CORTEO DEL PRIMO MAGGIO, AL CENTRO LAVORO E IMMIGRAZIONE

“La solidarietà fra la differenza” è stato lo slogan del corteo della festa del Primo Maggio a Piacenza e provincia. In città a salite sul palco di Piazza Cavalli Marina Molinari, segretaria Cisl Parma e Piacenza. Nel suo intervento Molinari ha puntato l’attenzione sulla difficile condizione dei lavoratori e sula tragedia dell’immigrazione. Un’altra festa del lavoro scandita dalla crisi, e sono i dati a confermarlo:  il saldo fra aperture e chiusure delle imprese a Piacenza  è stato nettamente negativo, circa 270 unità in meno.

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TRA SICUREZZA REALE E SICUREZZA PERCEPITA. A TUTTO TONDO

Sicurezza reale e sicurezza percepita. Questo tema occupa sempre di più la pagine dei giornali e preoccupa i cittadini. Furti praticamente quotidiani hanno portato ad un clima di forte esasperazione. Ci sembra che questa votla la retorica c’entri poco, certo cavalcare queste paure, però, può essere pericoloso. I sindaci stessi si sono fatti portavoce di questo malessere, hanno redatto un documento con alcune richieste e hanno colto l’occasione del Viceministro degli Interni Filippo Bubbico per consegnarglielo. Alcune promesse sono arrivate come l’arrivo di alcuni carabinieri sul territorio, peccato però solo per una quindicina di giorni nel mese di maggio. Le priorità per il governo sono Expo 2015, la minaccia terroristica e il Giubileo del prossimo inverno. Tra sicurezza reale e percepita abbiamo fatto un viaggio tra le armerie di Piacenza per sapere che aria tira. E ci sono delle sorprese.

Alessandro D’Avenia ha parlato ai giovani studenti come in una lezione, spiegando cosa sta dietro al suo ultimo romanzo Ciò che inferno non è in cui rinasce la figura di don Pino Puglisi, lo stesso sacerdote che a 17 anni era stato il suo insegnante, lo stesso che ha fatto della lotta contro la mafia una ragione di vita.

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CARREFOUR, PER 22 LAVORATORI OTTENUTA LA CASSA INTEGRAZIONE

Il 24 aprile il supermercato Carrefour ha chiuso i battenti anche a Piacenza. Ventidue dipendenti sono rimasti senza lavoro. I sindacati di categoria, nel corso di un incontro con l’azienda, hanno ottenuto al cassa integrazione per un anno e la mobilità. Se il lavoratore sceglierà la mobilità entro il 24 ottobre avrà diritto ha 12 mensilità, se la chiederà entro il 15 dicembre le mensilità scenderanno a 9. “Un buon accordo -ha commentato Giuliano Zuavi della Filcams Cgil – a cui si aggiunge l’impegno che abbiamo ottenuto anche dall’amministrazione. Abbiamo incontrato il sindaco Dosi, il vice Timpano e l’assessore al Commercio Tarasconi affinchè si impegnino a valutare se altri insediamenti produttivi necessitano di nuova forza lavoro in modo da ricollocare i 22 lavoratori e per capire se sono fondate le voci di interesse di altri noti marchi ad entrare nel centro commerciale che prima ospitava Carrefour”. Un altro problema che si aggiunge a quello occupazionale, è quello dello spopolamento del centro commerciale Farnese in via Atleti Azzurri d’Italia che ospitava il supermercato. E’ da tempo infatti che numerosi altri negozi sono vuoti. “Se non arrivano risposte anche dalla politica – ha detto Zuavi – il commercio è in agonia”. In due anni Carrefour ha avuto 800 mila euro di perdite, motivo che sta portando il marchio a lasciare l’Italia. Non se la passa meglio Mercatone Uno in passivo per 600 milioni di euro a livello nazionale; oggi il marchio è in amministrazione controllata dagli ispettori ministeriali. A Fiorenzuola 35 lavoratori rischiano di trovarsi, a breve, senza occupazione. Una situazione che si sta estendendo a macchia di leopardo che vede il commercio in forte sofferenza.

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PIAZZETTA PIACENZA, PARTE LA SFIDA DELLA “GRANDE ZOLLA”

Nell’incertezza di ciò che sarà visibile e ciò che sarà coperto da sapiente camouflage, il taglio del nastro di Expo 2015 è dietro l’angolo. Sembra che per l’inaugurazione sarà pronto e visibile al pubblico l’85% del totale. Tra l’incompleto pare rientri anche il Padiglione Italia. Ma non Piazzetta Piacenza, che porta la nostra città ad essere in prima linea. Il taglio del nastro della “Grande Zolla” è previsto per domenica 3 maggio alle 16. Il progetto era stato scelto a dicembre da un’apposita commissione; da lì i lavori sono proceduti a ritmo serrato ed hanno permesso di arrivare a completare l’installazione. 78 metri quadrati all’incrocio tra il Cardo e il Decumano, la piazzetta sorge davanti a padiglione Italia. La struttura, che all’esterno rappresenta una zolla di terra, regge un caleidoscopio con un’apertura ottagonale centrale e sul pavimento è rappresentato il territorio piacentino, con le valli e i fiumi principali. All’interno saranno proiettate immagini della provincia, della città e le eccellenza che contraddistinguono Piacenza. Da domenica la sfida è dare vita a questa zolla e pensare già ad un futuro riutilizzo per la città.

