RABUFFI, APP: “BULLISMO ISTITUZIONALE ED EFFETTI COLLATERALI”

 

Una protervia al limite del “bullismo istituzionale”: così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce il comportamento dell’amministrazione Tarasconi nella gestione della pratica di piazza Cittadella e delle conseguenze che questa ha avuto su alcune decisioni dell’ente, come quella di affidare a legali esterni, e non all’avvocatura comunale, alcuni contenziosi.

Il testo della nota

In questi ultimi mesi il tema del Parcheggio interrato di Piazza Cittadella ha tenuto banco per i suoi molteplici aspetti e le sue criticità. Di certo, il parcheggio interrato non è solo devastazione della piazza, taglio degli alberi, caos della viabilità esistente, ammiccamenti e finti smarcamenti (tipo quello di alcuniconsiglieri di maggioranza che si accorgono, oggi, che quel parcheggio toglierà l’unica oasi verde della piazza, attraendo traffico e inquinamento), ma porta con sé anche diversi effetti collaterali.

Il più evidente e fastidioso è la protervia (al limite del bullismo istituzionale) dei nostri amministratori che, a testa bassa, pervicacemente, anziché ricercare il bene comune pensanoevidentemente di poter fare ciò che vogliono. Con sfrontatezza masoprattutto ignorando quei basilari principi di informazione, partecipazione e attenzione alla spesa pubblica su cui si basa il concetto di buona amministrazione.

Ed è proprio nell’ambito della “protervia” che, a giugno scorso,abbiamo assistito all’attivazione di un procedimento disciplinare e poi alla revoca della procura (con spostamento ad altro incarico)della storica Coordinatrice dell’Avvocatura Comunale, Avv. Elena Vezzulli. Un allontanamento figlio della schiettezza con la quale la dott.ssa Vezzulli ha illustrato pubblicamente (in Commissione consiliare) documenti, fatti e attività relativi alla famosa fidejussione portoghese falsa e altre vicissitudini inerenti alla“scottante” pratica del parcheggio interrato di Piazza Cittadella.

Un comportamento ineccepibile, quello della (ex) Coordinatrice dell’Avvocatura comunale, coerente con il dovere di servire lealmente la “giustizia e il proprio datore di lavoro. Che non è la Giunta comunale ma la comunità piacentina.

Così, per quel vacuo e ostile desiderio di far capire chi comanda, l’Amministrazione si trova oggi senza un Avvocato Coordinatore abile e arruolato. Costretta, la Giunta, a doverincaricare legali esterni ogni qualvolta ve ne sia la necessità. Con un vero e proprio atto di masochismo economico, ai danni dei piacentini. Masochismo tangibile. Non metaforico.

Tant’è che il 22/6 scorso scoprivamo che la Giunta comunaleaveva deliberato di affidare l’incarico di difesa dei propri atti, sulla pratica dell’appalto calore, ad un legale esterno del Foro di Bologna per 5.836 euro.

Mentre è di ieri la notizia che, per effetto di un’altra causa legale(intentata da un dipendente comunale contro la delibera di riassetto dell’Ente), è stato affidato, dalla Giunta comunale,l’incarico di difesa dei propri atti ad un legale esterno, del Foro di Pisa, per 11.000 euro.

Morale: in soli 2 mesi l’Amministrazione ha già spesoinutilmente, per sostituire la Coordinatrice dell’Avvocatura, così gaudiosamente allontanata, ben 17.000 euro del bilancio comunale (soldi che escono dalle tasche dei piacentini) e c’è da scommettere che tanti altri, per il medesimo motivo, ne spenderà.

E se è vero che il Comune non andrà in fallimento, nonostante quei soldi malamente spesi, è altrettanto vero che per i tanti piacentini che faticano a sbarcare il lunario quei “soldi gettati sono un vero e proprio insulto al buon senso.

Spero se ne ricordino i nostri amministratori anche perché, al momento giusto, se ne ricorderanno di certo i piacentini.

