APP: “LA SINDACA DIA AL CONSIGLIO COMUNALE E AI CONSIGLIERI IL RUOLO CHE MERITANO”

Alternativa per Piacenza già nel 2023 levò forte la propria voce a difesa delle prerogative del Consiglio Comunale e del ruolo fondamentale dei Consiglieri eletti. Esprimemmo sin da allora la nostra forte preoccupazione sullo svilimento dell’organo centrale di amministrazione e governo della città, appunto il Consiglio Comunale, le cui avvisaglie si erano intraviste già dalla seduta di insediamento del nuovo Consiglio Comunale, dove la doverosa e rispettosa forma istituzionale era stata bollata come inutile “Liturgia” da parte del primo cittadino.

Attraverso l’intervento dei nostri Consiglieri, si è più volte ricordato che il Consiglio Comunale non è un organo al servizio dell’esecutivo, bensì un organo dotato di totale autonomia, con prerogative e regole di funzionamento consolidate e modificabili solo dallo stesso.
Evidentemente gli ultimi avvenimenti su Piazza Cittadella hanno preoccupato anche alcuni Consiglieri di maggioranza che, meglio tardi che mai, si accorgono della poca considerazione che questa Amministrazione riserva anche a loro oltre che a quelli di minoranza.
Purtroppo, oggi ci si accorge, colpevolmente, dell’opera di “disintermediazione” nei rapporti con i cittadini, che la Sindaca in primis ma in realtà tutta la propria giunta ha rivendicato sin dall’inizio del proprio mandato.
È storia di questa Amministrazione anticipare temi e decisioni della Giunta alla stampa e ai cittadini senza che vengano preventivamente sottoposti all’attenzione e al dibattimento in Consiglio Comunale, così come sono purtroppo evidenti agli occhi di tutti i silenzi e le omissioni che più volte sono state frapposte alle domande dei Consiglieri e che poi trovavano il loro seguito sulle notizie di cronaca. Beh, inutile dire che lo avevamo denunciato, inascoltati, in epoca non sospetta e al di fuori di qualunque polemica su situazioni contingenti.

Bene, comunque, che oggi qualche voce di fastidio si levi anche dai banchi della maggioranza. Voci che ci auguriamo non rimangano solo semplici distinguo ma impegno a pretendere che al Consiglio Comunale e ai suoi membri venga finalmente ridato il ruolo che gli spetta.
Anche perché, i fatti lo dimostrano una volta di più, la linea della donna/uomo soli al comando lede il rapporto dei cittadini con la politica, rischiando di far passare quel che si crede decisionismo come nient’altro che arroganza. È ora che la politica, quella bella, fatta di confronto, discussione e trasparenza torni a farla da padrona.
Per il bene dei partiti, dei cittadini e di Piacenza tutta.
Visto anche il prossimo appuntamento elettorale, ce lo auguriamo di cuore.

 

BISOTTI, PD: “UNO SFORZO DI COMUNICAZIONE AVREBBE EVITATO MALCONTENTI IN MAGGIORANZA”

Si definisce un osservatore interessato alle vicende di Cittadella perché, nel 2012 era assessore all’urbanistica nella giunta Dosi, la stessa da cui ebbe origine la formalizzazione del contratto della piazza con il progetto del parcheggio interrato. E, pur non drammatizzando (non è certamente nel suo stile), Silvio Bisotti, figura di spicco del Pd piacentino, si sarebbe aspettato che l’amministrazione comunicasse, almeno alla maggioranza consiliare, l’impugnazione di Piacenza Parcheggi della diffida del comune. Si dice sorpreso per la mancata comunicazione, che ha creato malcontento in maggioranza ma anche tra alcuni iscritti; un piccolo scivolone del tutto inconsapevole e in buona fede, per Bisotti, che però si sarebbe potuto e dovuto evitare; probabilmente sottostimato, dovuto anche al periodo feriale di metà agosto.

E tornando al 2012, quando rivestiva il ruolo di assessore all’urbanistica non nega un certo evidente rammarico per non aver insistito con maggior determinazione sulla bontà della pratica. Quel “non battere palla” di cui scrive la sindaca Tarasconi nell’ultima nota, è anche in parte rivolto alla giunta di centrosinistra, di cui per altro anche lei stessa faceva parte.

