APP: UNA MOZIONE PER IL FUTURO DI CITTADELLA. PERCORSO PARTECIPATO E PARCHEGGI ALTERNATIVI A QUELLO INTERRATO

Alternativa per Piacenza ha mantenuto fede ai propositi annunciati, depositando una mozione urgente sul futuro di Piazza Cittadella, che, partendo dalla notifica di risoluzione del contratto e conseguente richiesta di riconsegna delle aree entro il 13 Ottobre 2025, chiede di archiviare definitivamente i propositi di parcheggio interrato, di puntare sul percorso partecipato con i cittadini, mappare le aree alternative per la sosta a nord della città e prevedere opportune forme di sostegno alle attività economiche della zona a fronte dei disagi subiti a causa del cantiere. Si tratta di una mozione urgente, perché residenti e commercianti necessitano di soluzioni rapide per tornare alla normalità in termini di qualità di vita e di lavoro e la città tutta necessita, a sua volta, di soluzioni altrettanto rapide e sostenibili per la sosta esterna al centro storico. Il testo non è l’iniziativa isolata dei due consiglieri che ci rappresentano in aula, ma la sintesi dei contributi delle socie e dei soci. Il distinguo è per noi essenziale, perché dimostriamo con i fatti di poter a buon titolo chiedere partecipazione vera nei processi decisionali. L’auspicio è che tutte le forze presenti in Consiglio comunale, a cominciare dalla maggioranza, riconoscano l’importanza delle richieste e vogliano sostenere la mozione, affinché diventi patrimonio comune della politica piacentina.
Sarebbe un gran bel messaggio ai cittadini dopo giorni di contrapposizioni frontali.
Allo stesso tempo, abbiamo sottoposto alla giunta un’interrogazione per avere nero su bianco il pensiero di chi governa la città riguardo la tutela dei posti di lavoro messi a rischio dalla controversia in atto tra Comune e GPS, rifiutando l’idea che i lavoratori e le loro famiglie possano essere considerati come un danno collaterale accettabile all’interno di una vicenda così complessa.

DIBATTITO SU CITTADELLA: CENTRODESTRA “DANNO ENORME PER LA COMUNITA’” CENTROSINISTRA “TIFATE CONTRO LA CITTA’ ”

Piazza Cittadella ancora una volta al centro del dibattito del consiglio; e c’era da aspettarselo dopo la risoluzione del contratto da parte del Comune. Il  centrodestra da una parte, in particolare con le avvocate Barbieri e Mazza che hanno evidenziato come l’area non sia ancora tornata al Comune che ma si aprirà un lungo contenzioso e il centrosinistra, dall’altra, che rivendica l’uscita da un limbo nel quale la città era immersa da ormai 13 anni. Una decisione presa per il bene dei cittadini da una parte, mentre dall’altra una risoluzione che porterà ad contenzioso da parte del concessionario lungo chissà quanto.

“Solo al termine del contenzioso sapremo se il Comune ne uscirà vittorioso – ha detto la consigliera Barbara Mazza – a meno che il Comune intenda riprendersi l’area con la forza, oppure se c’è già un accordo per una soluzione consensuale con il concessionario”.

“Siamo in consiglio o in tribunale? – domanda il consigliere PD Salvatore Scafuto – continuate a dire che si doveva risolvere? Dove eravate tutti quanti prima con una ex giunta di avvocati? La vostra è stata inerzia travestita da prudenza. Noi abbiamo lavorato con uno spirito trasparente con l’intenzione di dare alla città un parcheggio, nonostante sapessimo che fosse una partita difficile. Noi abbiamo scelto di provarci e non di girarci dall’altra parte”.

” Io vedo un’amministrazione molto debole – ha detto la capogruppo di FdI Sara Soresi – anche i grandi elettori piano piano vi stanno abbandonando.
Dov’ è lo sblocco della città di cui sempre parlate? Io non lo vedo” ha ribadito citando le pratica dell’ex Acna, il maxi appalto dell’energia, il silos di via X Giugno e l’asta dell’immobile di via Nino Bixio, che sarebbero ancora in una fase transitoria.

“Abbiamo messo un punto fermo la volontà dell’amministrazione dopo 13 anni di stop and go – ha sottolineato il capogruppo PD Andrea Fossati – non si nega che ci saranno contraccolpi giudiziari, ma l’amministrazione ha deciso, rispettando un contratto ed evitando fughe in avanti”.

