ARP-POMI’: OBIETTIVO INCREMENTO OCCUPAZIONE E PRODUZIONE

Gli obiettivi sono consolidare e incrementare la produzione e l’occupazione. La fusione per incorporazione del Consorzio Casalasco del pomodoro, che detiene il noto marchio Pomì, con Arp guarda proprio in questa direzione. La cooperativa di trasformazione del pomodoro di Gariga di Podenzano ha votato all’unanimità alla fusione con Pomì; presenti 65 soci su una settantina, il 90% dei quali si è espresso favorevolmente alla fusione. La nuova realtà potrà garantire la lavorazione e trasformazione di oltre 5 milioni e mezzo di quintali di pomodoro andando così ad incrementare l’aspetto occupazionale in un settore dove la concorrenza è certamente mondiale. La sfida in questo caso sembra, almeno sulla carta, vinta in partenza: prima di tutto per la qualità della materia prima utilizzata, in secondo luogo per la garanzia che il brand Pomì rappresenta sui mercati non solo nazionali. 

POMODORO FABBRICA

 

NOMINATI GLI 11 PRESIDI REGGENTI DELLE SEDI VACANTI

Si sta lentamente ricomponendo il puzzle degli 11 istituti piacentini rimasti senza presidi, tra questi anche scuole “di peso” per numero di studenti come l’Isii Marconi. L’Ufficio Scolastico Regionale ha ufficializzato le nomine per le sedi rimaste vacanti tra Piacenza e provincia che saranno dirette dai presidi “reggenti”. All’Istituto Tecnico Marconi andrà Mauro Monti, già dirigente del Mattei di Fiorenzuola, Cristina Capra alla scuola media Faustini Nicolini Frank, Marica Draghi confermata dirigente scolastica reggente al liceo Colombini. Al quarto e al settimo circolo della città verranno assegnati Simona Favari e Giovanni Tiberi, all’istituto comprensivo di Lugagnano andrà Maurizio Sartini, a Monticelli invece è stata assegnata Monica Ferri, a Pontedellolio (istituto comprensivo Valnure) andrà Teresa Andena. All’istituto comprensivo Amaldi di Cadeo è stata assegnata Maria Antonietta Stellati, mentre l’istituto comprensivo di Podenzano sarà retto da Mario Magnelli. La sede di Pianello è stata assegnata a Adriana Santoro.

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CAVALLERIZZA, PROGETTO DI RECUPERO DECOLLATO?

Sull’area della cavallerizza c’erano grandi aspettative. Con la costruzione e l’inaugurazione nel 2010, con la formula del project financing, del parcheggio seminterrato e del complesso abitativo e commerciale, con area verde annessa l’intenzione, più volte dichiarata, era certamente quella di riqualificare quella zona, a ridosso del pubblico passeggio a due passi dal centro.  Le aspettative di 5 anni fa sono ancora tali? Il contesto è innegabilmente di alto livello, ma l’impressione è che sia poco vissuto, poco utilizzato. “Le abitazioni subiscono la crisi dell’edilizia così come la richiesta di alloggi – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Cisini – l’auspicio è che il recupero dell’ex caserma Cantore darà un impulso ancora più forte all’intera riqualificazione”. Il giardino, su cui l’amministrazione sta valutando un progetto legato agli orti cittadini, è per lo più deserto, le panchine vuote, l’erba è alta. Dei circa 30 appartamenti, divisi tra bilocali e trilocali indipendenti con area verde annessa, solo una decina sono abitati, per lo più in affitto. Colpa certamente della crisi edile, ma anche dei prezzi fino a qualche anno fa inavvicinabili. L’agenzia immobiliare che oggi gestisce le vendite, insieme alla proprietà, ha rivisto i prezzi che sono stati abbassati del 30-40 cento, oltre che aver apportato migliorie all’interno delle singole unità abitative. Dei 5 spazi ad uso commerciale, solo due sono occupati da attività. Una di queste è il centro Tice che più volte nell’ultimo periodo ha denunciato episodi di degrado e incuria nel retro. “L’area è stupenda – conferma Valentina Tirelli del centro Tice – però abbiamo riscontrato alcune difficoltà per episodi di degrado sul retro della nostra sede, a cui abbiamo fatto fronte pulendo personalmente. Noi crediamo che si possa trovare una soluzione a questa situazione che ci porta a vivere con difficoltà questa zona “. “Laddove un luogo non viene vissuto appieno – spiega l’assessore – si possono verificare usi impropri del luogo stesso, capisco le difficoltà ma auspico che con la vendita di palazzo Olivetti certe criticità possano essere risolte”. Vivere il luogo, spingere alla frequentazione sfruttando ciò che di naturalmente favorevole offre già, ovvero la posizione invidiabile. “In questo senso l’impulso di Eataly è stato determinante – conclude l’assessore – come lo saranno anche il recupero dell’ex caserma Cantore e l’intervento su palazzo Olivetti”.

