FONDO ANTICRISI: 100 MILA EURO DAL COMUNE PER L’INCLUSIONE SOCIALE

E’ di 100 mila euro la somma messa a disposizione dal comune di Piacenza in accordo con Cgil, Cisl e Uil; un Fondo Anticrisi che va ad integrare la misura nazionale Sia, ovvero Sostegno per l’Inclusione Attiva. La sia è una misura erogata a livello centrale, e prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni disagiate, nella quali siano presenti minorenni, figli disabili o donne in gravidanza. Per accedervi occorre presentare la domanda e ottenere un punteggio uguale o superiore a 45 punti. A Piacenza su 170 domande, l’Inps ne ha ammesse solo 34; 98 nuclei familiari pari a 428 persone sono state escluse. Il Fondo Anticrisi è destinato proprio a loro; la somma verrà erogata in base a tre punteggi per un massimo di sei mesi.

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ZILOCCHI, CGIL: “REGOLE CERTE PER FAR PARTIRE LA LOGISTICA PIACENTINA”

Ripartire dalle regole per riportare legalità, per non associare alla logistica quell’immagine logora legata allo sfruttamento dei facchini e alla manodopera a basso costo e svalutata. Oggi quando si parla di logistica, stringi stringi, questa è l’immagine che appare davanti agli occhi dei più. Il comune, insieme ai sindacati e alle imprese, ha rinnovato il protocollo sottoscritto nel 2012 che per varie ragioni, normative prima di tutte, aveva subito una battuta d’arresto. Dall’incontro tra comuni sindacati ed enti sono emerse la necessità e la volontà di costituire un gruppo tecnico di lavoro che rielabori i approfondisca i contenuti, una mappatura degli appalti e l’attenzione sull’evoluzione delle relazioni sindacali dei poli logistici piacentini.

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QUANDO UNA FAMIGLIA E’ UNA COMUNITA’. A TUTTO TONDO

Sono una famiglia allargata, una famiglia in comunità. Martina, il marito Francesco e la piccola Nora, insieme a Davide, Kone e Abdoul hanno aderito al progetto della Caritas diocesana. Da gennaio vivono sotto lo stesso tetto a Cadeo, insieme condividono i pranzi e le cene, oltre che l’impegno a progettare il percorso insieme. In casa ognuno ha un compito: chi si occupa della parte educativa, chi di quella più pratica, legata alla coltivazione dei campi e dei prodotti della terra. Il progetto si chiama rAccolti, coltivatori d’incontri. Per ognuno di loro questi primi mesi sono serviti a responsabilizzarsi e capire che nulla è scontato.

L’edicola dismessa di via Alberoni, quella davanti ai giardini Margherita, potrebbe diventare un punto comunicativo per l’intero quartiere. L’idea porta la firma dell’architetto Franz Bergonzi, che lavora proprio a pochi metri. La struttura esiste già, si tratterebbe di vestirla in modo nuovo con un occhio alla tecnologia. Non sarebbe un intervento votato al sociale ma a mostrare e promuovere quello di buono esiste nel quartiere; un luogo dove vendere servizi per mettere in vetrina le tante potenzialità che, troppo spesso, vengono affossate dall’immagine percepita che si ha della zona.

Seicento posti di lavoro persi in un anno, disoccupazione giovanile aumentata del 3%. Sono preoccupanti i dati che emergono dal settimo rapporto economia e lavoro della Cgil redatto da Ires Emilia Romagna. Dopo l’entrata in vigore del job act a guadagnarci sarebbero state solo le fasce di età più alte, che hanno visto trasformare il rapporto di lavoro da tempo determinato ad indeterminato. Un altro dato significativo è quello dei voucher: in un anno in Emilia Romagna ne sono stati venduti 15 milioni.

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STRANIERI, CARRA’ CGIL: “PIACENZA HA SAPUTO ESSERE INCLUSIVA”

I dati che fanno di Piacenza la prima città in regione per presenza di stranieri e la seconda a livello nazionale, non sorprendono la Cgil, in particolare l’ufficio stranieri che ogni giorno tocca con mano e vive i bisogni e le necessità di questa parte di popolazione. Piacenza è prima in Emilia Romagna per la presenza di stranieri con il 14,3%, seconda in Italia con il 12,1 dato ben al di sopra della media nazionale che si attesta all’8,2%. Percentuali che portano a più riflessioni: lo straniero non è una presenza temporanea ma persona che vuole e decide di stabilirsi sul nostro territorio. Quelli che più fanno riflettere sono i dati che riguardano l’occupazione: il 22 per cento sul totale nonostante il periodo economico non favorevole che stanno subendo molte realtà aziendali insediate sul territorio piacentino e la popolazione studentesca che per oltre il 20 per cento in ogni ordine e grado è di origine straniera.

