

La scelta politica della maggioranza, nota già in campagna elettorale, è sempre stata quella di riqualificare il comparto nord di Piacenza, che da anni versa in condizioni di degrado indegne dei suoi monumenti e delle sue attività commerciali. In questo contesto si inserisce la realizzazione del parcheggio interrato e il rifacimento della piazza.

Ma non è mai stato un progetto portato avanti “a tutti i costi”. Al contrario, l’amministrazione ha lavorato con grande impegno per rimettere il Comune in una posizione di forza contrattuale. Prima non era così, e questo è un punto che va ribadito chiaramente.

Oggi, dopo la consegna dell’area di cantiere, il Comune sta esercitando il proprio ruolo di controllo sui lavori e sui tempi.

La procedura di interdittiva antimafia, ricordiamolo, non era nelle mani dell’amministrazione: era gestita dalla Prefettura e da autorità sovracomunali. L’esito, comunicato ufficialmente, è stato chiaro: le imprese coinvolte non sono interdette e possono proseguire le attività. Se fosse stato diversamente, il Comune avrebbe potuto risolvere il contratto. Ora, invece, gli uffici comunali continueranno a vigilare, mentre la Prefettura ha confermato che l’attenzione del Gruppo Interforze Antimafia resta alta su tutte le opere pubbliche piacentine.

A fronte di tutto ciò, ci chiediamo su cosa si basi l’accusa rivolta all’amministrazione di “ostinazione e arroganza”. Quando l’opposizione era al governo, perché non ha messo fine a quest’operazione iniziata nel 2012?

La verità è che i contratti validi devono essere rispettati, prima ancora delle valutazioni politiche. Le opzioni sono due: o si recede formalmente, assumendosi rischi e conseguenze, oppure si procede dando attuazione a quanto previsto. Lo stallo non è mai un’opzione accettabile.

L’area nord della città era bloccata da anni. La maggioranza ha lavorato per sbloccare una situazione di fermo pluriennale, portando avanti una scelta che punta solo a fare gli interessi di Piacenza e dei piacentini, senza favoritismi e nel rispetto rigoroso delle regole.

Se si apre una procedura antimafia, perché l’opposizione accusa l’amministrazione? E ora che l’interdittiva non è stata emessa, perché si continua ad accusare il Comune? Le autorità competenti si sono espresse chiaramente: le imprese possono proseguire i lavori, e questo devono fare.

Noi prendiamo atto, come avremmo preso atto di qualsiasi altro esito, continuando a fare il nostro dovere nell’interesse esclusivo della comunità”.

LA PREFETTURA PRECISA: “NESSUN COMMISSARIAMENTO O AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA DELLE IMPRESE DI PIAZZA CITTADELLA”

“La Prefettura non ha proceduto ad alcun commissariamento o
amministrazione controllata delle imprese coinvolte nel cantiere di piazza Cittadella”. Arriva oggi la precisazione da via del Consiglio in merito alla ultime vicende legate al cantiere di piazza Cittadella, in relazione ai provvedimenti nell’ambito della prevenzione di infiltrazione della Criminalità Organizzata.

“Le predette imprese non sono interdette ai fini antimafia e possono pertanto continuare la propria ordinaria attività. Resta alta l’attenzione del Gruppo Interforze Antimafia per le attività nel predetto cantiere e in tutte le opere ed appalti pubblici del territorio piacentino. Si precisa altresì che è stata già segnalata all’Autorità Giudiziaria la diffusione di notizie incontrollate sui provvedimenti a carattere riservato e si auspica, per il futuro, che l’opera di prevenzione svolta dalla Prefettura non venga ulteriormente strumentalizzata a livello locale per finalità estranee alla competenza degli organi statali che devono essere messi in grado di lavorare con la massima serenità e la consueta professionalità”.

DUE GIUGNO IN PIAZZA CAVALLI, PREFETTO “FESTA CONDIVISA DA TUTTA LA CITTA’ “

Una Piazza Cavalli tricolore (unico neo la maxi bandiera  su Palazzo Gotico montata al rovescio)  ha ospitato la celebrazione della Festa della Repubblica, alla presenza delle autorità cittadine, dei sindaci del territorio e dei bambini del Coro delle Voci Bianche di Padre Gherardo della scuola paritaria La casa del Fanciullo.
Il Prefetto Paolo Ponta ha dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Questa è una festa di tutti come ci testimonia oggi la presenza di tanti cittadini e dei bambini, il messaggio del Presidente Matterella ci insegna il rispetto da portare alle istituzioni e quindi ad ognuno di noi”. In Prefettura si è poi svolta la consegna delle Onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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RACCOLTA RIFIUTI PUNTUALE: ATERSIR “OBIETTIVO 79% DI DIFFERENZIATA”, OPPOSIZIONE “CITTA’ PIU’ SPORCA”, IREN “BEN VENGANO I SUGGERIMENTI”

