STAZIONE DI POSTA: IL CENTRO DIURNO PER IL CONTRASTO ALLA POVERTA’ ATTESI, IN UN ANNO, 300 UTENTI

Stazione di posta si trova in via bolzoni al civico 30, è un luogo nuovo ed accogliente nato per dare un sostegno in grave disagio in forte stato di povertà e senza dimora. Un centro diurno che va a sostituire la struttura di via beati, in attesa che venga ultimata quella in via Gaspare Landi negli spazi di Asp, entro giugno 2026, grazie ai fondi Pnrr. Questa è una tappa di mezzo, un punto di riferimento dotato di docce ad accesso libero, sevizio lavanderia aperto dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 17.
Nella struttura anche un centro servizi per l’aiuto nelle pratiche burocratiche, nell’accompagnamento mirato, nella consulenza e orientamento aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30.

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AAA CERCASI DIRIGENTE PER SERVIZIO AVVOCATURA. IL COMUNE HA DIFFUSO UN INTERPELLO TRA I DIPENDENTI

AAA cercasi dirigente da destinare al servizio Avvocatura. Proprio così: l’amministrazione ha indetto “un interpello interno rivolto ai dipendenti di ruolo del Comune di Piacenza di qualifica dirigenziale e appartenenti all’area dei Funzionari e dell’Elevata Qualificazione, per l’assunzione a tempo determinato, di durata triennale, di un dirigente abilitato allo svolgimento della professione forense da assegnare, in via esclusiva, al servizio Avvocatura”.

Nell’annuncio si specifica che la selezione avverrà per curricula e colloquio; la domanda di partecipazione dovrà essere inviata, via PEC, all’ufficio protocollo  entro il 7 aprile 2025.

Una selezione che, a dire il vero, ci appare in contrasto con la sentenza del TAR di Parma che, in 148 pagine, aveva motivato e giudicato illegittimo l’affidamento dell’Avvocatura ad una Elevata Qualificazione, come era avvenuto a seguito del trasferimento dell’avvocato Vezzulli. Proprio questa sentenza ha permesso all’avvocatessa di tornare a ricoprire il ruolo che, illegittimamente (come recita la sentenza), le era stato tolto. Oggi quindi che interpretazione dobbiamo dare a questo interpello? L’amministrazione ha forse dato una lettura sbagliata della sentenza? A ben guardare, il posto vacante oggi è quello del Settore Prevenzione e Sicurezza, ricoperto da Vezzulli fino alla sentenza, e non l’Avvocatura. L’interpello però si rivolge “in via esclusiva” proprio al servizio Avvocatura.

Potrebbe essere che la Elevata Qualificazione a cui l’amministrazione aveva affidato il servizio Avvocatura oggi abbia ottenuto la qualifica di Dirigente; ma anche se così fosse la sentenza del TAR annulla la sua nomina precedente, in quanto il servizio può essere affidato, solo, ad un Dirigente.

Anche nell’ipotesi che l’incarico abbia un carattere fiduciario (applicazione legge 110 del Testo Unico), ovvero legato al mandato del sindaco, la percentuale prevista per questo tipo di assunzioni sarebbe già stata raggiunta. Come si spiega allora questa chiamata tra il personale? C’è anche da rilevare che il 10 aprile è prevista la causa davanti al Giudice del Lavoro che Vezzulli ha intrapreso contro il Comune.

Dal canto suo l’amministrazione, la settimana successiva alla sentenza del TAR a favore dell’avvocato Vezzulli, aveva definito il suo trasferimento “una scelta ponderata”, annunciando che avrebbe fatto ricorso al Consiglio di Stato, decisone che la giunta avrebbe deliberato proprio ieri.

HOUSING UNIVERSITARIO: DA OGGI PIACENZA HA UN PROTOCOLLO D’INTESA

Anche l’assessore alla Politiche Abitative e all’Università Giovanni Paglia ha partecipato alla sigla dell’accordo di housing sociale tra Comune, proprietari di case, settore immobiliare e sindacati degli inquilini. L’obiettivo è favorire l’incontro tra domanda e offerta di abitazioni, per promuovere e agevolare la disponibilità di alloggi destinati agli studenti universitari che scelgono Piacenza come sede del proprio percorso accademico.