Tra rinnovi di permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari all’ufficio stranieri della Cgil passano circa 2 mila pratiche all’anno, 4 mila gli iscritti al sindacato. Già una settantina invece le richieste di auto e assistenza relative alle richieste di cittadinanza che gli stranieri, secondo la nuova normativa introdotta dal governo, dovrebbero presentare on line senza l’aiuto dei patronati, ma la realtà è ben diversa.

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ASP AZALEA, I SINDACATI CHIEDONO INCONTRO URGENTE “PROBLEMI DI LIQUIDITÀ E STALLO DECISIONALE”

Stallo decisionale, incertezza e sconcerto tra i lavoratori. Così Cgil, Cisl e Uil definiscono la situazione lavorativa che stanno vivendo i lavoratori di Asp Azalea presso le strutture nei comuni di Agazzano, Bobbio, Borgonovo, Calendasco, Caminata, Castel San Giovanni, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Gazzola, Gossolengo, Gragnano, Nibbiano, Ottone, Pecorara, Pianello, Piozzano, Rivergaro, Rottofreno, Sarmato, Travo, Zerba, Ziano. I sindacati nella lettera indirizzata ai sindaci e al presidente della Conferenza Socio Sanitaria parlano di “liquidità ridotta dovuta a svariati motivi, ben nota a tutti i sindaci”. Ritengono “non più rinviabile l’apertura di un confronto vero basato su dati oggettivi per individuare un Piano di Intervento condiviso che riesca a determinare le condizioni per un avviare un risanamento che faccia uscire questa struttura dall’attuale situazione di grave disavanzo”.

LA STORIA DI ABDINASSIR, MIGRANTE CON IL SOGNO DI VIVERE IN ITALIA

Abdinassir viene dalla Somalia. Il suo è stato davvero il viaggio della speranza. E’ arrivato a Piacenza nove mesi fa, prima a Trento per sei altri lunghi mesi. Oggi, nella nostra città, è alloggiato al Convento dei frati minori di Santa Maria di Campagna. Abdi è in attesa di conoscere se la sua richiesta di richiedente asilo verrà accettata. Nei suoi occhi si legge attesa e disincanto; laureato in ingegneria è un grande appassionato di lingua e letteratura italiana che sta studiano e approfondendo anche a Piacenza. Ma l’inizio non è stato facile: “Quando scappi dal tuo paese, sei lontano dalla tua famiglia che in parte non c’è più, non è facile. Quando alla mattina esci di casa e alla sera ritorni senza una parola di conforto da parte della gente, è una condizione molto triste. Ho sofferto la chiusura della gente”. Abdi è solo, ha perso gran parte della famiglia, gli sono rimaste la mamma e una sorella che vivono in Inghilterra con lo status di profugo. Colpisce, nonostante la difficoltà, sentir pronunciare da questo giovane somalo la parola sogno. “Il mio sogno – ci spiega – è quello di integrarmi, non solo di ricevere aiuti. Vorrei avere l’opportunità di avere e dare all’Italia, dove vorrei vivere. magari come soggetto strategico tra il mio paese di origine e il vostro paese”. La storia di Abdinassir, insieme a quella di altri migranti, è stata raccontata al convegno organizzato dalla Cgil per mettere a fuoco quali strategie Piacenza mette in campo per far fronte a questa emergenza: “la situazione è complessa – spiega il segretario della Camera del Lavoro Gianluca Zilocchi – a fronte di una buona collaborazione con la Prefettura e le istituzioni come Piacenza che si è fatta carico di un numero maggiore di migranti rispetto a quello previsto, ci sono ancora troppi comuni che girano le spalle. Sulla nostro territorio ci sono 250 profughi, basterebbero poco unità per ogni comune per risolvere, in parte, questa emergenza”. Presente anche l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini che ha accolto la proposta della Cgil: accanto ai viaggi della Memoria di potrebbero accostare i viaggi dell’emigrazione italiana, ad esempio partendo da Marcinelle.

 

 

CGIL PROFUGHI

 

CGIL: PRESIDIO IN PREFETTURA CONTRO IL JOB ACT

La Cgil si mobilita contro il Job Act. Giovedì 28 maggio è previsto un presidio davanti alla Prefettura a sostegno della proposte che il sindacato avanza per un cambiamento delle politiche sociali ed economiche del Governo. Nel volantino che promuove la manifestazione, si legge che “dove non ancora effettuato rimane proclamato un pacchetto di 4 ore di sciopero in tutti i settori da indire e gestire entro la fine di maggio da parte delle singole RSU anche in relazione a specifiche problematiche aziendali e anche per favorire la partecipazione dei lavoratori alle iniziative programmate”. “La crisi sociale ed economica prosegue e produce effetti pesanti per i lavoratori ed i pensionati di questo Paese – scrive la Camera del Lavoro di Piacenza – la mancanza di un vero progetto industriale e di sviluppo, i provvedimenti governativi in materia di lavoro, la restituzione solo parziale e insufficiente ai pensionati di quanto ingiustamente tolto con il blocco delle rivalutazioni delle pensioni, confermano le motivazioni delle nostre mobilitazioni culminate con lo sciopero generale del 12 dicembre 2014”. la Cgil chiede: la cancellazione del Job Act con un nuovo statuto dei lavoratori, il rilancio di un piano del lavoro, finanziamento per un piano straordinario dell’occupazione, di riformare il sistema previdenziale, cambiare la riforma della PA, rivedere il disegno di legge di riforma della scuola, rinnovare i Contratti Nazionali (pubblici e privati)