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TARASCONI ATTACCA IL CENTRODESTRA: “NON CI FINGIAMO OPOSSUM, COME LA SCORSA AMMINISTRAZIONE. MORTA PER CINQUE ANNI PER POI RISORGERE ALL’OPPOSIZIONE”

A prendere la parola, su piazza Cittadella, questa volta è la sindaca Tarasconi tirata in ballo, solo ieri, dai capigruppo di centrodestra che hanno definito la situazione “inaccettabile, con la possibilità di rivolgersi alla prefetta”. La lunga nota firmata dalla prima cittadina, oltre a ribadire la necessità assoluta di riqualificare la zona nord della città di cui Cittadella fa parte, mandato che le hanno consegnato i cittadini nelle elezioni di tre anni fa, pone l’accento sulle differenza tra “fare e bloccare”.

“Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo messo ordine dove c’era confusione, recuperato risorse che erano state lasciate per strada e riattivato un percorso che altri avevano abbandonato. E l’abbiamo fatto perché non si trattava solo di un ritardo: l’immobilismo degli anni precedenti ha prodotto un danno reale alla città, bloccandone le opportunità e lasciando irrisolto un problema che non poteva fare altro che ingigantirsi”. Ecco la differenza tra “fare” che apparterrebbe all’attuale amministrazione e “bloccare” caratteristica invece della precedente.

“Chi è eletto – prosegue Tarasconi – ha il dovere di rispettare la parola data ai cittadini. Anche quando sarebbe più comodo fare il contrario. Ci accusano di essere stati “troppo caparbi”,  di esserci intestarditi. La verità è un’altra: la pratica era – ed è – talmente complessa che qualsiasi amministrazione seria, se avesse voluto davvero affrontarla, avrebbe dovuto affrontare serie difficoltà. Noi abbiamo scelto di provarci, perché il dovere di chi governa non è girarsi dall’altra parte, ma affrontare i nodi irrisolti, anche quando sono difficili; anche quando non conviene sul piano elettorale. Ma se si governa pensando alla poltrona, le scelte difficili spariscono, e con loro l’interesse collettivo”.

La nota prosegue con un pesante affondo rivolto alla precedente amministrazione, forse più duro che in precedenti occasioni: “Piazza Cittadella era una delle pratiche rimaste in un limbo per un tempo vergognosamente lungo. Per noi era inaccettabile, e siamo convinti che lo sia per ogni cittadino responsabile. Abbiamo assunto il nostro incarico di amministratori trovandoci un contratto di concessione valido che lega il Comune a Piacenza Parcheggi. In uno Stato civile, i contratti o si onorano o si risolvono. Non ci sono terze vie, non ci sono scuse. Abbiamo valutato ogni possibilità e ci siamo mossi di conseguenza; il concessionario aveva titolo a operare come tale, e abbiamo consegnato l’area. Via al cantiere quindi, come prevede il contratto stesso. Ma non certo a tutti costi, e l’abbiamo detto fin da subito; il cantiere è privato, l’opera è pubblica e il controllo è del Comune: se fossero venute meno le condizioni che gli uffici ritenevano e ritengono indispensabili, saremmo andati nella direzione della risoluzione. Così è sato. Avendo però fatto prima tutto quel che andava fatto”.

Si fa poi cenno all’iter da seguire e in attesa di nuovi sviluppi, come ha precisato, anche ai nostri microfoni, il vicesindaco Bongiorni https://www.zerocinque23.com/attualita/piazza-cittadella-potrebbe-slittare-il-termine-del-25-agosto/ 

Poi un altro attacco all’opposizione:” invece di un confronto costruttivo, l’opposizione ha scelto la strada dell’attacco quotidiano, spesso contraddicendosi: prima chiedeva di risolvere il contratto di concessione che lega dal 2012 il Comune a Piacenza Parcheggi, e oggi critica la decisione di muoversi in questo senso se non verranno rispettati i termini. È la dimostrazione che non si vuole costruire ma soltanto ostacolare lucrando politicamente sulle difficoltà di un percorso che si sapeva essere complesso; tanto complesso che la stessa opposizione, quando era al governo della città, non è stata in grado nemmeno di mettere le basi per una possibile soluzione di qualsiasi tipo: niente chiusura del tavolo tecnico, niente incasso dei canoni arretrati, niente consegna delle aree, niente risoluzione del contratto. Niente di niente. Ma oggi picchia duro ogni giorno accusandoci di sbagliare tutto, sempre e comunque. E’ una sorta di tifo da stadio contro ogni nostra iniziativa, che poi si traduce in un tifo contro Piacenza, contro i piacentini. E a pagarne il prezzo sono, per l’appunto, i piacentini.

