CAFE’ ALZHEIMER, INSIEME CONTRO L’ISOLAMENTO E LO STIGMA

Per la signora Carolina questo luogo diventerà un prezioso momento di incontro e scambio di esperienze dove medici e psicologi offriranno un supporto indispensabile ai malati e alle famiglie. Carolina assiste il marito che da anni soffre di alzhaimer, una malattia che a Piacenza conta circa 3300 pazienti seguiti dal Consultorio per i disturbi cognitivi dell’Asl. In collaborazione con il comune è operativo il primo Cafè Alzheimer; si chiamerà il Tulipano, uno spazio informale e accogliente, fuori dall’ambiente ospedaliero dove le persone affette da demenza i e familiari potranno riunirsi e trascorrere tempo insieme, socializzando e chiedendo consiglio agli operatori. A cadenza mensile, ogni ultimo mercoledì del mese, di svolgeranno incontri per favorire e migliorare l’integrazione con il territorio contrastando l’isolamento e lo stigma.

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AREE MILITARI, LA NUOVA SFIDA PER PIACENZA. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

A Tutto Tondo riparte da Piacenza, con le sfide e le opportunità che la città si trova ad affrontare. Ripartiamo proprio da qui: una delle sfide più grandi per Piacenza quella delle aree militari. La caserma Nino Bixio, 38 mila metri quadrati in buono stato, all’interno dell’ex Laboratorio Pontieri è stata consegnata dalla Difesa al Demanio. Cosa farne allora? Come riempire questi spazi? Prima di tutto bisogna capire di cosa ha bisogno la parte nord della città e come far convivere il nuovo con il tessuto urbano esistente. 

Nella prima puntata parleremo anche del dibattito che si è acceso intorno all’inceneritore di Piacenza: un tema caldo soprattutto in queste settimane in cui il consiglio comunale ha dato una indicazione precisa rispetto al futuro dell’impianto di Borgoforte. 

Con la convenzione tra Fondazione, Asl e Ordine dei Medici i malati cronici e terminali potranno decidere di farsi curare nella propria abitazione grazie ad una equipe di professionisti formati, un medico palliativista, un infermiere e uno psicologo. 

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STRAGE DEL PENDOLINO, IL DOLORE 19 ANNI DOPO

Morirono otto persone, fra macchinisti, poliziotti, hostess e passeggeri di quell’Etr Botticelli che alle porte di Piacenza perse il controllo e deragliò. Ogni anno quell’angoscia si ripete tra i familiari delle vittime di quel disastro che dopo 19 anni non ha ancora un colpevole. Era il 12 gennaio 1997, una domenica mattina di nebbia fittissima. Oggi le famiglie delle otto persone rimaste uccise si sono presentate come ogni anno alla santa massa e alla cerimonia di commemorazione alla stele alla presenza delle autorità. Quest’anno è stata scoperta la targa in memoria della vittime: Parcheggio del sole, da oggi si chiamerà così il parcheggio dei pendolari della stazione di Piacenza.

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CURE PALLIATIVE A DOMICILIO, LA MEDICINA DEL FUTURO. OGGI SI PUO’

Oggi i malati possono scegliere. Possono scegliere dove essere curati, se in struttura o a casa. Piacenza e provincia avranno un’equipe specializzata nelle cure palliative domiciliari. Il progetto è stato possibile grazie ad una convezione tra Asl, Fondazione, e Ordine dei Medici. Il presidente della Fondazione Massimo Toscani lo aveva annunciato qualche tempo fa ai nostri microfoni; creare uno staff di professionisti che prende in carico il paziente nella sua interezza in una fase particolarmente delicata O avanzata della malattia, nella sua abitazione. E’ questa la novità: un medico palliativista, un infermiere e uno psicologo assisteranno il malato a casa, nell’ambiente familiare. Per il Progetto Equipe Cure Palliative Domiciliari la Fondazione ha messo a disposizione, per il primo anno, un contributo di 120 mila euro. E non è il solo impegno in cantiere, a breve verrà presentato anche quello dedicato alle fasce più deboli, soprattutto anziani che vivono in montagna. 