Anche la sindaca Tarasconi è intervenuta, con decisione, nel dibattito: “per noi il contratto è risolto. Ci sarà un contenzioso? Credo di sì – ha detto – avremmo potuto risolverlo prima? – ha domandato – no perché avremmo esposto l’ente a rischi elevati. Di certo la riqualificazione del comparto nord l’abbiamo avviata” ha rivendicato annotando i progetti di piazza Casali, lo spostamento del mercato rionale nelle ex Scuderie di Maria Luigia e la demolizione della sede attuale, i lavori al campo Daturi per farne un’arena da 7mila posti, e infine il recupero di piazza Cittadella. “Spiace – ha concluso – che non emerga l’immagine di un consiglio unitario che cerca, insieme, di trovare una soluzione”.

PIAZZA CITTADELLA-CASALI- EX SCUDERIE: IL FUTURO DEL COMPARTO SI GIOCA QUI

Sarà un percorso lungo che, c’è da immaginarsi, si svolgerà per lo più nelle aule del tribunale. Dopo la risoluzione del contratto del Comune nei confronti di GPS per il cantiere di piazza Cittadella, la vicenda ora prosegue su due livelli. Quello dei ricorsi e contro ricorsi e quello del futuro della piazza a due passi dal centro, dirimpetto a Palazzo Farnese, primo affaccio per chi entra in città dalla parte nord. Certamente anche il primo livello non è da sottovalutare; i tempi così come i costi sulle tasche dei cittadini saranno importanti e non sempre facile da comprendere, ma il secondo aspetto è quello che più balza agli occhi delle persone e che la città ha dimostrato largamente di avere a cuore.

Oggi l’intera area è un terreno arido: cosa fare? L’amministrazione ha confermato che “l’intero comparto nord verrà finalmente restituito ai cittadini in modo totalmente rinnovato”. Per garantire la continuità dei servizi “la gestione delle strisce blu sarà assunta direttamente dal Comune in una fase transitoria, fino all’indizione di un nuovo bando, mentre il servizio di rimozione forzata sarà affidato a una società specializzata”. Per questo l’amministrazione ha posto la data del 5 novembre perché GSP lasci l’area di viale Sant’Ambrogio dedicata all’alloggio dei veicoli rimossi e dei mezzi e del 13 ottobre per liberare il cantiere di piazza Cittadella.

Poi nelle intenzioni del Comune c’è il ripristino dell’area da eseguire nel minor tempo possibile per mettere la testa sulla riqualificazione; ci sarà un bando pubblico “che assicuri trasparenza, qualità e un progetto all’altezza di un comparto tanto importante, in continuità e in armonia con i lavori che partiranno in piazza Casali”. Sì, perché oggi ripartendo daccapo, almeno, c’è la possibilità di creare un progetto integrato e armonioso con l’adiacente piazza Casali. Qui il mercato coperto verrà demolito e trasferito nelle ex Scuderie di Maria Luigia dove al piano terreno troveranno spazio panetterie, bistrot, salumeria e macelleria, dehors esterni dalla parte del Farnese, per cui si è reso necessario l’abbattimento degli alberi, nel progetto però si prevede la piantumazione di 46 nuove alberature. Al primo piano della struttura troverà sede il museo della cultura piacentina, i cui lavori dovrebbero terminare nel 2028; costo totale dell’intervento 5.5 milioni di euro.

Non sarà una sfida facile neppure questa: progettare una nuova piazza inserita in un contesto che già in parte sta prendendo vita. E se realisticamente non si parlerà più di parcheggio interrato, resta l’annoso problema della carenza di posti auto nella zona: come risolverlo? Utilizzando una parte dell’ex Laboratorio Pontieri, riconsiderando il silos di via X Giugno?

Un altro tema importante è quello del verde pubblico: non dimentichiamo le battaglie che si sono consumate nei mesi scorsi sia per l’abbattimento dei tigli di piazza Cittadella che per quelli delle ex Scuderie. Pare che non sia ancora del tutto chiaro se la Sovrintendenza abbia autorizzato la piantumazione dei 46 alberi nel nuovo progetto delle Scuderie considerato che nel sottosuolo potrebbero essere rinvenuti dei reperti.