Siamo stati anche accusati di scarsa trasparenza, se non peggio: c’è chi ha buttato lì dubbi su interessi non meglio precisati da parte di questa amministrazione nel veder realizzata un’opera come il parcheggio. Illazioni gravissime, irricevibili, che continuano sotto traccia, incessantemente. E’ tutto falso. Ogni passo è stato compiuto nel pieno rispetto delle regole e delle strategie per tutelare l’ente, che è la nostra priorità.

La verità è semplice: coloro che oggi criticano senza tregua sono le stesse persone che hanno governato senza risultati, bloccando Piacenza. Se si resta immobili, se si dice no a tutto la città non cresce. Cresce con le idee, con il coraggio, con la responsabilità di chi decide e agisce”.

E’ sul finale che arriva l’attacco più pesante: “il vero male della politica è anteporre l’interesse di parte a quello della comunità. Noi continueremo con serietà e coerenza, dando conto di tempi e risultati. E se ci sono difficoltà, le affrontiamo. Non facciamo certo gli opossum come la scorsa amministrazione che su questa partita si è finta morta per cinque anni, salvo risorgere con rinnovata grinta una volta all’opposizione. Invitiamo tutte le forze a misurarsi sui fatti e sui dati: Piacenza viene prima di qualsiasi bandiera. Piacenza merita una politica che guarda avanti, non una che si compiace delle difficoltà”.

“GOVERNARE NON SIGNIFICA FARE I PROFETI DEL GIORNO DOPO”: LA STOCCATA DEL CENTROSINISTRA AI COLLEGHI DELL’OPPOSIZIONE

E’ un botta-risposta, per altro non nuovo, quello tra centrodestra e centrosinistra quando l’argomento è la scottante pratica di Cittadella. Alle accuse dei primi, rispondono i secondi. Ecco la nota firmata dalla maggioranza consiliare.

L’attuale amministrazione, fin dal suo insediamento, si è trovata di fronte ad una pratica complicata, trovando il coraggio di affrontare seriamente la questione.

Noi abbiamo scelto la via della legalità, della trasparenza e della responsabilità:
abbiamo intrapreso i passaggi obbligati previsti dalla normativa e dal contratto ed abbiamo messo nero su bianco ogni atto per tutelare il Comune e i cittadini.

Il centrodestra oggi critica, ma dimentica che proprio il loro non agire in passato ha reso la vicenda ancora più difficile. La città sa bene chi ha lasciato l’ex biglietteria abbandonata e degradata per anni.

Quanto alla trasparenza, ricordiamo che commissioni consiliari e atti pubblici hanno più volte illustrato lo stato della pratica. Nessuno è stato escluso: chi oggi grida allo scandalo era presente a quegli incontri e conosce bene le difficoltà oggettive della partita.

Oggi la sfida è guardare avanti: restituire Piazza Cittadella ai piacentini, liberandola dal degrado e trasformandola in un luogo vivo e sicuro. Su questo continueremo a lavorare, convinti della bontà dei nostri atti e consapevoli che certe reazioni erano prevedibili e attese.

E francamente troviamo stucchevole che ad ogni passaggio la risposta del centrodestra sia sempre la stessa: “noi l’avevamo detto”, il solito ritornello che nasconde l’assenza di soluzioni concrete. Del resto, non è possibile nemmeno risolvere un contratto sulla base di un presentimento. Governare non significa fare i profeti del giorno dopo, ma assumersi responsabilità e trovare soluzioni. Noi lo stiamo facendo.

CENTRODESTRA: “SU CITTADELLA SITUAZIONE INACCETTABILE. OPPOSIZIONE ESCLUSA, CI RIVOLGEREMO AL PREFETTO”

I capigruppo del centrodestra in Consiglio Comunale, Sara Soresi (Fratelli d’Italia), Patrizia Barbieri (Lista Civica Barbieri e Liberi) e Luca Zandonella (Lega), intervengono nuovamente sulla vicenda di Piazza Cittadella.

“Purtroppo – dichiarano – si è avverato ciò che avevamo previsto e denunciato con largo anticipo. Non solo avevamo sottolineato che non c’erano i presupposti per la consegna delle aree e che il contratto andava in ogni caso risolto prima, ma avevamo anche messo in guardia sul fatto che, con queste premesse, l’avvio della procedura di risoluzione non avrebbe portato ad alcun esito positivo, bensì avrebbe determinato costose battaglie legali a carico dei piacentini.