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LEGAMBIENTE SU INCENERITORE: “PIACENZA DA CHE PARTE STAI?”

Piacenza da che parte stai? La città e i suoi amministratori cosa sceglieranno per i cittadini? Quale sviluppo per il territorio piacentino? Sono le domande che si pongono le associazioni ambientaliste ma anche i comuni cittadini sul delicato tema dell’inceneritore e sulla richiesta di Iren di bruciare rifiuti speciali provenienti dalla regione. La nuova legge regionale sui rifiuti parla chiaro: entro il 2020 l’inceneritore di Borgoforte dovrebbe cessare la sua attività, andando a naturale dismissione insieme a quello di Ravenna per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani. La nuova legge prevede anche forte riduzione del 25% di rifiuti alla fonte, aumento della raccolta differenziata al 73% al 2020, e applicazione di varie e differenziate tecnologie per riutilizzare e riciclare i rifiuti. Qui sta il nodo secondo Legambiente: davanti a questa realtà Iren ha chiesto di poter bruciare rifiuti speciali collegando l’inceneritore al teleriscaldamento.

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EMOZIONI A FIOR DI PELLE A DOVE C’E’ MAMMA

Sono le emozioni le protagoniste della nuova puntata di Dove c’è mamma; la psicologa e psicoterapeuta Alberta Anaclerio ci spiegherà cosa significa, da un punto di vista emozionale, diventare mamma, dai cambiamenti fisici ai mutamenti nelle relazioni interpersonali, sfatando anche alcuni falsi miti sulle donne in gravidanza.

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CUGINI: “SUL MEDIATORE SOCIALE TANTO RUMORE PER NULLA”

Dietro alla figura del mediatore sociale a servizio degli inquilini di edilizia residenziale pubblica si è scatenato tanto rumore per nulla. Così la pensa l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini. Sarà proprio il Comune, da gennaio, ad occuparsi del servizio di mediazione togliendola, di fatto, ad Acer. Questa figura è rimasta vacante per quasi un anno, a seguito delle dimissioni per motivi personali dell’ultimo mediatore che vinse il concorso indetto da Acer. Da lì in poi molto si è detto, la realtà è sotto gli occhi di tutti; questa figura, determinante per sensibilità e competenze per risolvere le conflittualità all’interno degli alloggi popolari ma anche per favorire le corretta convivenza, è venuta a mancare. 

Quanto accaduto nelle ultime ore in una palazzina in via Marinai d’Italia, l’incendio di origine dolosa, è un triste esempio di quanto effettivamente certe dinamiche di convivenza possano portare a gesti inconsulti con conseguenze gravissime.

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TIMPANO: “A LE MOSE L’AGENZIA DEL POLO LOGISTICO”

Il dado è tratto, i progetti sono sulla carta e aspettano di essere realizzati. Nel prossimo anno e mezzo la giunta di palazzo Mercanti ha davanti a sé il periodo in cui realizzare quanto promesso, il più possibile, si spera. Dalla riunione di inizio anno al Teatro Municipale dove il sindaco Dosi è tornato ufficialmente in pista dopo il malore del mese scorso, ogni assessore ha stilato il piano di interventi e programmazione 2016 2017. Il vicesindaco, Francesco Timpano, che detiene anche le deleghe per sviluppo economico, servizi elle imprese, partecipate, università e ricerca e lavoro, ha un corposo elenco di interventi che vanno dalla ricapitalizzazione d’impresa, al Tecnopolo, dal nuovo raccordo del ferro a servizio del polo logistico ai servizi alle imprese. Proprio nella zona di Le Mose, nel cuore delle logistica piacentina sarà operativa a breve l’agenzia del polo logistico ideata e pensata per promuoverne e valorizzarne anche all’esterno il ruolo primario per l’economia piacentina. 