Nel 2024 la percentuale di racconta differenziata dei rifiuti in città è stata del 72%; l’obiettivo regionale è di arrivare al 79.5% e di diminuire di 120 chilogrammi i rifiuti per abitante inviati all’inceneritore di Borgoforte. L’introduzione della raccolta puntuale, che entrerà a regime da gennaio 2026, va esattamente in questa direzione.

E’ il concetto espresso dai vertici di Atersir (AgenziaTerritoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) e di Iren, che gestisce la raccolta dei rifiuti, nel corso della seduta di consiglio comunale richiesta da una decina di consiglieri. E’ stata la consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi a riassumere le motivazioni della richiesta partendo proprio dalle “evidenti criticità generate dal nuovo sistema di raccolta puntuale – ha detto Soresi – che ha creato una città più sporca, marciapiedi in trincea dei bidoncini nei giorni di raccolta. Insomma ai cittadini è richiesto di attenersi a nuove regole, a fronte di un servizio peggiorato. Ci auguriamo che i correttivi tecnici promessi nella commissione comunale di febbraio, possano essere messi in pratica”. Una esposizione, quella della capogruppo di FdI, corredata da immagini scattate in diverse parti della città che documentavano sacchi in strada, incuria e sporcizia.

Come i bidoni possono essere posizionati, nei giorni di raccolta, in modo da non essere di intralcio sui marciapiedi? Se una famiglia esaurisce il numero delle raccolte, quanto costa il passaggio ulteriore degli addetti alla raccolta? E’ prevista l’introduzione di correttivi, come i “cassonetti intelligenti”? Sono alcune delle domande rivolte ai vertici di Atersir e Iren.

“La raccolta puntuale dei rifiuti è stata introdotta per conseguire una economia circolare; non possiamo dimenticarlo – ha sottolineato Vito Belladonna direttore generale di Atersir –  per abbassare drasticamente lo smaltimento della plastica. A livello regionale abbiamo superato il 77%, Piacenza è al 71%; dobbiamo trasferirei gli obiettivi regionali a chi gestisce il servizio di raccolta”.

Federica Grassi, amministratrice delegata di Iren, ha specificato che le novità di raccolta riguardano solo la raccolta del secco indifferenziato: ” con l’introduzione di bidoncini da 40 litri per nucleo famigliare, dotati di microchip per la contabilizzazione. Per le utenze non domestiche saranno consegnati contenitori anche di volumetrie superiori. Per il rifiuto organico non cambierà nulla; per la raccolta di carta e plastica/barattolame le regole saranno invariate. Così come per il vetro. L’unica novità riguarda la colorazione delle campane, per adeguarsi agli standard europei: per la carta il colore è il blu e per plastica/barattolame giallo (in questo caso le campane saranno sostituite in un secondo momento per evitare confusione). Il 55,4% delle utenze è stato informato delle novità dagli addetti di Iren”.

E per cercare di risolvere il problema dei rifiuti abbandonati saranno predisposte campane con informatizzate per il conferimento del rifiuto secco indifferenziato. Per quanto riguarda il controllo verrà eseguito mediante il microchip presente nei bidoncini e dai computer di bordo sui mezzi della raccolta, oltre che da lettori manuali.

Tema comunicazione: “ogni suggerimento è ben accetto – ha ammesso l’a.d. di Iren – normalmente, in caso di nuovi servizi, abbiamo una fase di interlocuzione con il Comune, condividiamo le banche dati, poi distribuiamo materiale informativo e organizziamo assemblee pubbliche. Gli informatori, in squadre da due, si recano nei quartieri per informare i residenti. Sono stati allestiti anche  punti ambiente fissi”.

Gli svuotamenti previsti in un anno sono 12, più 6 in aggiunta ad ogni componente del nucleo famigliare; il ritiro fuori dai minimi avrà un costo tra 1.5 e 2 euro. Le eccezioni sono costituite dai pannolini dei neonati e dai presidi sanitari che dovranno essere segnalati ad Iren. Queste sono le indicazioni di massima; ogni decisione verrà presa entro gennaio 2026.