Quelli, naturalmente, senza i paraocchi

CONSEGNA AREE CITTADELLA: MAGGIORANZA INFORMATA CON UN SMS

Un messaggio sul cellulare. Così in consiglieri i maggioranza sono stati informati della consegna delle aree di piazza Cittadella al concessionario Piacenza Parcheggi. Poche parole, così come è nella natura dei messaggi, all’indirizzo dei capigruppo di maggioranza e poi dei consiglieri. Poco prima che la nota dell’amministrazione fosse indirizzata anche alla stampa. Cercando di ricostruire come è andata, ci sentiamo di azzardare che forse, a livello di comunicazione istituzionale, si poteva (e forse doveva), fare meglio.

Probabilmente è stata, anche questa volta, la fuga di notizie, che ha scompigliato i piani dell’amministrazione nel comunicare ai consiglieri questo importante passaggio. Certo sì, un atto tecnico amministrativo, come ci ha fatto notare qualcuno della maggioranza, ma che di fatto dà il via al cantiere per la costruzione dell’opera. Quindi ci si sarebbe aspettati un maggiore coinvolgimento all’insegna di un doveroso rispetto istituzionale.

E’ innegabile rilevare che tra la maggioranza serpeggia un certo malcontento per ora celato, ma che potrebbe riservare qualche grattacapo in futuro. E poi resta ancora da chiarire la questione della fideiussione “del fare”, indispensabile per dare, materialmente, l’avvio ai lavori. La bancabilità e la nuova fideiussione non coprono l’intero valore dell’opera, 14 milioni 700 mila euro.

Come ha riferito l’amministrazione “l’avvio in questione resta vincolato agli adempimenti contrattuali propedeutici all’inizio dei lavori, con rischio a carico del concessionario”. La quota mancante sarebbe così a carico di Piacenza Parcheggi come rischio d’impresa, oltre che legata all’incasso dei canoni sul servizio di soste a pagamento.

Da ieri, Piacenza Parcheggi ha 30 giorni di tempo per avviare il cantiere.

RABUFFI, APP: “IL 12° COMANDAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE VULA BASS E SCHIVA I SASS”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ritorna, con ironia, alla scorsa seduta di consiglio comunale in cui l’onorevole De Micheli ha coniato un suo personale 11° comandamento “Non esagerare” e suggerisce un nostrano “Vùla bass e schiva i sass” come 12°.

Lunedì scorso in Consiglio Comunale, mentre la nostra Sindaca illustrava la “copertura finanziaria” del parcheggio interrato di piazza Cittadella (di cui ancora stiamo aspettando la documentazione), abbiamo appreso che ai dieci biblici Comandamenti se ne è aggiunto un undicesimo, un “addendum” coniato da un’onorevole Consigliera Comunale: 11° Comandamento: “Non
esagerare”.

Un Comandamento che, a pensarci bene, sembra rivolto proprio all’Amministrazione, la quale, in questi due anni di governo, ha certamente esagerato in molte cose: nell’autoritarismo, nell’autoreferenzialità, nella presunzione. Nel poltronismo.
Un’Amministrazione capace di rappresentare sé stessa come la famosa regina Grimilde, brava a interrogare continuamente lo specchio senza comprendere la vacuità del gesto. Un’Amministrazione che, esagerando nel “vorrei ma non posso”, ha addirittura “elemosinato” due importanti pareri legali (su ex Manifattura Tabacchi e Parcheggio interrato di piazza Cittadella)
pagati/acquisiti/regalati dalla magnanima onorevole Consigliera, in un rapporto incestuoso (fra organi) la cui “stranezza” è sotto gli occhi di tutti. Tant’è che ne abbiamo avuto contezza solo incidentalmente tra le righe dei verbali.

Pareri legali che hanno rappresentato, per l’Amministrazione, la foglia di fico di situazioni lacunose e ingarbugliate. Situazioni che evidentemente l’Avvocatura Comunale non avrebbe potuto/voluto analogamente supportare. E a dimostrarlo è l’odierno allontanamento della storica coordinatrice
dell’Avvocatura, Avv. Elena Vezzulli. Un trasferimento che “odora” di vendetta…

Tutto ciò con una maggioranza succube della situazione, incapace – salvo qualche rara eccezione – di agire un libero e autonomo pensiero. Una maggioranza sottoposta, anch’essa, al bullismo istituzionale di un’Amministrazione che ha dimostrato di considerare l’informazione come un
fastidio e l’opposizione come un nemico da osteggiare e ostacolare. Un’Amministrazione che ha scelto di trattare i cittadini come sudditi, privi dei diritti di partecipazione e di parola.