A causa di tutti gli errori consapevolmente commessi dalla maggioranza e dell’addendum sottoscritto da questa Giunta, non solo il Comune non è stato messo ‘in sicurezza’ come spesso sbandierato da questa Amministrazione ma, al contrario, è stato lasciato esposto , in piena incertezza e fragilità. Proprio l’addendum ha di fatto reso la procedura di risoluzione un terreno minato, e oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti: la piazza è devastata, con un contenzioso in atto, e senza prospettive concrete per il futuro. Altro che la storiella narrata il mese scorso all’assessore Bongiorni quando in commissione sosteneva che il Comune da ottobre avrebbe potuto tornare nella piena disponibilità dell’area. Il bello (si fa per dire) è che neppure a fronte delle nostre fondate contestazioni si registra il minimo dubbio: si va avanti imperterriti, dritti contro il muro.

Ci stupiamo anche del fatto che, nonostante fosse nota la difficoltà di risolvere oggi il contratto, il Comune con la solita superficialità abbia avviato questa procedura senza tenere conto dei rischi, esponendo così l’Ente ad ulteriori costi. A questo punto, è evidente che sarebbe stato meglio lasciare l’Avvocatura con la Dirigente Vezzulli a sovrintendere gli aspetti legali delle partite comunali, visto che con il suo allontanamento questa Giunta arrogante sta solo collezionando disastri .

A rendere il tutto ancora più grave è la totale mancanza di trasparenza. I consiglieri comunali non sono stati avvisati di nulla: né dell’avvio della procedura di risoluzione – che abbiamo scoperto solo dai giornali – né dell’applicazione delle penali. Su queste ultime, a precise domande in aula, ci è sempre stato risposto in modo vago o evasivo, salvo poi apprendere dalla stampa che le penali sarebbero state effettivamente quantificate.

Ad oggi, nonostante le nostre richieste, non abbiamo ancora contezza della lettera di avvio del procedimento, perché l’accesso agli atti ci è stato nuovamente differito. Un fatto gravissimo: non solo veniamo tenuti all’oscuro di ogni decisione relativa al Comune, ma ci vengono costantemente negati anche i documenti necessari per esercitare il nostro ruolo di controllo, ruolo che ci è stato affidato dai cittadini che ci hanno votato.

Per queste ragioni – concludono Soresi, Barbieri e Zanonella – non escludiamo di rivolgerci al nuovo Prefetto. Non riteniamo accettabile che, su una vicenda così delicata e con conseguenze tanto impattanti e negative per la città, l’opposizione venga sistematicamente esclusa e messa di fronte al fatto compiuto”.

 

RABUFFI APP, SU CASO VEZZULLI: “OGNI EURO DEI PIACENTINI ANDREBBE SPESO CON PARSIMONIA, IL CONTRARIO DI QUANTO STA AVVENENDO CON QUESTA VERTENZA”

Il consigliere comunale di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi interviene su caso Vezzulli, in particolare dopo l’ultima sentenza del 4 agosto in cui il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocatessa.

Ho atteso qualche giorno nel commentare la notizia relativa alla sentenza del TAR Emilia-Romagna n. 348/2025 del 4 agosto scorso “Avv. Vezzulli vs. Comune di Piacenza” (o viceversa), per evitare dichiarazioni “di pancia”, notoriamente avventate. Oggi, con serenità, desidero esprimere – come rappresentante di una forza politica (Alternativa per Piacenza) che crede fermamente nel rispetto delle Istituzioni e dei lavoratori – il fastidio assoluto per quanto sta avvenendo. In particolare, per il comportamento del Comune di Piacenza.
Ma facciamo un pò d’ordine…
Il resoconto (tralasciando tutto il pregresso) ci riporta al 14 luglio scorso, quando il Consiglio Comunale è stato chiamato a votare l’ennesimo debito fuori bilancio riguardante la “vertenza” Vezzulli.
Un debito di € 7.299,36 derivante dalla sentenza del TAR di Parma n. 106/2025 (pubblicata il 14/03/2025) che sul tema “Avvocatura” ha condannato il Comune di Piacenza al pagamento delle spese di lite a favore della ricorrente.
Come noto, sull’argomento “Avvocatura” sono sempre stato molto critico. Lo sono da quando il Comune di Piacenza ha deciso (questa è una mia sensazione) di individuare nella storica Dirigente Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli, il “capro espiatorio” di tutti i mali del mondo. E ciò, per strana coincidenza, proprio a valle della scoperta della fidejussione falsa prodotta a copertura dei canoni dei parcheggi di superficie. Con il Consiglio Comunale, e in particolare la Commissione Consiliare n. 5, trasformati in un ring dialettico, dove i “colpi bassi” fra le parti non sono certo mancati. Nell’ambito di questo scontro le mie critiche hanno sempre riguardato – in particolare – l’aspetto economico. Più puntualmente: il dispendio di risorse comunali sperperate per sostenere tesi difficilmente comprensibili. Risorse comunali che naturalmente provengono dalle tasche dei piacentini. E quindi, anche dalle mie. Non solo. Ancor più fastidioso e inaccettabile, mi è apparso il comportamento del Comune di Piacenza nel momento in cui l’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (UNAEP) ha preventivamente messo in guardia l’Amministrazione dagli errori che la stessa si accingeva a compiere, facendo leva sul buon senso istituzionale.

