LA SINISTRA DI PIACENZA CERCA L’UNITA’ IN VISTA DELLE AMMINISTRATIVE

Alternativi alla destra ma anche al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle. Su queste basi parte il percorso tra le forze della sinistra piacentina teso a ritrovare quella unità che da più parti sembra perduta. Un Laboratorio politico, così l’hanno definito i protagonisti di questa nuova avventura che raggruppa comitato locale. L’obiettivo hanno spiegato i rappresentanti delle forze politiche coinvolte è far nascere una sinistra in grado di rappresentare l’universo del lavoro subordinato e autonomo, degli stati sociali, dei loro diritti e delle loro domande. Un tentativo di riunire la sinistra in vista del prossimo appuntamento elettorale quello delle comunali del 2017 con l’elaborazione di programmi e liste comuni per una proposta politica autonoma e in competizione con gli altri poli politici esistenti. L’intenzione è di presentare liste unitarie (sicuramente a Rottofreno e a Fiorenzuola) in contrapposizione al centro destra, al M5s e al centro sinistra. Nelle prossime settimane si terranno incontri e assemblee dedicate ai temi del lavoro, ambiente, per contrastare la liberalizzazione di servizi, a partire dalla fine di gennaio.

 

 

M5S, QUAGLIAROLI: “ORA CAMMINIAMO CON LE NOSTRE GAMBE”

Il Movimento 5 Stelle cambia abito e forse anche un pò pelle; la rete, lo strumento utilizzato da attivisti ed eletti, ha deciso che il movimento avrà un nuovo simbolo da cui sparirà il nome di Beppe Grillo. Non un atto rivoluzionario nei confronti del capo, intendiamoci, perchè è stato proprio Grillo a proporlo, in un momento in cui il movimento 5 stelle è diventato adulto – aveva detto qualche giorno fa – e non è più corretto associarlo ad un nome, ma a tutte le persone che ne fanno parte. Quasi un’immagine biblica del padre che si fa da parte e fa camminare i figli con le proprie gambe. Mirta Quagliaroli, capogruppo del Movimento in comune siede tra i banchi dell’opposizione da tre anni, ammette che è in atto una evoluzione del movimento stesso.

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CAMUSSO A PIACENZA: “NON ABBIAMO UN PIANO DI PACE CONTRO LA GUERRA”

Lavoro, pensioni, sanità e il grande tema dell’integrazione. Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, ha parlato per oltre un’ora al termine dell’ attivo dei quadri e dei delegati Cgil di Piacenza. Gli attentati di Parigi sono stati la costante di ogni intervento, compreso quello del leader della Cgil a cui sono state affidate le conclusioni: “la parola pace è scomparsa per lasciare il posto alla parola guerra – ha detto – è sempre stato chiaro cosa è la guerra ma non il piano di pace, il nostro paese non ha una politica del dopo”. Poi il discorso si è incentrato sulle disuguaglianze; dividere è di destra, unire è di sinistra- ha detto il segretario dello spi Ferrari. Parole riprese dalla camusso per descrivere quello oggi sta producento la legge di stabilità, nel mirino delle critiche del sindacato. A partire dalla sanità, per cui ci sono 9 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi – denuncia il numero uno della Cgil – alla scuola, fino ad arrivare al lavoro con l’esplosione dei voucher, arrivati a quota 80 milioni.

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FORZA ITALIA, LEGA, FRATELLI D’ITALIA: IL RISCATTO DEL CENTRODESTRA?