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SCUOLA IN SCIOPERO, SINDACATI: “NOI IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE”

In origine era la Buona Scuola, oggi il motto è Difendiamo la Scuola della Costituzione. L’unione fa la scuola”. Tutto il mondo dell’istruzione oggi si ferma; per la prima volta dopo 7 anni tutti i sindacati firmatari del contratto sono in protesta. “E’ una mobilitazione che dura di diversi mesi, da quando è stato presentato il documento su “buona scuola”. Il DDL contro cui protesteranno Flc Cgil, Cisl scuola, Uilscuola, Snals e Gilda “chiude il cerchio rispetto agli attacchi sferrati contro la scuola degli anni precedenti” ha detto Manuela Calza, segretaria generale Flc Cgil di Piacenza. “Sotto attacco c’è la scuola uscita dalla Costituzione, facciamo nostre le parole di Calamandrei che diceva che la scuola è un pilastro della nostra Carta fondamentale. Con la “Buona Scuola renziana”, questo pilastro viene abbattuto”. Tre pullman sono partiti stamattina da Piacenza verso Milano dove è prevista la manifestazione sotto lo slogan L’Unione fa la Scuola.

SCIOPERO SCUOLA

CGIL SU RDB: “GRAVISSIMO IMMOBILISMO DELLA CLASSE DIRIGENTE PIACENTINA”

La Cgil di Piacenza commenta durante il fallimento di Rdb dopo la sentenza del Tribunale. Gianluca Zilocchi, segretario della Camera del Lavoro, accusa la classe dirigente delle città di non aver fatto nulla per evitare la fine dell’azienda; nessun imprenditore si sarebbe mosso per salvare il marchio.

Ecco il testo:

Siamo di fronte al fallimento trasversale della classe dirigente di questa città”. Non usa mezzi termini il segretario della Camera del Lavoro di Piacenza, Gianluca Zilocchi di fronte al fallimento di RDB. “La preoccupazione è che ci sia qualcuno che non aspettasse altro che il fallimento per prendere le briciole di quel che era un’azienda dal valore quantomeno Europeo, a prezzi stracciati. Il nostro primo pensiero va ai lavoratori, e diciamo loro che la Cgil sta mettendo in campo ogni azione per garantire la continuità aziendale e l’accesso agli ammortizzatori sociali”. “Ma questa vicenda ci dice molto di più – chiosa Zilocchi – è assurdo dire, come ha fatto qualcuno, che le imprese andrebbero chiuse nei momenti di difficoltà. A dirlo sono gli stessi soggetti che non hanno messo in campo nulla per salvare RDB. Qui assistiamo a un’assenza della classe imprenditoriale piacentina. Un marchio di valore Europeo, patrimonio della comunità e nessun imprenditore si è mosso per salvarlo. E’ un fatto gravissimo”.

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JOBS ACT, LA PIAZZA IN PROTESTA

In  piazza contro il Governo delle larghe intese che non tutela i diritti dei lavoratori. Questo il motivo principale dello sciopero generale proclamato a livello nazionale da Cgil e Uil. La Cisl non ha aderito e questo è un dato da segnalare. Un corteo nutrito, composto e colorato formato da più di mille persone, lavoratori della scuola, precari, dipendenti pubblici, metelmeccanici, impiegati del commercio. Partenza dalla sede di Confindustria, scelta non casuale, serpentone lungo le vie del centro e arrivo in piazza Sant’Antonino. Tante persone comuni arrivate dalla provincia con i pulman messi a disposizione gratuitamente, giovani dell’Unione degli Studenti, rappresentanti sindacali, addirittura bambini accompagnati dai genitori; guardandosi intorno, tra bandiere e striscioni, non vendiamo nessun rappresentante delle istituzioni. Jobs Act nel mirino della manifestazione; le leggi sul lavoro che non tutelerebbero i diritti dei lavoratori e che, invece, favorirebbero quelli degli imprenditori. E intanto il 2014 che si sta concludendo è stato un anno nero dal punto di vista lavorativo; ad aprile il fulmine a ciel sereno della Sandwik, entro la fine dell’anno la chiusura, annunciata un paio di anni fa, di Atlantis a Sariano di Gropparello. Periodo nero anche per i lavoratori del pubblico impiego in stato di agitazione dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio. Per l’ente di corso Garibaldi si parla di tagli e anche pensanti. A rischio il posto di lavoro di 30 persone.

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