Per tutto questo, da “povero” Consigliere Comunale che crede nel “bene comune”, propongo alla Sindaca e alla Sua maggioranza un dodicesimo, nostrano, Comandamento: 12° Vùla bass e schiva i sass.
Queste parole non avranno la portata biblica del decalogo rivelato a Mosè sul monte Sinai, ma di certo, visto quanto sta accadendo in Comune di Piacenza, appaiono un umile e saggio consiglio da seguire.

PROSEGUE LA RIORGANIZZAZIONE COMUNALE: L’AVVOCATURA RESTA SENZA DIRIGENTE

“L’amministrazione prosegue nel percorso riorganizzativo iniziato nel maggio del 2023 con l’approvazione della nuova macrostruttura dell’ente seguito all’importante piano delle assunzioni mirato a rafforzare le strutture interne che più ne necessitavano: sicurezza e, manutenzioni e servizi al cittadino.  Con delibera dell’11 luglio 2024 l’amministrazione ha deciso di procedere ad una nuova parziale riorganizzazione indirizzata a rafforzare la prevenzione della sicurezza sul territorio in termini di protezione civile, vigilanza degli immobili comunali, prevenzione dell’elettromagnetismo, prevenzione della ludopatia, sicurezza nei luoghi di lavoro e negli appalti”.

Con questo incipit, l’amministrazione informa, attraverso una nota, del prosieguo della riorganizzazione iniziata l’anno scorso. Scorrendo il comunicato fino alla fine, si arriva anche al settore Avvocatura, finito nel ciclone dopo il caso della falsa fideiussione con il trasferimento dell’avvocato Elena Vezzulli alla Protezione Civile.

Dal primo agosto l’Avvocatura comunale si troverà senza dirigente, un unicum, fanno sapere i ben informati, nei capoluoghi di provincia in regione. Al suo posto le cosiddette posizioni di Elevata Qualificazione che tuttavia dovranno appoggiarsi ad una figura dirigenziale laddove ce ne sarà la necessità, ad esempio per la firma di determinati atti che possono essere sottoscritti solo dai dirigenti. A tal proposito si fanno i nomi del direttore generale Luca Canessa o di Vittoria Avanzi, entrambi avrebbero le caratteristiche richieste.

Nella nota stampa si rende noto che oltre alla Polizia Locale viene costituito “un apposito Settore dedicato alla prevenzione sul territorio. Polizia Locale e Settore Prevenzione e Sicurezza faranno parte di un’area di coordinamento che si va ad aggiungere alle due aree già presenti: quella amministrativa e quella tecnica”. A capo di questo settore dovrebbe andare l’avvocato Vezzulli, forte della sua passata esperienza nelle vesti di comandante della Polizia Municipale alla fine degli anni ’90. Il dirigente resta l’attuale Comandante Mirko Mussi.

La sorte dell’Avvocatura è toccata anche ai settori Piacenza 2030, Settore Programmazione Economica – Economato “al fine di rafforzare il coordinamento di settori e servizi ritenuti strategici per l’Amministrazione comunale” si legge nella nota.

Il direttore generale Canessa si troverà a gestire anche le competenze del Servizio Assicurazioni insieme al Servizio Gare e Contratti del Settore Indirizzo e Controllo, “in relazione alla necessità di eliminare frammentazioni nei processi che partono con il bando di gara e si concludono con la verifica dei requisiti delle imprese comprese le fideiussioni”.

Le altre riorganizzazioni riguardano il “Protocollo stato assegnato al Servizio Demografici ed Elettorale al fine di migliorare il coordinamento tra le attività di protocollazione e le attività di archiviazione. Il Servizio Piacenza Città Culturale e Turistica è quindi stato rinominato in Piacenza Città Culturale ed allo stesso faranno riferimento le funzioni attinenti alla “Cultura”. I processi in materia di turismo sono stati tutti assegnati al Servizio Eventi, Sport, Fiere e Mercati, ridefinito “Eventi, Turismo e Sport. E’ stato attribuito al Settore Sviluppo del Patrimonio – Servizio Lavori Pubblici il procedimento relativo alla redazione dei piani di conservazione programmata e monitoraggio del patrimonio immobiliare storico-artistico nonché il coordinamento e monitoraggio dei procedimenti inerenti la manutenzione, conservazione e restauro del patrimonio immobiliare artistico – culturale. E’ stato attribuito al Settore Marketing Territoriale, il procedimento relativo alla redazione dei piani di conservazione programmata e monitoraggio del patrimonio storico-artistico relativo a beni mobili e superfici decorate nonché il coordinamento e monitoraggio dei procedimenti inerenti la manutenzione, conservazione e restauro del patrimonio artistico – culturale relativo a beni mobili e superfici decorate”.