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CASE DELLA COMUNITA’: LA EX BELVEDERE PRONTA A GIUGNO 2026

Sono tre le nuove Case della Comunità a cui l’Ausl di Piacenza si sta dedicando per un importante progetto di rafforzamento territoriale, perché diventino punti di riferimento fondamentali per i cittadini nell’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari integrati. I cantieri sono attivi a Piacenza (Belvedere), San Nicolò e Fiorenzuola.

A Piacenza, nell’area dell’ex clinica Belvedere in via Gadolini, è in costruzione una delle strutture più significative per la sanità cittadina.
In questi giorni il direttore generale Paola Bardasi ha fatto un sopralluogo insieme al sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e ai tecnici, guidati dell’ingegner Luigi Gruppi, direttore Nuove costruzioni e patrimonio immobiliare. Il cronoprogramma delle visite previste è fitto: a breve è già in calendario una verifica dell’andamento dei lavori anche a Fiorenzuola, così come a San Nicolò e a Bobbio.

I lavori in via Gadolini, a Piacenza, avviati nel 2024, termineranno nei primi mesi del 2026, con apertura della nuova Casa della Comunità di Piacenza prevista a giugno dello stesso anno. L’edificio, sviluppato su tre piani, è già stato completato nella parte strutturale; ora si procede con le opere interne, gli impianti e con la chiusura delle facciate. Al secondo piano sarà collocato l’ Ospedale di comunità (Osco), con 20 posti letto dedicati all’assistenza intermedia per pazienti cronici o fragili. La struttura accoglierà inoltre ambulatori specialistici, i servizi di assistenza domiciliare e gli studi di medici e pediatri di famiglia. Il progetto, finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), prevede un edificio moderno e innovativo, sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico e pienamente accessibile.
«La realizzazione delle nuove Case della Comunità – sottolinea Marco Chiari , direttore amministrativo dell’Azienda Usl di Piacenza – è anche una sfida gestionale importante. Stiamo rispettando le scadenze e utilizzando al meglio le risorse disponibili, per consegnare strutture all’avanguardia, rispettose dell’ambiente e funzionali, capaci di supportare al meglio l’attività dei professionisti e i bisogni della popolazione».

Anche a San Nicolò i lavori sono partiti nel 2024 e si sviluppano in due fasi: il piano terra è in fase di completamento; il primo piano sarà rifinito esternamente, mentre gli interni verranno realizzati successivamente, con l’arrivo del secondo finanziamento già richiesto. La nuova sede di via Alicata raddoppierà gli spazi rispetto all’attuale struttura, passando da 650 a 1.500 metri quadrati, con apertura del primo stralcio prevista a giugno 2026. Servirà circa 28.000 abitanti della Val Luretta e della bassa Val Trebbia, offrendo risposte concrete ai bisogni della popolazione con servizi dedicati a cure primarie, gestione delle cronicità, assistenza a persone non autosufficienti, salute mentale, consultori, sostegno a minori e famiglie. Il progetto fa parte anche del programma CasaCommunity Lab, che coinvolge attivamente Comune, cittadini, scuole e associazioni del territorio.

A Fiorenzuola il cantiere riguarda il recupero dell’ex municipio di corso Garibaldi, un intervento complesso anche per il coinvolgimento della Soprintendenza. Il progetto prevede due linee di finanziamento, una dal PNRR e l’altra dall’accordo di programma Stato-Regioni 2021. I lavori, già avviati, si concluderanno nella seconda metà del 2026. La nuova sede consentirà di riunire in un unico edificio diversi servizi sanitari e socio-sanitari oggi distribuiti in più sedi, tra cui Pediatria di comunità e poliambulatori, punto unico di accesso e ambulatori della cronicità e integrare la presenza di medici e pediatri di famiglia.

Le Case della Comunità rappresentano un tassello fondamentale della riforma sanitaria nazionale prevista dal Decreto ministeriale 77. Sono strutture che integrano assistenza sanitaria e sociale, garantendo presa in carico con équipe multiprofessionali, servizi accessibili e percorsi personalizzati. Con questi investimenti, l’Azienda Usl di Piacenza conferma il proprio impegno per una sanità pubblica vicina, efficace e sostenibile, capace di dare risposte concrete ai bisogni delle persone e delle comunità.
«Il lavoro sui cantieri – conclude l’ingegner Gruppi – sta procedendo bene. Stiamo realizzando edifici sicuri, moderni ed energeticamente efficienti, pensati per durare nel tempo e garantire ai professionisti sanitari le migliori condizioni per svolgere la loro attività».

