DEMOCRATICI E PROGRESSISTI: MEGLIO SOLI CHE CON IL PD. “ALLE COMUNALI CON UNA NOSTRA LISTA”

Sono il lavoro e l’uguaglianza sociale i capisaldi di Articolo 1 – Movimento Democratici e Progressisti di Piacenza che si presenterà ufficialmente alla città sabato 19 marzo con un evento a cui parteciperà Maria Cecilia Guerra, capogruppo in Senato di MDP, a partire dalle 16.30 presso la serra del palazzo Ghizzoni Nasalli. “Un movimento – ha spiegato Francesco Cacciatore, uno tra i volti più noti della sinistra piacentina – nato per dare vita a quel centro sinistra che oggi nel PD non trova più ragion d’essere”. A ben guardare nel movimento sono confluiti molti ex Pd tra cui Matteo Cigalini, sindaco di Agazzano, Rita Piva, ex membro della direzione Pd di Piacenza, Gabriele Scagnelli, ex segretario Pd di Rivergaro, Francesca Mazzari, ex segretaria dei Giovani Democratici, Nino Beretta, ex consigliere regionale, Sandra Ponzini, consigliere comunale che dal prossimo consiglio confluirà nel gruppo misto pur non abbandonando la maggioranza; ma anche ex Sel come Roberto Bassi. “Con dispiacere hanno abbandonato Pd – ha detto Cacciatore – non credendo alla deriva che sta prendendo. Il Movimento vuole essere un campo aperto per un centro sinistra plurale perché la politica sia vicina alla gente ai suoi bisogni”. Già la gente, la base, il popolo. Parole pronunciate da tutti gli aderenti a MDP che hanno accusato il Pd di non avere più come via maestra i bisogni delle persone, mettendo in primo piano lavoro, uguaglianza e ridistribuzione. Anche Sandra Ponzini ha mosso la critica al Partito Democratico di “non rispondere più ai bisogno della gente, neppure a livello locale. E’ stata una decisione difficile – ha detto – perchè credevo nei valori che il PD incarnava. Non uscirò dalla maggioranza ma entrerò nel gruppo misto”. “Nel piccolo della mia esperienza da neo amministratore – ha detto Mattia Cigalini sindaco di Agazzano – è innegabile notare come quell’orecchio a terra sia venuto meno. Vivo questa uscita dal PD come un’autentica liberazione”. Rita Piva ha sottolineato come “siano gli altri ad essere usciti dal PD. Dopo la sconfitta al referendum costituzionale il Partito Democratico si doveva fare delle domande, ma questo non è avvenuto”. Le elezioni amministrative saranno il primo banco di prova per la costituzione di un centro sinistra plurale, nuovo – ha confermato Cacciatore – MDP parteciperà con una lista civica aperta alla società civile, a coloro che si riconoscono nei nostri valori, associazioni ed altre realtà, per potere decidere si partecipare alle elezioni con un nostro candidato o sostenere una delle candidature del centro sinistra”.

RABUFFI: “MI CANDIDO A SINDACO CON LA GIOIA DI UN BAMBINO”

La sua idea di sindaco non è quella di uomo solo al comando ma portavoce delle istanze di tutti quei piacentini che stanno appoggiando la sua candidatura. Nella casa della sinistra le idee sono chiare, tanto da essere gli unici, o quasi, ad aver già, si fa per dire visto che mancano solo tre mesi alle amministrative, il candidato alla poltrona di primo cittadino. Luigi Rabuffi sembra incarnare quegli ideali che il mondo della sinistra, ex Sel oggi Sinistra Italiana, Possibile, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, i fuori usciti dal Pd della prima ora, associazioni e comitati, vuole rappresentare. In primo piano le persone e i loro bisogni.

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CACCIATORE, DEMOCRATICI E PROGRESSISTI: “LA PROSSIMA AMMINISTRAZIONE SIA PIU’ AUTONOMA DELL’ATTUALE”

Tutto ancora tace sul fronte delle amministrative comunali, nel senso che pochi candidati sono usciti allo scoperto e praticamente ancora nessuno ha parlato di programmi. Una novità in casa centro sinistra però c’è: la nascita del movimento Articolo 1-Movimento democratico e progressista il cui leader di riferimento è Pier Luigi Bersani, dopo la scissione dal Partito Democratico. Così come a livello nazionale, anche a Piacenza un gruppo di ormai ex democratici ha dato vita al movimento, fra questi Francesco Cacciatore, già vicesindaco della giunta Reggi e per un anno e mezzo anche di quella Dosi. A Di Profilo, Cacciatore spiega le motivazione di uno strappo annunciato da tempo. E in vista della amministrative comunali come si comporterà Democratici e Progressisti? Verosimilmente lavorerà alla costituzione di una lista che si allargherà al civismo e avrà come interlocutori anche i “delusi” del Pd approdati negli ultimi tempi al Movimento 5 Stelle. Per il futuro di Piacenza Cacciatore si aspetta “una diversa condotta dell’amministrazione, più autonoma e indipendente rispetto a quella attuale”.