L’accordo di durata triennale va in questa direzione perché una città universitaria si definisce tale se riesce ad offrire alloggi agli studenti che la vivono e la abitano, ancora meglio se con agevolazioni o affitti calmierati.

sono 3428 gli studenti fuori sede aggiornato all’anno accademico 2023/2024, tra questi 997 di provenienza internazionale, peraltro in previsione dei 500 nuovi ingressi complessivi conseguenti all’attivazione della laurea magistrale in architettura e del corso di laurea triennale in Ingegneria in lingua inglese già annunciati dal Polo territoriale del Politecnico.

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LA RISOLUZIONE SULLA PARTECIPAZIONE AL REFERENDUM NON CONVINCE TUTTA LA MAGGIORANZA

Non mette d’accordo tutta la maggioranza la risoluzione presentata da Partito Democratico e Piacenza Coraggiosa relativa alla promozione della partecipazione al voto in occasione dei referendum dell’8 e 9 giugno prossimi. “Si tratta di cinque quesiti, uno sul lavoro e i restanti sulla cittadinanza – ha spiegato la consigliera del PD Costanza De Poli –  l’obiettivo della risoluzione arriva delle riflessioni profonde sul tema della partecipazione, tra l’altro per la prima volta potranno votare anche i fuorisede”.

“Faremo tutto quello che ci è possibile fare per promuovere la partecipazione” è stata la risposta della sindaca Tarasconi. “Mi sarei aspettata un ruolo terzo della giunta – ha replicato la consigliera Patrizia Barbieri – la sollecitazione non ci sta, perché il Comune va lasciato fuori da questo contesto”. “Dare informazioni delle date de voto esprime il senso civico di un’amministrazione” é la posizione del consigliere di Piacenza Oltre Sandro Spezia.  “Questa risoluzione – ha detto Rabuffi – porta alla luce il tema dell’astensionismo che ormai è il primo partito. La colpa è soprattutto nostra; quest’aula ha il dovere di promuovere il diritto di voto”. “Al di là delle posizioni sui contenuti, quello che intendiamo fare è promuovere il diritto alla partecipazione” ha spiegato il capogruppo PD Andrea Fossati. “Sono perplessa in generale sulle risoluzione – ha premesso la consigliera del gruppo Misto Claudia Gnocchi – e anche in questa occasione mi trovo in difficoltà. Perché è chiaro che favorire la partecipazione è buon cosa, ma che l’amministrazione si esprima non lo trovo del tutto corretto. Per questo mi asterrò”. Come lei anche il collega della Civica Tarasconi Giuseppe Gregori e Filiberto Putzu de Liberali. Contraria tutta l’opposizione di centro destra. “L’astensionismo, in questo caso – ha motivato la consigliera Barbara Mazza – è un chiaro modo per esprimere una volontà”; “non trovo motivo che si debba discutere una risoluzione di questo contenuto – è la posizione del consigliere Massimo Trespidi – è capziosa, perché dice e non dice. Chi non va a votare non lo fa solo perché non gli importa, ma anche perché non ritiene che l’offerta sia adeguata ai propri valori. Questa risoluzione nn aggiunge nulla all’importanza della partecipazione. Lasciamo il referendum fuori dal consiglio comunale”.

ALLA BAIA DEL RE C’E’ IL NUOVO PORTALE D’INGRESSO: RIGENERAZIONE URBANA A PIU’ MANI

Un bell’esempio di rigenerazione urbana e integrazione. Oggi alla Baia del Re, nel quartiere Farnesiana, c’è un portale d’ingresso completamente rinnovato. Un lavoro decisamente ben riuscito a cui hanno lavorato più mani: nei mesi scorsi un gruppo richiedenti asilo lo ha ripulito dal vecchio intonaco, poi 9 ragazzi dell’associazione Fuori Serie hanno elaborato il progetto e oggi un gruppo di 14 apprendisti francesi ospiti delle Scuola Edile di Piacenza lo stanno terminando. I ragazzi sono in città nell’ambito di un progetto Erasmus per l’apprendimento della professione.

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SENTENZA TAR VEZZULLI, IL COMUNE RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO. RABUFFI: “COI SOLDI DEGLI ALTRI…”

Ci avrei scommesso…
Ammetto che con queste parole ho commentato tra me e me l’intenzione del nostro Sindaco, manifestata ieri, di annunciare l’impugnazione presso il Consiglio di Stato della sentenza esecutiva del TAR di Parma nella causa “Vezzulli contro Comune di Piacenza”.
Una sentenza, quella del TAR, che sulle questioni più intriganti (macro-organizzazione, assetto organizzativo, reggenza della struttura, autonomia e indipendenza dell’Avvocatura comunale) dà piena ragione all’Avv. Vezzulli, ex – e forse non più ex – Coordinatrice dell’Avvocatura comunale (da oltre 25 anni) nonché dirigente a tempo indeterminato con qualifica di Avvocato cassazionista.

