PD: TREGUA ARMATA O UNITA’ ?

Frattura forse no, ma tregua armata si’. Potrebbe definirsi così la situazione in casa Partito Democratico dopo l’elezione del nuovo segretario Loris Caragnano con il 66% dei voti su 94 votanti.  Caragnano ha preso il posto di Gianluigi Molinari dopo l’elezione in consiglio regionale.  Certo, questa volta la minoranza si è presentata in assemblea,  non ha votao contro, ma si è astenuta, segnale evidentemente di un dissenso verso le scelte della maggioranza renziana di presentare un proprio candidato e soprattutto delle modalità.  Caragnano ha ottenuto 62 voti a favore e 32 astenuti, diventando segretario senza “no” ma neppure condiviso all’unanimità. I bersaniani premevano per un nuovo congresso nel quale eleggere il nuovo segretario,  ma non e andata così.  Proprio sull’astesione Caragnano lavorera’ perche diventi condivisione di intenti e di programma; un tentivo insomma per superare a fatica la conflittualità interna. La minoranza bersaniana in una nota ha sottolineato la ricerca di una “forzatura” per arrivare ad ottenere la maggioranza. In verità questi non sembrano i migliori auspici per una ritrovata unità.

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BONACCINI SU AREA VASTA: E’ LA SFIDA DEI PROSSIMI ANNI

Basta dire che Piacenza è la cenerentola della regione, perchè poi ci si crede davvero. È il monito che lancia il presidente Stefano Bonaccini a Piacenza nel suo tour accompagnato dalla giunta. La giornata è iniziata con il taglio del nastro della mostra mercato seminat apimell e buon vivere a piacenza expo, nel pomeriggio in provincia all’incontro con i 48 sindaci e in serata a Rivalta per parlare di expo 2015. Dopo i territori devastati dal terremoto che hanno la priorità su tutto, il presidente ha scelto di incominciare dall’ultima città dell’emila che si affaccia sulla lombardia. Un po’ per ricucire quello strappo che si è creato con il voto delle regionali di novembre dove ha vinto l’astensionismo e la disaffezione, un po’ perchè di temi caldi da affrontare ce ne sono tanti. “Vorrei si superasse la continua lamentela dell’abbandono, perchè poi il rischio è che lo si creda davvero e questo non fa bene a nessuno – ha detto Bonaccini – Piacenza ha tante potenzialità ed eccellenze”. Il lavoro in primo piano, obiettivo creare nuova occupazione, grazie a quei segnali di ripresa evidenziati da più parti. “Abbiamo bisogno di riportare la Regione agli standard occupazionali di qualche decennio fa; dopo Trento e Bolzano l’Emilia è capofila delle Regioni per livello di qualità della vita e servizi offerti”. Sull’area vasta e sul timore di parecchi sindaci di scarsa considerazione, Bonaccini non ha dubbi: “tra qualche anno le Province di secondo livello non esisteranno più – risponde – si potranno tenere contatti tra Regione Unione dei Comuni oppure sperimentare l’area vasta. Il piccolo e bello non vale più se sta da solo, ma solo sta insieme agli altri. Nell’era della globalizzazione a stare da soli non si diventa una forza ma una debolezza anche se si possiedono eccellenze”.

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M5S: “AMMINISTRAZIONE NEL CAOS”

“E’ un’amministrazione dove il caos regina sovrano”. E’ questo il succo del pensiero dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle per definire gli ultimi episodi che hanno portato a convocare, a due giorni di distanza, due commissioni pressochè identiche su Expo 2015. La prima martedì, la seconda giovedì, che per mancanza di numero legale non si è riunita.

Ecco il testo a firma del capogruppo Mirta Quagliaroli

Martedì e giovedì scorsi sono state convocate 2 commissioni sulla stessa tematica, l’Expo. Abbiamo constatato con rammarico e stupore che nella commissione 4 di martedì non era presente l’A.T.S., associazione temporanea di scopo guidata da Silvio Ferrari, coordinatore del progetto “Piacenza per Expo 2015”. L’A.T.S. ha infatti il compito di organizzare tutto il lavoro in vista dell’esposizione universale e di riunire tutte le proposte e le iniziative ispirate ad Expo. Fare una commissione per parlare dei lavori in corso senza la presenza dell’associazione che li sta predisponendo è quantomeno strano, è un po parlare a vuoto senza interlocutore. Infatti dato che molti commissari della commissione 4 hanno fatto presente questo fatto al presidente, si è deciso di fare un’altra commissione 4 per discutere delle iniziative e progetti in corso con il responsabile Silvio Ferrari. A noi sembra che si facciano le cose con superficialità e senza coordinamento, infatti dopo 2 giorni era prevista un’altra commissione, la 3 per precisione, che era stata richiesta da tempo in modo ufficiale con raccolta firme dai consiglieri, proprio per capire quali fossero le iniziative culturali previste in città. Insomma alla fine un doppione. Quindi proprio per risparmiare soldi pubblici si è pensato di mandare deserta la commissione così da non pesare ulteriormente sulle casse comunali già in forte difficoltà. Ma soprattutto quello che ci stupisce è la mancanza di progettazione e di coordinamento tra i 4 presidenti di commissione mentre spicca il ruolo marginale del Presidente del Consiglio comunale che invece dovrebbe coordinare tutto il lavoro consigliare. A Piacenza, a differenza di altre realtà assurte agli onori alla cronaca per la quantità di commissioni effettuate solo per incassare il gettone di presenza, i consiglieri dimostrano più buon senso dell’amministrazione.