CITTADELLA, APP: “INUTILE RINTUZZARE LO SCONTRO, SI RECUPERI LA PIAZZA CON UN PERCORSO CONDIVISO”

Sul nuovo capitolo di Piazza Cittadella (prima di parlare di epilogo servirà tempo), si potrebbero dire tante cose e, come lecito attendersi, la politica delle parti è già tornata a far volare gli stracci.
Per noi di Alternativa per Piacenza il punto di non ritorno di questa storia ormai grottesca risale alla seconda metà del 2024, quando il Direttore Generale del Comune mise nero su bianco che oltre il 31 maggio, data indicata dagli istituti bancari per le garanzie, non si sarebbe potuti andare, senza che i ritardi diventassero inadempimento grave. Era il 27 maggio. Ciò nonostante, 13 giugno il vicesindaco, ammettendo che “non si è ancora arrivati al deposito della bancabilità definitiva e manca ancora la nuova fideiussione”, rimandava all’attesa che tutto venisse perfezionato, in linea con la Sindaca, che a domanda del cronista rispose: ”che fare su Cittadella? Non sappiamo, serve altro tempo”. Da questo cortocircuito istituzionale in poi, si è sentito e letto tutto e il suo contrario.
Ora, si lascino a giudici e avvocati i risvolti della vicenda, che saranno lunghi. Rintuzzare lo scontro tra tifoserie è adesso esercizio semplice quanto inutile e irresponsabile. In attesa di capire la portata di queste scelte sulle tasche dei cittadini e l’impatto sul consenso di una linea ostinata e indisponibile a mediare, si dia la politica una sola priorità: recuperare la piazza con un percorso condiviso e partecipato tra la gente, con tanto di tabella di marcia che garantisca tempi definiti e al riparo da altre sorprese. Se è vero che “l’ente è libero da impegni contrattuali” e che “i fondi necessari per il ripristino sono già disponibili”, nulla osta a tirarsi su le maniche tutti insieme e liberare i piacentini dal peso di dover sopportare un simile obbrobrio davanti al Farnese, che offende la vista e fa male al cuore.

PD: “SU PIAZZA CITTADELLA SI VOLTA PAGINA. LA DESTRA ATTACCA MA DIMENTICA L’IMMOBILISMO DI ANNI”

Dopo l’attacco che il centrodestra ha rivolto all’amministrazione sulla decisione di risolvere il contratto di piazza Cittadella, arriva la difesa del Partito Democratico di Piacenza.

“Il centrodestra parla di “bugie” – recita la nota del PD – ma i cittadini conoscono bene la verità: il contratto con Piacenza Parcheggi, firmato nel 2012, è stato per oltre dieci anni un cappio che ha portato degrado, immobilismo e danni economici alla città.

Chi ha governato dopo non ha mai avuto il coraggio di affrontare quella situazione, lasciando Piacenza bloccata. Oggi, invece, grazie all’Amministrazione Tarasconi, quel contratto è stato risolto. Non a parole, ma con un atto formale che restituisce finalmente Piazza Cittadella al Comune dopo tredici anni di paralisi.
Il centro destra, che vanta pure un nutrito numero di giuristi, non comprende le clausole del contratto.
Nel caso di Piazza Cittadella infatti, come si insegna nelle primissime lezioni di diritto privato e anche in tutti gli istituti tecnici, il contratto si risolve automaticamente, senza necessità di pronuncia da parte del giudice.
Dunque, o mentono sapendo di mentire, o devono tornare sui banchi di scuola.

La destra accusa, ma dimentica che durante il proprio mandato non ha mosso un dito per chiudere questa vicenda che gridava vendetta. Oggi prova a riscrivere la storia, attaccando chi ha preso decisioni difficili ma necessarie, con coraggio e senso di responsabilità.

L’Amministrazione ha fatto ciò che nessuno prima aveva fatto: tentare fino all’ultimo di salvare l’opera e, di fronte all’evidente incapacità del concessionario, assumersi la responsabilità di chiudere una vicenda che teneva la città ostaggio da troppo tempo.

