L’ON. BERSANI TIENE A BATTESIMO ALICE, LA SINISTRA CHE RITORNA

C’era anche l’onorevole Pierluigi Bersani al battesimo di Alice, l’associazione culturale politica a sinistra in un mondo che cambia, secondo la definizione che si sono dati i soci fondatori. E sono proprio loro a connotare Alice: in platea ad ascoltare Vladimiro Giacchè e Paolo Guerrieri sul tema del futuro dell’Italia in Europa c’erano coloro che danno il volto all’associazione. L’ex vice sindaco Francesco Cacciatore, l’ex consigliere regionale Nino Beretta oggi presidente di Alice, Vittorio Silva ex segretario del PD, l’onorevole Maurizio Migliavacca, solo per citarne alcuni. I nostalgici di una sinistra che non c’è più e che oggi trova poco spazio di espressione? Alice ha questo obiettivo: “luogo di scambio di idee, discussione – spiega Cacciatore – aperto e democratico. Riflettere sull’Europa e sul ruolo che oggi l’Italia vi occupa all’interno ci sembra una priorità per capire chi siamo e cosa vogliamo fare”. Laboratorio in vista delle elezioni del 2017? “Se avessimo vuluto fare questo avremmo scelto altri temi” risponde l’ex vice sindaco. Ma c’è ancora tempo per affrontarli, aggiungiamo noi.

Tra gli iscritti anche l’onorevole Bersani a cui sono state affidate le conclusioni: “bene questa associazione – ha detto – molte ne stanno nascendo, per differenziarsi da ciò che ci propina il sistema unico dell’informazione”. Sull’Euro Bersani è chiaro: “bisogna prendere atto che è prevalso un percorso che alla fine ha prodotto sbilanciamento, un meccanismo che sospinge i più deboli nelle condizioni di deficit competitivo. Occorre una Europa dove tutti operano e dove tutto sia competitivo”. Per spiegare meglio, prende ad esempio Ovidio che riferendosi all’amata scriveva “non posso vivere né con te né senza di te”. “così è per noi l’Europa, dobbiamo trovare il modo per affrontare le giuste modifiche. Certo uscire non conviene a nessuno, ma l’irreversibilità dell’euro è un terreno di battaglia”.

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ASSOCIAZIONE ALICE, SI PENSA ALLE COMUNALI DEL 2017?

Si chiama Alice e prende spunto proprio dalla favola Alice nel paese delle meraviglie. I fondatori l’hanno presentata come una realtà nuova a Piacenza, un’associazione culturale che vuole dare spazio alle persone, alla politica, condividendo ideali e valori della sinistra, ma senza una connotazione partitica. Rita Piva, una delle fondatrici ha parlato di “discussione e temi che sono le sostanza del vivere civile. Sabato abbiamo organizzato un primo evento sul Futuro per l’Italia in Europa a cui parteciperanno Vladimiro Giacchè e Pierluigi Bersani. Alice si preoccupa di un fenomeno, la disaffezione alla politica e al voto”. Un’associazione culturale politicamente schierata a sinistra, aperta al dibattito e alla discussione che sta pensando alle elezioni del 2017, come alternativa al gruppo dirigente attuale? “Nulla si può escludere – ha risposto il presidente Nino Beretta – ma questo non è il primo passo. Se avessimo ragionato in quest’ottica avremmo cercato il consenso con tematiche che dividono la sinistra come la scuola o il lavoro. Di certo il cambiamento é solo iniziato, in questo senso accogliamo il paradigma renziano ma noi lo intendiamo in un’ottica di sinistra”. Questa è Alice per ora, ma c’è tempo.

Per interagire con l’associazione è attiva la pagina Facebook associazione Alice e l’email alicesiamonoi@gmail.com

ass. Alice

COLOSIMO, PIACENZA VIVA: “AZZERARE I VERTICI E PRIMARIE”

Il giorno dopo la presentazione del bilancio di metà mandato del sindaco Dosi e la sonora da parte della minoranza, il consigliere di Piacenza Viva Marco Colosimo chiede di azzerare i vertici dei partiti locali e le primarie per dare ai cittadini la possibilità di scegliere i candidati, in questo caso alle prossime comunale del 2017. Un appello che suona come una chiamata al centrodestra piacentino a reagire in vista dell’appuntamento amministrativo. Di seguito la nota:

