“LA CITTA’ HA CAMBIATO VOLTO: LA VERA SFIDA E’ LA CONVIVENZA”. MONS. CEVOLOTTO ACCOLTO IN CONSIGLIO COMUNALE

E’ stato accolto in consiglio comunale al termine della visita pastorale che ha da poco concluso; mons. Adriano Cevolotto ha riportato ai consiglieri le impressioni raccolte durate le visite nelle parrocchie cittadine. “La città è cambiata per la presenza di famiglie immigrate – ha detto – il volto è molto diverso, perché non è più la fase di qualche decennio fa in cui si trattava di accogliere, oggi queste persone hanno qui la loro residenza, il loro futuro e quello dei propri figli. La sfida è costruire una convivenza”.

Il vescovo Cevolotto ha poi affrontato il tema delle emergenze: a partire da quella abitativa che può derivare dal lavoro povero e precario; quella educativa che coinvolge famiglie e genitori e quella economica.

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BILANCIO: ARRIVA L’APPROVAZIONE SENZA SCOSSONI. MAGGIORANZA SODDISFATTA, CENTRO DESTRA CONTRARIO E APP ASTENUTA

E’ filata via in modo, tutto sommato, pacata la discussione e l’approvazione del bilancio di previsione, argomento che, solitamente, costringe giunta e consiglieri alle ore piccole; questa volta l’approvazione è arrivata poco prima delle 21. Sì compatto del centrosinistra (18 voti), voto contrario del centro destra ( 8 voti) e astensione dei due consiglieri di Alternativa per Piacenza.

Una manovra da 304 milioni di euro, dove la più parte delle risorse (43 milioni) è destinata al welfare; un bilancio di previsione che la sindaca Tarasconi aveva definito di visione “non guardiamo al consenso – aveva sottolineato – altrimenti certi progetti non sarebbero neppure partiti”; così come gli investimenti e i mutui di lunga durata (vd. riqualificazione del Polisportivo) definiti “debiti buoni” perché finalizzati a portare un servizio ai piacentini.

Critica la minoranza con il consigliere della civica di centro destra Massimo Trespidi che ha definito la manovra improntata all’indebitamento e alla pressione fiscale, oltre a mettere in luce “un problema politico all’interno del PD”, facendo riferimento a quanto accaduto il giorno precedente con l’approvazione dell’ordine del giorno di ApP sul consumo di suolo che ha messo alla prova la tenuta della maggioranza.

Il consigliere della Lega Luca Zandonella ha messo  in evidenza “la mancanza di progetti che riguardano la sicurezza urbana”; la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi ha motivato il voto contrario alla manovra in particolare per “il continuo ricorso agli incarichi esterni mentre, contemporaneamente, si assume nuovo personale; inoltre c’è il nodo delle fideiussioni ancora da sciogliere”.

Il consigliere di ApP Luigi Rabuffi ha motivato l’astensione del gruppo per le previsioni di aumento delle imposte e delle sanzioni collegate alle multe; “si decidono di investire i soldi dei piacentini in opere prive di senso come il parcheggio di Piazza Cittadella o il trasferimento del museo di Storia Naturale”.

A difendere la manovra ci ha pensato il capogruppo del PD Andrea Fossati elogiando “il buon lavoro svolto dall’aula, limitando le presentazioni degli emendamenti senza rinunciare alla qualità nel dibattito” sottolineando come “questa amministrazione abbia dato slancio agli investimenti pensando al futuro della città”.

Discussione dai toni morbidi, si diceva, a parte qualche emendamento più ideologico; come quelli, molto simili, presentati dai consiglieri Zandonella e Soresi relativi alla concessione degli spazi pubblici comunali attraverso la presentazione di una apposita modulistica nella quale “i soggetti richiedenti si devono dichiarare a favore della Costituzione e contro atteggiamenti di espressione fascista, razzista, sessista tipici delle ideologie assolutiste e totalitarie”. Negli emendamenti dei due consiglieri si chiedeva di aggiungere la parola “comunista” dopo “fascista”.