Mentre il centrodestra invoca “dimissioni”, l’Amministrazione lavora: i fondi per il ripristino della piazza sono già disponibili; la gestione delle strisce blu passerà in via transitoria al Comune; partirà un bando pubblico per ridisegnare un comparto strategico insieme alla riqualificazione di Piazza Casali.

Dopo anni di immobilismo e degrado, la città vede finalmente una prospettiva chiara. Il centrodestra, invece di attaccare, dovrebbe chiedere scusa ai cittadini per aver lasciato Piacenza in questo pantano per anni. Grazie all’Amministrazione Tarasconi, Piacenza si libera di un contratto che la teneva bloccata e può guardare al futuro.

Infine respingiamo nettamente la scomposta richiesta di dimissioni avanzata dal centro destra. Se non si sono dimessi loro quando hanno arrestato e portato al 41 bis il Presidente del Consiglio Caruso da loro votato, ci chiediamo perché mai dovrebbe dimettersi l’Amministrazione Tarasconi per aver risolto un problema alla città.

CENTRODESTRA: “PIAZZA CITTADELLA NE’ RISOLTA NE’ RESTITUITA. DALL’AMMINISTRAZIONE ANCORA BUGIE”

C’era da aspettarsi che, dopo l’annuncio della risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi da parte del Comune, a stretto giro sarebbe arrivata la replica dell’opposizione di centrodestra, citata anche nella nota di Palazzo Mercanti.

Il centrodestra parla di “verità che non esiste” e definisce il comunicato “un concentrato di imprecisioni, menzogne ed affermazioni fuorvianti: non esiste alcuna risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi, e la piazza non è “tornata” al Comune. A tal proposito, va inoltre ricordato che l’area è stata consegnata al Concessionario proprio dall’attuale Giunta a fine luglio 2024, mentre prima Piacenza Parcheggi non ne aveva la disponibilità”.

Il contratto con Piacenza Parcheggi, lo ribadiamo, non è stato risolto: è stata soltanto avviata una procedura di risoluzione, ma la risoluzione effettiva può essere dichiarata solo con provvedimento giurisdizionale. È allora evidente che l’Amministrazione ignora volutamente i vincoli imposti dai provvedimenti giurisdizionali, come già accaduto in altri casi recenti, dall’avvocatura comunale alla questione del taglio degli alberi. Parlare di contratto risolto è, semplicemente, una bugia.

Non è inoltre trascurabile il fatto che GPS abbia aderito, come recentemente emerso, ad una procedura negoziata di composizione della crisi, strumento giuridico che impedisce la risoluzione dei contratti in essere. Anche questo fatto sembra completamente ignorato dall’Amministrazione, che continua a millantare un controllo dell’area che in realtà non possiede. La verità è una sola: l’area di Piazza Cittadella non è stata restituita ai cittadini. È ancora occupata da Piacenza Parcheggi GPS e da Edilstrade, con attrezzi e mezzi presenti sul posto. Ci chiediamo con quale provvedimento e con quale autorità l’Amministrazione intenda liberarne fisicamente l’accesso. Parallelamente, gli spazi blu restano sotto la gestione di GPS Piacenza Parcheggi, e leggendo le dichiarazioni dell’Amministrazione non è chiaro chi possa legittimamente effettuare le multe, procedere a rimozione forzata, né sulla base di quali atti.

Non è vero, infine, che la Procura abbia mai dichiarato Piacenza Parcheggi parte lesa in merito alla fideiussione falsa: basta rileggere il comunicato stampa della Procura di maggio 2024 per smentire questa affermazione.

Non vi siano equivoci: il centrodestra non è contrario alla risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi. Anzi, da tempo sosteniamo che questo accordo doveva già essere chiuso, ma con le procedure corrette e nei modi e tempi giusti, nel pieno rispetto della legge quindi . La risoluzione andava avviata più di un anno fa, quando c’erano tutti i presupposti legali e giuridici per procedere. Oggi, purtroppo, quei presupposti non ci sono più, e l’Amministrazione si espone a rischi risarcitori maggiori, con conseguenze economiche e legali che ricadranno direttamente sui cittadini. È questa gestione improvvisata e pericolosa che non possiamo accettare

Piazza Cittadella resta ridotta in uno stato di degrado profondo, con danni evidenti alla città e alle attività commerciali circostanti, ed è la diretta conseguenza della gestione opaca e disorganizzata dell’Amministrazione. La confusione regna anche all’interno degli uffici: negli ultimi anni si sono succeduti numerosi RUP, con dimissioni e fuggi-fuggi generalizzato, senza alcuna continuità progettuale. Tutto ciò conferma come la gestione politica e amministrativa sia totalmente inadeguata.