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NUOVO OSPEDALE, AREA VASTA E SICUREZZA: GLI IMPEGNI DELL’AMMINISTRAZIONE PER IL 2016

Sindaco e giunta al lavoro per mettere nero su bianco ciò che nell’ultimo anno e mezzo di mandato vedrà concretamente la luce. La location scelta per la ripresa dei lavori, che ha coinciso con il rientro del sindaco Dosi dopo la convalescenza delle ultime settimane, è stato il ridotto del teatro municipale. Progetti e tempistiche, suddivisi per argomenti in una decina di capitoli. Ogni assessore ha, in pratica, stilato cosa realisticamente verrà portato a termine.

Al di là delle singole deleghe sono stati individuati tre macro argomenti: nuovo ospedale, area vasta e sicurezza. Sul nuovo nosocomio l’amministrazione è pronta ad accogliere l’invito della Regione e, quindi, a sedersi al tavolo con Asl per far partire il percorso. Questo significa appunto, elaborare un nuovo progetto, individuare l’area e capire cosa si vuole fare dell’attuale struttura, che tanto vecchia non è. “Come primo cittadino – ha detto il sindaco in una nota – formalizzerò per iscritto la disponibilità di Piacenza ad accompagnare il futuro intervento e a fornire ogni supporto urbanistico e progettuale utile e necessario”.

Capitolo area vasta: l’amministrazione vorrebbe fosse “emiliana”, non perdesse cioè quel senso di appartenenza al territorio. Di fatto in termini di area vasta si ragiona già da diversi anni, soprattutto per quanto riguarda alcuni argomenti come salute, rifiuti, trasporto pubblico e partecipate. Il 2016, sembra di capire, sarà l’anno della concretizzazione di ciò di cui finora si è parlato, la realizzazione in termini pratici e di ricadute sui cittadini di quello che sarà l’area vasta. Il nuovo tema del turismo è di sicuro interesse nella logica di entrare in modo coordinato sui mercati nazionali.

Infine sicurezza: sorvegliata speciale soprattutto la zona di via Roma dove già l’amministrazione ha portato avanti numerosi nuovi progetti che guardano al sociale ma con l’occhio alla sicurezza: ultimo l’ambulatorio di via Pozzo aperto h24, ma anche il progetto Porta Galera 3.0. Una sicurezza che passerà anche attraverso azione di controllo delle forze dell’ordine, con interventi di sorveglianza speciale, nell’ambito di un controllo allargato alla Questura, Prefettura e Carabinieri. Verrà implementato il controllo di vicinato, sia a tutela delle persone che degli spazi privati. Aumenteranno i controlli nei pubblici esercizi e nelle aree  pubbliche come parcheggi e giardini anche attraverso l’implementazione delle videosorveglianza.

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QUALITA’ DELL’ARIA, SE NON FOSSE ARRIVATA LA PIOGGIA?

Sembra proprio che la pioggia abbia salvato mezza Italia dall’emergenza smog. Pare che siano bastati un paio di giorni di acqua per abbassare i valori di inquinamento nell’aria. E se la pioggia avesse tardato ancora qualche ora ad arrivare cosa sarebbe accaduto? Alcune città del nord, tra cui Milano, hanno attivato il blocco della circolazione, a Piacenza il 27 dicembre ha fatto capolino la domenica ecologica con gli stessi provvedimenti applicati dal lunedì al venerdì. Sarebbero bastate queste misure se non fosse arrivata la pioggia? Il ministro Gian Luca Galletti in un’intervista a Repubblica dice “se non fosse piovuto, non sarei stato in difficoltà solo io, ma anche tutti i sindaci e i presidenti di regione sottoscrittori di quel protocollo che prevede, in caso di sforamento per sette giorni dei limiti di smog, l’abbassamento di due gradi del riscaldamento, facilitazioni per chi utilizza i mezzi pubblici e riduzione di 20 chilometri all’ora dei limiti di velocità nella aree cittadine”. Misure certamente importanti, ma che non sono state rese obbligatorie attraverso un decreto del Governo. Ancora il ministro Galletti tra gli impegni del suo mandato elenca: “l’incentivo dei mezzi pubblici anche sostituendo quelli vecchi, miglioramento dell’efficientamento energetico delle case con l’Ecobonus, 800 milioni per progetti di risanamento”. Forse che le tematiche ambientali per essere risolte devono diventare delle emergenze?

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