E’ bastata questo a produrre scintille; “mettete sullo stesso piano fascismo e comunismo, ma in Italia non è così – ha detto il capogruppo di Coraggiosa Infantino – essere fascisti significa aderire ad un modello sanguinario”; “il fascismo è stato un regime totalitario nato in Italia, con impatto devastante nella nostra storia” ha fatto eco il collega dem Scafuto; “Ricordiamoci quello che fece Berlinguer per il processo sul compromesso storico” ha dichiarato la collega Albasi.

“Basta celebrare il comunismo in Italia – ha esortato il consigliere della civica di centro destra Trespidi – “il marxismo, nel suo manifesta, prevedeva la lotta violenta; c’è bisogno di aggiungere altro? Il 18 aprile 1948 è stato lo spartiacque: la nostra fortuna è stata che ha vinto la DC”.

“Non si nega la storia che il comunismo abbia prodotto morti nessuno lo mette in dubbio – è la posizione del consigliere di Pc Oltre Spezia – ma è altrettanto innegabile che la Costituzione italiana è stata creata grazie a dialogo tra le forze socialiste, cattoliche, comuniste e liberali. Inserire la parole “fascista”, vorrebbe dire rinnegare la storia”.

“A me basta ridurre il tutto ai minimi termini – ha cercato di sintetizzare il capogruppo di ApP Cugini – il fascismo l’Italia l’ha distrutta, il comunismo invece l’ha fatta rinascere. Ogni volta che tocchiamo questo argomento si riaccende la miccia, segno che l’Italia non ha fatto i conti con la storia, a differenza della Germania”.

CONSUMO DI SUOLO, ARRIVA L’OK TRIBOLATO DELLA MAGGIORANZA ALL’ORDINE DEL GIORNO DI APP

A spiazzare, almeno inizialmente, è stato il parere dell’assessore Fantini: libertà di voto ai consiglieri rispetto all’ordine del giorno presentato da ApP sul consumo di suolo, accordi perequativi e cambi di destinazione d’uso di aree verdi. Temi caldi, non da ora certamente, che Alternativa per Piacenza ha rimesso sul tavolo anche in sede di discussione del Dup 025/2027, approvati, sorprendentemente con 21 voti a favore compresa la consigliera Soresi, e 7 non votanti, lista Barbieri, Lega e Fratelli d’Italia.

“Per la terza volta torna la parola perequazione” ha detto il consigliere di Coraggiosa Matteo Anelli, e qui a differenza della altre occasioni, possiamo dire, che qualcosa è cambiato. Oltre alla libertà di voto espressa dall’assessore Fantini, hanno convintamente manifestato parere favorevole Anelli sottolineando come questo “ordine del giorno possa darà alla città un nuovo indirizzo”, la consigliera Claudia Gnocchi “ho una sola faccia per cui non posso che essere favorevole” così come il collega del PD Sergio F erri “credo che valga il programma elettorale e la propria coscienza, e la salvaguardia ambientale è uno dei punti del programma”.

Eppure così liscia fin da subito non è andata, considerando gli scambi a quattrocchi della consigliera De Micheli con i colleghi frondisti che sono rimasti saldi ai loro intendimenti. Prova del clima per nulla disteso in maggioranza anche le parole della consigliere dem Costanza De Poli che ha parlato “di forte frustrazione, come si fa ad avere dubbi” ha domandato, confidando in una maturità e una responsabilità che credeva scontate.
A togliere dall’impaccio la maggioranza ci ha pensato, ancora la consigliera De Micheli, subito dopo un breve colloquio con la sindaca; annunciando il voto favorevole della maggioranza del PD, perché “la forza – ha detto – sta nel metodo che ci siamo dati. Dalla logica dei tifosi e delle bandierine alla condivisione”.

