IANNACONE”PER RACCONTARE BISOGNA SPORCARSI LE MANI”

Raccontare storie solo apparentemente secondarie: è questa l’essenza del mestiere del giornalista. Lo ha detto Domenico Iannacone, giornalista di Rai 3, per anni nella redazione di Ballarò ed ora reporter di Presa Diretta con Riccardo Iacona. Ha partecipato all’incontro organizzato da Svep Quando il giornalismo racconta la vita rispettando la dignità insieme ai redattori di Radio Shock e al dott. Emanuele Guagnini. Come si raccontano le storie e come si trasmettono al pubblico televisivo, avendo cura di rispettare le persone di cui si parla? “Raccontando con serietà senza giudicare quello che si vede, ascoltando le persone” quello che Iannacone mette in pratica ogni volta che scrive e monta un’inchiesta che verrà trasmessa in tv. “Per raccontare bisogna sporcarsi la mani” ha detto, nel senso che bisogna ascoltare le storie, le persone, sedersi al tavolo con loro. Da che sguardo parte il suo giornalismo? gli hanno chiesto. “Guardando dove non guardano gli altri” ha risposto “con uno sguardo empatico che mette in sintonia giornalista e intervistato”. Come è accaduto con lo speciale “L’ultimo giorno” dove Iannacone ha raccontato l’ultimo giorno alla Mivar, azienda specializzata nella produzione di televisioni. Lo stesso sguardo empatico che anima la redazione di Radio Shock, da dieci anni impegnato nella scommessa, decisamente vinta, di sdoganare la malattia mentale contro lo stigma.

domenico-iannonef-diritto-2016-2

LEGAMBIENTE: “SULL’INCENERITORE LA POLITICA E’ ASSENTE”

La campagna di sensibilizzazione di Legambiente contro l’inceneritore parte da un sit in davanti alla Provincia proprio mentre all’interno era in corso la conferenza dei servizi. Gli ambientalisti chiedono che l’impianto di Borgoforte vada a dismissione entro il 2020, come prevede la legge regionale, e che non vengano conferiti rifiuti da fuori provincia come invece ha chiesto Iren.
[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/legambiente inceneritore2.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/legambiente inceneritore2.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/09/legambiente-sit-in-inceneritore-.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/video

LA LOGISTICA DI CUI NON ANDARE FIERI

Nel primo giorno di sciopero, l’indomani della fumata nera dopo il confronto tra il sindacato Usb e Gls, in via Riva i colleghi e amici di Abd Elsalam sono in picchetto permanente lì davanti ai cancelli in attesa che si sblocchi la situazione. Tra i pochi presenti nessuno ha voglia di parlare, dicono che solo i dirigenti sindacali possono rilasciare dichiarazioni in questa fase molto delicata di una trattativa che, a dire il vero, sembra barricata sue due fronti mai allineati.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/gls.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/gls.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/09/gls-scipero.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

MORCONE: “I SINDACI NON POSSONO DIRE NO ALL’ACCOGLIENZA”

“I sindaci non possono dire no all’accoglienza, si rendano protagonisti del territorio”. Suona come un monito quello che il prefetto Mario Morcone rivolge ai sindaci che si sono rifiutati, negli ultimi anni, di ospitare i richiedenti asilo nei loro comuni. E’ troppo facile dire no, insomma, al contrario si rendano protagonisti dei propri territori. Si parla di equa distribuzione, di responsabilità degli enti locali e di aspettative dei cittadini nell’incontro organizzato dalla Provincia. Ma quello che più viene contestato è un sistema accoglienza che non funziona. Nel senso che il richiedente asilo dovrebbe essere seguito, impegnato nel corso della sua permanenza, in modo da essere soggetto attivo della vita del territorio che lo ospita e nel contempo poter contare su un appoggio anche una volta terminato il percorso.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/prefetto morcone.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/prefetto morcone.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/08/profughi-arrivo.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

FACCHINO UCCISO A MONTALE: E’ LA LOGISTICA CHE VOGLIAMO?

Ma che razza di logistica è questa? E’ la prima domanda che viene da porsi ripercorrendo la cronaca dei fatti avvenuta davanti ai cancelli della ditta Gls a Montale. Un operaio che muore schiacciato da un camion mentre è in corso un presidio. E già a questo punto della vicenda ci sono le due versioni: quella del tragico incidente per la Procura della Repubblica di Piacenza e dall’altra quella del sindacato Usb secondo cui il camion avrebbe forzato il presidio. L’intenzione dei lavoratori è di organizzare una manifestazione nazionale della logistica, l’ennesima forse è vero, ma questa volta è morto un uomo, padre di cinque figli. Un episodio che mette in luce ancora una volta le contraddizioni di un comparto che spesso Piacenza vanta come valore aggiunto, ma che di tutto ciò, almeno in questa circostanza ha ben poco. I picchetti, la rabbia dei lavoratori, il ruolo dei sindacati, la supremazia delle aziende appaltatrici sono tutti attori di un sistema di cui c’è poco da vantarsi. Perché probabilmente è proprio il sistema così come è che non funziona, e questo evidentemente anche a Piacenza. Dove sta la dignità del lavoro? Certo i camion devono partire altrimenti la multinazionale di turno abbandona il territorio e porta via il magazzino, ma chi ci deve rimettere in tutto questo? Al momento le risposte ognuno le ha nella sua testa e nella sua coscienza, nulla di più. La nota congiunta di Cgil Emilia Romagna, Cgil Piacenza, Filt Emilia Romagna e Filt Cgil Piacenza denuncia come “negli appalti, dopo le intimidazioni e lo sfruttamento, si muore”; anche la Diocesi di Piacenza Bobbio interviene sui fatti “non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per la situazione dei lavoratori in particolare quelli impegnati nel comparto della logistica spesso segnato da conflitti, vertenze sindacali, diritti dei lavoratori non rispettati. La vicenda deve diventare occasione per la riaffermazione del significato umano del lavoro”.