ALLERT e “buon senso” colpevolmente ignorati.
Il finale della vicenda processuale si è quindi tradotto in una sentenza del TAR contro il Comune di Piacenza che ha avuto un’ampia eco nazionale. Sentenza pubblicata – quale importante fonte giurisprudenziale – sui principali canali informativi giuridici.
Sentenza che – a detta di UNAEP – “restituisce dignità e giustizia riconoscendo i principi cardine dell’intera categoria degli avvocati dipendenti”.
Nonostante la evidente “batosta” il Comune di Piacenza ha insistito deliberando in “men che non si dica” di proporre appello al Consiglio di Stato (con Delibera di Giunta n. 70 del 01/04/2025), così prevedendo una nuova spesa per gli incarichi esterni di difesa pari a € 31.783,39 oltre a € 975,00 di
contributo unificato.
Peccato che in attesa dell’appello, la vicenda ha avuto nuovi sviluppi. E li ha avuti perché – se sbagliare è umano e perseverare è diabolico – continuare a insistere nell’errore è masochistico.
E così, a fronte di scelte organizzative difficilmente comprensibili da parte del Comune di Piacenza, il 4 agosto scorso il TAR Emilia-Romagna, con sentenza n. 348/2025, ha NUOVAMENTE dato ragione all’Avv. Vezzulli (e torto al Comune), per di più utilizzando – nella prosa utilizzata – termini davvero pesantissimi. Veri e propri macigni.
Il Collegio giudicante ha infatti dichiarato espressamente che “… gli atti censurati, … sono elusivi di quanto disposto nella sentenza di questa Sezione n. 106/2025, e ciò in quanto, pur provvedendo formalmente a dare esecuzione alle statuizioni della sentenza, in realtà l’Amministrazione ha perseguito l’obiettivo di aggirarle dal punto di vista sostanziale ed è in tal modo giunta
surrettiziamente allo stesso esito già ritenuto illegittimo.”

Scontata la condanna del Comune, che pertanto viene obbligato dalla sentenza a provvedere in tempi brevi ad adottare le misure organizzative necessarie a garantire autonomia e indipendenza all’Avvocatura civica, nel rispetto di quanto statuito dalla precedente pronuncia n. 106/2025 e di
quanto ribadito nell’ultima sentenza. Con l’aggravante che la nomina di un Commissario “ad acta”, in caso di eventuale inerzia dell’Amministrazione, viene prevista espressamente dal Collegio giudicante su rituale richiesta della ricorrente.

Non vado oltre. La sentenza è pubblica e chiunque può leggerla.
E’ chiaro che molto probabilmente il comportamento del Comune comporterà, vista la durezza della sentenza, ulteriori costi a carico dei piacentini, in quanto la decisione sulle spese di lite resta riservata alla sentenza definitiva, che seguirà. Auguriamoci almeno che il Comune ammetta i propri errori e non ricerchi, testardamente, un ulteriore appello in Consiglio di Stato risparmiandoci un ulteriore salasso. Salasso che si aggiungerebbe ai tanti soldi già spesi e a quelli che si spenderanno per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali e, presumibilmente, per l’eventuale risarcimento dei danni professionali, morali, materiali, di immagine, etc… che saranno definiti prossimamente a favore della ricorrente.
Chiudo qui la puntata di oggi.
Spero proprio, da piacentino e da rappresentante delle Istituzioni, che questa Amministrazione cominci davvero a fare politica a favore dei piacentini e non continui a perseverare, per partitopreso, nei costosi errori.
A meno che, chi siede sulle poltrone più ricche di Palazzo Mercanti, non decida di pagare di tasca propria.
Ma questo, mi sarà detto, non rientra tra le possibili opzioni…

IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO DI VEZZULLI SULLA DIRIGENZA DELL’AVVOCATURA. “POSSIBILE NOMINA DI UN COMMISSARIO AD ACTA”

E’ arrivata la sentenza del Tar di Parma in merito al ricorso presentato dall’avvocato Elena Vezzulli contro il Comune di Piacenza in merito all’assunzione della nuova dirigente del servizio Avvocatura. Il ricorso è stato accolto facendo così saltare la dirigenza.