Altro che comunicati trionfalistici, che di vittorioso non hanno nulla. Alla luce di quanto emerso e del disastro amministrativo evidenziato, l’unica cosa opportuna che questa Amministrazione può fare per il bene della città è una sola: dimettersi”.

 

PIAZZA CITTADELLA: L’AMMINISTRAZIONE RISOLVE IL CONTRATTO CON PIACENZA PARCHEGGI. L’AERA TORNA AL COMUNE DOPO 13 ANNI. E ADESSO?

Il Comune ha risolto il contratto di concessione con Piacenza Parcheggi.
L’atto notificato in mattinata dà seguito alla diffida inviata lo scorso 24 luglio alla società concessionaria e implica che quest’ultima proceda ora a predisporre la restituzione dell’area di cantiere in piazza Cittadella. Area che tornerà, dunque, nella piena disponibilità dell’ente dopo 13 anni.

E’ così che l’amministrazione annuncia, attraverso un lungo comunicato, la rottura definitiva con la società di Filippo Lodetti Alliata e la sospensione definitiva del cantiere dopo settimane di incertezza.

Si chiude così una lunga fase di stallo nella quale la città si trovava impantanata a partire dal 14 dicembre 2012 -prosegue la nota di Palazzo Mercanti – data di sottoscrizione del contratto in questione che assegnava a Piacenza Parcheggi la titolarità di una concessione per la realizzazione e la gestione di un parcheggio interrato in piazza Cittadella oltre che per la gestione delle cosiddette strisce blu e delle rimozioni in tutto il territorio comunale. Un contratto al quale, di fatto, non era mai stata data piena attuazione con grave danno per l’ente, per la comunità piacentina e per l’immagine stessa della città la cui zona nord, proprio di fronte a Palazzo Farnese, è andata via via degradando con l’abbandono dell’edificio una volta adibito a biglietteria della stazione degli autobus nel frattempo trasferita in via Colombo.

Quanto alle motivazione, il Comune spiega che si ritrovano nella stessa diffida inviata a Piacenza Parcheggi nel luglio scorso; “una diffida che concedeva al concessionario un congruo periodo di tempo per sanare gli inadempimenti contestati dall’ente. Il periodo è trascorso senza che le problematiche riscontrate dal Comune siano state risolte e di conseguenza il contratto, come specificato nell’avvio del procedimento, è stato risolto unilateralmente.
In sintesi, le motivazioni riguardano l’incapacità fattuale del concessionario di dar seguito agli impegni stabiliti dal contratto originario e dall’addendum sottoscritto il 22 dicembre 2023”.

Nel comunicato l’amministrazione ci tiene a sottolineare l’impegno affinché la situazione della pratica si sbloccasse dopo 13 anni di stallo; “un limbo inaccettabile dal quale l’attuale amministrazione ha deciso di uscire facendo tutto il necessario, da un lato nel pieno rispetto delle regole e degli impegni contrattuali, e dall’altro dando attuazione alla scelta politica di veder realizzato un parcheggio in una zona della città in cui è indispensabile come emerge da studi accreditati oltre che dall’esperienza quotidiana di chiunque si muova in città con mezzi propri.

L’amministrazione, una volta insediata, si è relazionata con la società già titolare di concessione e di un proprio progetto approvato dalla Soprintendenza per la realizzazione del parcheggio. Un confronto formale, basato sugli atti, che ha portato l’ente ad incassare i canoni arretrati, a ridiscutere il piano economico finanziario e a siglare un addendum nel quale il concessionario stesso si impegnava a fornire, tra l’altro, adeguate garanzie bancarie a copertura dell’opera. Cosa che ha fatto, consentendo così al Comune di consegnare l’area come da obbligo contrattuale”.

Arriviamo così al 30 luglio 2024 data della consegna dell’area per dare il via al cantiere. “Circa 14 mesi fa e circa 13 anni dopo la sottoscrizione del contratto originario rimasto sempre valido, anche nei cinque anni della precedente amministrazione durante la quale non è stato fatto nulla per sbloccare una situazione paradossale che, di anno in anno, si è “incancrenita” sempre di più. Tutto ciò con grave danno per la collettività e per le casse comunali.