“Servono, oggi più che mai delle vere primarie, basta chiacchiere, servono fatti e passi in avanti. Devono essere i cittadini a scegliere direttamente e a dare un chiaro indirizzo politico dal quale i partiti e le loro segreterie non potranno allontanarsi o remare contro. Bisogna azzerare i vertici dei partiti locali e ricostruire tutto. solo così si può tornare a vincere e ad amministrare. La nostra città ne ha bisogno. Torniamo a discutere di importanti questioni dello sviluppo, del lavoro e dell’assistenza dei cittadini e a risolvere i problemi anziché curarci del qualunquismo e del populismo. Se questa amministrazione non sta lavorando bene la colpa è anche della minoranza, una minoranza troppo assente e troppe volte disunita anche su tematiche e questioni importanti, anche quando i numeri potevano permetterci di mandare sotto, e quindi alla non approvazione, l’amministrazione. Senza questo ‘’pressing costruttivo’’ l’amministrazione lavora con i suoi ritmi perché tanto dall’altra parte non hanno un’avversario politico capace di metterli in difficoltà o in ansia. Da oggi partiranno una serie di proposte concrete volte al miglioramento della nostra città e al sostegno delle fasce più deboli. Da parte mia l’impegno sarà massimo, e sempre crescente così come fino ad oggi ho sempre fatto.
Non posso accettare, e non possiamo permetterci che nel 2017 il Pd, e quindi il Sindaco Dosi, vinca al primo turno. Se vogliamo, possiamo! “

marco colosimo

DOSI, UN VOTO DI META’ MANDATO? 7, MA SI PUO’ MIGLIORARE

Sarebbe un 7. Se il sindaco Dosi dovesse dare un voto alla sua amministrazione a metà del mandato elettorale, darebbe un 7, che scolasticamente significa ben oltre la sufficienza, ma decisamente migliorabile. Ed effettivamente è così: l’elenco delle promesse mantenute è lungo, si va dall’approvazione di pratiche decennali come Borgo Faxhall, il polo logistico, l’accelerata sull’acquisizione delle aree militari; l’attenzione costante ai servizi alla persona, all’imprenditoria giovanile; ma anche progetti e promesse che non verranno realizzate come invece stava scritto nel programma elettorale: ad esempio l’ex manifattura tabacchi o la conclusione della bonifica dell’ ex Acna. Tutto racchiuso in un volume stampato in 1000 copie, 88 pagine, costate 3.889 euro. Le condizioni rispetto a tre anni fa sono cambiate e così anche gli obiettivi, complice una situazione particolarmente difficile sotto il profilo della risorse economiche. Una giunta resistente, questo il tratto distintivo secondo il primo cittadino, resa più forte dopo il parziale rimpasto di un anno e mezzo fa. Un cambio di clima necessario – l’ha definito il sindaco – necessario per superare i contrasti che sorgono in ogni squadra. E a chi lo accusa di poco decisionismo, risponde così: “Sono un sindaco che pensa, che si consulta prima di prendere decisioni importanti per in cittadini. Credo che in realtà siano state prese molte decisioni per la città”. Ma il rapporto con la maggioranza è complicato, forse più che con l’opposizione. Mettere d’accordo le anime che compongono il Pd non è facile, così come è accaduto per il documento sul bilancio di previsione 2015. “Quando dico che ascolto prima di prendere decisioni, mi riferisco a questo: anche nella giunta ci sono state posizioni diverse rispetto ad un tema così importante come quello del bilancio di previsione, ma il mio compito è di fare sintesi”. Senza scendere troppo nei particolari, il sindaco Dosi non esclude una ricandidatura pensando alle comunali del 2017, nonostante la minoranza lo accusi di essere stato il peggior sindaco degli ultimi 20 anni, e nonostante sia indubbio che viva il suo ruolo con una certa sofferenza personale, in cui la componente umana spesso prevale su quella politica, come lui stesso ci ha confermato.

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MOLINARI CISL: “SUL BILANCIO GIUNTA IN DIFFICOLTA’ “

C’è da scommettere che nell’agenda di sindaco e assessori l’approvazione del bilancio previsionale 2015 è uno di quegli appuntamenti segnati con il cerchio rosso. Una scadenza importante, una scadenza a cui arrivare per poi tirare un sospiro di sollievo. L’obiettivo del sindaco Dosi è di arrivare all’approvazione in consiglio entro il 30 giugno per evitare che accada come l’anno scorso, quando il via libera arrivò dopo una estenuante maratona notturna alla fine di luglio. La partenza però non è stata delle migliori, a partire dalla paventata, poi ritirata, ipotesi di aumentare l’Irpef per arrivare a coprire al milione di euro necessario. Poi il rapporto con la parti sociali: sulle prime un tavolo all’insegna del dialogo, poi il giorno dopo il dietrofront rispetto ad alcune misure come l’imu sulle seconde case e sui terreni agricoli, che inizialmente sembravano aver ottenuto l’ok anche dalla giunta. “La proposta del sindacato – ha sottolineato Marina Molinari segretaria Cisl Parma e Piacenza – comprendeva l’Imu sulle seconde case e sui terreni agricoli. Sulle prime la giunta sembrava d’accordo con questo piano, poi il dietrofront solo sui comodati ad uso gratuito. Ci è sembrata una giunta in difficoltà preoccupata a soddisfare una maggioranza caratterizzata da forti particolarismi”. Attraverso la modifica dell’agevolazione Imu relativa alle abitazioni e pertinenze concesse in comodato gratuito, l’amministrazione conta di portare a casa 793 mila euro. Novità anche sulle tariffe per servizi diurni e residenziali dei disabili per un introito di 100 mila euro.