Una sentenza che in 148 pagine, dense di valutazioni giuridiche, richiama precedenti pronunce del Consiglio di Stato, lasciando quindi ipotizzare un finale apparentemente già scritto.
Ammesso e non concesso che finisca così, l’appello annunciato in Consiglio di Stato rappresenta sicuramente un atto legittimo, ancorché accompagnato – per quanto mi riguarda – da dubbi e perplessità. Impulsi collegati al fatto che questa ennesima puntata della telenovela sarà pagata, ancora una volta, dai piacentini. Dalle cui tasche vengono costantemente attinte (con incredibile nonchalance) risorse utili a finanziare incarichi legali esterni. Al pari di un bancomat illimitato.

Tutto ciò, in particolare, da quando l’Avvocatura è stata decapitata/depotenziata/stravolta a seguito della scoperta della famosa fideiussione falsa (maggio 2024); vicenda proseguita con lo “scambio di vedute” tra Avvocatura e DG in Commissione Legalità (27/05/2024);
continuata con la revoca all’Avvocatura della procura a rappresentare l’Ente (giugno 2024) e infine deflagrata legalmente con il trasferimento d’ufficio (luglio 2024) della ex Coordinatrice dell’Avvocatura alla Protezione Civile – Settore Prevenzione e Sicurezza.
Premesso che comprendere il senso (e l’utilità) di incaricare un illustre e storico Avvocato cassazionista alla direzione della Protezione Civile è fuori dalla portata della mia fantasia (ma credo anche del buon senso), risulta molto più evidente il danno economico a cui sono sottoposti i piacentini.

Si pensi, infatti, che la spesa per incarichi professionali legali esterni vedeva nel 2022 un impegno di € 6.665,54 mentre nel 2023 si attestava a € 4.268,46. Nel 2024, anno in cui l’Avvocatura è finita nel “tritacarne”, si sono invece “toccati” i 150.000€, con un aumento esorbitante proprio sul secondo semestre. Non solo. Il 30/12/2024, mentre si metteva in frigorifero lo spumante per brindare all’anno nuovo, l’anno si chiudeva con l’ulteriore affidamento di un incarico professionale (di € 18.479,75) per la “rappresentanza e difesa dell’Ente nel ricorso avanti il TAR”.
Chiuso l’anno, ecco che il 12 febbraio 2025 “a causa di ricorsi giudiziari che non possono essere gestiti internamente dall’Avvocatura, sia a causa di una altissima specializzazione per l’incarico professionale o per incompatibilità/potenziale conflitto di interessi, si è reso necessario l’affidamento di incarichi di patrocinio dell’Ente ad avvocati esterni. Per i quali
risulta necessario incrementare da € 10.000 a € 50.000/anno la previsione dello stanziamento.”
Con queste motivazioni, veniva chiesto al Consiglio Comunale (e ottenuto) di votare per un’ulteriore variazione di bilancio. Altri incarichi esterni, altri soldi volatilizzati…

Tutto ciò, naturalmente, ben prima della recente sentenza del TAR di Parma. Quindi senza considerare le spese di lite da liquidare a favore della ricorrente (Avv. Vezzulli) che il TAR ha addebitato, quale condanna, al Comune di Piacenza (Euro 3.000,00 oltre accessori di legge e rifusione del contributo unificato). A cui andranno aggiunti i costi per gli incarichi legali esterni che andremo a sostenere per l’annunciato appello in Consiglio di Stato.
Non solo. Altre spese dovranno essere sostenute: per la difesa dell’Ente nelle cause collaterali (per esempio, prossimamente, dal giudice ordinario) e altre ancora per l’eventuale risarcimento dei danni (professionali, morali, materiali, di immagine, etc…) che probabilmente verranno richiesti.
Complessivamente, un vero e proprio salasso.

