IL MINISTERO LANCIA IL FERTILITY DAY, IL POPOLO DEL WEB INSORGE

Appena lanciata la campagna, sul web è polemica. Se l’intento del Ministero della Salute era quello di ottenere l’attenzione, il risultato è stato centrato, forse però in senso opposto rispetto alle aspettative. Nel senso che l’hashtag #fertilityday ha ottenuto sì molti commenti, ma per lo più negativi non solo dall’opposizione politica, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana e dal sindacato della Cgil, ma anche da voci e volti noti come Roberto Saviano. Si tratta del piano nazionale per la fertilità che il Ministero della Salute ha diffuso in queste ore, il quale – si legge – “si prefigge di celebrare questa rivoluzione culturale istituendo il ‘Fertility Day’, giornata nazionale di informazione e formazione sulla fertilità, dove la parola d’ordine sarà scoprire il prestigio della maternità”. Il primo di questi Fertility Day sarà il 22 settembre. Tranne poche e sporadiche eccezioni il popolo del web ha fortemente criticato l’iniziativa perché non terrebbe in considerazione che la maternità non è una questione legata solo all’orologio biologico e che dal punto di vista lavorativo le donne non si sentono ancora tutelate. Una delle immagini scelte dal Ministero per la campagna è una clessidra tenuta in primo piano da una mano gigantesca e l’altra sul ventre con la scritta “La bellezza non ha età. La fertilità sì”. Sui social i commenti si sprecano. Gianluca scrive: “Quando la mia ragazza ha detto al suo datore di lavoro che aspettava un bambino, è stata lasciata a casa senza che le rinnovassero il contratto in scadenza, come invece avevano promesso a parole. Buon FERTILITY DAY, signora ministro!”.

Ginecologi, medici, Federfarma invece si schierano a favore dell’iniziativa, ed è comprensibile; da un punto di vista biologico i fattori di rischio di una maternità in età avanzata sono decisamente più alti. L’orologio biologico non mente, ma neppure la precarietà e la contingenza che, a quanto pare, impongono altre scelte.

 fertility day

“CASO BURKINI”, HAJAR: “NON C’E’ LIBERTA’ SE C’E’ IMPOSIZIONE”

Se il simbolo della Francia è quella Marianne a seno nudo e scarmigliata portatrice dei valori di liberté, égalitè e fraternité, la cui iconogradia deriva dal celebre quadro di Eugène Delacroix, perché il “caso Burkini” continua a far discutere? Pochi giorni anche  l’Alto Commissario delle Nazioni Unite ha difeso lo stop imposto dal consiglio di Stato francese commentando positivamente la decisione da parte di alcuni sindaci di vietare il costume che copre anche testa braccia e gambe usato in spiaggia dalle donne musulmane. “Queste scelte non migliorano la situazione della sicurezza e tendono invece ad alimentare l’intolleranza religiosa e la stigmatizzazione delle persone di fede musulmana in Francia, soprattutto le donne” è il commento dell’Onu. Abbiamo chiesto ad Hajar Boulakcour, giovane musulmana che da poco si è trasferita in Marocco ma che fino a pochi mesi fa ha vissuto e studiato a Piacenza, un commento rispetto a questa situazione. “Attualmente vivo e lavoro ad Agadir – ci racconta Hajar – e qui i turisti di tutto il mondo si mettono il costume per fare il bagno, le donne musulmane mettono il burkini. Tutti insieme fanno il bagno nel mare senza alcuna costrizione o legge che li obbliga a coprirsi o scoprirsi. A volte mi chiedo davvero se ci sia più libertà in occidente o in oriente. Mi chiedo soprattutto come mai la Francia che sventola destra e sinistra il suo motto sulla libertà fa passare una legge che impone alle donne di scoprirsi. Non c’è libertà se c’è imposizione” conclude Hajar.

burkini

DOSI, TERREMOTO: “PRONTI AD INTERVENIRE APPENA LA REGIONE CI DARA’ L’OK”

Polizia Municipale, Protezione Civile ed associazioni sono pronte ad intervenire nelle zone devastate dal sisma non appena l’amministrazione otterrà l’autorizzazione dalla Regione Emilia Romagna e delle Protezione Civile Nazionale. Lo comunica in una nota il sindaco Dosi che prosegue “eventuali aiuti da parte di Comuni ed enti, saranno coordinati da questi organismi che sul posto stanno operando al momento per rinvenire eventuali persone ancora in vita sotto le macerie”. In pratica il sindaco afferma che ottenuto il via dalla Regione, da Piacenza partiranno soccorsi e aiuti e invita singole associazioni a non mettersi spontaneamente in viaggio verso i luoghi devastati dal terremoto in questa delicatissima fase: “Siamo in attesa di attivazioni ufficiali sulla base delle esigenze dei territori”. Intanto è possibile effettuare donazioni promosse dalla Regione d’intesa con l’Anci attraverso l’IBAN “Emilia Romagna per sisma Centro Italia” con numero: IT 69G0200802435000104428964, intestato a: Agenzia Protezione Civile Emilia Romagna. Donazioni per la raccolta di fondi per la ricostruzione possono avvenire anche attraverso il conto corrente denominato ANCI – Emergenza Terremoto Centro Italia. Queste le coordinate IBAN: IT27A 0623003202000056748129. E’ possibile effettuare donazioni anche attraverso il numero telefonico 45500.