“E’ un processo di cambiamento che sta continuando – afferma la sindaca Katia Tarasconi – e che ci ha portato, sin dall’inizio del mandato, a programmare e realizzare un forte investimento sull’organizzazione comunale e sui suoi dipendenti. Siamo convinti che soltanto una organizzazione efficiente possa rispondere progressivamente ai bisogni dei cittadini. Siamo consci che è un processo di cambiamento che non può essere immediato ma che sta già dando i primi risultati. Con la parziale riorganizzazione approvata vogliamo rafforzare presidi di sicurezza sul territorio e migliorare ancora l’efficienza di alcuni servizi ritenuti strategici all’interno dell’organizzazione comunale”.

La sindaca parla di “miglioramento dell’efficienza di alcuni servizi attuata con questa riorganizzazione”. Pensiamo che l’Avvocatura sia certamente uno di questi. Oggi, questo settore, si trova senza un dirigente, ma con una figura ad Elevata Qualificazione che non può sostituire in tutto e per tutto la figura dirigenziale.

L’AMMINISTRAZIONE CRITICA ASPRAMENTE L’OPPOSIZIONE: “IL VOSTRO DIBATTITO SI ABBASSA FINO A TRASFORMARSI IN LOTTA NEL FANGO”

Un comunicato che pesa, sia nelle parole sia nelle intenzioni: l’amministrazione ha scelto di inviare alla stampa una lunga nota in cui, di fatto, denuncia l’atteggiamento dell’opposizione accusata di agire non all’insegna della costruttività, seppur nella differenza di visioni. In particolare l’amministrazione Tarasconi si riferisce ai dibattiti in consiglio comunale e all’elevato numero di accesso agli atti: 127 in soli sei mesi, a fronte dei 34 in tutto il 2018.

Un dibattito che per l’amministrazione finisce per “abbassarsi inesorabilmente fino a trasformarsi in una sorta di lotta nel fango. Siamo convinti che sia questo ciò che vedono, loro malgrado, i piacentini. Non vedono, purtroppo, una dialettica che, pur rispettando il gioco delle parti, pur nella differenza di opinioni, resta civile, alta, produttiva”.

Ecco il testo completo della nota

Stiamo tentando di far crescere Piacenza. Lo stiamo facendo davvero con tutte le nostre forze e con un unico, immutabile obiettivo: il bene dei piacentini di oggi e di domani. Far crescere una città capoluogo, il suo territorio e con essi la sua comunità, il suo tessuto economico, i suoi servizi, è un’operazione complessa che si svolge su tanti, tantissimi fronti tutti legati a doppio filo tra loro. Non può che essere un immenso lavoro di squadra. Affinché ciò avvenga, affinché Piacenza cresca, la città tutta ha bisogno di un dibattito politico e pubblico che sia improntato alla costruttività. Un dibattito positivo anche quando c’è differenza di visioni, anche quando non si va d’accordo, anche quando c’è contrasto su temi specifici. E in tale dibattito le opposizioni in Consiglio comunale – che è il Parlamento della nostra città – hanno un ruolo fondamentale, non solo di controllo e di critica ma di proposta, di spunto, di ispirazione. Il nostro approccio era, è sempre stato ed è tuttora questo dal giorno stesso in cui ci siamo messi al servizio di Piacenza nei ruoli che oggi ricopriamo come amministratori del Comune. Un approccio positivo, dunque, anche e soprattutto con riferimento al sacrosanto e indispensabile dibattito politico tra giunta, maggioranza e opposizioni.