Riavvolgendo il nastro di qualche mese, torniamo al 2 aprile 2025 quando l’amministrazione indisse “un interpello interno, rivolto ai dipendenti dell’ente di qualifica dirigenziale e appartenenti all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, per l’assunzione a tempo determinato, di durata triennale, di un dirigente abilitato allo svolgimento della professione forense da assegnare, in via esclusiva, al servizio Avvocatura”. Da quella data, c’erano cinque giorni per presentare la domanda. Fu l’avvocata Emilia Bridelli a passare la selezione per il ruolo di dirigente dell’avvocatura comunale. Bridelli assunse l’incarico in applicazione all’art. 110 del TUEL (testo Unico Enti Locali) ovvero legato al mandato del sindaco (2027).

Questi i fatti contro cui Vezzulli face ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale; oggi è stata emessa la sentenza che accoglie, di fatto, la sua istanza e quella dei suoi legali Sandro Mainardi e Marco Sgroi. Nella corposa sentenza di trenta pagine si ripercorre tutto l’iter della vicenda che vede Vezzulli e il Comune su fronti opposti e, in particolare, si evidenzia come il carattere fiduciario dell’art. 110 del TUEL sia in contrasto con le garanzie imposte dalla Legge professionale (stabilità, continuità, autonomia ed indipendenza); pertanto “gli atti censurati, nella misura in cui predispongono ed affidano l’incarico dirigenziale suddetto, sono elusivi di quanto disposto nella sentenza di questa Sezione”. Spetta quindi al “Comune di Piacenza adottare le misure organizzative necessarie a garantire autonomia e indipendenza all’Avvocatura civica, nel rispetto di quanto statuito dalla sentenza n. 106/2025 e di quanto ribadito in questa sede” si legge.

Inoltre la sentenza, essendo esecutiva, obbliga il Comune a provvedere “in tempi brevi per fronteggiare la situazione di urgenza venutasi a determinare”, facendo pure riferimento alla possibilità di istituire un commissario ad acta nel caso di “incombente eventuale inerzia dell’amministrazione su richiesta della ricorrente” a sanare la situazione che vige ad oggi. Ricordiamo che il commissario ad acta ha il compito di emanare i provvedimenti che l’amministrazione avrebbe dovuto adottare, ma non ha fatto, assicurando così l’esecuzione della decisione del giudice. 

PROVINCIA: BILANCIO DI PREVISIONE AL CENTRO DEL CONSIGLIO. CALANO I TRASFERIMENTI STATALI PER LE STRADE E PER LE SCUOLE

La complessa serie di questioni connesse a entità e modalità di
acquisizione delle risorse per la manutenzione straordinaria delle strade di
competenza, specialmente quelle colpite da frane, ha caratterizzato la seduta del Consiglio Provinciale di ieri, tenutosi in forma mista. Il delicato tema si è inserito nel quadro dei numerosi assestamenti approvati dall’assemblea, che ha espresso unanime voto favorevole su Bilancio di previsione 2025-2027 e Dup 2026-2028.

Per quanto riguarda le entrate, l’incremento di quelle tributarie è di 300mila euro per l’esercizio corrente e di 250mila per il prossimo biennio. Iscritte ulteriori risorse statali (699mila euro) per finanziare il caro materiali. Giù le previsioni riferite al trasferimento di fondi dallo Stato per il finanziamento delle spese di progettazione per il sistema viario (meno 345mila euro) e per gli edifici scolastici (meno 350mila euro). Per il potenziamento della digitalizzazione dell’Ente sono stati trasferiti oltre 931mila euro: di fatto un rimborso, perché la Provincia ha già completato con risorse proprie la transizione al cloud per le piattaforme più rilevanti.
Dal lato della spesa la presidente della Provincia Monica Patelli ha rimarcato
l’incremento del fondo per il salario accessorio del personale per 290.000 euro (annui) ai sensi del Decreto 25/2025 e del c.d. Decreto P.A.: «Una scelta coraggiosa e consapevole che abbiamo condiviso con la dirigenza dell’Ente e con i Consiglieri, e già oggetto di confronto con i sindacati. Occorre ridurre il gap retributivo presente tra Enti Locali e altri comparti della P.A., e non è solo questione di equità: l’obiettivo è anche rendere il nostro Ente più attrattivo nella ricerca di personale e fidelizzare chi è già presente, riducendo il rischio che le esperienze accumulate e la formazione offerta dalla Provincia stessa si trasferiscano in altre realtà pubbliche a causa dei rilevanti squilibri retributivi. Questa scelta è anche un messaggio di fiducia verso la nostra risorsa più preziosa, i nostri collaboratori». Pieno appoggio alla decisione è stato
espresso dal consigliere Bonini: «Fondamentale per il buon andamento dell’economia di mercato è anche il buon funzionamento delle istituzioni: per questo alle pubbliche amministrazioni servono persone capaci e motivate, quindi anche equamente retribuite».