expo zolla

AUMENTO DELL’IRPEF O TAGLIO DEI SERVIZI? IL DILEMMA CHE PESA SULL’AMMINISTRAZIONE

C’è da scommettere che ciò che preme maggiormente al sindaco Dosi in questi settimane è il bilancio di previsione 2015, per evitare di approvarlo a luglio, come è accaduto l’anno scorso nel corso di una estenuante maratona. Ma per fare questo in tempi ragionevoli occorre trovare le risorse per far quadrare i conti, cosa non facile in un contesto di pesanti ristrettezze economiche come quello attuale. Quindi il problema è: mantenere inalterati i servizi ma aumentare la tassazione locale, oppure non aumentare la pressione fiscale ma retrocedere sui servizi. Quest’ultima opzione sarebbe un grave smacco per un’amministrazione di centrosinistra che ha sempre fatto dei servizi sociali e del welfare fiori all’occhiello di cui fregiarsi. Certo, ma se mancano 2 milioni di euro sui 9 che servono all’amministrazione, quale è lo scenario? Uno scenario che, tra l’altro, rischia di dividere pesantemente la maggioranza, con scontri interni alla stessa giunta. E’ qui che arriva lo spettro dell’aumento dell’Irpef, soluzione prospettata dall’assessore al Bilancio Luigi Gazzola per mantenere inalterato lo standard dei servizi ai cittadini. Soluzione verso cui propenderebbe anche il sindaco Dosi, soluzione che già anche altri comuni hanno adottato. Occorre però trovare la quadra tra la stessa maggioranza, per cui è previsto un nuovo confronto prima di prendere qualsiasi decisione che, come in questo caso, graverebbe fortemente sulle tasche dei cittadini.

COMUNE

NUOVO COMANDANTE POMA: “SAREMO SULLE STRADE PER GARANTIRE LA SICUREZZA”

Polizia di prossimità, dell’ultimo metro o di quartiere. Chiamatela come volete, ma il senso è lo stesso. L’impegno del nuovo comandante della Polizia Muncipale Stefano Poma è quello di essere presente sulle strade, partendo dal rispetto delle regole per offrire aiuto ai cittadini. 46 anni, sposato, padre di due figli adolescenti, il comandante Poma farà il suo ingresso al comando di via Rogerio il primo maggio e gli impegni da subito non mancheranno, in un momento particolarmente delicato sia per quanto il tema legato alla sicurezza percepita da parte dei cittadini, sia per le risposte che gli agenti si aspettano sul fronte interno organizzativo. “Il mio impegno sarà massimo fin da subito – ha detto – avrò bisogno del collega Campomagnani per prendere visione di alcune tematiche, ma assicuro ai cittadini che saremo presenti sule strade, partendo dal rispetto per le regole”.

Selezionato su 15 candidati, il nuovo comandante si troverà a gestire, con il supporto del vice Massilimiliano Campomagnagni che in questi mesi ha svolto il ruolo di vicario, 122 agenti. In questi giorni si stanno svolgendo i colloqui per 5 nuovi ausiliari del traffico, figura per la quale sono arrivate 785 domande, ed entro un paio di mesi dovrebbero entrare in servizio anche 5 nuovi agenti per rispondere, almeno in parte, alle esigenze del personale attuale che lamenta un carico di lavoro gravoso e problematiche legate al recupero del festivo infrasettimanale. “Ogni lavoratore deve esercitare i propri diritti – ha detto il comandante Poma – affronteremo gradualmente le tematiche già a partire dai prossimi giorni”.

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FONDAZIONE: IL BILANCIO CRESCE DI 3 MILIONI DI EURO

La Fondazione di Piacenza e Vigevano può contare su un incremento del patrimonio netto di 3.225.157 euro arrivando così ad una liquidità disponibile di 349.893.760 euro. È il bilancio consuntivo 2014 approvato all’unanimità dal consiglio di via Sant’Eufemia. Il Presidente Massimo Toscani lo ha annunciato non senza soddisfazione al termine della seduta. “Un incremento – ha spiegato Toscani – dovuto al realizzo di plusvalenze e ad una politica di oculati investimenti”.  Certamente una liquidità notevole anche rispetto al 2013 quando il patrimonio si attesto’ a 346.668.603 euro. Ora la domanda è: come investire questi denari? “Stiamo studiando forme idonee e innovative – ha risposto il Presidente – i soldi non possono restare sul conto corrente e verrano in parte gestiti da istituti di credito locali e non”. Risposta pronta e senza indugi anche alla richiesta del consigliere della Lega Nord Massimo Polledri che ha caldeggiato investimenti in attività economiche. “Non possiamo investire in attività economiche – ha replicato Toscani – non ce lo permette lo statuto, ma solo in gestioni che rendano interessi”. Capitolo erogazioni: paradosalmente anche se la Fondazione non guadagnasse nulla dagli investimenti, potrebbe ugualmente garantire il futuro dell’ente grazie al fondo erogazioni future nel quale sono accantonati 11 milioni di euro.