Siamo sicuri che oggi a Piacenza il confronto politico in Consiglio comunale sia sano? A noi, in tutta sincerità e con il cuore in mano, pare davvero di no. Assistiamo a un’azione politica, quella delle opposizioni, fatta a suon di richieste di accesso agli atti che paiono finalizzate più a ostacolare il lavoro di chi amministra che a conoscere realmente le questioni. Offriamo solo alcuni numeri a nostro avviso indicativi, e poi il giudizio lo lasciamo a chi legge: nel 2018 le richieste di accesso agli atti sono state 34 in tutto, spalmate sui dodici mesi, mentre dall’inizio del 2024 ad oggi ne sono arrivate 127. Stiamo parlando 127 richieste di accesso agli atti in sei mesi. E nel 2023 le richieste sono state 140. In media, invece, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, le richieste di accesso agli atti si aggiravano tra i 35 e 45 all’anno. Ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini: è normale, è sano, è costruttivo questo modo di fare opposizione?

E ancora, l’azione delle opposizioni viene fatta anche a suon di esposti che, guarda caso, finiscono regolarmente e istantaneamente sui giornali (che comprensibilmente e legittimamente ne danno notizia), quasi fossero strumenti mediatici tipici di campagne elettorali improntate forse più alla rabbia che al confronto sui temi reali, sui temi che riguardano da vicino i cittadini.

Ma non solo. Siamo di fronte a un’opposizione che pare non farsi scrupoli nel rivolgere attacchi durissimi anche nei confronti di dipendenti comunali che all’interno dell’Ente hanno un ruolo prettamente tecnico e non politico. Una sorta di strategia, quest’ultima, che non ha davvero precedenti nella storia ma che sembra ormai consolidata.

Lo ribadiamo: il nostro approccio rispetto al confronto politico è sempre stato positivo e improntato alla trasparenza, che consideriamo sacra e non solo perché è un obbligo di legge. Non ci ha mai sfiorato l’idea di barricarci nei “nostri” uffici che occupiamo solo pro tempore, per la durata dei nostri incarichi pubblici, ma che in realtà non sono nostri ma sono dei piacentini; sia quelli che nel 2022 hanno deciso di darci fiducia eleggendoci alla guida del Comune, sia quelli che non ci hanno dato fiducia ma per i quali lavoriamo con la stessa identica energia se non di più. Non ci ha mai sfiorato l’idea di essere infallibili. Al contrario, cerchiamo ogni giorno di confrontarci ad ogni livello (con tutti, e non solo con alcuni!) per migliorare, per fare scelte più adeguate, per essere più efficaci nella nostra azione di governo al servizio della comunità.

Un dibattito costruttivo dunque; ecco cosa pensiamo serva a Piacenza se davvero vogliamo che cambi marcia, che si sviluppi, che si proietti nel futuro in modo competitivo in una società che già di suo ha cambiato velocità in tutti i settori e in tutti i territori. Ciò che non serve a Piacenza è un dibattito politico che si abbassa inesorabilmente fino a trasformarsi in una sorta di lotta nel fango. Siamo convinti che sia questo ciò che vedono, loro malgrado, i piacentini. Non vedono, purtroppo, una dialettica che, pur rispettando il gioco delle parti, pur nella differenza di opinioni, resta civile, “alta”, produttiva. Ci sembra di essere di fronte a una sorta di costante, perenne tensione alla rissa, all’attacco feroce a prescindere da tutto, anche dal bene della collettività e del suo futuro. Un futuro che si avvicina sempre più rapidamente, senz’altro più rapidamente rispetto anche a pochi, pochissimi anni fa. Oggi chi si impantana nel guano di dinamiche da campagna elettorale perenne, rimane al palo. Ne siamo davvero convinti. Ecco perché non ci spieghiamo questa foga nell’attaccare a prescindere e con ogni mezzo qualsiasi azione poniamo in essere, qualsiasi iniziativa adottiamo, qualsiasi decisione prendiamo avendone diritto per la fiducia che ci è stata concessa, e che non è scontata ma che, al contrario, dobbiamo meritarci. Ed è ciò che ogni giorno, con impegno, dedizione, fatica ed entusiasmo tentiamo di fare.

RABUFFI SU TRASFERIMENTO VEZZULLI: “UNA FORMA DI MASOCHISMO AMMINISTRATIVO”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi interviene, con una nota, sul trasferimento di Elena Vezzulli, coordinatrice dell’Avvocatura comunale alla Protezione Civile. “Una forma di masochismo amministrativo – ha detto – a rimetterci saranno come sempre i piacentini”.

