COVID: POSITIVI ANCORA IN CRESCITA. BENSA: “I CITTADINI NON ABBASSINO LA GUARDIA”. NELLE CRA 33 NUOVI CASI

I positivi al Covid sono ancora in aumento: passano da 746 a 983, con un incremento del 31,8%. L’aumento dei casi è generalizzato: in Italia si registra un +40,7%, in Lombardia un +45% e in Emilia-Romagna un +39,3%.
Se si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, si può notare che Piacenza ha comunque un tasso di incidenza molto più basso della media nazionale (346 a fronte di 824) e regionali (532).
Nella settimana scorsa si sono eseguiti 6706 tamponi, in linea con la settimana precedente: la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti sale dall’11,4% al 14,7%.

Anche la situazione nelle Cra questa settimana fa emergere un aumento dei contagi: le nuove diagnosi tra gli ospiti sono 23, cui se ne aggiungono 10 fra gli operatori.
La crescita dei casi positivi si ripercuote ovviamente sui numeri delle persone in isolamento e quarantena, che passa da 1101 a 1362.
Un ulteriore segnale di incremento arriva, ancora una volta, dalle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Le chiamate medie giornaliere sono salite da 28,3 a 34,1: nella scorsa settimana sono stati 239 i cittadini che hanno richiesto l’intervento delle squadre.

Al momento non si hanno invece ripercussioni significative sulla rete ospedaliera. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid rimane attestata su 4 casi.
I ricoveri in ospedale continuano, per ora, a scendere. La media settimanale è di 46 (erano 62 nei sette giorni precedenti). Il 20 marzo si contavano 39 degenti positivi. Stazionaria anche la situazione in Terapia intensiva, con tre casi. I decessi della settimana sono 4, tutti ultraottantenni.

Per quanto riguarda la vaccinazione, si conferma una stagnazione nell’incremento della copertura vaccinale. Nella settimana scorsa sono state fatte 2721 somministrazioni; in larga parte si tratta di III dosi. La percentuale dei vaccinati rispetto alla popolazione vaccinabile over 12 si attesta ancora sul 90,2%.

Al momento si mantengono molto basse anche le prenotazioni: appena 122 persone per il ciclo primario, 1.604 per il booster, 181 per la quarta dose.

Visti i numeri di richieste registrati in queste settimane, dal 21 marzo la rete dei centri vaccinali è stata riorganizzata secondo le seguenti modalità:
– l’hub di Piacenza Arsenale è aperto da lunedì a sabato, dalle ore 11 alle 18, anche per favorire la vaccinazione dei rifugiati ucraini

– a Castel San Giovanni le vaccinazioni si eseguono nell’ambulatorio Avis in ospedale
– a Fiorenzuola al punto prelievi (ex Macello).
In entrambe le sedi gli appuntamenti sono state organizzati in modo da non creare attese e assembramenti per i cittadini che hanno prenotato.

Rimangono inoltre disponibili le sedi di Bettola (Sala polivalente) e Bobbio (ospedale) nelle quali si prevedono sedute a cadenza periodica modulate sulla base delle richieste pervenute.

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicate le sedute nelle quali è possibile il libero accesso per gli over 12 sia le giornate dedicate alla fascia 5-11 anni.
Per quanto riguarda il vaccino Novavax, è prevista una mattinata di somministrazione il 29 marzo.
In riferimento alla IV dose, possono accedere alla somministrazione i cittadini con fragilità, dai 12 anni in su, che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla dose addizionale. È possibile prenotare un appuntamento chiamando il numero 800 651 941 oppure recandosi a uno degli sportelli CUP del territorio. Sarà il medico vaccinatore del Centro vaccinale in fase di anamnesi a effettuare il controllo clinico sulla eleggibilità alla quarta dose per procedere con la somministrazione.

“Invitiamo i cittadini – è l’appello di Giuliana Bensa, direttore generale ad interim dell’Azienda Usl di Piacenza – a non abbassare la guardia e a mantenere ancora attive tutte le misure di distanziamento che ormai ben conosciamo, per evitare di favorire un’ulteriore circolazione del virus”.

 

QUANDO SI DICE CITTADINANZA ATTIVA: MA FINO A DOVE CI SI PUO’ SPINGERE?

Più di una volta gli è capitato di non uscire dal portone con l’auto e di chiamare il carro attrezzi. O ancora peggio di vedere bloccato il traffico lungo tutta via Taverna perché impossibile svoltare a destra da via Aperta del Castello da parte di pullman o furgoni a causa di auto parcheggiate in divieto di sosta. Il sig. Scaglioni, storico residente di vai Taverna, ha chiamato più volte l’ufficio viabilità del Comune ma i tempi di attesa per creare un’apposita segnaletica sarebbero stati troppo lunghi. Così si è rimboccato le maniche perché, come si dice, chi fa sé fa per tre.