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D’AVENIA: “RAGAZZI NON ABBIATE PAURA DI AVERE PAURA”

“Non bisogna avere paura di avere paura”. Alessandro d’Avenia lo ha ripetuto molte volte alla numerosa platea che lo ha seguito alla Cattolica nel ciclo Let’s book. Lo scrittore siciliano è abituato a parlare con gli studenti, perchè è anche insegnante; ai ragazzi ha spiegato cosa sta dietro al suo ultimo romanzo Ciò che inferno non è in cui narra una lunga estate in cui tutto sembra immobile, dando vita alla figura di un uomo che ha fatto la storia della lotta contro la mafia, Don Pino Puglisi, di cui lo stesso d’Avenia è stato studente nella Palermo degli anni novanta.

L’intervista nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

D'AVENIA

SICUREZZA REALE, SICUREZZA PERCEPITA: VIAGGIO NELLE ARMERIE DI PIACENZA

Mentre a Roma si valutano e si decidono strategie, i cittadini sono esasperati dai furti che aumentano soprattutto in abitazione. La stampa e i talk show nazionali ci mostrano che sempre più persone che tengono in casa le armi, con il pericolo dietro l’angolo della giustizia fai da te; i dati locali confermano che negli ultimi anni il numero di richieste di porto d’armi rilasciate dalla Questura è aumentato, non quello della Prefettura che rilascia documenti per porto d’armi ad uso esclusivamente personale, concesso in rarissimi e certificati casi. Le armerie, almeno quelle che hanno risposto alle nostre domande, descrivono questa realtà: le vendite di armi non sono aumentate, lo sono invece le richieste di porto d’armi. Il titolare dell’armeria Di Piacenza ci conferma che chi chiede il porto d’armi per il 90% ha subito un furto in abitazione o una minaccia. Molto frequenti le richieste di chi preferisce disfarsi di un’arma, magari particolarmente datata ricevuta in eredità da un parente. Ce lo conferma anche Davide Giuliani titolare dell’armeria La Lupa: “La norma vigente attualmente richiede una visita medica specifica per chi detiene un’arma ma non ha il porto d’armi; in tanti preferiscono non sobbarcarsi questi costi e disfarsi dell’arma”. Giuliani gestisce da 5 anni il negozio in via Corneliana, certo il suo non è un lavoro comune, a partire dalla responsabilità nel momento della vendita di un’arma.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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TUTTO PRONTO PER IL CUNCERTASS DEL PRIMO MAGGIO

Decima edizione del Cuncertass e terza festa provinciale della Cgil. Il programma è pronto per il 1° e 2 maggio. Due giornate per 13 concerti con band da mezza Italia, dj-set, arte, expo e concorsi creativi. Inoltre spunta quest’anno un pomeriggio dedicato alla cultura hip-hop giovanile e un after-party che, nella seconda serata di festival, prolungherà il divertimento fino al mattino. Giunto al decennale, il “Cuncertass” di Piacenza ha cambiato ancora una volta forma pur restando fedele a se stesso – e proseguendo per il terzo anno l’esperienza della Festa provinciale della Cgil di Piacenza. Niente nomi altisonanti ma tantissima sostanza. Il festival farà perno su due giornate di musica e libagioni, venerdì 1° e sabato 2 maggio negli spazi aperti (con strutture pronte a salvare il regolare svolgimento della manifestazione anche in caso di pioggia) della Coop di Sant’Antonio (via Emilia Pavese 238, Piacenza), dalle ore 15.30 a mezzanotte e mezza no-stop, e con ingresso libero. Quest’anno gli ospiti musicali più attesi sul palco del 1° maggio (dalle ore 22) sono due band in netta ascesa nazionale: i livornesi La Maison e i reggiani Empatee Du Weisse. I primi sono un’orchestrina gipsy-folk di impronta busker pronta a far scoppiare la zuffa sotto al palco ma capace anche di ombrose delicatezze sonore. I secondi sono una piccola ma energica big-band con tanto di piano e sezione fiati e scateneranno le danze a suon di ska-jazz, gipsy, reggae e ritmi balcanici. La seconda giornata non sarà meno intensa. Dalle 15 sulla stage hip hpo si alterneranno tutte le migliori crew e i più forti MC dell’ambiente rap di Piacenza e provincia. Dalle 19 un po’ di tregua con il dj-set rigorosamente anni ’50 e ’60 curato dalle mani esperte dei dj Gianni Fuso Nerini & Miccetta. Alle 21 i concerti ripartiranno dal l’hammond beat, soul e funk dei The Link Quartet, icone del rock’n’ roll piacentino.

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