C’è già chi parla di riscatto del centrodestra. C’è chi scrive di rivincita del centrodestra. Per ora quello che c’è di certo, quello che si è visto da tv e giornali, è stata una piazza Maggiore piena, poche bandiere di partito, ma molto senso di appartenenza. Senso di appartenenza che, in effetti, in casa centrodestra da tempo mancava. La foto di Berlusconi, Meloni e Salvini con le mani strette le une nelle altre, fa tirare un sospiro di sollievo al popolo del centrodestra che nell’ultimo periodo lamentava una forte sofferenza. Tra i tre però la leadership sembra segnata a favore dell’altro Matteo, quel Salvini che sembra infervorare la folla ad ogni piazza che calca. Anche se non mancano i fervidi oppositori ad una Lega che in tanti definiscono “populista”; a Bologna alcuni ragazzi dei centri sociali hanno forzato il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere il palco in segno di protesta. Nonostante la superiorità leghista in fatto di leadership sembra abbastanza evidente, un certo numero di forzisti si è detto più che soddisfatto per come è andata la manifestazione “Liberiamoci e ripartiamo”. Forza Italia Piacenza ha partecipato con una ottantina di attivisti. “Al gruppo piacentino, accolto dal coordinatore regionale Massimo Palmizio – ha scritto in una nota il coordinatore provinciale Jonathan Papamarenghi – si è unita anche la delegazione provinciale di Parma. Numericamente importante la rappresentanza del “Club Forza Silvio Città di Piacenza” guidata dal presidente Mauro Saccardi.  Il centrodestra unito, a livelli nazionale come già positivamente sperimentato nei nostri territori e nelle nostre Amministrazioni, con la sua concretezza, vicinanza alla gente e visione propositiva -scrive Papamarenghi – ha i numeri per vincere e per amministrare al meglio. Non possiamo più permetterci di lasciare al governo del Paese un centrosinistra miope, arrogante ed escluso dalla scena internazionale come quello che sta governando l’Italia oggi. Uniti si vince; unito il centrodestra ridarà speranza, crescita e sicurezza al nostro paese ed ai nostri territori”. Anche la consigliera provinciale Gloria Zanardi, che ha partecipato all’evento con i gruppi giovani di Forza Italia,  si è detta soddisfatta della manifestazione di Bologna “per avere preso parte ad un evento che può effettivamente rappresentare una svolta per la mia parte politica, un nuovo punto di partenza – si legge in una nota – la “stretta di mano” tra Berlusconi, Salvini e Meloni ha segnato l’inizio di un’alleanza che, se portata avanti con condivisione di intenti e determinazione, condurrà al successo del centro destra e al cambiamento per il nostro paese, una svolta reale, di fatti e non di sole parole come quelle dell’attuale premier Renzi. Non nascondo che il percorso per trovare, tra le varie forze politiche  coinvolte, sui singoli temi, il punto d’incontro, sarà complesso; tuttavia credo anche che con un collaborativo lavoro di squadra, prima nei singoli partiti, spesso teatro di scontri improduttivi, e poi con gli alleati, si possa arrivare alla definizione di un programma credibile e efficace che possa essere condiviso da tutti. La politica deve essere inclusiva” termina la nota di Zanardi. Un monito e un auspicio prima di tutto per il gruppo locale di Forza Italia che nell’ultimo periodo proprio verso Zanardi e la collega Paola Galvani aveva manifestato non poche critiche.

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MINISTRO ORLANDO: “TRIBUNALE DI PIACENZA NON E’ A RISCHIO”

E’ stato di poche parole il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ospite del Festival del Diritto sul tema Il futuro della giustizia. Poche parole con i giornalisti che lo hanno atteso prima dell’incontro nel salone di Palazzo Gotico, che hanno tuttavia rassicurato sul futuro del tribunale di Piacenza che “non è rischio – ha detto il ministro – perchè non è un tema collegato alla riforma che riguarda la Prefettura”. Di fronte ad una platea per la verità poco numerosa, il ministro è stato intervistato dalla giornalista Donatella Stasio del Sole24Ore, insieme a lui il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Maria Sabelli che ha specificato come “il problema non sia tanto la riforma della giustizia, a cui il Governo sta lavorando, ma soprattutto il modo in cui questa viene attuata”.

Min. Orlando

LOTTI: “LA MINORANZA PD NON FERMI LE RIFORME”

“Il cammino delle riforme deve proseguire e non sarà la minoranza del partito a bloccarlo”. E’ la sintesi del pensiero del Sottosegretario del governo con delega all’editoria Luca Lotti che ha chiuso la festa del Partito Democratico di Piacenza. La riforme, prime tra tutte quella costituzionale passerà sia con la maggioranza di governo che del partito.