I VALORI DELL’APPARTENENZA NEL PREMIO COPPA D’ORO 2022

Nella cornice di palazzo Gotico si è svolta la 14esima edizione del premio Coppa d’Oro dedicata ai salumi dop e alla promozione del territorio. Occorre credere di più nell’eccellenza dei propri prodotti e alla loro unicità. E’ il messaggio che hanno dei premiati con il prestigioso riconoscimento, tra loro i piacentini Isa Mazzocchi e Giacomo Carini.

“DIETRO CASA PASSANO I CARRI ARMATI RUSSI”

Queste sono le immagini registrate da Victoria a Melitopol. Dietro casa è un continuo via vai di carri armati con la ben visibile lettera Z sul fianco, per tutto il giorno e in lontananza il rumore della bombe. Vive in questa condizione da quasi 20 giorni, da quando ha lasciato la sua abitazione per scappare nello scantinato di una casa a Melitopol. Insieme a lei c’è la sorella più piccola Katerina, il marito Artur e i nipotini Anastasia che ha 8 anni, Elia 6 che soffre di una malattia grave, e Ernrst di soli 3 anni.

Questi brevi video Victoria li ha inviati alla sua mamma, Zoia che vive a Piacenza da 13 anni. Qualche settimana fa l’ha raggiunta la figlia più piccola Albina. Lei al sicuro, qui con me, ci dice. Ma il cuore e la mente sono là, in Ucraina, dove la situazione è sempre più difficile. La guerra sta uccidendo anche i civili, le città sono semi deserte. Le sirene si susseguono. Il cibo ormai scarseggia. Uscire di casa – ci racconta Zoia – è un rischio troppo grande, non si è sicuri di rientrare vivi. Anche i solidati russi entrano affamati nei pochi negozi rimasti per rubare il cibo.

I nipotini chiedono della nonna che non sentono da giorni, anche comunicare sta diventando un problema. Non c’è linea, i collegamenti internet sono saltati. Restano gli sms, poche parole per dire Siamo ancora vivi.

LA PANCHINA ROSSA DEDICATA ALLA MEMORIA DI ZAHIRA

Era il 2009, il giorno del venerdì santo. Zahira Haitali venne uccisa davanti a casa dal suo ex marito, sul marciapiede tra via Boscarelli e via Vaiarini. Oggi proprio lì è stata inaugurata una panchina rossa, donata dalla Rete la Città delle Donne, alla memoria della giovane mamma.

Per l’occasione sono intervenute il sindaco Patrizia Barbieri, l’assessore Federoca Sgorbati, l’ambasciatrice della rete Città delle Donne Nadia Bragalini, Giulia Monteleone, consigliere provinciale con delega alle Pari Opportunità, oltre che una nutrita rappresentanza degli studenti della scuola media Calvino accompagnata dalla preside Elisabetta Ghiretti.

“Questa panchina è per tutta la comunità – ha detto la dirigente Ghiretti – i luoghi parlano e questo è sempre stato un luogo di memoria. Lo resterà per tutti gli abitanti del quartiere”.

CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA. CRESCE LA PREOCCUPAZIONE DEGLI ITALIANI PER IL FUTURO. L’INDAGINE DELLA CATTOLICA

Tre italiani su quattro pensano che che la guerra tra Russia e Ucraina stia determinando l’aumento dei prezzi delle fonti energetiche anche in Italia. Mentre gli esperti spiegano che questa gravissima crisi internazionale stia certamente aggravando dinamiche in realtà già in atto e dovute anche ad altre cause, il 76% degli italiani, per quanto riguarda il gas e il 74%, per quanto riguarda il carburante, ne attribuisce i rincari esclusivamente alla guerra.

Sono i dati principali che emergono dall’indagine lanciata dall’EngageMinds HUB, il Centro di ricerca in Psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica, campus di Cremona.

Questo dà il segno della preoccupazione che si sta sviluppando rapidamente con il perdurare del conflitto e che si fa ancora più drammatica per quel 58% della popolazione italiana che teme il blocco dell’approvvigionamento di gas come conseguenza diretta della guerra in Ucraina. Ecco i dati. “Per l’81% della popolazione – spiega la professoressa Guendalina Graffigna, direttrice di EngageMinds HUB della Cattolica – l’Italia dovrebbe investire maggiormente nella produzione di energie rinnovabili, alternative a quelle fossili; e il 75% crede che il futuro energetico del nostro Paese sarà in quella direzione. Solo il 41% del campione dell’indagine della Cattolica  si è dichiarato a favore della fonte nucleare, verso cui si registra un minore favore rispetto ad altre fonti energetiche  probabilmente ritenute più sicure o più “green”.