Ecco il testo della nota:

Amministrare un Comune è attività assai complicata. Serve la capacità di riconoscere i bisogni collettivi e di offrire soluzioni efficaci. Facendolo con la giusta autorevolezza, che non deve mai trascendere in autoritarismo.
Partendo da questi presupposti, il ventilato trasferimento alla Protezione Civile di Elena Vezzulli, storica coordinatrice dell’Avvocatura comunale piacentina, per ordine del Sindaco (che assegna gli incarichi dirigenziali), rappresenta una forma di masochismo amministrativo.

Una “piccola” vendetta finalizzata ad enfatizzare il potere autoritario o, più banalmente, a rappresentare quella frase “io sono io e voi non siete un c.…” che il marchese del Grillo ha “sdoganato” e che, applicata all’azione amministrativa di un Ente, ha la capacità di annientare le corrette scelte operative, gestionali ed organizzative, avvelenando il clima ed avvilendo i protagonisti.
A pagare il conto “salato” di questa “rappresaglia” saranno come al solito i piacentini, che si troveranno a finanziare – con i propri risparmi – incarichi esterni di difesa (come già avvenuto per il primo round presso il TAR dell’appaltone, per un importo vicino ai 6.000 €) e che prenderanno atto
di essere, purtroppo, governati da un Sindaco desideroso solo di essere circondato da una corte di Signorsì. Situazione, ce lo ricorda la storia, che solitamente rappresenta l’inizio della fine…

D’altronde, se autorevolezza è fatica, mediazione e confronto, autoritarismo è usare la voce grossa  per scansare furbescamente i fastidi, per nascondere la polvere sotto il tappeto, per volgere lo sguardo altrove. Molto più comodo… Ed è quello che sta avvenendo con l’allontanamento del massimo dirigente dell’Avvocatura, che da un quarto di secolo svolge la propria funzione al
servizio della comunità, rappresentando il Comune di Piacenza in tutte le cause legali.
Personaggio scomodo, l’Avv. Vezzulli, per autonomia di pensiero e irreprensibilità, caratteristiche fondamentali per evitare scivoloni legali e derive pericolose. Fidejussioni docet…
Da domani, se effettivamente l’allontanamento di Elena Vezzulli andrà in porto, prenderemo quindi atto – con preoccupazione – che a tutelare i nostri interessi giuridico-legali sarà chi non lo ha mai fatto per mestiere.
Da domani, se davvero Elena Vezzulli diventerà dirigente della Protezione Civile, sapremo – con non meno preoccupazione – che a garantirci sicurezza nelle attività di prevenzione dai disastri naturali (e non solo) sarà chi non ne ha le competenze tecnico/professionali specifiche.

Insomma, da domani, il vascello Piacenza avrà un timoniere che non governerà più il timone, seguendo la rotta faticosa ma sicura fissata dal programma di viaggio, ma lo comanderà fra le tempestose onde della politica piacentina, brindando di superbia e presunzione.
In questo caso, come sa bene capitan Schettino, a schiantarsi sugli scogli basta decisamente poco…

ELENA VEZZULLI TRASFERITA ALLA PROTEZIONE CIVILE. SI PROFILA IL RICORSO. AL SUO POSTO POTREBBE ANDARE AVANZI

Era nell’aria già da qualche tempo (https://www.zerocinque23.com/attualita/elena-vezzulli-sollevata-dallincarico-in-avvocatura-il-rumor-insistente-a-palazzo-mercanti/ ) e nei giorni scorsi il rumor si è concretizzato. Elena Vezzulli, dirigente da 25 anni dell’Avvocatura comunale, è stata traferita al settore Protezione Civile. Nelle scorse settimane, la sindaca Tarasconi l’aveva sollevata dalla procura alle liti, un primo passo, evidentemente, verso un demansionamento del suo incarico. Poche ore fa è stata raggiunta dalla notizia del trasferimento ad altro incarico, a cui manca solo l’ufficialità ma che è Vezzulli stessa a confermare.