Dall’estate del 2024, tuttavia, i lavori non hanno avuto lo svolgimento previsto dal cronoprogramma. Motivo per il quale gli uffici comunali – dopo due diffide per grave inadempimento – hanno avviato la procedura di risoluzione contestando, oltre ai ritardi, il mancato invio di garanzie bancarie aggiornate rispetto a quelle già fornite”. Già, perché oltre al cronoprogramma non rispettato (per cui GPS ha ricorso in Tribunale, la prossima udienza è fissata per il 6 novembre), l’altro punto dirimente contestato dal Comune sono le garanzie bancarie, ovvero i soldi per realizzare il parcheggi, mai pienamente presentate.  

“Ora dunque piazza Cittadella torna al Comune di Piacenza e si apre una fase nuova, inedita fino a questo momento: l’ente, contrariamente ai 13 anni passati, è libero da impegni contrattuali e l’amministrazione può quindi avviare un nuovo percorso per questo comparto così importante per la città; e può farlo su una base diversa: la piazza non è più occupata e deturpata dal rudere dell’ex stazione degli autobus (già abbattuto) e, una volta liberata l’area di cantiere, potrà essere riprogettata in modo adeguato. I fondi necessari per il ripristino sono già disponibili. Il comparto nord verrà finalmente restituito ai cittadini in modo totalmente rinnovato. Da un lato piazza Casali che – con la demolizione del mercato coperto e il suo trasferimento nelle ex Scuderie di Maria Luigia, con le nuove piantumazioni e con l’attuazione del progetto di riqualificazione già approvato – rinascerà completamente; dall’altro, anche piazza Cittadella potrà finalmente rinascere con una progettazione nuova (non essendoci più un contratto che obbliga il Comune in un sola direzione) che si armonizzi alla trasformazione già avviata in piazza Casali e che tenga conto delle varie esigenze della comunità: verde pubblico e posti auto”.

Cosa accadrà ora? E’ la domanda che tutti si pongono. “Ebbene, per garantire la continuità dei servizi – spiega la nota – la gestione delle strisce blu sarà assunta direttamente dal Comune in una fase transitoria, fino all’indizione di un nuovo bando, mentre il servizio di rimozione forzata sarà affidato a una società specializzata. Quanto alla riprogettazione complessiva della piazza, si procederà con il ripristino funzionale dell’area nel minor tempo possibile e successivamente con un bando pubblico che assicuri trasparenza, qualità e un progetto all’altezza di un comparto tanto importante, in continuità e in armonia – come già accennato – con i lavori che partiranno in piazza Casali”. 

E nei confronti dell’opposizione che per mesi ha sostenuto che ci fossero le condizioni per risolvere da subito il contratto, fin dalla falsa fideiussione, l’amministrazione ribadisce: “primo: l’intenzione dell’amministrazione, come da programma, era fare tutto il possibile per consegnare alla città un parcheggio di cui ha bisogno. Ma non certo a tutti i costi, ovvero a patto che il concessionario si dimostrasse capace di realizzare l’opera. Secondo: il concessionario stesso aveva pieno titolo a relazionarsi con il Comune in tutte le fasi che hanno preceduto la giornata odierna. La società è stata considerata solida dai soggetti preposti a valutarla, e le circostanze determinate dai noti avvenimenti oggetto di accese critiche da parte delle opposizioni in Consiglio comunale (fideiussione falsa e procedimento di interdittiva antimafia) non erano sufficienti a risolvere il contratto. Per quanto riguarda la fideiussione falsa, infatti, la Procura ha subito comunicato ufficialmente che il concessionario risultava essere parte lesa; mentre per quanto riguarda il procedimento antimafia, si è poi concluso senza alcuna interdittiva e la Prefettura, con una nota, ha informato che Piacenza Parcheggi non perdeva i requisiti necessari per poter adempiere ai suoi obblighi contrattuali con il Comune. In altre parole, il Comune non poteva risolvere il contratto per questi motivi”.