Il pessimismo investe anche l’economia e la fiducia nel futuro: cresce – raggiungendo il 34% – la quota di italiani che ritiene a rischio la propria attuale situazione finanziaria; nell’indagine dello scorso settembre lo era solo il 26% del campione. Soprattutto, più che raddoppiata è la percentuale di italiani che guarda con sfiducia al proprio futuro economico individuale e familiare: dal 20% di settembre 2021 al 41% delle rilevazione  odierna.

Un mood negativo che si conferma guardando alle prospettive del “sistema Paese”. Sale infatti dal 22% di settembre scorso al 47% di queste settimane chi teme che la situazione economica del Paese non potrà che peggiorare tra un anno. Così come cresce dal 37% al 65% chi prefigura per il futuro un aumento della disoccupazione e una grave crisi economica. Tanto che il 36% pensa di rinviare spese familiari importanti. La psicologia dei consumi insegna che, al di là delle condizioni economiche oggettive, queste percezioni di “sentiment” sono fortemente predittive ed esplicative degli effettivi comportamenti di consumo.

A PIACENZA 748 PROFUGHI UCRAINI. HUB VACCINALI ANCHE A FIORENZUOLA E CASTEL SAN GIOVANNI

Sono 748 i profughi ucraini, per la maggior parte donne (69%) che sono stati segnalati o presi in carico. Per 702 di essi è già stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti).
Sono 430 i tamponi eseguiti: non tutti gli ucraini transitati in Questura, infatti, si sono poi recati all’ambulatorio mobile allestito nel parcheggio di viale Malta.
I positivi finora accertati sono 5.
Le vaccinazioni Covid fatte sono 15.

L’ambulatorio mobile attivo dietro alla Questura è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 18. Qui sono fatti i tamponi antigenici rapidi per la diagnosi di eventuale infezione da virus SARS-CoV-2; gli operatori sanitari verificano lo stato vaccinale della persona e propongono le somministrazioni mancanti. Bambini e adulti, a seconda appunto dell’età, sono poi indirizzati con un appuntamento alla Pediatria di Comunità o Medicina delle Migrazioni per una presa in carico specifica.


Per favorire la presa in carico dei profughi ucraini che nei giorni scorsi non hanno seguito il percorso per ricevere l’assistenza sanitaria offerta dall’Azienda USL di Piacenza, è prevista l’attivazione di due postazioni in Provincia:
– a Castel San Giovanni, nell’hub vaccinale, giovedì 17 marzo dalle ore 14.30 alle 16.30
– a Fiorenzuola, nell’hub vaccinale, venerdì 18 marzo dalle ore 14.30 alle 16.30
Nei due centri è possibile, con accesso riservato a profughi ucraini, verificare e generare l’STP, fare un tampone antigenico, fare la vaccinazione anti Sars-COV-2, verificare lo stato vaccinale e ricevere un appuntamento per la presa in carico in Pediatria di Comunità o Medicina delle Migrazioni (a seconda dell’età).

COVID: I CONTAGI TORNANO A SALIRE (+31.6%)

Tornano a salire, a Piacenza, i nuovi contagi da Covid19, dopo un periodo di discesa che durava dalla metà di gennaio.

I positivi passano da 567 a 746, con un incremento del 31,6%, attestandosi su un totale appena di poco inferiore alla media della settimana di Natale (825). L’aumento dei casi non è solo un fenomeno locale: in Italia si registra un +32,7%, in Lombardia un +25,3% e in Emilia-Romagna un +20,8%.
Se si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, si può notare che Piacenza ha comunque un tasso di incidenza molto più basso della media nazionale (263 a fronte dei 586 statali) e regionali (381).
Nella settimana scorsa si sono eseguiti 6556 tamponi: la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti sale dall’8,4% all’11,4%.

È invece invariata la situazione nelle Cra, dove si contano in questa settimana 11 nuove diagnosi tra gli ospiti e 4 fra gli operatori: si tratta di casi tutti asintomatici, rilevati nell’ambito dello screening periodico che si effettua da mesi nelle diverse strutture.
La crescita dei casi positivi si ripercuote ovviamente sui numeri delle persone in isolamento e quarantena, che passa da 837 a 1101.
Un ulteriore segno dell’inversione di tendenza che si è registrata negli ultimi sette giorni arriva dalle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Le chiamate medie giornaliere sono salite da 21,4 a 28,3: nella scorsa settimana sono stati 198 i cittadini che hanno richiesto l’intervento delle squadre.