“Di tuffo carpiato con doppio avvitamento” ha parlato la consigliera Barbieri, di “grosso problema politico nel PD” il collega Trespidi. La sindaca Tarasconi invece ha ribadito come dopo un anno di lavoro “abbiamo trovato una quadra, un lavoro di tessitura con i consiglieri che si sono messi a disposizione”. Un giusto equilibrio insomma che ha portato, nei fatti, alla sintesi. La sensazione, tuttavia, è che le sorprese non siano finite.

Nel servizio l’intervista del capogruppo di ApP Stefano Cugini

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CECCARELLI: “LA CITTA’ CHE VOGLIAMO, CI STIAMO ARRIVANDO: LAVORI IN CORSO”. CRITICA LA MINORANZA

“Se due anni e mezzo fa lo slogan era La città che vogliamo, oggi potremmo sintetizzare la città che vogliamo, lavori in corso“. Così l’assessore Gianluca Ceccarelli ha iniziato la presentazione del DUP (Documento Unico di Programmazione) 2025-2027 all’assemblea consiliare.

Un bilancio (304 milioni di euro il pareggio tra entrate e uscite) che comprende temi e questioni delicate, tra urbanistica, lavori pubblici e welfare, sottolineando la “continuità e la conferma dei servizi che erogati”.

Nel corso della discussione la minoranza ha espresso dubbi e perplessità; in particolare la capogruppo di FdI Sara Soresi, pur sottolineando il carattere più concreto, rispetto allo scorso anno, degli emendamenti presentati dal gruppo consiliare, ha ribadito di non concordare l’aumento delle spesa corrente “approccio miope che spero non derivi dalla volontà del sindaco di portare la nave alla deriva per poi abbandonarla” (facendo riferimento alle presunte voci della mancata ricandidatura della sindaca Tarasconi); “si appaltano servizi all’esterno – ha evidenziato Soresi – e poi si spende per nuove assunzioni, perché non le utilizziamo? A me pare che manchi comunicazione tra gli uffici. Altro nodo quello delle fideiussioni: mi risulta che Piacenza Parcheggi non abbia ancora presentato la nuova fideiussione e che la provvisoria sia in scadenza il 31 dicembre”.

Il consigliere del gruppo Barbieri – Liberi Massimo Trespidi ha evidenziato come “il piglio garibaldino dell’assessore Ceccarelli nella presentazione fosse del tutto fuori luogo, perché la realtà é ben altra, soprattutto quando dite che la città avanza. Il dato politico – prosegue Trespidi – è che non siate in gradi di spendere i soldi a bilancio e li state spostando da un anno all’altro in attività parziali e progetti non conclusi. E’ evidente che l’amministrazione sta arrancando. Avete portato fuori molte navi che però sono al largo e non riescono a rientrare al porto. Non emerge una visione piena delle problematiche ma rischiate di muovervi in modo schizofrenico”.

“Negli anni ho capito quanto sia aleatorio il bilancio preventivo – ha evidenziato il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi – l’appuntamento di oggi non è altro che una formalità. Nella delibera sono elencate 19 variazioni: è chiaro che del bilancio originario resta ben poco. Dopo questo atto si spalancano le porte della seconda parte del mandato Tarasconi, per poi arrivare alle elezioni comunali, una fase davvero decisiva per tutta la maggioranza”.

Della maggioranza ha preso la parola il capogruppo del PD Andrea Fossati “per il secondo anno questa amministrazione approverà il bilancio entro l’anno” sottolineando l’impegno sul personale “venivamo da politiche contrattive in questo sensi, sotto i 600 dipendenti, oggi abbiamo recuperato con i concorsi e siamo a 686 tra personale a tempo determinato e indeterminato. Il tasso di indebitamento è tra i più bassi in regione e sul welfare abbiamo investito davvero cifre importanti: 43 milioni di euro, tanto che i sindacati stavolta hanno apprezzato la manovra”.

La prossima discussione sul bilancio è in programma per lunedì 16 dicembre.