Mi fermo qui.
In attesa di sapere, con non celata curiosità, come andrà a finire questa “triste” vicenda e come l’Amministrazione Comunale riuscirà ad adeguare l’assetto organizzativo alle previsioni vincolanti della sentenza del TAR, mi viene in aiuto un principio universale impartitomi dai migliori maestri della mia vita: mamma e papà.
“Ricordati, Luigi, amministrare i soldi degli altri è un immenso onore e una grande responsabilità. In gioco c’è qualcosa di molto più importante del valore dei soldi: si chiama fiducia. Cerca sempre di meritartela.”
Cosa dire ai nostri amministratori? A buon intenditor, poche parole…

RICORSO TAR VEZZULLI: IL COMUNE RICORRERÀ AL CONSIGLIO DI STATO. “IL TRASFERIMENTO FU UNA SCELTA PONDERATA”

 Ad una settimana dalla sentenza del Tar di Parma che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Elena Vezzulli in merito al suo trasferimento alla Protezione Civile avvenuto nel giugno scorso, il Comune annuncia, attraverso una nota, che presenterà ricorso al Consiglio di Stato e che la decisione di affidare all’avvocato Vezzulli la gestione del settore Prevenzione e sicurezza è stata “una scelta ponderata, fondata su motivi squisitamente tecnici”. Per il futuro? “L’ente  si atterrà alle decisioni dei giudici amministrativi, da un lato nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro pre garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune”. 

Di seguito la nota del Comune

Riorganizzare un ente come il Comune di Piacenza ha rappresentato un’importante operazione fortemente voluta dall’attuale amministrazione al solo scopo di modernizzare e migliorare il funzionamento dell’ente stesso. Operazione decisamente complessa, per certi versi una vera rivoluzione organizzativa, che tuttavia aveva e ha un unico obiettivo finale: maggiore efficienza nella risposta alle esigenze della comunità di cui tutti noi facciamo parte come cittadini.

E’ questa la ragione per la quale sono stati decisi numerosi cambiamenti interni, sia logistici sia nell’attribuzione di ruoli e funzioni. Alcuni di questi cambiamenti, anche se decisamente impattanti per il personale e la gestione degli spazi, non hanno suscitato l’interesse degli organi di informazione; altri invece l’hanno fatto.

E’ il caso dell’istituzione di un nuovo settore dedicato alla Prevenzione e sicurezza all’interno del Comune. Settore la cui guida è stata affidata alla dirigente Elena Vezzulli che per ben più di due decenni è stata a capo dell’Avvocatura comunale. Una scelta ponderata che si è fondata su due motivi squisitamente tecnici.

Il primo motivo riguarda la necessità di dar seguito a un parere di Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, nel quale si fa chiaro e preciso riferimento all’opportunità che all’interno degli enti pubblici i dirigenti ruotino tra i settori per garantire rinnovamento e imparzialità, evitando permanenze eccessivamente prolungate nella stessa funzione.

Il secondo motivo riguarda, appunto, la lunga esperienza maturata dalla dirigente ritenuta particolarmente indicata per il nuovo incarico di notevole rilievo all’interno dell’ente; un rilievo che trova riscontro anche nella “pesatura” economica della nuova posizione dirigenziale, tant’è che alla dirigente in questione è stata riconosciuta un’indennità superiore a quella che avrebbe percepito presso l’Avvocatura.

Queste, e solo queste, sono le ragioni di una scelta organizzativa che l’amministrazione ha operato in totale trasparenza, nell’esercizio delle funzioni che le sono attribuite. Ogni altra narrazione rischia di essere fuorviante e imprecisa.

In tale contesto, che era doveroso inquadrare, si inserisce il ricorso presentato al Tar di Parma dalla dirigente contro il Comune di Piacenza. Venerdì 14 marzo i giudici amministrativi si sono espressi stabilendo che chi è alla guida dell’Ufficio Avvocatura debba essere in possesso sia dell’abilitazione all’esercizio della professione forense, sia della qualifica di dirigente presso l’ente comunale. La scelta dell’ente, invece, è stata quella di affidare il ruolo di coordinatore dell’Ufficio in questione a una “Elevata qualificazione”, che è naturalmente avvocato. Scelta, quest’ultima, praticata in modo analogo anche da altri enti comunali sul territorio nazionale e che, anche per questa ragione, il Comune sosterrà nel proporre ricorso al Consiglio di Stato.

Nel frattempo, come è doveroso, l’ente si sta attivando per attenersi alla decisione dei giudici amministrativi. E lo farà, da un lato, nel pieno rispetto delle disposizioni e, dall’altro, con uno sguardo rivolto al prossimo futuro per garantire stabilità e continuità al funzionamento del Comune.