Vivace è stato il dibattito, che ha incluso considerazioni dalle non implicite venature politiche sul ruolo di Governo e Regione, che ha coinvolto il Consiglio in merito alle risorse statali prima tagliate e poi in parte ripristinate per la manutenzione straordinaria delle strade: hanno preso la parola le consigliere Pompini (sua, sul tema, anche la comunicazione iniziale), Galvani, Valla e Calza (delegata alla Viabilità) e i consiglieri Morganti, Albertini, Papamarenghi e Scagnelli, e infine la Presidente.
Condivisa, seppur con sfumature differenti, la preoccupazione per gli importi e
soprattutto per i tempi in cui le risorse dovranno essere gestite: la presidente Monica Patelli, prima del richiamo finale al consueto spirito collaborativo del Consiglio, ha spiegato che il taglio ora previsto è di circa il 7%, che per la Provincia di Piacenza equivale a 156mila euro in meno per ciascuna delle annualità 2025 e 2026. L’ente sopperirà per il 2025 con risorse proprie, nell’auspicio – condiviso anche da UPI – che il decreto di cui si attende (entro il 14 agosto) l’emanazione, oltre a integrare le risorse stanziate, renda meno stringenti di quanto paventato i parametri relativi ai tempi per la loro concessione ed erogazione.
Per le manutenzioni – invece – ordinarie della rete stradale di competenza, il budget cresce di 106mila euro impiegando, per buona parte, avanzo vincolato derivante da sanzioni per violazioni al Codice della Strada. Incrementato per oltre 92 mila euro, inoltre, il budget per le manutenzioni degli edifici scolastici.
Dalla parte degli investimenti sono di rilievo, tra l’altro, gli interventi di manutenzione straordinaria alla rete viaria per oltre 1,1 milione di euro (di cui 390mila finanziati da risorse dell’Ente) e il trasferimento di 250mila euro al Comune di Piacenza per la progettazione di opere viabilistiche esterne al futuro nuovo ospedale. Integrati per 329mila euro gli investimenti, finalizzati anche all’efficientamento energetico, per l’edilizia scolastica. Sarà rimodulato il mutuo previsto per la nuova costruzione della palestra presso l’ex Laboratorio Pontieri, prevedendone l’accensione presso l’Istituto
del Credito Sportivo con ammortamento in dieci anni.

Con la variazione di assestamento, il Consiglio – su richiesta del Servizio edilizia – ha poi apposto un vincolo di amministrazione all’avanzo disponibile per l’intervento PNRR al liceo “Gioia”: oltre 441mila euro si aggiungono all’accantonamento precedente per lo stesso intervento, per un totale di oltre 808mila euro a disposizione per eventuali varianti necessarie a concludere l’intervento entro i termini fissati dal PNRR.
Ok del Consiglio anche al Documento Unico di Programmazione 2026-2028: il D.U.P. approvato conferma l’impostazione del precedente, aggiornandone l’analisi di contesto.

Approvati, infine, due schemi di convenzione tra la Provincia di Piacenza e la Provincia di Parma. Nel primo caso si tratta della convenzione già in essere tra i due Enti per la progettazione e la realizzazione dell’intervento denominato “Messa in sicurezza S.P. n. 57 km 3+640 Ponte sul Torrente Stirone” per il manufatto recentemente riaperto al traffico: il cofinanziamento a carico della Provincia di Piacenza passa da 260mila a 310mila euro. Nel secondo caso la Provincia di Piacenza assume il 50% del costo dell’intervento eseguito dalla Provincia di Parma, pari a 190mila euro, per la progettazione e realizzazione della “Messa in sicurezza del Ponte sul Torrente Ongina
al km 1+250 della S.P. n. 46 di Busseto”.