TRAMELLO IN VIALE DANTE, TRESPIDI: “LA PROVICIA CI ILLUSTRI LA RIORGANIZZAZIONE SCOLASTICA”

E’ stata la nuova sede dell’istituto Tramello nella ex caserma dei vigili del fuoco di viale Dante ad animare la discussione in consiglio comunale, in particolare rispetto a due temi: il traffico che si andrà a congestionare in una zona già di per sé caotica (viale Dante appunto) e la riorganizzazione scolastica, in capo all’amministrazione provinciale, che non convince l’opposizione di centro destra.

Lo spunto al dibattito è arrivato con il punto all’ordine del giorno della modifica di destinazione d’uso dell’area di viale Dante per ospitare l’istituto per geometri il cui progetto, del valore di oltre 9 milioni e mezzo di euro, è stato presentato nel dettaglio pochi giorni in fa in Provincia. Il cambio di destinazione è passato con 20 voti favorevoli, un contrario e 8 non partecipanti.

I consiglieri Barbieri e Trespidi hanno espresso perplessità proprio in merito alla scelta dell’area; “quando era assessore in Provincia – ha spiegato Patrizia Barbieri – avevamo accantonato le risorse per fare dell’ex Laboratorio Pontieri il luogo ideale per un nuovo campus. In viale Dante si andrebbe a caricare una zona già satura di traffico”. Di “suicidio viabilistico” ha parlato il consigliere delle Lega Luca Zandonella; “sposo in pieno le perplessità dei colleghi – ha detto il consigliere Jonathan Papamarenghi eletto consigliere provinciale – voterò contro perché rischiamo di perdere una serie di possibilità: lì vicino, in via Rogerio, c’è il comando della Polizia Locale in una sede non del tutto adeguata, sempre in zona c’è la scuola materna Dante in affitto in un locale della parrocchia della Santissima Trinità”.

“Lo spostamento dall’attuale sede del Tramello da via Negri a viale Dante potrebbe far preoccupare rispetto alla questione traffico – è la posizione del consigliere del PD Sergio Ferri – ma, effettivamente, i due luoghi distano pochissimo, circa 300 metri, per cui l’impatto viabilistico non cambierà su quella zona”.

“L’educazione non è mai un costo ma un investimento, sempre – esordisce il consigliere del PD Salvatore Scafuto -significa garantire opportunità formative ai nostri giovani. Questo passaggio non è solo formale perché mira a dare il via al nuovo polo culturale per gli studenti e le loro famiglie”.

Nel suo intervento il consigliere della civica Barbieri – Liberi Massimo Trespidi va oltre, e chiede alla presidente del consiglio una audizione con l’amministrazione provinciale per capire la riorganizzazione scolastica che l’ente ha in mente. “L’area di viale Dante è libera del 2013, come amministrazione, quando ero presidente della Provincia, avevamo provveduto al rifacimento della palestra, oggi utilizzata al mattino dalle scuole e al pomeriggio dalle società sportive; per quell’area c’erano due ipotesi: la collocazione della polizia municipale o del liceo Cassinari che oggi si trova nei locali della Curia, per cui la Provincia paga l’affitto. Ora – prosegue Trespidi – si parla di mettere l’istituto Tramello, una scelta che mira alla riqualificazione dell’area. E il laboratorio Pontieri che fine farà, rispetto all’impegno della Provincia che aveva firmato la convezione con il Comune per portarvi due scuole superiori? E sulla riorganizzazione scolastica che intenzioni ha la Provincia, considerato che sua via Negri si libereranno degli spazi oggi occupati dal Tramello? Sarebbe opportuno audire l’amministrazione provinciale e capire le sue intenzioni” conclude Trespidi.

“Creare un polo scolastico all’ex laboratorio Pontieri sarebbe stata la chiusura di un cerchio – ha detto il consigliere di ApP Stefano Cugini – anche rispetto alla riqualificazione dell’area nord della città. Apprendiamo che l’attuale amministrazione provinciale ha un’altra idea. Alternativa per Piacenza non parteciperà al voto”. Il capogruppo Cugini ha inoltre segnalato, in sede di comunicazioni, la situazione in cui si trovano gli studenti dell’istituto Casali che “allo scoccare della quarta ora sono usciti in segno di protesta per denunciare il freddo nelle classi, 16.9 gradi. Il Comune credo abbia il dovere di chiedere alla Provincia delle spiegazioni. E’ un dovere istituzionale muoversi per il controllo e trovare soluzioni a situazioni spiacevoli”.