SINISTRA ITALIANA SUL “CASO” SCHIAFFONATI: “DALLA DESTRA UNA DELEGITTIMAZIONE STRUMENTALE”

I dubbi sollevati dall’opposizione in merito alla presunta inesperienza della nuova RUP Emanuela Schiaffonati stanno montando un caso. In difesa dell’architetto, che ricopre il ruolo di responsabile unico del procedimento dal novembre scorso, si è alzata la voce della maggioranza consiliare con i capigruppo che, in una nota, hanno definito ” attacchi irrispettosi a chi lavora per l’ente” esprimendo “forte preoccupazione per il clima di delegittimazione che continua a colpire i dipendenti comunali, sempre più spesso oggetto di attacchi strumentali da parte dell’opposizione di centrodestra.

Il confronto politico è legittimo, ma deve restare su un piano istituzionale e rispettoso. Durante la commissione su Piazza Cittadella, invece, si è andati oltre, con atteggiamenti intimidatori e attacchi personali che nulla hanno a che fare con il dibattito politico. Questo atteggiamento denota una grave mancanza di fiducia da parte del centro-destra nei confronti della macchina comunale e di chi vi opera con professionalità.

Per quanto riguarda la recente nomina dell’architetto Schiaffonati, precisiamo che si tratta di una figura con esperienza all’interno degli uffici comunali e senza alcuna incompatibilità. Continuare a mettere in discussione ogni scelta amministrativa con insinuazioni prive di fondamento non solo è scorretto, ma contribuisce a creare un clima di sfiducia che danneggia la città intera”.

Anche il segretario provinciale di Sinistra Italiana Michele Rizzitiello è intervenuto sulla questione: Le critiche rivolte all’architetto Emanuela Schiaffonati sono il segno evidente della manipolazione a cui da tempo ci ha abituati la destra, sempre documentata precisamente e sempre disinformata, quando le conviene. Sono edotti persino su atti e procedimenti di altri enti della Pubblica Amministrazione coperti dal segreto d’ufficio ma si permettono di non conoscere il curriculum di una dipendente dello stesso Comune tacciandola di inesperienza quando la stessa ha operato per svariati lustri in enti locali assumendo considerevoli responsabilità. Oltre a ciò detti consiglieri criticano la sua antica militanza politica e la libertà che ha ogni cittadino italiano di presentarsi come candidato alle elezioni; inoltre vorrebbero, a quanto pare, vietare ai dipendenti l’esercizio della libertà di opinione e di critica visto e considerato che sono rimasti infastiditi dai “mi piace” da lei apposti in precedenza al conferimento dell’incarico di Responsabile Unico del Procedimento (RUP) del cantiere di Piazza Cittadella. Non è il primo caso di pesante ingerenza nei confronti dei dipendenti comunali e di delegittimazione strumentale operato dalla destra dai banchi dell’opposizione ma ricordiamo gli elogi sperticati alla struttura comunale e ai suoi dipendenti quando questa era al governo della città. Auspichiamo che si possa instaurare un clima più disteso, si accantonino i pregiudizi infondati e le insinuazioni scorrette”.

IL TAR DI PARMA ACCOGLIE IL RICORSO DI ELENA VEZZULLI: “L’AVVOCATURA DEVE ESSERE GUIDATA DA UN DIRIGENTE”

Il Tar di Parma ha accolto il ricorso dell’avvocato Elena Vezzulli che la stessa aveva presentato nel giugno scorso a seguito del trasferimento alla Protezione Civile deciso dall’amministrazione. Un demansionamento che Vezzulli ha, da subito, giudicato ingiusto promettendo di andare fino in fondo alla vicenda. Così è stato, perché questa sentenza, di quasi  150 pagine, mette un punto fermo dando ragione alla dirigente: l’avvocatura comunale non può essere retta da una Elevata Qualificazione ma da un dirigente, in questo caso un avvocato cassazionista. Cosa che invece è accaduto a seguito del trasferimento di Vezzulli alla Protezione Civile. In sostanza l’avvocatura del Comune sarebbe stata retta da una personalità che non avrebbe le caratteristiche per farlo. Nella sentenza si legge “si ritiene che la guida dell’Avvocatura del Comune di Piacenza, dotata dall’Ente stesso di funzioni tecnicamente appartenenti alla tipologia dirigenziale, venga in tale assetto organizzativo affidata illegittimamente ad un funzionario di “Elevata Qualificazione”, in violazione del Regolamento di organizzazione dell’Ente nonché della Legge professionale ed in assenza dei presupposti dichiarati”.

