ACCORPAMENTO PREFETTURA: “CHI SI OCCUPERA’ DELLE EMERGENZE?”

I lavoratori di Prefettura, Questura e Scuola Allievi Agenti di Piacenza, respingono l’ipotesi di accorpamento avanzata dal Ministero dell’Interno. Nella lista, come sappiamo, c’è anche Piacenza. In una nota dei sindacati si ribadisce “il ruolo preziosissimo degli uffici periferici del Ministero dell’Interno (Prefettura, Questura, Comando Vigili del Fuoco) per garantire, soprattutto in questo momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione, della sicurezza e lotta alla criminalità organizzata, una presenza attiva e concreta dello Stato sul territorio, per assicurare, in ossequio alla Costituzione, le migliori soluzioni alle problematiche sociali e civili che quotidianamente colpiscono i cittadini”. Con la chiusura di Prefettura e Questura verrebbe meno un punto di riferimento per i cittadini “si creerà la mancanza di un presidio che gestisca le situazioni di emergenza, non ultima la grave alluvione che ha colpito il nostro territorio la settimana scorsa, che coordini le operazioni delle Forze di Polizia, che disponga gli immediati interventi di Protezione Civile, che gestisca l’accoglienza dei profughi e che permetta ai cittadini di espletare i propri diritti e doveri, in quanto la relativa chiusura degli sportelli non permetterebbe l’erogazione di servizi importanti, quali: cittadinanza, profughi e immigrazione, depenalizzazione, antimafia, polizia amministrativa e protezione civile, ritiro patenti/dissequestri, servizio elettorale e raccordo con gli enti locali, anagrafe, stato civile, ordine e sicurezza. Inoltre, tale provvedimento potrebbe avere effetti negativi, anche, sulla locale Scuola Allievi Agenti di Polizia alla quale non verrebbero più affidati i corsi di formazione. Per tutti questi motivi, l’assemblea chiede alle OO.SS. di farsi portavoce presso le sedi opportune, a partire dai parlamentari del territorio piacentino e della regione, affinché lo schema di DpR di riorganizzazione del Ministero dell’Interno presentato il 9 settembre venga ritirato e/o modificato anche in virtù della prossima costituzione degli UTS che saranno, nel territorio, il punto di convergenza e di massima rappresentanza dello Stato nei territori”.

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