PALAZZO DEL GOVERNATORE E POLISPORTIVO DIVIDONO L’AULA: MAGGIORANZA “GUARDIAMO AL FUTURO”, OPPOSIZIONE “SUPERFICIALITA’ E FACILONERIA”

Sono stati gli 800mila euro accantonati per i lavori di adeguamento del palazzo del Governatore, i 150mila euro per le spese di avvocatura esterne e i 7,5 milioni di euro per il mutuo per la riqualificazione del Polisportivo ad accendere la discussione nell’ultima seduta di consiglio comunale. Per questi importi si è votata la variazione di bilancio con il voto contrario della minoranza che ha accusato la maggioranza di spendere denaro per un immobile non di proprietà comunale (palazzo del Governatore), oltre che indebitare il Comune per oltre 15 anni (con il mutuo per il rifacimento del Polisportivo Franzanti).

“Emblematica la faciloneria con cui si spendono i soldi dei piacentini – ha detto il consigliere di ApP Luigi Rabuffi  riferendosi al Polisportivo e al trasferimento del Museo di Storia Naturale al palazzo del Governatore – oggi scopriamo che questo trasloco ha un costo a carico del Comune, ed ecco magicamente resi disponibili 800mila euro. Una sorpresa che, ogni persone dotata di buonsenso, poteva vedere da subito, perché gli spazi della Camera di Commercio per la collocazione provvisoria del museo, dovranno essere adattati e ristrutturati. Agli 800mila euro poi, si dovrà aggiungere il costo del trasloco delle decine di migliaia di pezzi che verranno depositati a Roma, si parla di circa 400mila euro.” Il consigliere Rabuffi torna anche sulle spese per l’avvocatura esterna; “l’impegno di spesa per l’anno 2022 era di i 6655 euro, nel 2023 di 4268 euro. Si è passati nel 2024, dagli ipotetici 10mila annui, ai 90mila come indicato nella delibera di giunta, a cui aggi aggiungiamo i 60mila euro. 155Mila euro in totale
siamo a 35 volte tanto” conclude.

“Sul museo di Storia Naturale vi chiedo di porre attenzione – si raccomanda la consigliere Patrizia Barbieri (civica Barbieri – Liberi) – se l’accordo quadro non viene sottoscritto cosa fate? Almeno andate in autotutela, il non sapere cosa succede dopo la situazione provvisoria è cosa dell’altro mondo. E’ stata un’operazione pensata con grande superficialità”.

“Considerata l’urgenza del Politecnico di avere spazi per i nuovi corsi di laurea che troveranno spazio laddove oggi c’è il Museo, l’accordo quadro doveva già essere pronto – fa eco il collega Massimo Trespidi – questo è rilevate dal punto di visto politico, ci siamo arrivati in modo superficiale e pasticciato”.

Dalla maggioranza sono arrivate invece parole di massima apertura verso le parole dell’assessore al Bilancio Gianluca Ceccarelli; Luca Dallanegra (Per Piacenza) ha sottolineato come “il palazzo del Governatore non un immobile del Comune, ma fa parte del patrimonio culturale di Piacenza. Inoltre questi importi saranno scontati dal futuro canone di locazione, da cittadino – conclude – è un’operazione che capirei: è una spesa per rendere migliore il futuro della città, si chiama investimento per un ritorno economico concreto”. Sulla stessa linea anche i consiglieri Sandro Spezia (Piacenza Oltre) “ho fatto una ricerca su come hanno fatto altre comuni e risulta la stessa scelta di Piacenza riguardo al mutuo”; Salvatore Scafuto (Pd) “sono opportunità per la città che guardano al futuro e al bene comune”; Claudia Gnocchi (gruppo misto) ha chiesto che “venga portato l’atto che oggi si deve sottoscrivere con Camera di Commercio e Politecnico “e che l’importo che oggi mettiamo a bilancio e destinato alla ristrutturazione di un immobile che non è di proprietà dell’ente tenga conto di quanto si spende per esso”.