A questo punto, viene da chiedersi, le cause portate avanti fino ad ora dall’avvocatura sono da considerarsi legittime o no? Il Comune cosa farà adesso? E’ probabile che si appellerà al Consiglio di Stato. Pare invece una certezza che, ad oggi, si trovi scoperto nell’avvocatura, poiché non è retta da alcun dirigente, come recita la sentenza.

Oltre al ricorso al Tar, Vezzulli aveva intrapreso una causa, contro il Comune, anche con il giudice del Lavoro. E’ probabile che, a breve, arrivi anche questa sentenza.

Vezzulli era stata trasferita dopo che la polizza fideiussoria stipulata tra Piacenza Parcheggi e la compagnia Abarca Seguros si era rivelata falsa. La dirigente sostenne di aver inviato un alert all’amministrazione rispetto ai dubbi sulla validità della polizza con una relazione del 5 gennaio 2023. L’amministrazione, dal canto suo, si è sempre detta sicura di aver svolto tutti i controlli che sono in suo possesso.

 

BASTIONE BORGHETTO, EX OSPEDALE MILITARE, ALBERGO SAN MARCO AL MIPIM DI CANNES

Si è conclusa la missione piacentina al MIPIM di Cannes. La fiera di riferimento a livello internazionale per gli investimenti sui territori ha visto la partecipazione di oltre 20mila operatori provenienti da novanta diverse nazioni.

Per il terzo anno consecutivo Piacenza si è messa in mostra all’interno dello stand di Art-ER e Regione Emilia-Romagna grazie a Confindustria Piacenza: nella delegazione, con il presidente di Confindustria Nicola Parenti, anche la sindaca Katia Tarasconi e l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Insieme a Confindustria Piacenza anche i presidenti provinciali e regionali di Ance Alessandro Losi e Maurizio Croci, accompagnati da Matteo Raffi.

In evidenza diverse aree rigenerabili ad alto potenziale nel Comune di Piacenza, in attesa di investitori con risorse e visione che possano dare loro una seconda vita. Tra le altre: Bastione Borghetto, l’ex Ospedale Militare, Cascina San Savino e l’Albergo San Marco.

La partecipazione Piacentina conferma l’approccio vincente delle precedenti edizioni con un fronte comune tra il mondo delle imprese (Confindustria e Ance) e l’amministrazione locale, approcciandosi agli investitori come territorio coeso e dalle visioni condivise.

Il presidente di Confindustria Piacenza Nicola Parenti esprime soddisfazione: «Piacenza conferma la partecipazione a MIPIM, interfacciandosi con importanti investitori internazionali. La soddisfazione è esserci non solo come Confindustria ma come “sistema Piacenza”, insieme ad amministrazione comunale, Ance e Regione. Ringrazio le istituzioni e gli imprenditori che ci hanno accompagnato in questa fondamentale tre giorni. La nostra presenza a Cannes con Invest in Piacenza, la vetrina delle aree rigenerabili e disponibili per gli investimenti nella nostra provincia, già nelle scorse edizioni ha permesso di aprire interlocuzioni preziose con soggetti strategici internazionali. Per noi è fondamentale incontrare investitori di qualità e attirarli a Piacenza dove c’è il saper fare combinato con una posizione strategica. La competizione tra i territori è notevole, bisogna esserci e collocare la nostra città sulla mappa: lo sviluppo di Piacenza non va dato per scontato ma coltivato in ogni occasione disponibile»

«La partecipazione della nostra città al MIPIM di Cannes rappresenta un’opportunità strategica per promuovere Piacenza sulla scena internazionale, valorizzando il suo potenziale di investimento e sviluppo», commenta la sindaca Katia Tarasconi. «Grazie all’impegno di Confindustria Piacenza, abbiamo dialogato con importanti interlocutori del settore immobiliare e promosso i nostri punti di forza a potenziali investitori da ogni parte del mondo, un passo fondamentale per lo sviluppo e la riqualificazione della nostra città. In un contesto in continua evoluzione, città come la nostra stanno emergendo come destinazioni sempre più attrattive per investimenti qualificati e sostenibili. Siamo consapevoli che i risultati di questo lavoro si manifesteranno nel tempo, ma siamo altrettanto certi che il cammino intrapreso darà i suoi frutti, contribuendo alla riqualificazione e allo sviluppo del nostro territorio. Piacenza ha tutte le carte in regola per essere protagonista».