Nel suo intervento il sottosegretario Lotti, nonché braccio destro del premier Matteo Renzi, ha sottolineato come quel disagio evocato da Pierluigi Bersani qualche sera fa proprio dallo stesso palco, sia in realtà lo stesso che si respirava anche quando l’attuale minoranza era alla guida del partito.

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BERSANI: “RENZI RICONOSCA IL DISAGIO DEL PD”

La base fatica a riconoscersi in questo PD, c’è un disagio evidente che va risolto. E’ il tema di fondo delle riflessioni dell’ex segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani a Piacenza in occasione della festa del PD. Un tema che peraltro, Bersani non ha mancato di rimarcare neppure qualche giorno fa a Milano. Appena salito sul palco, il parlamentare intervistato dal giornalista Carlandrea Triscornia, ha consegnato una targa in ricordo di Prospero Cravedi alla moglie Angela, un abbraccio sincero per ricordare ancora una volta “un vero testimone delle vicende politiche piacentine” ha detto Bersani. Poi spazio alla politica: partendo proprio dagli elettori e da quella percezione di disagio sente tra gli elettori storici della sinistra. “Ho conosciuto un bel pò il nostro popolo – ha detto – so quante ne ha mandate giù, purchè sia sicuro di te, purchè non abbia il dubbio di essere portato dove non vuole andare.  Il PD è un partito dei centrosinistra, alternativo alla destra, un compimento dell’Ulivo, non il partito della nazione”. Bordate al premier non ne sono mancate: “A Renzi direi – rispondendo alle domande del giornalista – ti ricordi quando io da segretario ho fatto una deroga perchè tu potessi candidarti? L’ho fatto – ha proseguito- perchè sapevo che altrimenti potevamo perdere un pezzo di Pd. Allo stesso modo bisogna che riconosci che c’è questo problema e farti qualche sforzo per risolverlo”. Poi il tema dell’immigrazione, un fatto di portata storica che “o si risolve con la diplomazia – sostiene l’ex segretario – oppure avremo una guerra endemica”.

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NEO ASSESSORE BUSCARINI: “SEGUIRO’ L’ESEMPIO DI MIA MADRE”

“Sicuramente non sarà facile, ma ho imparato da mia madre a intendere la politica e mettersi a disposizione della comunità”.  L’esempio ce lo ha avuto in casa, la sua mamma. Giorgia Buscarini, neo assessore al commercio, cercherà di seguire l’esempio della madre Lucia Bongiorni, indimenticato sindaco di Agazzano. 34 anni, assistente sociale presso l’Asul del distretto di Ponente, prende il posto di Katia Tarasconi da oggi membro dell’assemblea regionale. Una grande sfida per Giorgia Buscarini, che affronta con impegno, disponibilità e collaborazione. Primo impegno il passaggio di deleghe e proseguire sulla strada tracciata in questi otto anni dall’ex assessore Tarasconi. “Nella vita personale e soprattutto professionale ho imparato ad affrontare sfide importanti e a risolvere problemi complessi, con lo stesso spirito – ha detto Buscarini – cercherò di colmare i gap e di rispondere alle critiche”. Una scelta non facile per il sindaco Dosi che, a detta sua, si è trovato a dover gestire molti rifiuti rispetto alla richiesta di entrare in giunta. Eppure in questi due anni e mezzo, Buscarini è il quinto nuovo assessore che Dosi che ha rimpiazzato, per motivi differenti, in corso d’opera. “Ho trovato una persone giovane, motivata, disponibile a lavorare in gruppo, caratteristiche per me fondamentali” ha detto il sindaco. A chi parla di inesperienza politica, il primo cittadino risponde: “il forte impegno civile e la passione servono ad assorbire la critiche che arriveranno, le competenze si acquisiscono con il tempo e la pratica”.