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TERREMOTO, VOLONTARI ANPAS IN PARTENZA DA PIACENZA

Mentre la catena dei soccorsi prosegue anche da Piacenza, tra le vittime del tremendo sisma che ha colpito il centro Italia c’è anche una piacentina. Maria Elisa Conti, 85 anni, residente a Piacenza stava trascorrendo un periodo di vacanza nell’abitazione di famiglia del marito ad Amatrice. Il terremoto ha spazzato via tutto in pochi secondi.

In serata i primi volontari Anpas sono partiti alla volta di Amtrice insieme ad Anpas Nazionale, si tratta di Nicola Bozzarelli  P.A. Valtidone,  Chiara Citterio P.A. Valtidone, Piercarlo Piso  P.A. Croce Bianca Piacenza, Antonietta Luzzi P.A. Croce Bianca Piacenza.

volontari anps terremoto partenza

TERREMOTO, IL PRIMO CONTRIBUTO DI PIACENZA

Anche l’Asl di Piacenza si sta attivando per far fronte all’emergenza del sisma che ha colpito l’Italia centrale: la Regione Emilia Romagna ha chiesto una prima disponibilità di posti letto per i pazienti dei territori colpiti soprattutto in aree ospedaliere ad alta intensità assistenziale. Piacenza mette a disposizione da subito 2 posti letto in rianimazione all’ospedale di Piacenza e 2 posti letto di Subintensiva all’ospedale di Castel San Giovani. La Direzione sanitaria sta verificando le condizioni dei ricoverati per valutare se durante la giornata potessero essere disponibili ulteriori posti letto. L’Azienda si sta mantenendo in stretto contatto con Bologna Soccorso e la centrale 118 di Parma per aggiornamenti continui sulle necessità.
Al momento non sono stati richiesti medici di emergenza urgenza.
Nelle vesti di volontari  il biologo Pilade Cortellazzi e l’infermiera Barbara Pighi, entrambi dipendenti della nostra Ausl, sono in partenza per le zone colpite dal sisma. Per quanto riguarda la raccolta di sangue per far fronte alle necessità delle popolazioni terremotate, il dottor Agostino Rossi, direttore del Servizio immunotrasfusionale dell’Ausl di Piacenza, ricorda che il sistema italiano sta gestendo l’emergenza indirizzando le scorte negli ospedali interessati. “In questi casi non servono appelli alla popolazione perché vada a donare, se non nelle aree strettamente interessate. Nel resto d’Italia è invece importante che i donatori che possono donare siano eventualmente disponibili se vengono interpellati da Avis, in sinergia con i Centri trasfusionali”.

spara al piede rizzolo (lenti) lunini.s

QUANDO UN CUCCIOLO ENTRA IN FAMIGLIA, A DOVE C’È MAMMA

Un animale non è un giocattolo, per questo quando un cucciolo di cane entra a far parte di una famiglia e’ utile seguire alcuni comportamenti che renderanno la convivenza serena e gestibile, soprattutto se ci sono bambini piccoli. Ad esempio è utile sapere che prima dell’arrivo del bebè sarebbe opportuno che il cane prendesse confidenza con i nuovi oggetti del bambino; oppure che l’animale ha bisogno dei suoi spazi anche dopo la nascita del bambino. Piccoli ma importanti suggerimenti che renderanno naturale la convivenza di animali e bambini sotto lo stesso tetto. Nella nuova puntata di Dove c’è mamma, Roberta ed Emanuela, educatrici cinofile dell’associazione MeetDogMind parleranno proprio di questo, dagli spazi dello store Amici Animali di Piacenza.

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LA GRANDINE SI E’ MANGIATA TUTTO: CROWDFUNDING PER SOSTENERE IL CAMPO LUNARE

La grandinata della scorsa settimana ha provocato gravi danni alle colture piacentine, intere coltivazione sono andate distrutte in pochi minuti. E’ bastato pochissimo per mandare in fumo un anno di lavoro e sacrifici. Neppure gli ortaggi del Campo Lunare di Gerbido si sono salvati. Per questo è stata lanciata una campagna di crowfunding in modo che chiunque possa contribuire a far riprendere con le semine invernali e ripartire con i progetti. Questo il link https://www.produzionidalbasso.com/project/sostieni-il-campo-lunare-dopo-la-grandine/

campo lunare crowdfunding

“NO NEET”, QUANDO LA SFIDA E’ VINCERE LA PRECARIETA’