CASA ALBA: IL CONDOMINIO SOCIALE PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Eccola casa Alba, nella piazza di Ziano, a pochi passi dal municipio. Questo è l’ottimo risultato dopo i lavori di ristrutturazione durati un paio d’anni. Un condominio sociale, su due piani con dieci appartamenti, il campanello ad ogni ingresso, dove ciascun gruppo familiare può godere di riservatezza e privacy.
Perché qui presto, troveranno case donne e madri vittime di violenza domestica che hanno bisogno di vivere per qualche tempo in tranquillità, lontane dalle sofferenza e dalle angustie. Gli appartamenti hanno diverse metratura, mono, bi e trilocali a seconda dei gruppi familiari, perchè qui abiteranno le mamme coi loro figli, per un periodo che può andare da 6 mesi e un anno, in autonomia come fossero a casa loro.

Tutto questo è stato reso possibile grazie alle Fondazione Giulia e Umberto Chiappini, intitolata ai genitori di Elisabetta, nata proprio per la rinascita di questa casa, che da decenni era in condizioni di forte degrado.
Una ristrutturazione importante, affidata all’architetto Scognamiglio. Circa 2 milioni di euro l’intero intervento; la metà coperta con superbonus 110, 50mila euro dalla fondazione di Piacenza e Vigevano, altri 100 mila euro da contributi di ditte e privati, 130 mila euro da un prestito infruttifero. Per la restante parte la fondazione ha acceso un mutuo.

Il panorama dai balconi e dalle finestre è da togliere il fiato, gli appartamenti sono arredati con gusto, ogni dettaglio è stato curato e pensato, senza tralasciare il piacere di vivere in un luogo bello anche esteticamente. La casa sarà gestita dalla fondazione con l’appoggio dei volontari della vicina Auser.

Le relazioni con i servizi sociali del territorio e con l’Ausl sono molto stretti, perché saranno loro ad indirizzare le donne a Casa Alba. L’idea è anche quella di creare eventi formativi con i tre distretti per mappare le effettive necessità del territorio e di invitare realtà simili che già operano in Italia, per uno scambio proficuo di informazioni ed esperienze. Tra gli scopi della Fondazione, oltre alla gestione di Casa Alba, c’è anche quello di sviluppare una cultura opposta alla violenza; per questo son già in corso i contatti con la Fondazione Cecchettin e con gruppi che si occupano della riabilitazione degli uomini protagonisti di violenze; l’obiettivo è cominciare a discutere liberamente di queste tematiche e creare una rete sana. Casa Alba sarà anche questo.

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FONDAZIONE: GIA’ STANZIATI 3,8 MILIONI DI EURO PER IL TERRITORIO

Si è chiusa, con poco meno di 3,8 milioni di euro deliberati, la
prima delle tre sessioni erogative annuali che caratterizzano l’attività istituzionale della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
«È una cifra particolarmente significativa, che coincide con il sostegno a iniziative importanti per l’impatto che avranno sul territorio, soprattutto in ambito sociale – sottolinea il presidente della Fondazione Roberto Reggi -. L’analisi delle richieste è stata come sempre attenta a cogliere, in tutti i settori di intervento, la capacità di dare risposta a un crescente bisogno di cura e assistenza legato al presente, e nel contempo sviluppare azioni con ricadute positive nel medio e lungo periodo. In questa prima sessione sono presenti anche alcuni progetti propri, cioè iniziative della nostra Fondazione, che
contribuiscono a focalizzare su interventi strategici la nostra azione».

I NUMERI. Gli stanziamenti della prima sessione sono pari a 3.798.383 euro e si riferiscono complessivamente a 119 progetti. C’è una netta predominanza di richieste del territorio: 103 sono state sostenute con circa 2,5 milioni di euro, rispetto alle 147 domande che erano state presentate e che avrebbero reso necessari oltre 3,8 milioni di stanziamenti. In aggiunta, nel computo della prima sessione, sono comprese anche iniziative proprie della Fondazione e alcuni progetti di sistema sviluppati nell’ambito di Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie. Le erogazioni della prima sessione sono relative a interventi su Piacenza e provincia per 3.473.729 euro, e per altri 324.654 euro su
Vigevano.

Numerosi gli interventi in ambito sociale.
A favore degli anziani, con Ausl di Piacenza prosegue il progetto “C.A.DE. – Centro ascolto per la demenza”, che è diventato punto di riferimento per l’intera provincia e che mette a disposizione una rete di professionisti in grado di supportare i familiari delle persone affette dalla patologia.