gls-piacenza

BARACCHI: “FACCIAMO DI PIACENZA LA CITTA’ DEI MERCATI”

Piacenza città dei mercati? Perché no. Il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Baracchi formula l’idea, ai nostri microfoni, in modo strutturato e concretamente realizzabile. Un mercato diffuso, periodicamente programmato che coinvolga tutta la città, prima periferia compresa. Magari, in questo modo, si potrebbe colmare una lacuna che grava sulla città da anni, ovvero la mancanza di un brand. Piacenza è una città in trasformazione certo, resta innegabile però la sua vocazione, ovvero città di passaggio, votata al commercio, al mercato e al transito. Perché allora non puntare proprio su questo?

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/baracchi mercati.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/baracchi mercati.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/09/fiera.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″

id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

MINORI STRANIERI: E’ LA LEGGE CHE NON FUNZIONA?

Il coperchio è esploso e gli effetti sono stati deflagranti. Per la verità la questione dei minori stranieri non accompagnati era ben nota, anche noi ne avevamo parlato già nel novembre del 2014, praticamente quasi due anni fa. Gli articoli comparsi sulla stampa sono innumerevoli. Eppure una soluzione ancora non si è trovata; perché una situazione al collasso come quella che si è creata in queste settimane è la diretta conseguenza dell’applicazione della legge. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona nelle legge stessa? Il viaggio a Milano al consolato albanese, il ritorno senza nulla di fatto con i ragazzi di nuovo da sistemare nonostante abbiano i genitori, mette in luce un corto circuito a cui occorre porre riparo.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/cugini minori stranieri.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/cugini minori stranieri.webm”poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/11/CUGINI.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

NUVOLATI, SOCIOLOGO: “VIVIAMO IN UNA CITTA’ CHE NON CI APPARTIENE”

Il centro della città si trasforma e con esso si sfaldano anche i cliché. Straniero uguale periferia, oggi non esiste più. Neppure a Piacenza. E questo, al di là degli episodi di cronaca delle ultime settimane che hanno visto proprio come vittime esercenti del centro e come esecutori italiani incensurati, crea incertezza e paura. Perché la conformazione della città è cambiata, soprattutto in centro da dove la gente se ne sta andando. Abbiamo chiesto al prof. Giampaolo Nuvolati, docente di sociologia urbana, una riflessione rispetto a questo fenomeno.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/nuvolati.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/nuvolati.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/09/Nuvolati.png” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs

CALENDASCO: UNA PASTASCIUTTA PER AMATRICE

Quando la solidarietà si rimbocca le maniche e mostra il lato più operativo di sé. È il caso del comune di Calendasco che ha organizzato per sabato 10 settembre un evento in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del centro Italia. Si chiama, Amatriciana, una pastasciutta per le popolazioni colpite dal sisma. Dalle 19.30 nella cornice della piazza del Castello verranno allestiti tavoli e stand gastronomici. Tutto il ricavato verrà devoluto alla protezione civile impegnata nella gestione dell’emergenza.

[videojs mp4=”http://www.zero523.tv/filmati/amatriciana calendasco.mp4″ webm=”http://www.zero523.tv/filmati/amtriciana calendasco.webm” poster=”http://www.zerocinque23.com/wp-content/uploads/2016/09/amatriciana-locandina.jpg” preload=”auto” autoplay=”false” width=”640″ height=”360″ id=”movie-id” class=”alignleft” controls=”true” muted=”false”][/videojs]

NELL’EX LABORATORIO PONTIERI SORGERANNO DUE PALESTRE. FIRMATO L’ACCORDO

Negli spazi dell’ex Laboratorio Pontieri nasceranno due palestre al servizio delle vicine scuole superiori; questo grazie ad un accordo tra Agenzia del Demanio, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Provincia di Piacenza. Un’intesa sottoscritta dal Direttore Emilia Romagna dell’Agenzia, Antonio Ottavio Ficchì, dal Segretario Regionale del Mibact, Sabina Magrini, e dal Presidente della Provincia, Francesco Rolleri, che dà il via a un progetto che farà rinascere l’Ex Laboratorio, trasformandolo in uno spazio dedicato allo sport. Saranno, infatti, realizzate in una porzione dell’ex struttura militare due nuovi edifici da destinare a palestre per gli  studenti, che saranno aperte anche in orario extrascolastico.  Si conclude così un percorso di valorizzazione iniziato nel dicembre 2014 con la dismissione del bene da parte del Ministero della Difesa e proseguito con un tavolo di concertazione istituzionale che ha permesso di individuare la futura destinazione dell’ex struttura militare, nel rispetto della sua tutela e salvaguardia. Uno spazio oggi non utilizzato sarà così nuovamente fruibile per la comunità piacentina.

pontieri