 

 

 

MAXI APPALTO ENERGIA, L’OK DEL CONSIGLIO. MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE DIVISE SU EDISON

Alla fine, come prevedibile dalla discussione in consiglio, la proposta passata è quella indicata dalla giunta. Stiamo parlando del maxi appalto per la gestione del riscaldamento, delle rete semaforica e della fibra ottica. La proposta formulata da Edison, e sostenuta dalla delibera di giunta, è quella di maggior interesse pubblico; lo ha deciso il Consiglio con 18 voti favorevoli, il voto contrario di Fratelli d’Italia, Lega e Liberali e la non partecipazione della civica Barbieri-Liberi e Alternativa per Piacenza. Ora l’iter prevede che verrà allestita una gara per l’appalto in cui Edison sarà favorita rispetto alle altre due proposte di A2a e Iren.

L’assessore Matteo Bongiorni ha ripercorso le motivazioni che hanno portato la giunta a indicare la proposta di Edison come più vantaggiosa rispetto alle altre: prima di tutto la possibilità di avere un unico interlocutore per la gestione per la gestione di illuminazione e riscaldamento che soddisferà tutti gli aspetti in una economia di scala, in modo da poter liberare risorse che possano tramutarsi in investimenti.

Dopo la bocciatura delle proposta di sospensiva della capogruppo di FdI Soresi bollata dal capogruppo PD Fossati come “irricevibile e pretestuosa” i consiglieri di maggioranza e opposizione si sono alternati per commentare la proposta di Edison di partenariato pubblico privato. I consiglieri Angela Fugazza della Civica Trasconi, Salvatore Scafuto e Tiziana Albasi del PD hanno posto l’accento sui risparmi che la forma del Ppp (Partenariato pubblico privato) porta all’ente; Luigi Rabuffi di ApP ha messo in luce i tempi ristretti rispetto alla mole dei documenti da leggere e studiare, per altro molto tecnici che avrebbero necessitato di esperi per alcuni chiarimenti; Massimo Trespidi della civica Barbieri-Liberi ha auspicato che i risparmi, derivanti dalla scelta della proposta Edison, vengano utilizzati bene, ricordando che agli 800mila euro, per i prossimi 14.5 anni di appalto, vanno aggiunti anche i 4 milioni dell’aumento Irpef; il consigliere della Lega Luca Zandonella ha chiesto alla giunta se ci siano state pressioni da alcuni uffici dell’ente rispetto a questa pratica; “se così fosse non sarebbe cosa da poco” ha detto. Sollecitazioni a cui l’assessore Bongiorni ha risposto garantendo la “massima trasparenza su tutta la pratica”.

 

DIMISSIONI PERINI, OPPOSIZIONE: “GIUNTA MAI COSI’ DEBOLE”. TARASCONI: “SCELTA CONDIVISA CON LA MAGGIORANZA”

E’ stata una surroga con polemica. Il passaggio in consiglio comunale tra Gianluca Ceccarelli, oggi assessore al bilancio, e Sandro Spezia che prende il posto tra i banchi di Piacenza Oltre al fianco di Caterina Pagani, ha fatto discutere non poco nella prima seduta di consiglio comunale dopo la pausa agostana.
Ha fatto discutere perché strettamente connesso alla surroga ci stanno le dimissioni di Marco Perini da vice sindaco avvenute nel ritiro di giunta
e se dalla maggioranza tutto è stato fatto alla luce del sole, come se il palazzo fosse una casa di vetro, per citare il capogruppo PD Fossati, per la minoranza sindaco e giunta sono meno credibili, per dirla come il capogruppo di ApP Stefano Cugini.
Per Trespidi, il rimpasto è il frutto della sconfitta della sindaca.