“In buona sostanza – conclude Palazzo Mercanti – l’amministrazione e gli uffici comunali si sono mossi attivamente nell’interesse della comunità riportando ordine in una pratica complessa e di fatto abbandonata, sbloccando una situazione di stallo divenuta ormai ingestibile e dando un futuro a un comparto della città che un futuro, così com’era, non lo poteva avere. Perché i contratti, in uno Stato di diritto, o si onorano o si risolvono. Non fare niente, né in un senso né nell’altro, non può essere un’opzione concepibile, soprattutto per un ente pubblico”.

MERCATO IMMOBILIARE: CRESCONO LE RICHIESTE DI AFFITTO DA PARTE DEGLI STUDENTI, MA GLI ALLOGGI SCARSEGGIANO

Che Piacenza sia sempre più città universitaria, sono circa 5mila in tutto gli studenti che si palleggiano tra Cattolica, Medicina, Politecnico e Conservatorio, lo conferma anche la costante richiesta di alloggi che si scontra con la scarsità dell’offerta, nonostante il numero di alloggi sfitta non sia esiguo.
La richiesta riguarda per il 90 per cento piccoli appartamenti, mono e bilocali in città; i dati sono emersi nel corso della presentazione del primo semestre 2025 dell’osservatorio immobiliare Fiaip monitoraggio Piacenza e provincia.

Il mercato immobiliare è stabile, i prezzi restano invariati, in lieve crescita nei quartieri più esterni alle porte della città; per la provincia invece vanno forte Castel San Giovanni e Fiorenzuola perché ospitano poli logistici.

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PAPAMARENGHI: “IL COMUNE SIA TRASPARENTE SULLE TRATTATIVE DELL’IMMOBILE DI VIA X GIUGNO”

«L’assessore Fantini, cercando di uscire dal vicolo cieco in cui si è infilata, conferma le mie affermazioni: ora pretendiamo trasparenza e che si relazioni dettagliatamente in Consiglio sulla trattativa per ottenere i posti auto». Così Jonathan Papamarenghi, consigliere comunale del gruppo civico di centrodestra, torna a intervenire sulla vicenda del silos di via X Giugno, acquistato da un privato e al centro delle trattative con la giunta Tarasconi per ricavarne parcheggi a uso pubblico.

«Ancora una volta – afferma Papamarenghi – l’amministrazione Tarasconi si dimostra poco trasparente con i piacentini e con il Consiglio comunale. La trattativa per alcuni spazi dello scheletro di via X Giugno, che avevo segnalato di fronte a Consiglieri all’oscuro di tutto, esiste ed è già avanzata. Oggi, grazie alle dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica a IlPiacenza.it, ne abbiamo conferma: un ennesimo schiaffo alla comunità. Ho sollecitato più volte sindaco e assessore a riferire in Aula, ma non è arrivata alcuna risposta. Le ammissioni emergono solo attraverso interviste ai giornali, mentre in Consiglio regna il silenzio».

Papamarenghi ricorda anche i precedenti tentativi di smentita: «Prima con le dichiarazioni dell’assessore intervistato da Libertà, poi con quelle del sindaco che mi ha accusato di “allusioni” in modo arrogante e ingiustificato. Oggi i fatti confermano le mie affermazioni. Io ho una sola parola e la spendo sempre in maniera documentata e dimostrabile».

«Quante volte l’opposizione e alcune Associazioni – prosegue – hanno chiesto al Comune di partecipare all’asta per acquisire l’immobile e destinarlo a parcheggi, soluzione utile anche al nodo di piazza Cittadella? Allora si operò considerandolo non prioritario. Oggi però, mentre peggiora il degrado attorno all’edificio, il privato che ha comprato l’immobile cercherà giustamente un ritorno economico. Perché le proposte della minoranza e della società civile continuano a essere ignorate?»

Per Papamarenghi nuovi posti auto in quella zona sono l’unica via praticabile, «ma al giusto costo e con la massima chiarezza». «Il Consiglio – ribadisce – deve essere informato subito e nel dettaglio. L’assessore continua a glissare sulla questione centrale: quali sono le contropartite di questa trattativa? Non si può gestire un Comune come un’aziendina privata, tenendo all’oscuro la città e chiedendo poi al Consiglio di ratificare silenziosamente a cose fatte».

«Questo metodo – conclude – ha già prodotto disastri politici e amministrativi come il capolavoro di piazza Cittadella. Continuare così significa ripetere, peggiorando, gli stessi errori».

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