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DOSI: “TASSA DI SOGGIORNO, UNA PROPOSTA. DOVE TROVIAMO 7 MILIONI 600 MILA EURO?”

Il sindaco Dosi ha deciso di chiarire, attraverso una nota, l’iter che ha portato alla proposta, e ci tiene a ribadire che di proposta si tratta, di introdurre la tassa di soggiorno. Il punto di partenza è molto chiaro: trovare 7 milioni 600 mila euro, “Credo non sia mai capitato a nessuna precedente amministrazione – scrive il sindaco – il compito di reperire una cifra simile necessaria per chiudere il bilancio”. Detto ciò il ragionamento del primo cittadino prosegue: l’obiettivo è approvare il bilancio senza aumentare le tasse ai cittadini e conservando la qualità dei servizi alla persona. “Quindi: dove andare a trovare le risorse? – si legge nella nota – Abbiamo presentato alla maggioranza una serie di numerose proposte (ripeto e sottolineo: proposte! Non decisioni già prese…) all’interno delle quali scegliere le voci che porterebbero a raggiungere il pareggio di bilancio. Alla maggioranza abbiamo lasciato due settimane di riflessione, utili a suggerirci delle scelte, a individuare priorità, a proporre alternative”. La tassa di soggiorno potrebbe portare alla casse comunali annualmente qualcosa come 150/200 mila euro. “Le coincidenze hanno voluto che l’incontro di maggioranza – prosegue il primo cittadino – fosse convocato nello stesso giorno in cui è stata annunciata la chiusura (ci auguriamo brevissima) dell’hotel Roma. Chiusura ventilata nei mesi precedenti, per la quale abbiamo cercato di intervenire con discrezione, nel rispetto di trattative che comunque riguardavano soggetti privati. Non mi risulta che i turisti o i convegnisti scelgano una città in cui permanere sulla base della presenza o meno di questa tassa, soprattutto se di importo estremamente contenuto e modulabile sulla base di alcune condizioni di esenzione che possono essere previste. Peraltro non mi risulta nemmeno, nel confronto con dati omogenei, che ci siano località che abbiano conosciuto un decremento di presenze in conseguenza dell’introduzione di questa imposta. Inoltre, il ricavato delle entrate derivate dalla Tassa di soggiorno, sarebbe destinato a sostenere il sistema turistico locale. L’obiettivo principale – rimarca il sindaco- non è l’introduzione di una nuova tassa, ma l’approvazione del bilancio, per il quale occorrono 7 milioni 600 mila euro. Che tradotto significa: possiamo benissimo evitare di introdurre la tassa di soggiorno, basta sapere quali altri strumenti dobbiamo utilizzare per chiudere il bilancio. I suggerimenti, naturalmente, sono sempre graditi”.

Un finale quasi piccato, inconsueto per il primo cittadino che sembra essersela presa per gli attacchi di questi giorni verso l’ipotesi, solo ventilata, di introdurre la tassa di soggiorno di cui, pare, si parlerà ancora per un pò.

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SINISTRA PIACENTINA: “UN’ALTRA EUROPA E’ POSSIBILE CON TSIPRAS”