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TRASFERIMENTO MUSEO STORIA NATURALE: L’OPPOSIZIONE CHIEDE UNA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE

E’ stata inviata all’attenzione della presidente Paola Gazzolo la richiesta di convocare una seduta di consiglio comunale dedicata al trasferimento del Museo di Storia Naturale. La richiesta porta la firma di tutti i consiglieri di minoranza.

La vicenda del trasferimento del Museo dalla sede attuale del Politecnico è nota dal mese di giugno, questo spostamento – a detta dei consiglieri – comporterà due traslochi: il primo presso il Palazzo del Governatore, il secondo presso l’ex laboratorio Pontieri a distanza di qualche anno. Trasferimento che comporterà la chiusura di nove mesi del Museo, dal gennaio 2025. Considerato che – proseguono i consiglieri di minoranza – la decisione non è stata oggetto di discussione in consiglio comunale e che l’impatto sui cittadini, scuole e studenti sarà notevole, si ritiene necessaria una seduta ad hoc in ordine alla scelta della giunta di trasferire il Museo di Storia Naturale.

La presidente Gazzolo avrà venti giorni per annunciare la data della seduta richiesta.

OPPOSIZIONE: “AMMINISTRAZIONE FERMA AL PALO SUI GRANDI PROGETTI”. MAGGIORANZA: “GUARDIAMO AL FUTURO E PRIVELEGIAMO LA PROGRAMMAZIONE”

Il consigliere Massimo Trespidi l’ha definita “una straziante ubriacatura di parole”. L’espressione si  riferiva alla relazione del vice sindaco Marco Perini che ha illustrato, sinteticamente, i punti del DUP 2024/26 e lo stato di attuazione a giugno 2024, un documento redatto attraverso il contributo dei vari assessori. “Non era quello che ci aspettavamo – ha detto Trespidi – volevamo risposte alle domande formulate in commissione, non la ripetizione monotona del Documento Unico di Programmazione da cui emerge una evidente stasi amministrativa. Tutto quello illustrato fino a qui – ha ribadito Trespidi – è ordinaria amministrazione: lo è tagliare l’erba, sistemare i bagni delle scuole, procedere a nuove gare. I primi due anni di amministrazione sono stati all’insegna della ordinaria amministrazione, i grandi progetti sono rimasti al palo. Far transitare il Tour de France è ottimo, così come il concerto di Radio Bruno ma sono fumo negli occhi, nel senso che sono eventi mordi e fuggi che non restano nel tempo. Perché non si parla concretamente dell’asilo di Borgotrebbia, della nuova sede del comando della Polizia Municipale, della complicata pratica ex Acna?” domanda il consigliere Trespidi.

Ad avvalorare la tesi della paralisi amministrativa di Trespidi anche la capogruppo Patrizia Barbieri: “assumete, prendete persone per la formazione esterna, ma non sarebbe meglio concentrarsi sulle progettualità?” portando alcuni esempi: area ex Acna, rivi urbani, area ex Consorzio Agrario, nuovo e vecchio ospedale, albergo San Marco. “Tanta formazione – conclude Barbieri – tanti protocolli,  ma tutto quello che è essenziale e strategico è fermo”.

“Altroché ordinaria amministrazione, questa amministrazione sta privilegiando la programmazione anziché il risultato immediato” ha detto il consigliere di maggioranza Boris Infantino. “Quale impronta vogliamo dare? Un segnale forte e chiaro sono state le assunzioni per dare nuova linfa e nuove risorse agli uffici. Con il protocollo sulla logistica del 2022 si è cercato di favorire un lavoro di qualità e il fenomeno della false cooperative è venuto meno”.

Proprio a proposito del protocollo del polo logistico il consigliere Stefano Cugini ha sottolineato “è stata una meravigliosa intuizione, ma non è stato allargato a quei sindacati di base che nella logistica hanno il maggior peso, piaccia o non piaccia è una realtà. Ringrazio invece l’assessore Corvi per l’idea di promuovere lo studio sulla qualità della vita e del lavoro nel polo logistico coinvolgendo tutte le parti sindacali, anche quelli di base”.