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UNO SCATTO AI MONUMENTI CON WIKI LOVES MONUMENTS

Sono 25 i luoghi, i monumenti, le vie e le chiese che Piacenza mette a disposizione per il concorso fotografico internazionale Wiki Loves Monuments. Nel 2013 sono stati 417 i monumenti e i siti d’arte in lizza, oltre il 40% delle emergenze partecipanti in Italia, obiettivo principale la valorizzazione visiva del patrimonio artistico italiano. Il pubblico è invitato a inviare una foto del proprio monumento del cuore, Piacenza partecipa per tramite dell’Unione di Prodotto Città d’Arte, Cultura e Affari della Regione Emilia Romagna che è partner dell’iniziativa con 25 emergenze turistiche per le quali è stata acquisita l’autorizzazione a fotografare in esterno. Dal 1° al 30 settembre qualsiasi cittadino o turista potrà partecipare: la formula è semplice. Basta fotografare uno o più dei monumenti nella lista di quest’anno. Poi caricare l’immagine via internet sulla banca dati e immagini di Wikipedia. Non è necessario riprendere il monumento per forza durante il mese di settembre. Si possono anche inviare immagini scattate in passato. La cosa importante è che l’invio deve essere effettuato fra il 1° e il 30 di settembre 2015. Una volta pubblicate con le licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA sul sito di Wikimedia tutti potranno vedere le immagini in concorso. La lista e il regolamento di partecipazione si trovano su http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/

Ecco la lista dei monumenti di Piacenza:

Palazzo Gotico. Palazzo Mercanti, Statue Equestri Farnesiane, Monumento ai Pontieri, Monumento alla Lupa, Palazzo del Collegio dei Gesuiti (biblioteca Passarini Landi), Teatro Municipale, Teatro dei Filodrammatici, chiesa di Santa Maria di Campagna, ex chiesa di San Vincenzo, Ex chiesa del Carmine, La Cavallerizza, Lapide ai Caduti di tutte le guerre, Palazzo Farnese, Piazza Borgo, Piazzetta Plebiscito, Piazzetta Pescheria, Facsal-Wauxall, Piazza Cavalli, fontana P.le Libertà, fontana via Negri.

 palazzo gotico

COOP FUTURA, 15 LAVORATORI: “REALTA’ SOLIDA E CREDIBILE”

Una lettera sottoscritta da 15 lavoratori su 22 per fare chiarezza sulla situazione delicata che si è venuta a creare intorno alla Cooperativa Futura Scs. Lavoratori che si definiscono “indignati e preoccupati per le dinamiche  che si stanno sviluppando all’interno della Cooperativa” ribadendo come “Futura sia una realtà solida la cui credibilità si è consolidata negli anni”.

Ecco il testo delle lettera:

“I sottoscritti soci e lavoratori della Cooperativa FUTURA Scs, indignati e fortemente preoccupati per le dinamiche che si stanno sviluppando all’interno della Cooperativa, si dissociano da tutte le iniziative e dalle narrazioni di cui il Sig.Vittori Loris si è reso protagonista: ex consigliere della Cooperativa, non rappresenta assolutamente tutti i soci e i lavoratori, né tanto meno la loro opinione come ha voluto invece far intendere, ma solo un esigua parte di essi riducibile a qualche unità. Vorremmo qui esprimere alcuni chiari concetti perché finalmente possa emergere la maldestra dissimulazione delle vere intenzioni dell’ex consigliere: 1) In tutti questi anni abbiamo constatato che la Cooperativa è una realtà solida, gode sul territorio di grande credibilità sia nel costruire collaborazioni profonde con tutti i servizi territoriali, sia sviluppando una pratica sempre attenta ai bisogni delle persone e capace di dare risposte, permettendo a molte di queste di uscire da situazioni difficili e reimpostare la propria esistenza cogliendo opportunità concrete. 2) A tutti i lavoratori sono sempre stati regolarmente e puntualmente pagati gli stipendi per
quanto loro dovuto nell’ambito degli accordi contrattuali sempre stati rispettati. Va inoltre
sottolineato come garantire l’occupazione nel più rigoroso rispetto della dignità del lavoro
sia sempre stato al primo posto tra gli obbiettivi che la cooperativa si è posta fin dall’inizio.
Assieme alla garanzia di condizioni ambientali ottimali sviluppando così una puntuale
attenzione per la tutela della salute. 3) Va sottolineato inoltre come sia sempre stata garantita la dialettica interna, nelle sedi e nei modi previsti dallo statuto. Le nostre istanze sono sempre state prese in considerazione e quando possibile sono state soddisfatte. Siamo quindi certi che in occasione dell’assemblea convocata per l’8 settembre tutti i lavoratori avranno l’opportunità di intervenire, contribuire a fare chiarezza e prendere le distanze dalle iniziative ingiustificate e disfattiste dell’ex consigliere Vittori Loris. Attraverso l’ingiustificata messa in discussione dei ruoli delle persone che hanno garantito negli anni, fin dalla fondazione, lo sviluppo, il regolare funzionamento e la stabilità della Cooperativa, è stato rappresentato un quadro completamente distorto della Cooperativa e dei suoi Organi Dirigenti creando disagio e preoccupazione tra i lavoratori, minando all’esterno la credibilità di una cooperativa sociale distintasi fin dalla fondazione per gli indiscutibili risultati raggiunti garantendo opportunità a chi, in condizioni di forte disagio, molto probabilmente non avrebbe”.