La Sinistra piacentina si riunisce intorno al successo di Tsipras. Rifondazione, Sel e Comunisti Italiani sono convinti che la vittoria di Syriza possa far cambiare rotta all’Europa rispondendo alle domande del popolo. “Tsipras ha deciso di ridistribuire la ricchezza al popolo – ha detto Roberto Montanari che insieme ai compagni di partito ha festeggiato in Piazza Cavalli la vittoria di Syriza – cominciando da due concreti provvedimenti: il blocco delle privatizzazioni dei porti greci e l’aumento del salario minimo”. “Anche a Piacenza studieremo il percorso di Tsipras – ha detto Stefania Sartori referente provinciale dell’Altra Europa – come sono riuscite a convivere per dieci anni le tredici realtà che compongono Syriza”. Tutto lascerebbe pensare alla creazione  di un nuovo partito, invece no, almeno per il momento. “Dobbiamo ripartire dalla famiglie mono genitoriali, dal basso, dalle persone” ha esortato Giuseppe Mori di Sel. Quanto all’alleanza che Tsipras ha sancito con la destra? “Dentro Syriza si è creato un dibattito su chi e con chi allearsi – ha risposto Montanari – con nessuno dei partiti che a livello nazionale aveva sostenuto le politiche che hanno portato al massacro sociale. Si è scelto Anel, partito espressione della destra indipendente, un partito che ha deciso di scegliere misure anti liberiste condivise con Syriza”.

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CENTRO PER L’IMPIEGO, SALVI I SERVIZI

Il Centro per l’Impiego continuerà a garantire i servizi alla cittadinanza. Lo conferma il Presidente della Provincia Rolleri. La Regione sta predisponendo l’assegnazione alla Provincia di Piacenza dei fondi per la prosecuzione dei servizi. Sarà così possibile per l’Amministrazione prorogare i contratti di servizio attualmente in scadenza utilizzando le possibilità previste dal Dl 192/2014 (cd decreto mille proroghe). “La disponibilità ottenuta dalla Regione – commenta Rolleri – è fondamentale, perché ci consente di continuare a garantire l’erogazione di un servizio fondamentale per la collettività. L’auspicio è ora che nel frattempo venga definita la riforma del servizi per l’impiego, in modo da fornire riferimenti certi sia agli utenti che agli stessi operatori superando l’attuale fase di transizione”.

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MOVIMENTO 5 STELLE ESCE DALLA RETE PER PARLARE COI CITTADINI

Il Movimento 5 Stelle esce dalla rete per parlare con i cittadini, vis a vis. Lo farà mercoledì 28 alla sede della circoscrizione 3 in un incontro aperto al pubblico. I consiglieri comunali pentastellati, Quagliaroli e Gabbiani illustreranno ai cittadini le osservazioni alla bozza dello statuto comunale revisionato. “La macchina comunale è molto complessa – ha detto Gabbiani – quindi è giusto che vada spiegata correttamente ai cittadini”, altrimenti addio partecipazione, aggiungiamo noi. “A Parma – ha spiegato la capogruppo Mirta Quagliaroli – si è fatto un percorso molto partecipato per arrivare alla revisione dello statuto passando anche attraverso la Giornata della Democrazia a cui hanno partecipato 300 cittadini. A Piacenza si è fatto il percorso contrario, partendo dal regolamento ed è mancata la parte fondamentale della partecipazione dal basso”. Le principali osservazioni apportate dai 5 Stelle sono l’istituzione della commissione garanzia e controllo che potrebbe essere inglobata alla commissione 1 e che potrebbe essere presieduta da un consigliere della minoranza. Altra osservazione riguarda la commissione delle eletta considerata dal Movimento autoreferenziale. La proposta sarebbe quella abolirla e far diventare la commissione 3, oggi dedicata al sociale, per le pari opportunità con la presidenza affidata ad una donna. Altre proposte sono l’introduzione del consigliere aggiunto che garantisca ai cittadini stranieri maggiore rappresentanza. Non avrebbe diritto di voto nè percepirebbe alcun compenso. “Usciamo dall’utopia dell’aria fritta per guardare a qualcosa di concreto” ha detto Andrea Gabbiani, ma non sarà facile.

5 stelle

GIUNTA, A GIORNI LA DISTRIBUZIONE DELLE DELEGHE ALL’AMBIENTE

A giorni si saprà come il sindaco Dosi intende risolvere le conseguenze dell’affaire Rabuffi. L’ex assessore alla Città Sostenibile ha rassegnato le dimissioni il 31 dicembre per le note ragioni di coerenza politica che hanno portato all’uscita di Rifondazione Comunista dalla maggioranza. Il tentativo, più personale che politico, di Dosi di far cambiare a Rabuffi non ha avuto l’esito sperato. Quasi certamente le deleghe verranno divise tra il sindaco e gli altri assessori. Nessun rimpasto almeno per ora, ma la patata che rischia di diventare ancor più bollente se all’Ambiente si aggiungesse anche il Commercio. Questo avverrebbe se Katia Tarasconi entrasse in consiglio regionale come prima dei non eletti in caso di dimissioni di Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione Civile e Ambiente. Molti dell’ambiente sono pronti a scommettere che  sarà così, ma l’ultima parola spetta alla diretta interessata Gazzolo che, a breve, dovrà pronunciarsi. Certo rimangono forti le pressioni da parte della minoranza bersaniana, che ha sostenuto Paola Gazzolo alle elezioni regionali, a non rinunciare al seggio di consigliere. Tornando a Palazzo Mercanti, il sindaco dovrebbe sostituire un secondo assessore con una delega pesante come il Commercio; a questo punto il rimpasto sarebbe vicino e c’è da scommettere che sarebbero in tanti a rivendicare il posto di assessore.