Lavoro, futuro e precarietà. Sono i denominatori comuni di tutte le storie raccolte in No Neet, storie idee e progetto per sfidare la precarietà giovanile. Il volume a cura di Giuseppe Magistrali, che verrà distribuito nelle scuole piacentine, è nato dalla volontà di analizzare e soprattutto raccontare le storie dei cosiddetti Neet, cioè i ragazzi dai 15 ai 24 anni che non studiano né lavorano. Quel limbo grigio nel quale vivono i giovani scoraggiati, arrabbiati con un futuro per nulla lineare e molto precario. Tra Piacenza e provincia si stima siano tra i 6 e gli 8 mila. Per raccontare queste storie sono stati formati alcuni peer educator, ovvero educatori paritari. Giorgia è una di loro, che ha anche riportato la sua esperienza. Ecco la sua esperienza

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GRUPPO ESODATI PIACENZA SCRIVE ALLA REGIONE: SOSTEGNO PER L’OTTAVA SALVAGUARDIA

Il gruppo esodati Piacenza scrive al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e ai Capigruppo perchè si acceleri l’iter di approvazione dell’ottava salvaguardia, attualmente in esame presso la Commissione Lavoro della Camera. La richiesta è di realizzare un breve percorso parlamentare d’urgenza assegnando la sede legislativa alle commissioni Lavoro, sollecitare Inps e Ministero del Lavoro a concludere le istanze ancora in esame della settima salvaguardia e certificare, tramite la conferenza dei servizi, i risparmi ottenuti dai precedenti interventi, possibilmente entro la fine di agosto.

Quello che chiede il gruppo piacentino è un sostegno da parte della Regione in Parlamento così come hanno già fatto la regione Molise e Liguria.

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UNIONI CIVILI: IL PRIMO INTOPPO E’ LA LOCATION. PIROLI: “QUESTIONE ORGANIZZATIVA”

C’era da aspettarselo che alla prima si sarebbe incappati in qualche intoppo. Le legge sulle Unioni Civili è passata, ma a Piacenza si cade sulla location. L’amministrazione non intende destinare il salone Pierluigi di Palazzo Farnese per le celebrazioni delle unioni ma la sede municipale di viale Beverora; dall’altra parte i senatori Cirinnà e Lo Giudice bollano il provvedimento come illegittimo e si augurano che prevalga il buon senso. Il comune di Piacenza, attraverso l’assessore Giorgia Buscarini, si difende e, in una nota, risponde ” nessuna discriminazione, nè disparità di trattamento tra matrimoni e unioni civili. Il Comune – si legge – intende adempiere da subito alla legge dando già entro questo mese la possibilità, a chi lo aspetta da tanto, di sancire ufficialmente il proprio legame affettivo. E’ paradossale che questo sforzo di dare riscontro immediato alle nuove disposizioni, venendo incontro alle esigenze dei cittadini senza lungaggini, venga criticato anzichè riconosciuto. Ai senatori Cirinnà e Lo Giudice vorrei dire che se è importante lottare per la parità dei trattamenti, altrettanto doveroso è fornire gli strumenti adeguati a chi ha il compito di attuare le nuove regole. Ancora una volta ai comuni vengono attribuite funzioni aggiuntive, continuando nel contempo a tagliare le risorse economiche ed umane”.  Il problema sembra quindi organizzativo, nessun logica di sottovalutare l’importanza delle unioni civili, anche perchè prosegue Buscarini “il nostro regolamento cita esplicitamente non solo Palazzo Farnese, ma anche la casa comunale, che è la sede di viale Beverora”. Anche l’assessore alle Pari Opportunità Giulia Piroli ribadisce la linea dell’amministrazione per cui “non possono esistere discriminazioni tra matrimoni di serie A e unioni civili di serie B. Questa amministrazione ha sempre operato per sviluppare nella comunità piacentine le pari opportunità e per affermare i diritti civili di tutti i cittadini senza alcuna distinzione. La questione della sede da utilizzare per celebrare le unioni civili è meramente organizzativa. Anche questo ingranaggio sarà perfettamente oliato a breve termine, perchè è palese che non possano essere differenze rispetto ai criteri e ai luoghi che il comune utilizza per i matrimoni civili.

Anche Arcigay L.’A.T.OMO., Agedo e Famiglie Arcobaleno prendono parte al dibattito facendosi portavoce di alcune coppie che, “dopo aver saputo della negazione del Salone Pierluigi, hanno minacciato di andarsi ad unire civilmente in Comuni meno problematici del nostro. Dove sanno per certo che verranno trattate al pari degli altri cittadini, e non come una sotto categoria che, in un’occasione così importante, deve subire l’umiliazione di vedersi relegata in qualche angusto ufficio comunale”. Infine l’invito rivolto all’amministrazione: “vorremmo invitare chi di dovere a rivedere le sue posizioni e a rivalutare l’incompatibilità del Salone Pierluigi con le Unioni Civili, e non tanto per la minaccia di azioni legali paventata da due Senatori della Repubblica, quanto per una questione di principio e di uguaglianza. Anche perché negare l’accesso al Salone Pierluigi ha un significato simbolico che va ben al di là della semplice fruizione di uno spazio prestigioso, e ha un retrogusto che ricorda epoche e situazioni che non dovrebbero più fare parte della nostra cultura e della nostra società”.

palazzo farnese uffici