Al suo posto, in qualità di dirigente dell’Avvocatura, dovrebbe andare Vittoria Avanzi che riveste già il ruolo di dirigente dello Staff del Sindaco oltre che del settore Piacenza per il Cittadino. Avanzi avrebbe le competenze necessarie anche per dirigere l’Avvocatura ma le mancherebbe l’esperienza maturata sul campo. Quella che non manca all’avvocato Vezzulli che ha ricoperto il ruolo di dirigente per 25 anni. Per contro, la Protezione Civile si troverà ad essere coordinata da una dirigente a cui manca l’esperienza tecnica necessaria (solitamente la figura più consona è quella dell’ingegnere non dell’avvocato)

Si profila così la concreta ipotesi che Vuzzulli impugnerà il provvedimento di demansionamento forte anche di ciò che riporta il nuovo PIAO, strumento specifico del Comune di Piacenza (Piano Integrato di Attività e Organizzazione), aggiornato nel febbraio del 2024 a firma del direttore generale Luca Canessa. Secondo questo documento tutti i dirigenti delle pubbliche amministrazioni sono chiamati alla turnazione ad altri incarichi, ad eccezione del comandante della Polizia Municipale, del Ragioniere Capo e dell’a. C’è da aspettarsi che Vezzulli farà leva proprio su questa eccezione. Nel caso di contenzioso, il Comune si troverà così costretto a ricorrere ad un incarico legale esterno, per l’incompatibilità che si verrebbe a creare.

Lo ha già fatto, peraltro, con una determina del 21 giugno, quando ha affidato ad un avvocato del foro di Bologna l’incarico per la rappresentanza a difesa dell’ente nel contenzioso promosso davanti al TAR per il maxi appalto energia.

Fonti interne a Palazzo Mercanti descrivono Elena Vezzulli fortemente determinata ad andare fino in fondo nel far valere il diritto di restare nel ruolo che ha gestito per 25 anni e che le vicende di Piazza Cittadella, in particolare la falsa fideiussione, hanno fatto vacillare fino al trasferimento.

 

CITTADELLA, COLLEGIO DEI REVISORI: “PEF AGGIORNATO SENZA LA NECESSARIA DOCUMENTAZIONE SULLA SOSTENIBILITA’ ECONOMICO FINANZIARIA”

E’ datato 12 giugno 2024 il verbale firmato dai Revisori dei Conti inviato alla Presidente del Consiglio Paola Gazzolo, la quale ha provveduto ad inoltrarlo ai consiglieri in vista della seduta della Commissione 5 prevista mercoledì 3 luglio, data in cui verranno auditi gli stessi Revisori.

Loro sono Davide Cetti presidente, Costantino Davide Repetto e Daniele Bonini componenti. Nella relazione i Revisori prendono atto che nella Commissione Consiliare 5 del 31 maggio, convocata per l’audizione dell’amministratore di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata, mancavano da parte di quest’ultimo sia la garanzia fideiussoria in sostituzione di quella falsa, sia le altre garanzie fideiussorie previste dal contratto concessorio, compresa quella che deve adeguare gli importi alla “cauzione definitiva”.

“Tale situazione – si legge nel verbale – risulta in netto contrasto con quanto specificato da Avalon srl con riferimento al tasso di interesse applicato ai due finanziamenti (8.000.000 Senior Debt e 2.000,000 Linea Cessioni Beni vendita) il concessionario si è impegnato, con nota del 19/05/2023, ad accollarsi eventuali aumenti de tassi di interesse, mantenendo inalterato fino al 30/06/2023 il tasso del 6.14%. 

Inoltre, sempre in riferimento a quanto specificato da Avalon al termine della procedura di riequilibrio del PEF, il concessionario dovrà trasmettere alla banca finanziatrice il PEF approvato, al fine del rilascio dell’attestazione da parte della banca stessa delle condizioni di finanziamento, che non potranno essere peggiorative per l’ente.

Da ciò i Revisori desumono che l’asseverazione rilasciata da Lumina Fiduciaria pare non avere preso in considerazione le condizioni di sostenibilità economico finanziaria proposte dal concessionario, ma redatta analizzando un prospetto economico finanziario ipotizzato, ma non sostenuto dalla documentazione a supporto e non in linea con quanto previsto dalla normativa.

Nella relazione i Revisori affermano che l’aggiornamento del Piano Economico Finanziario, approvato il 31 luglio 2023 dal Consiglio Comunale, sarebbe stato presentato senza la necessaria documentazione a supporto riguardante la sostenibilità economico finanziaria, essenziale per non esporre il Comune a rischi.