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AMMINISTRATIVE, REGGI: “SIAMO MOLTO VICINI AD INDIVIDUARE IL CANDIDATO DEL CENTRO SINISTRA”

“Siamo molti vicini all’individuazione del nuovo candidato del centro sinistra” è sicuro Roberto Reggi, ex sindaco di Piacenza per due mandati, nel rispondere alla domanda su come la città si sta preparando alle amministrative in un clima, quello del Pd, tutt’altro che rilassato alla presa con defezioni e uscite giornaliere dal gruppo dirigente. Il nome che circola con più insistenza è quello di Carlo Marini, 49 anni, manager bancario dell’Unicredit, vicino all’ambiente cattolico. Si può guardare a Piacenza come laboratorio dell’Ulivo? “In 15 anni, in questa città – risponde Reggi – si vince solo se si è uniti, pensiamo di riproporre questa cosa. Occorre un progetto politico di sviluppo per la città aggregando tutte le forze del centro sinistra, in cui la forza civica ha un ruolo determinante”.  Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente della regione Stefano Bonaccini: “mi auguro che in vista delle amministrative si superino le divisioni che oggi caratterizzano il PD: gli avversario dovranno essere la destra e il Movimento 5 Stelle, il centro sinistra non deve commettere l’errore di dividersi”.

DOSI: “IL PROSSIMO SINDACO DOVRA’ ESSERE UN SINDACO OPERAIO”.

“Il prossimo sindaco dovrà essere un sindaco operaio” lo ha detto il primo cittadino Paolo Dosi ospite della prima puntata di Di Profilo. Bilancio amministrativo, emergenze affrontate nel corso del mandato, campagna elettorale in vista delle prossime amministrative, al momento inesistente, stato di salute del Partito Democratico locale, sono alcuni dei temi affrontati dal sindaco nel corso della nostra intervista che potete vedere qui sul nostro sito e sulla pagina Facebook DiProfiloweb.

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ELEZIONI, DOSI NON SCIOGLIE LA RISERVA: “DEVO TUTELARE LA GIUNTA”

La riserva se candidarsi o meno alle prossime elezioni non l’ha ancora sciolta. Lo ha fatto per tutelare e preservare l’operato della sua giunta che imploderebbe su se stessa. E’ stato proprio il sindaco Paolo Dosi a confermarlo nel corso del tradizionale momento di scambio di auguri con la stampa che di fatto è diventato un bilancio a pochi mesi dalla scadenza di mandato. Sono stati proprio la giunta con i suoi assessori al centro del lungo discorso del sindaco che orgogliosamente ha snocciolato quanto realizzato nonostante le ristrettezze economiche mai così forti come dal dopoguerra.

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REFERENDUM: PIACENZA CAPITALE DEL “NO” IN REGIONE

Affluenza da record, seggi presi d’assalto e una lettura del voto senza di dubbio a favore del NO. Anche a Piacenza e provincia come in gran parte del resto d’Italia il voto del referendum costituzionale è senza equivoci: il disegno di legge Boschi non ha convinto gli italiani e per questo non diventerà legge. I numeri di casa nostra parlano chiaro: a Piacenza e provincia la riforma è stata bocciata da oltre il 57% dei votanti: 57,4%, ossia più di 88 mila voti. Affluenza mai così alta per una consultazione referendaria: a Piacenza ha votato il 72,88%, pressoché identico anche il dato che si riferisce a Piacenza e provincia. Nel comune capoluogo, il 54,82% si è espresso negativamente, il Si’ ha raggiunto il 42,60%. A livello nazionale il NO ha raggiunto il 60% dato che ha portato il premier Renzi alle dimissioni. Il No in provincia di Piacenza ha vinto con il 57,4 %, la percentuale più alta di tutta la Regione Emilia Romagna, dove ha prevalso di misura il Sì.
L’unico comune del piacentino dove ha vinto il SI’ è stato Cerignale con 61,54 %.