Il consueto spazio iniziale per le Comunicazioni ha riguardato la viabilità da più punti di vista.
La consigliera Pompini ha chiesto una maggiore attenzione della politica rispetto alle strade di competenza (in primis quelle della Val d’Arda) più duramente colpite dalle frane, sottolineando la gravità dell’impatto del problema anche sulla vita quotidiana della cittadinanza.
La consigliera Calza ha annunciato di aver chiesto al nuovo prefetto Patrizia Palmisani di convocare l’Osservatorio sulla sicurezza stradale al fine di ridurre l’attuale stato di incertezza in merito alla corretta interpretazione delle regole sui dispositivi che accertano la violazione dei limiti di velocità, frequente causa di incidenti stradali. La consigliera Galvani, anche in qualità di sindaco di Rottofreno, ha espresso grande soddisfazione per la conclusione del non facile percorso di realizzazione della pista ciclopedonale Rottofreno-Centora, importante passo verso una mobilità sostenibile e sicura: nella serata di ieri, presenti anche la presidente Patelli e la consigliera Calza, si è tenuto il festoso evento di accensione ufficiale del nuovo impianto di illuminazione della pista.

CITTADELLA, BONGIORNI: “PIANO B? LA SOLUZIONE PIU’ VELOCE PER ELIMINARE IL DISAGIO” DELUSI I CONSIGLIERI DI MINORANZA PER LE MANCATE RISPOSTE

A riassumere le motivazioni che hanno portato il comune ad avviare il procedimento di risoluzione con Piacenza Parcheggi e a rispondere alle domande dei consiglieri c’era solo il vice sindaco Matteo Bongiorni, l’unico, in queste settimane di ferie di sindaca e direttore generale, deputato a dare una visione di ciò che potrà accadere da qui al 25 agosto. Sì, perché entro questa data il concessionario avrà la possibilità di apportare la documentazione richiesta e le garanzie bancarie. I documenti inviati al comune entro il 16 luglio, rispetto alla garanzie bancarie e al cronoprogramma, ritardi da 180 a 240 giorni, non sono stati ritenuti completi dagli uffici competenti e il tavolo tecnico che si è chiuso il 22 luglio ha mantenuto le parti su posizioni differenti e inconciliabili.

Delusi i consiglieri di minoranza che si aspettavano il verbale del tavolo tecnico che non è ancora stato elaborato; delusissimi anche per la mancata presenza della responsabile unica di procedimento e dei componenti del tavolo tecnico; delusi per l’assenza di sindaca e direttore generale entrambi in ferie, assenze che il consigliere Rabuffi ha definito “pesantissima e inaccettabile istituzionalmente”.

Due gli scenari possibili dopo il 25 agosto: se Piacenza  Parcheggi si rimetterà nei parametri richiesti il contratto proseguirà, qualora questo non avvenga si procederà alla risoluzione che comporterà l’interruzione del rapporto con scenari che al momento non è ancora possibile determinare, ma facilmente ipotizzabili.

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CENTROSINISTRA: “LA RIQUALIFICAZIONE DI CITTADELLA SARA’ UN PERCORSO COMUNE”

Oggi la palla su piazza Cittadella è rimbalzata dalla parte della maggioranza consiliare che si è sentita, ancora una volta, in dovere di difendere l’operato dell’amministrazione.
“Abbiamo agito per atti e non per slogan” ha chiarito il capogruppo PD Andrea Fossati che, al tavolo insieme ai colleghi rappresentanti dei gruppi di maggioranza Infantino, Dallanegra, Pagani e Gnocchi, ha definito carta straccia il documento datato giugno 2022 dell’amministrazione Barbieri.

Troppo presto parlare di scenari futuri oltre il 23 agosto, data in cui scadranno i 30 giorni per il concessionario di portare la documentazione richiesta, di certo c’è, per Luca Dallanegra, che “l’immobilismo della precedente amministrazione ha portato il Comune a rivedere la sua posizione in termini di allungamento della concessione e di aumento di tariffe dei parcheggi”. “In tre anni questa amministrazione ha riscosso i canoni non pagati dal concessionario, ha istituito il tavolo tecnico per l’equilibrio economico finanziario e ha consegnato le aree per il cantiere, oltre che vedere la carte che aveva in mano il concessionario. Nello stesso tempo la precedente amministrazione cosa ha fatto?” domanda polemicamente la consigliera Pagani. “Per il proseguimento di quest’opera- ha detto la consigliere Gnocchi – qualunque sia, auspico un processo di partecipazione dei cittadini”.

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