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RIFONDAZIONE ALLA MAGGIORANZA: “L’INFANZIA NON SI APPALTA”

Non solo i sindacati, ma anche Rifondazione critica aspramente la manovra, approvata dalla maggioranza, per far quadrare i conti del bilancio 2015. In particolare l’ipotesi di ridurre dal 56 al 51% i posti di asili nodi pubblici gestiti direttamente dal Comune. “Una decisione davvero incomprensibile – si legge nella nota – a meno che si decida di smantellare un servizio pubblico che, fino ad oggi, è stato un modello per tante altre realtà. Un servizio, quello educativo, che da anni vede Piacenza eccellere nella cura e nella crescita dei propri bimbi, nella professionalità degli operatori, nella progettazione e realizzazione di interventi educativi all’avanguardia. Un servizio che naturalmente genera appetiti … E allora proprio per non lasciare margini di ambiguità – si legge – ricordiamo al Sindaco di Piacenza che la scuola e i servizi educativi devono essere liberi da condizionamenti e da regole meramente economiche, perché rappresentano un elemento fondante del sapere e del legame col territorio, che accompagna la persona nell’arco dell’intera vita. Ci rivolgiamo al sig. Sindaco perché almeno tenti la carta del cambiamento in meglio. In altre “poste di bilancio” troverà sicuramente le risorse per far quadrare i contiA queste valutazioni, per noi sufficienti a fargli cambiare idea, aggiungiamo infine una domanda. Com’è che proprio Lei e la Sua maggioranza – poche settimane fa – avete sostenuto, mettendoci la faccia, che l’internalizzazione dell’area anziani dell’ASP Città di Piacenza (dalla gestione cooperativa) aveva come primario obiettivo il miglioramento del bilancio. Esattamente l’opposto di quanto oggi – con un ulteriore esternalizzazione di posti pubblici verso il sistema cooperativo – si propone di fare nell’ambito dei servizi educativi ?”

asilo nido

AUMENTO DELL’IRPEF O TAGLIO DEI SERVIZI? IL DILEMMA CHE PESA SULL’AMMINISTRAZIONE

C’è da scommettere che ciò che preme maggiormente al sindaco Dosi in questi settimane è il bilancio di previsione 2015, per evitare di approvarlo a luglio, come è accaduto l’anno scorso nel corso di una estenuante maratona. Ma per fare questo in tempi ragionevoli occorre trovare le risorse per far quadrare i conti, cosa non facile in un contesto di pesanti ristrettezze economiche come quello attuale. Quindi il problema è: mantenere inalterati i servizi ma aumentare la tassazione locale, oppure non aumentare la pressione fiscale ma retrocedere sui servizi. Quest’ultima opzione sarebbe un grave smacco per un’amministrazione di centrosinistra che ha sempre fatto dei servizi sociali e del welfare fiori all’occhiello di cui fregiarsi. Certo, ma se mancano 2 milioni di euro sui 9 che servono all’amministrazione, quale è lo scenario? Uno scenario che, tra l’altro, rischia di dividere pesantemente la maggioranza, con scontri interni alla stessa giunta. E’ qui che arriva lo spettro dell’aumento dell’Irpef, soluzione prospettata dall’assessore al Bilancio Luigi Gazzola per mantenere inalterato lo standard dei servizi ai cittadini. Soluzione verso cui propenderebbe anche il sindaco Dosi, soluzione che già anche altri comuni hanno adottato. Occorre però trovare la quadra tra la stessa maggioranza, per cui è previsto un nuovo confronto prima di prendere qualsiasi decisione che, come in questo caso, graverebbe fortemente sulle tasche dei cittadini.