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PROVINCIA, BILANCIO IN PAREGGIO. ROLLERI: “PRIMI IN REGIONE”

Un bilancio in pareggio, sano che porta l’amministrazione provinciale a programmare interventi importanti su strade e scuole. Il bilancio previsionale 2015 è stato presentato dal presidente Rolleri e dalla sua squadra; un risultato non scontato, è utile dirlo, perche Piacenza risulta esssre l’unica provincia in Regione e una delle poche in Italia ad averlo approvato. Un bilancio in pareggio a 39 milioni di euro; un risultato non scontato, perchè la situazione iniziale era molto difficile con un disavanzo di 7 milioni di euro a cui si sono sommati altri 3 milioni di maggiori tagli dello Stato rispetto all’anno precedente. Una situazione a cui si è riusciti a far fronte grazie al tesoretto da 7 milioni della precedente amministrazione e ai tagli operati dall’ente, in particolare le spese del personale con un risparmio di 1 milione 193 mila euro. Risparmi che hanno riguardato anche minori spese per beni e servizi, minori affitti, minori contributi per un totale di 7 milioni 737 mila euro a cui si sono aggiunti i trasferimenti regionali per 2 milioni 317 mila euro. Tra le maggiori entrate tributarie per il 2015 si contano l’imposta responsabilità civile auto per 11 milioni 600 mila euro, in calo rispetto rispetto allo scorso anno, e il Pra per 8 milioni 500 mila euro. “Questo ci permette di guardare al 2015 con alcuni interventi prioritari – spiega il presidente Rolleri – ci eravamo prefissati di far avere a Piacenza strade di livello decoroso; ad oggi abbiamo fatto investimenti per 1 milioni di euro ed entro l’anno ne aggiungeremo altri 2 milioni. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, all’interno dell’ex caserma di viale Dante troverà spazio una nuova scuola”. Al termine della conferenza stampa, Rolleri, quasi a togliersi un sassolino dalla scarpa ha specificato che “certe parti politiche non hanno capito o non vogliono capire cosa sono le nuove province. Noi siamo enti di secondo livello, come i Comuni o le Unioni dei Comuni, quindi quando si parla di inciuci, non si capisce cosa si intende con la riforma delle Province. Noi lavoriamo per il bene dei cittadini, insieme a tutte le forze politiche che hanno deciso di lavorare con noi per il nostro territorio”.

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ACQUA E RIFIUTI AI PRIVATI. M5S: “SPAZZATO VIA L’ESITO DEL REFERENDUM”

Dopo il voto dei sindaci della Provincia che hanno detto sì alla gara per l’affidamento dei servizi idrici e della gestione dei rifiuti, le reazioni della politica non si sono fatte attendere. In particolare è il Movimento 5 Stelle a rompere il silenzio che in una nota, il capogruppo in consiglio comunale Mirta Quagliaroli scrive “Spazzato via l’esito referendario dai sindaci, largo ai privati nella gestione dei servizi di acqua e rifiuti. Abbiamo buttato tre anni, abbiamo buttato tempo, denaro, abbiamo illuso i cittadini che votare serva ad esprimere la democrazia. Quella democrazia tanto declamata in campagna elettorale, quanto tradita nell’operato politico dei partiti. Come faranno i partiti a chiedere ancora fiducia ai cittadini e aspettarsi che gli stessi gliela concedano? L’astensionismo crescerà e la credibilità di queste classi politiche andrà sempre diminuendo.A cosa servono le intenzioni espresse nei programmi elettorali?” si domanda la capogruppo M5S. La nota prosegue: “Ho sentito cose all’assemblea di Atersir che voi umani non potete immaginare. E ve ne elenco qualcuna in modo che tutti possano trarre le dovute conclusioni: ll solo pensiero della gestione pubblica mi fa venire la pelle d’oca, Mai più gestioni pubbliche dei servizi, Diciamocelo il pubblico è inefficiente,  I comuni non hanno validi strumenti di controllo, ma percorreremo la strada della gara. Credo che i cittadini si sentano beffati e inutili, così come una beffa e inutile è stato il loro voto”. La decisione è stata fortemente criticata anche dal Comitato Acqua Bene Comune che ha definito la decisione presa dal consiglio locale di Atersir un “tradimento verso i cittadini che si sono espressi un modo opposto attraverso il referendum”.

acqua bene comune