Il dato che fa riflettere in modo particolare è quello dell’affluenza e del risultato praticamente plebiscitario a favore del No:  quasi il 73% degli elettori si è recato alla urne, una percentuale altissima per una consultazione referendaria, dimostrazione forse che i piacentini hanno dato al voto un valore più politico che tecnico rispetto al quesito sulla scheda? E’ una domanda a cui la classe politica, non solo locale, dovrebbe dare una risposta. Perché si è arrivati a questa forte politicizzazione del voto? E questo, alla fine del conti, a chi ha giovato? Ricordiamo che il quesito sulla scheda: superamento del bicameralismo perfetto; riduzione del numero dei parlamentari; contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni; abolizione del CNEL; revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

referendum

RENZI: “I VALORI DI PIACENZA SONO I VALORI COMUNITARI”

Città blindata per la visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Appuntamento alle 13.30 all’auditorium dei Teatini dove già dalle 13 cittadini e simpatizzanti erano in attesa. Blindata non solo la zona di accesso all’auditorium, ma anche via Benedettine e via Giarelli, praticamente da tutt’altra parte. Il premier, prima della visita istituzionale piacentina, è passato anche dagli studi di Telelibertà dove è stato intervistato, e dove pensiamo, abbia anche visitato il museo della stampa. Una sosta che gli è costata un po’ di ritardo sulla tabella di marcia, perché alle 14.30 ai Teatini la gente era ancora in attesa, alcuni in sala, altri in strada Un’attesa durata fino alle 15 quando il presidente Renzi ha fatto il suo ingresso nella prestigiosa cornice dell’auditorium di via Scalabrini. Nessun accenno al prossimo referendum del 4 dicembre, nessuna accenno alla grane del partito democratico, ma un discorso i cui capisaldi sono stati l’europa e l’identità italiana, che passa anche attraverso le piccole realtà.

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DOSI: “DIFFICILMENTE MI RICANDIDERO’, SONO CAMBIATI TEMPI E CONDIZIONI”

E’ un Paolo Dosi appena rientrato dalle ferie trascorse in val Nure quello che incontriamo nel suo ufficio di Palazzo Mercanti, pronto per la due giorni di ritiro di giunta a metà settembre a Groppallo di Farini. Un appuntamento tradizionale, l’ultimo per la giunta di Paolo Dosi in vista delle elezioni della prossima primavera. Dei 90 punti presentati 4 anni fa agli elettori molti sono stati stravolti, altri realizzati, alcuni cambiati nuovamente, perchè la realtà stessa in cui l’amministrazione si è trovata ad operare è cambiata completamente. Poi c’è il capitolo ricandidatura per cui il sindaco scioglierà la sua riserva tra settembre e ottobre, anche se anticipa: “vedo difficile ad oggi un secondo mandato perchè sono cambiate le condizioni di cinque anni fa”.

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CRESCONO I MAL DI PANCIA IN FORZA ITALIA

Tredici firme, sindaci, assessori e consiglieri comunali. Due tratti in comune: appartenenza politica e una profonda sfiducia nei confronti dei vertici regionali di Forza Italia, compresa anche Piacenza. Qualche giorno si erano levate le voci dei consigliere provinciali, Gloria Zanardi e Paola Galvani, del capogruppo in consiglio comunale, M.Lucia Girometta, oltre che di  altri rappresentanti, consiglieri comunali ed assessori del territorio.

“Non possiamo che condividere ed associarci alle loro considerazioni – si legge nella nota – e ci rammarichiamo alquanto che, ad oggi, nonostante la palese insofferenza manifestata dai territori, né il coordinatore regionale, Massimo Palmizio, né i due suoi vice, Borsarelli e Callori, né tanto meno il coordinatore provinciale piacentino, Papamarenghi, abbiano speso mezza parola, invitando ad un’aperta discussione i “ribelli”, giustificando le proprie scelte, o anche solo per difendersi. Solo un silenzio assordante. Ancora una volta è stato dimostrato come dialogo, confronto e condivisione siano termini non inclusi nel vocabolario dell’attuale dirigenza del partito, che vuole imporre ordini dall’alto, che incidono sui singoli territori, senza preoccuparsi delle conseguenze pratiche e concrete che alcune scelte comportano. Le esperienze degli ultimi mesi, locali e nazionali, ci portano a pensare che sia il momento di una ristrutturazione all’interno di Forza Italia della classe dirigente, un rinnovamento che porti giovamento sia al processo di rigenerazione del partito nelle varie province, sia al rapporto con gli alleati di centrodestra, convinti che con interlocutori pragmatici e leali si riesca a trovare un’unione più affiatata”. i firmatari sono: Giovanni Malchiodi – Sindaco di Ferriere, Federico Beccia – Sindaco di Ottone, Stefano Giorgi – Assessore di Rottofreno, Paolo Scaglia – Vicesindaco di Ferriere, Sergio Covati – Vicesindaco di Coli, Paolo Toscani – Assessore di Ferriere, Adele Repetti – Assessore di Coli, Paolo Bergonzi – Consigliere comunale Pontenure, Bernardo Baccanti – Consigliere comunale Castell’Arquato, Monica Pietrasanta – Consigliere comunale Nibbiano, Chiara La Guzza – Consigliere comunale di FerriereErminio Crenna – Consigliere comunale di Ferriere, Silvano Molinelli- consigliere comunale Ferriere.

giovanni malchiodi ferriere