Al momento, invece, non si hanno ripercussioni significative sulla rete ospedaliera. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid rimane attestata su 5 casi.
I ricoveri in ospedale continuano, per ora, a scendere. La media settimanale è di 62 (erano 83 nei sette giorni precedenti). Il 13 marzo si contavano 56 degenti positivi. Stazionaria anche la situazione in Terapia intensiva, con due casi. I decessi della settimana sono 4: una persona con meno di 60 anni, 1 di età compresa tra 61 e 79 anni e due ultraottantenni.

Per quanto riguarda la vaccinazione, nella settimana scorsa sono state fatte 2795 somministrazioni. In larga parte si tratta di III dosi.

Al momento si mantengono molto basse anche le prenotazioni: appena 132 persone per il ciclo primario, 2.439 per il booster, 56 per la quarta dose.

Visti i numeri di richieste registrati in queste settimane, dal 21 marzo la rete dei centri vaccinali sarà riorganizzata in questo modo:
– l’hub di Piacenza Arsenale è aperto da lunedì a sabato, dalle ore 11 alle 18, per favorire anche la vaccinazione dei rifugiati ucraini

– a Castel San Giovanni le vaccinazioni si spostano dal Palacastello all’ambulatorio Avis in ospedale
a Fiorenzuola le vaccinazioni si spostano dal centro di via Emilia Ovest 37 al punto prelievi (ex Macello).

In entrambe le sedi gli appuntamenti sono state organizzati in modo da non creare attese e assembramenti per i cittadini che hanno prenotato.

Rimangono inoltre disponibili le sedi di Bettola (Sala polivalente) e Bobbio (ospedale) nelle quali si prevedono sedute a cadenza periodica modulate sulla base delle richieste pervenute.

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicate le sedute nelle quali è possibile il libero accesso per gli over 12 sia le giornate dedicate alla fascia 5-11 anni.
Per quanto riguarda il vaccino Novavax, sono previste tre giornate con orari dedicati.
In riferimento alla IV dose, possono accedere alla somministrazione i cittadini con fragilità, dai 12 anni in su, che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla dose addizionale. È possibile prenotare un appuntamento chiamando il numero 800 651 941 oppure recandosi a uno degli sportelli CUP del territorio. Sarà il medico vaccinatore del Centro vaccinale in fase di anamnesi a effettuare il controllo clinico sulla eleggibilità alla quarta dose per procedere con la somministrazione.

MONS. CEVOLOTTO “CON IL SILENZIO APRIAMOCI ALLA SPERANZA” IN PIAZZA CAVALLI RISUONANO LE SIRENE DELLA GUERRA

In piazza, insieme nella preghiera cristiani, musulmani, ortodossi, evangelici. Una veglia per la pace che si è snodata dalla basilica di Sant’Antonino fino a Piazza Cavalli. Lì il momento più toccante: in piazza, nel buio delle notte, sono risuonate sirene di guerra e bombardamenti. Perché oggi la guerra in Ucraina è questo, una paura costante scandita dai rumori delle sirene del coprifuoco e dalla bombe. Quelle sirene sono risuonate anche in piazza Cavalli, seguite da una raffica di mitra e dal sibilo di una bomba che cade dal cielo. Per far capire quello che ormai da diciassette giorni sente e respira la popolazione ucraina sconvolta dalla guerra. Erano in 500 alla fiaccolata di pace nel cuore della città, insieme. Un gesto semplice dove la presenza va oltre le parole, con la speranza che quella fiamma di luce riscaldi i cuori.

La veglia ecumenica è iniziata in Sant’Antonino con la parole del vescovo, Mons. Cevolotto: “Questa sera lasciamo parlare il silenzio. Il silenzio scelto: necessario perché si crei uno spazio in noi abitato dall’invocazione di pace. Prima ancora che dal grido soffocato in gola di tanti nostri fratelli e sorelle in terra di Ucraina, prima ancora che dalle nostre labbra e dai nostri cuori appesantiti dalle immagini di distruzione e sofferenza che sono entrate con
violenza nelle nostre vite… è la pace che Dio stesso chiede. Non si rassegna alla guerra tra fratelli. Mai. Il silenzio che Dio con la sua Parola riempirà aprendoci alla speranza”.

Foto PiacenzaSera.it