Con Caritas si segnalano due interventi. Contro l’emergenza abitativa è “Casa tra le case”, per dare continuità al progetto avviato negli anni scorsi su impulso della Fondazione, che allevia la precarietà residenziale di famiglie e singoli. L’altra iniziativa riguarda la rete integrata di interventi di risposta a bassa soglia alle situazioni di grave marginalità, grazie all’impegno di cinquanta Caritas parrocchiali.
Analogo sostegno è stato deliberato a favore dell’attività dell’Associazione Emporio Solidale Piacenza, che gestisce la struttura piacentina finalizzata a offrire non solo un aiuto concreto nel fare la spesa, ma anche assistenza e consulenza nella ricerca del lavoro, nell’orientamento ai servizi del territorio, nel sostegno psicologico e nella gestione del budget famigliare.
Con la Fondazione Amici di Sissi è invece il progetto “Mastri Biscottai”, per favorire inserimenti lavorativi rivolti anche a soggetti fragili e sviluppare nuovi prodotti in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza.
Ai più piccoli e alle loro famiglie, con il Comune di Cadeo, è dedicato il progetto
“Arrediamo il Nido”, finalizzato alla sistemazione di un edificio storico di proprietà comunale, per adibirlo a servizi educativi per la prima infanzia, da 0 a 3 anni.
Ha una valenza anche educativa il “LabOratorio dei Talenti” ideato dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio: in continuità con il “LabOratorio di Comunità”, punta alla prevenzione del disagio giovanile, attraverso una relazione di cura tra le persone, la co-costruzione e collaborazione costante tra sacerdoti e laici delle comunità pastorali e delle realtà del territorio.

Nell’ambito dell’istruzione, con la prima sessione erogativa la Fondazione ha rinnovato il proprio contributo a favore delle sedi piacentine del Politecnico e dell’Università Cattolica: una collaborazione che si rinsalda ogni anno per sostenere Piacenza come città universitaria.
A favore dell’Associazione Rondine Cittadella della Pace è andato il contributo per il “Quarto Anno Liceale a Rondine”, un’opportunità educativa riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come percorso di sperimentazione metodologico-didattica per la trasformazione del conflitto, in provincia di Arezzo, che viene assicurata grazie a una borsa di studio per liceali piacentini.

Per la ricerca, da segnalare a favore del Consorzio Musp – Macchine Utensili e
Sistemi di Produzione, l’intervento “Soluzioni robotizzate e infrastrutturali per
l’eccellenza nella Digital Industry: Ricerca, Innovazione e Formazione”, connesso al progetto di potenziamento infrastrutturale del Tecnopolo di Piacenza.

Da segnalare anche, a fianco del Comune di Castelvetro, l’allestimento della nuova Biblioteca comunale, nell’immobile delle ex scuole del paese.
Tra cultura e didattica, con Piacenza Jazz Club torna  “Il Jazz A Scuola”, un festival nel festival dedicato agli studenti, ai nuovi talenti, ai giovani, nel segno dell’inclusione.
Una conferma anche per il “Premio Cat” di Cinemaniaci, concorso di critica
cinematografica che promuove l’educazione all’audiovisivo e l’elaborazione scritta nella forma breve che caratterizza la comunicazione contemporanea. La parte dei workshop si sviluppa a livello locale e ha un forte impatto sul territorio essendo rivolta in primis agli studenti delle scuole superiori piacentine.
È significativo anche il supporto alle attività artistiche. Con Sciara Progetti APS si è sostenuto il cartellone della rassegna Nuove Esplosioni – Val d’Arda Festival, quest’anno alla quinta edizione. A fianco di Manicomics Teatro la Fondazione contribuisce all’esperienza Manicomics Hub 2025, proposta unitaria che comprende “Festival Lultimaprovincia”, “Rido, Sogno e Volo”, “Stralunà”e “Limitrofie”.

Altre rassegne cui si è assicurato un supporto nella prima sessione erogativa sono la XXI Edizione del Festival Dal Mississippi al Po proposto da Fedro, Val Nure e Chero Festival Schegge di Storia presentato dal Comune di Ponte dell’Olio, Fol in Fest promosso dal Comune di Alta Val Tidone e la manifestazione culturale Pulcheria e la resistenza al femminile dedicata alla promozione delle pari opportunità e alla valorizzazione del talento femminile con il Comune di Piacenza.
E ancora da segnalare per quest’anno, con il Comune di Castell’Arquato, la nuova edizione del Festival e Premio Illica dedicati al celebre librettista, quest’ultimo in occasione del Galà Lirico all’insegna del grande repertorio operistico.