IL TEMPO NEL CARCERE: LA DIFFICILE SFIDA DI DARGLI UN SIGNIFICATO

Il tempo che in carcere si allunga, diventa sofferenza, spesso frustrazione, a volte riflessione. È stato attorno a questa parola che si è sviluppato l’incontro organizzato da Asp Città di Piacenza e dal Comune. Un evento dove a parlare sono stati i diversi soggetti che nelle carceri lavorano con i detenuti affinché il tempo all’interno sia produttivo. La vera sfida, al di là delle condizioni fisiche di sovraffollamento in cui si trovano le carceri italiane, è dare un senso, un volto, al tempo trascorso senza la libertà.

MOSTRA FOTOGRAFICA SU SAN VITTORE: IL CARCERE COME LUOGO DI ANIME E DI STORIE

C’è un forte bisogno di momenti profondi di scambi di esperienze ed emozioni, e se ad andare in questa direzione è una mostra di fotografie, ben venga.

Ad essere ritratti sono gallerie, cortili, celle, mura e orizzonti ristretti. Lo sguardo non può andare oltre un certo limite, perché quello è il luogo del limite. È il carcere di San Vittore, nel cuore di Milano.

La mostra San Vittore quartiere della città, allestita presso lo spazio espositivo della Fondazione di Piacenza e Vigevano grazie al progetto di Verso Itaca onlus, racconta un luogo circoscritto nel centro di Milano, dove si intrecciano storie di vita.

Il primo allestimento della mostra è stato proprio nel quarto raggio di San Vittore, dove la memoria storica del carcere è più dolorosa. Oggi il racconto di quegli spazi si può ammirare e rivivere da fuori grazie agli splendidi scatti di Margherita Lazzati.

RICOMINCIARE EX NOVO DAL CARCERE

Il lavoro che accorcia le distanza tra il dentro e il fuori, tra il prima e il dopo. Imparare un mestiere quando si è in carcere fa considerare la pena da scontare con altri occhi, o almeno con un altro spirito. Un carcere che produce è un carcere più umano anche per chi sta al di là del cancello perché abbassa i pregiudizi e produce cambiamento nelle persone.

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PIETRO BUFFA: “PER SCRIVERE DEL CARCERE CI VUOLE PUDORE”

La galera ha i confini dei vostri cervelli. Così Pietro Buffa, profondo conoscitore delle realtà carcerarie italiane, la sua prima esperienza risale al 1993, ha intitolato il suo ultimo libro edito da Itaca. Un testo di racconti, storie, episodi che riguardano i detenuti ma anche il personale che vive e lavora ogni giorno nelle carceri. “CI vuole pudore per scrivere del carcere” ci dice. Lo stesso pudore e rispetto che esce dalla pagine di questo libro. 

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CARLA CHIAPPINI: “VI RACCONTO IL MIO LAVORO CON I DETENUTI”

Cosa significa raccontare il carcere? Come la scrittura autobiografica aiuta i detenuti? “Fare un giornale in carcere è una frontiera, impegnativa e appassionante; una frontiera necessaria, non solo per dare una giusta informazione sul carcere ma anche per un aspetto di narrazione sociale”. Sono le parole della giornalista Carla Chiappini, l’ospite della nuova puntata di Di Profilo.

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IL TEMPO DELLA PENA: COME UTILIZZARLO?

Come utilizzare il tempo della pena? Insegnare in carcere è possibile? La giustizia di comunità è una sfida vincente? Sono i temi al centro dell’evento Piacenza e il Carcere 2017, organizzato da Svep all’interno del Libro Giusto. Ecco le interviste ai relatori tra cui lo scrittore Edoardo Abinati.

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PORTARE IL CARCERE NELLE PIAZZE, ACCADE A SORI. E A PIACENZA?

E se anche a Piacenza le penalità entrassero nelle piazze? Una provocazione? Al contrario perchè c’è già chi lo fa. E’ il caso del comune di Sori, cinquemila abitanti alle porte di Genova, dove il primo cittadino Paolo Pezzana ha portato il mondo della pena che passa dai detenuti, agli homeless, nella città. Se ne è parlato nel corso del convegno “Ripartire dal carcere: quale politiche per la città?” organizzato da Asp Città di Piacenza.

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