I lavoratori: Francesco Fragnelli, Luigi D’Amato, Luciano Rosi, Andrea Rossi, Norddine Bouadili, Pietro Betolazzi, Raffaele Fiore, Panagiota Lomi, Armanto Agaj, Annalisa Sabastiana, Giancarlo Fuochi, Maura Bertolazzi, Abdelaziz Mimou, Ernest Tosku, Massimo Peveri.

 

 

IL QUARTIERE ROMA SI METTE “IN MOVIMENTO”

Il quartiere Roma è ancora al centro di iniziative promosse dall’amministrazione comunale; si chiama “Quartiere Roma in movimento” e si inscrive nell’orizzonte articolato di interventi sociali, di controllo e urbanistici che la giunta ha da tempo attivato nell’area di riferimento, con l’obiettivo di favorire la convivenza e l’integrazione tra vecchi e nuovi residenti e cittadini utilizzatori, aumentare la sicurezza (oggettiva e percepita) e migliorare la qualità della vita.  L’iniziativa si compone di più interventi, articolati sul territorio, volti a promuovere e ad alimentare alcuni servizi la cui attività ben si adatta al raggiungimento degli obiettivi del progetto: l’apertura e la gestione di un presidio nel quartiere (via Torricella) a supporto delle famiglie residenti, in grado di garantire occasioni di socialità, mutualità e solidarietà e in cui costruire relazioni significative tra persone, nuclei familiari, generazioni e servizi; l’avvio dello Spazio Belleville, luogo a forte valenza interculturale e intergenerazionale, finalizzato alla promozione del protagonismo sociale e della cittadinanza attiva dei giovani e della comunità e alla prevenzione dei fenomeni di marginalità e di devianza diffusa;  il potenziamento delle attività dei centri di aggregazione Spazio4 e Spazio2, rivolti primariamente all’utenza giovanile di età compresa tra i 15 e i 35 anni, due servizi che, pur condividendo una analoga attenzione al benessere dei giovani e al loro processo di crescita, mantengono una propria vocazione specifica che nel caso di Spazio 4 si connota maggiormente come servizio a bassa soglia rivolto alla prima adolescenza, mentre nel caso di Spazio2 come punto di incontro e di socializzazione nel quale sviluppare opportunità di orientamento al lavoro, all’autoimpiego e alle professioni dell’informazione e della creatività. Il costo dell’intera iniziativa è stimato in 65mila euro. La Regione Emilia-Romagna sostiene il progetto con un contributo di 45.500 euro. Il completamento e la rendicontazione sono previsti entro il 31 dicembre 2015.

VIA ROMA

L’ULTIMO SALUTO A PROSPERO CRAVEDI “UN UOMO CHE SAPEVA VOLERE BENE”

“Ora Prospero sarà il fotografo del cielo”. Così Don Pietro Cesena ha concluso l’omelia nel corso dei funerali di Prospero Cravedi, scomparso domenica a 80 anni. Nella chiesetta di Borgotrebbia c’era tutta Piacenza, dai colleghi, agli amici di una vita e tanta gente comune. Semplice ma toccante la cerimonia, iniziata con il ricordo della collega e amica Maria Vittoria Gazzola “Prospero era una persona che sapeva volere bene – ha letto – un bene che lo faceva giocare con i bambini dell’Uganda, Prospero ha voluto molto bene a quel paese, alla sua gente, ai suoi bambini”. Al termine della funzione il ricordo commosso dei nipoti Luca, Davide e Bruno. All’uscita il feretro è stato accompagnato da un lungo applauso.