COMUNE

PERRUCCI SU ASP: “L’UNICA COSA CHIARA E’ CHE NULLA MI È CHIARO”

“L’unica cosa chiara e’ che nulla o poco mi è chiara” così il consigliere del Pd Stefano Pertucci sintetizza la sua contrarietà verso la proposta della giunta di reinterbizzare la gestione della Casa per Anziani Vittorio Emanuele. La discussione in consiglio darà o meno il via libera alla delibera che prevede la ripubblicizzazione della struttura all’Asp togliendone di fatto la gestione alle due coop Aurora Domus e Coopselios come è avvenuto fino ad oggi. Ciò che non convince il consigliere Perrucci e’ prima di tutto lo studio commissionato al prof Eugenio  Caperchione dell’università di Modena Reggio. “Sarebbe stato opportuno indire un bando – ha detto Perrucci – e assegnare lo studio. Poca chiarezza anche sull’analisi dei costi e delle utenze, senza parlare dei posti di lavoro che andranno persi con una gestione totalmente pubblica. Ipotizzare un risparmio – ha concluso- sarebbe una follia”.

Il sindaco Dosi nella relazione iniziale ha ribadito i numeri: dei 592 posti gestiti dal pubblico privato solo 216 passerebbero ad una gestione totalmente pubblica. “Non è una scelta ideologica- ha ribadito il sindaco- ne’ aprioristica ma crediamo che in questo momento tuteli la qualità del servizio e la sostenibilità economica”.

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POLLEDRI RIENTRA NELLA LEGA, “BASTA ATTI DI BULLISMO VERSO I MILITANTI”

La “saga” prosegue. Quella tra la Lega Nord e l’ex parlamentare Massimo Polledri. La notizia è stata riportata dal sito Ansa. Il consigliere del Carroccio, espulso dalla Lega a marzo, è stato reintegrato nel movimento. Da quanto si apprende sembra che a mettere la parola fine a questa bagarre interna sia stato niente meno che il presidente federale Umberto Bossi che, alla festa di Bergamo, aveva definito una “ignominia” le espulsioni di chi ha creduto per decenni nella Lega. Da anni – riporta Ansa – Polledri, noto per posizioni filo-cattoliche su famiglia e vita, è criticato dalla segretaria piacentina ed emiliana.

“Sono un vero leghista – commenta Polledri – e mi dispiace che a livello locale si sia perso tempo ed energia per niente, mentre Salvini e il centrodestra stanno cercando di mettere insieme i pezzi di una Italia sfiduciata. Ritengo che le sedi del nostro movimento debbano continuare ad essere posti dove si ascoltano e si tentano di risolvere i problemi della gente e non luoghi dove si compiono atti di bullismo politico verso i militanti. Sono felice che le presunte gravi motivazioni sulla mia espulsione, tra l’altro a me ignote, si siano rivelate inesistenti”. “Credo poi che il progetto politico di Salvini e di Bossi – conclude Polledri – abbia bisogno dell’aiuto prezioso di tutti”.

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SINISTRA ALTERNATIVA, QUALE SPAZIO HA? NE PARLA HUMAN FACTOR

La domanda è: oggi si può pensare ad una sinistra alternativa? E soprattutto, aggiungiamo, quale spazio avrebbe nel panorama attuale? Massimi sistemi o concrete riflessioni? Si sono confrontati su queste tematiche esponenti del mondo politico e culturale piacentino, oltre le rispettive appartenenze politiche. Queste le mosse da cui è partito Human Factor, un pomeriggio di riflessione organizzato da sinistra ecologia e libertà. Politica economica, passando per il job act, ovvero quali effetti concreti avrà sul mercato del lavoro anche dopo il secondo anno quando termineranno gli incentivi per il datore di lavoro, ma anche ambiente e politiche per la salute. “Il jobs act crea sì nuovi posti di lavoro – ha spiegato Marco Mazzoli docente di Politica Economica all’Università di Genova – ma molte imprese dopo due anni dall’assunzione dei giovani, saranno incentivate a licenziarlo o semplicemente non rinnovargli il contratto, a favore dell’assunzione di altri. Con la norma attuale, alle imprese converrà interrompere il rapporto di lavoro prima che si estendano le tutele per il lavoratore”. Spazio anche per il tema dell’ambiente con il direttore di Arpa Piacenza Giuseppe Biasini, che da addetto ai lavori si è interrogato sulla possibilità di un modello di sviluppo che tenga conto delle limitate risorse a nostra disposizione. “L’inquinamento atmosferico – ha detto Biasini – è il fattore che ha le conseguenze peggiori sulla salute dei cittadini e la sua fonte principale è rappresentata dal trasporto su gomma. Anche se l’auto è innegabilmente uno strumento di libertà, occorre oggi che i cittadini, come stanno facendo, diano il loro contributo per garantire il benessere collettivo. La qualità dell’aria che respiriamo oggi è certamente migliore rispetto a quella di 20-30 anni fa, ma per avere miglioramenti significativi servono azioni diverse sul piano nazionale e internazionale”.

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