COMUNE

PD, I PRIMI NODI DA SCIOGLIERE DEL 2015

E’ un 2015 scoppiettante quello appena cominciato in casa PD. Sono più di uno i nodi che verranno al pettine, tra l’altro fortemente legati tra loro. A partire dalla situazione in Regione Emilia Romagna che potrà avere conseguenze anche a Palazzo Mercanti. Paola Gazzolo, riconfermata assessore alla Protezione Civile con l’aggiunta dell’Ambiente, dovrà decidere se mantenere anche la carica di consigliere. Pur essendo renziana, ma non della prima ora sostenuta alle regionali dalla minoranza bersaniana, su Gazzolo è forte il pressing dell’area più renziana del partito, tanto per intenderci quella che ha sostenuto Gianluigi Molinari e Katia Traasconi. Proprio per quest’ultima potrebbero aprirsi le porte del consiglio regionale in quanto prima dei non eletti, se Gazzolo rinunciasse al suo posto in consiglio. Questo avrebbe conseguenze immediate sulla giunta comunale; il sindaco Dosi si troverebbe di botto con due assessori in meno, considerando che Luigi Rabuffi ha rassegnato le dimissioni con la fine dell’anno. E se il sindaco avrebbe già fatto intendere che non intenderebbe sostituirlo ma tenere per sè o assegnare le deleghe ai colleghi di giunta, risulterebbe difficile pensare alla stessa cosa anche per l’assessorato al commercio di Katia Tarasconi. Tutto lascerebbe pensare alla necessità di un sostituto che il sindaco dovrebbe scegliere in casa PD. O nella lista civica dei Piacentini per Dosi?

Altro nodo quello del consigliere Gianluigi Molinari che è anche segretario provinciale del PD. Per evitare il doppio incarico i democratici si dividono un’altra volta tra renziani e minoranza. I primi vorrebbero designare il nuovo segretario dall’assemblea provinciale, i secondi, come aveva confermato il sottosegretario Paola De Micheli, dal congresso. Entro gennaio probabilmente alcuni nodi verranno sciolti, non senza musi lunghi.

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PROVINCIA: PREPENSIONAMENTO PER 55 DIPENDENTI. CALZA:”PIU’ COLLABORAZIONE DAI SINDACI”

Sono cambiate le regole d’ingaggio, sono cambiare le regole del gioco. La nuova Provincia, quella di secondo livello, è cambiata e non tutti ne hanno preso ancora coscienza. Lo sanno bene i dipendenti, che nonostante le occupazioni e le preoccupazioni legittime, non perderanno il posto di lavoro come invece accadrà probabilmente ai precari; lo sanno bene il presidente Francesco Rolleri e i consiglieri che dopo un paio di mesi dall’elezione si sono trovati una Legge di Stabilità che ha destabilizzato i conti. Una Provincia virtuosa come quella di Piacenza che poteva contare su 27 milioni di euro di risorse, oggi di questi 15 milioni 500 mila vanno allo Stato, e in cassa ne rimangono poco meno di 11 milioni 550 mila. Solo le spese del personale ammontano a 12 milioni 300 mila euro. Come razionalizzare? Oltre all’estinzione del fondo residuo per 1 milione 300 mila euro, 55 dipendenti di cui 7 dirigenti andranno in prepensionamento, ottenendo così un risparmio di un milione di euro per il 2015, 2 milioni per il 2016 e 2 milioni 300 mila euro per il 2017. Una provincia diversa, insomma, che “però – ha sottolineato la Vicepresidente Patrizia Calza nel corso della conferenza stampa natalizia – non ha rinunciato a svolgere quel ruolo che la legge ci ha imposto. Siamo qui per essere al servizio dei nostri colleghi e del territorio. La provincia cambia non e’ più come prima, e’ al servizio degli enti locali e dei sindaci. Quelle che sono le difficoltà degli alti altri sindaci sono anche le nostre” e qui la stoccata verso i colleghi sindaci “mi pare che al momento questo messaggio non sia passato. Ci vuole più collaborazione altrimenti le soluzioni ai problemi non si trovano”.

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