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SOUMAILA: “SPERO IN UNA VITA MIGLIORE, SONO UN UOMO COME VOI”

Soumaila ha 22 anni, è arrivato a Piacenza nel marzo del 2014. Fa parte dei giovanissimi originari della Costa d’Avorio arrivati in città insieme ai primi gruppi di richiedenti asilo. Proprio quelli partiti dall’Africa a bordo dei barconi, gli stessi che si vedono sulle pagine dei giornali o nelle immagini dei tg. Raccontare la sua storia gli costa fatica, si vede, ripercorrere i momenti che lo hanno staccato dalla famiglia, la guerra civile che oggi sta vivendo il suo paese, lo rattristano. “Sono arrivato con in barconi dalla Sicilia – racconta – poi a Bologna in aereo e in pullman a Piacenza dai Frati di Santa Maria di Campagna”. Soumaila, insieme a 13 connazionali, è ospite dei frati minori di santa maria di campagna. Una convivenza segnata da regole, orari, pranzi e cene insieme, turni per la preparazione dei pasti. Poi la scuola. Soumaila, nel suo anno e mezzo di permanenza a Piacenza ha ottenuto la licenza media e studiato l’italiano che oggi parla correttamente ed è stato invitato, insieme al mediatore culturale della Caritas in alcune scuole della città per raccontare la sua esperienza. “Quando sono arrivato a Piacenza ho incominciato ad andare a scuola ed ho preso la licenza media, è stata dura ma, con l’impegno, ce l’ho fatta. Quando vado nelle scuole a raccontare la mia esperienza i ragazzi mi chiedono perchè sono scappato dal mio paese; loro pensano che noi siamo venuti in Italia per rubare il lavoro, ma non è così. Abbiamo bisogno di amici – spiega – di gente con cui parlare per imparare la lingua. I primi tempi mi sono sentito spesso solo, senza amici, ora però va meglio. E per il suo futuro spera di ottenere, al più presto, il permesso di soggiorno, la carta d’identità e il titolo di viaggio. E poi un lavoro, per una vita migliore. “Spero in una vita migliore, in un buon futuro, sono un uomo come voi che ha diritto a vivere una vita migliore”. Soumaila fa parte del gruppo di giovani africani accolti dalla Caritas diocesana. Una realtà che ha messo in campo professionisti e volontari per rendere l’accoglienza migliore, al di là del vitto e dell’alloggio, con un progetto di formazione volto all’integrazione e all’autonomia. “Abbiamo seguito un percorso specifico – spiega Youness Kabouchi collaboratore Caritas, mediatore linguistico e culturale progetto accoglienza profughi – che non si limita solo al vitto e alloggio, ma anche ai corsi di italiano, attività sportiva. Abbiamo provato ad integrare questi ragazzi togliendolo dall’isolamento e dalla solitudine”.

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ADDIO A PROSPERO CRAVEDI, PIACENZA PERDE UN TESTIMONE DELLA SUA STORIA

Prospero Cravedi è e rimarrà per sempre il fotografo. Quello con la F maiuscola, quello che vede attraverso i dettagli di un’immagine e da questa scopre e racconta particolari che nessun’altro occhio attento riuscirebbe a vedere con altrettanta chiarezza. In questi anni mi è capitato di vedere fotografie di Prospero inedite, dai viaggi in Africa ai cortei politici degli scioperi della Piacenza anni 70, dai personaggi famosi passati in città fino agli anni d’oro del Piacenza Calcio. Immagini da toccare, immagini da vivere. Oggi Prospero Cravedi se n’è andato, senza preavviso, ha abbandonato il campo cioè il suo lavoro, quello che ancora praticava attivamente, nonostante i suoi 80 anni compiuti da pochi mesi. Il lavoro a cui ha dedicato una vita, sempre al passo coi tempi, mai nostalgico del passato, al contrario attratto dalle nuove tecnologie e dai nuovi mezzi d’informazione. Un occhio attento, critico e propositivo che non dimenticheremo, senza retorica. Una telefonata meno di quindici giorni fa; qualche acciacco, un accenno all’attualità e tanto affetto nelle sue parole, come era solito fare. E’ stata l’ultima telefonata.  Alla moglie, ai figli e a tutta la famiglia, vanno le nostre condoglianze.