Infine i Revisori fanno presente che in più occasioni avevano manifestato anche alla precedente amministrazione le proprie osservazioni critiche riguardanti la validità delle fideiussioni; 24 febbraio 2022, 12 aprile 2022 e 11 maggio 2022. In quelle occasioni, alla presenza dell’allora sindaco Barbieri, di alcuni assessori, dirigenti e tecnici, veniva ribadito che il titolato ad avviare l’azione di risoluzione per inadempimento fosse esclusivamente il RUP.

Nella Commissione di mercoledì prossimi i Revisori esporranno la loro relazione e risponderanno alle domande dei consiglieri.

QUEI BANCHI VUOTI CHE SVILISCONO LA DEMOCRAZIA

Queste poltrone fanno male alla democrazia. Sono una pagina triste della politica di casa nostra che si è consumata su una delle partite più intricate e che da più anni si trascina senza soluzione. Viene da chiedersi se sia la volta buona o se anche sta volta la strada sia già segnata.

Piazza Cittadella e il suo parcheggio interrato, un’opera da quasi 15 milioni di euro. In mezzo ci si è messa una fideiussione falsa, un’indagine della Procura tutt’ora in corso e una serie di tiri incrociati tra amministrazione e uffici che hanno portato ad un clima generale non certo facile da gestire. In più, il dialogo con “l’interlocutore difficile” (come lo ha definito il direttore generale Luca Canessa) Lodetti Alliata, manager di GPS- Piacenza Parcheggi, che venerdì in commissione avrebbe presentato una bancabilità parziale.

Gli uffici sono al lavoro proprio per capire se i documenti presentati garantiscono per la consegna del cantiere. Sono ore febbrili e parecchio tese. Tensione che si è chiaramente manifestata lunedì, nell’ultima seduta di consiglio, con duri scontri verbali tra maggioranza e opposizione culminati proprio con l’abbandono dell’aula da parte di quest’ultima. Dopo la seconda sospensiva, richiesta proprio dalla maggioranza, i consiglieri non si sono presentati facendo mancare il numero legale per la prosecuzione  della seduta.

A trovare impreparati i consiglieri sarebbero stati due ordini del giorno presentati dai colleghi dell’opposizione in cui veniva richiesto l’avvio delle procedure per la risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi considerata la mancata presentazione, a loro avviso, della bancabilità. Ordini del giorno che sarebbero stati discussi e dunque votati mettendo non poco in imbarazzo la maggioranza stessa che sul tema sembra assai divisa.

La decisione di non presentarsi in aula sarebbe invece scaturita, è la posizione della maggioranza, dal clima da inquisizione che si stava consumando in consiglio rispetto all’operato di alcuni dirigenti comunali, in particolare del direttore generale Canessa. Alcuni consiglieri di centro destra, in particolare la consigliera Soresi, ha evidenziato i molteplici incarichi affidati al direttore generale: dalla stesura dell’addendum, ai contatti con il concessionario, definendolo il “factotum dell’amministrazione”. Interventi che la maggioranza ha bollato come “intimidazioni”, una sorta di “plotone d’esecuzione” contro i dipendenti comunali.

In tutto ciò la Presidente del consiglio comunale si è limitata a ricordare ai consiglieri di non uscire dal tema dell’ordine del giorno e di non rivolgere attacchi personali ai dipendenti comunale.  Ma trattare del rapporto fiduciario tra amministrazione e concessionario era inevitabile, considerato che la seduta di consiglio è stata successiva a ben due commissioni, una della quali ha visto l’audizione dell’amministratore Lodetti Alliata che, di fatto, non ha presentato quello che ci si aspettava facesse, ovvero la bancabilità totale per avere la consegna del cantiere.

Una brutta pagina, i banchi vuoti non sono mai un’immagine confortante per la democrazia che il palazzo comunale dovrebbe rappresentare.

 

 

AL QUIC INAUGURATO UN PUNTO DIGITALE FACILE

Inaugurato al Quic di via Beverora il primo Punto di Facilitazione digitale del Comune di Piacenza. Altri quattro verranno attivati entro il 10 giugno in varie zone della città allo scopo di coprire al meglio il territorio. Cinque punti in tutto pensati per andare incontro alle esigenze di chi ha difficoltà a utilizzare le nuove tecnologie o per chi volesse avere informazioni per un uso consapevole e sicuro dei dispositivi, della rete internet, delle piattaforme social, delle app.