I funerali si svolgeranno martedì 25 agosto alle 11 alla chiesa dei Ss. Angeli Custodi di Borgotrebbia. La salma sarà fatta giungere dalla Casa Funeraria Domus Maccini.

Il cordoglio del sindaco Dosi:

“E’ difficile, oggi, trovare le parole giuste, perché Prospero non amava la retorica. A lui bastava uno scatto, per raccontare storie e sentimenti, fatti e persone: c’era la vita, nelle sue fotografie”. Così il sindaco Paolo Dosi ricorda Prospero Cravedi, esprimendo anche a nome dell’Amministrazione comunale il cordoglio per la sua scomparsa.

“Dopo tanti anni trascorsi dietro l’obiettivo, immortalando la cronaca quotidiana e i grandi eventi – prosegue il sindaco – non aveva perso la capacità di stupirsi, di indignarsi, di essere sempre partecipe di ciò che osservava. Questo faceva, di lui, non solo un bravo reporter, ma un uomo sensibile, sempre attento a chi soffriva, a chi aveva bisogno di aiuto. Folgorante fu il suo incontro con don Vittorione, che accompagnò in tanti viaggi umanitari, documentando l’opera di Africa Mission e restituendoci, in quelle istantanee, la bellezza e il significato della solidarietà. Quando ne parlava, i suoi occhi si accendevano di una luce diversa, segno di una presenza autentica che, nelle terre più povere del mondo, era andata ben oltre il ruolo del fotografo”.

“Alla moglie Angela, ai figli Ettore e Gianni con Giulia, ai nipoti che amava tanto e tutti i suoi familiari – conclude Paolo Dosi – vorrei trasmettere tutta la vicinanza della comunità piacentina, che oggi piange un testimone straordinario della propria storia. Racchiusa in uno sterminato archivio di immagini, certo, ma anche nel cuore generoso di Prospero, che a dispetto della sua professionalità non ha mai vissuto con distacco ciò che scorreva davanti ai suoi occhi, interpretando in prima persona quel senso di giustizia e di equità sociale che aveva respirato sin da bambino, durante la Resistenza, in una famiglia che abbracciò la lotta partigiana per la libertà e la democrazia”.

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ADOLESCENTI, ALCOOL E SOSTANZE: ADULTI POCO INFORMATI SUI RISCHI

“Chi sa che la droga fa male alzi la mano” così, in modo provocatorio, Alberto Genziani, educatore professionale e formatore, è solito iniziare i suoi incontri rivolti a genitori, insegnanti e studenti. “A questa domanda, ovvia e scontata – ci spiega – tutti alzano la mano” Ma perchè allora i casi di utilizzo di alcool e cannabinoidi, tra i giovanissimi, sono in costante aumento? “Prima di tutto – risponde Genziani – perchè quello che si è fa per informare adulti e adolescenti su queste tematiche non è abbastanza, non ci sono progetti, ma solo eventi spot che spesso si rivelavano avere un effetto boomerang sui giovani. La crisi diffusa ha portato ad un disinteressamento notevole, tanto che numerose ricerche sulla percezione comune dimostrano che la “pasticca” non è considerata una droga, perchè non da dipendenza fisica. Tra i giovani, la droga sintetica è considerata per un uso ricreativo, uno sballo del week end“, sottovalutando enormemente i danni che provoca in modo permanente”. Anche i dati che riguardano il consumo di alcool fanno riflettere; “la prima volta si è abbassata tra i 10/11 anni durante eventi speciali in famiglia, questo significa alla presenza dei genitori. Anche un bicchiere di birra a quell’età è pericoloso – spiega – perchè il corpo non ha ancora sviluppato quegli enzimi necessari per assimilare l’alcool senza che provochi danni. Questo a conferma del fatto che la maggior parte degli adulti non è informata sui rischi che conseguono l’uso o l’abuso di alcool; lo rivela anche una indagine effettuata su 500 adulti tra docenti e insegnanti, di questi il 70 per cento non ne conosce i rischi principali”. Quale strada percorrere allora per agire in modo efficace su adulti e adolescenti? “Bisogna puntare sui fattori protettivi e di rischio – risponde Genziani – ovvero sull’autostima, sulla relazione tra genitori-figli, tra pari, a scuola. Per fare questo eventi a spot o saltuari non servono a nulla, ci vogliono percorsi interattivi che coinvolgano famiglia, scuola e ragazzi”.

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