PRIMO CONSIGLIO PROVINCIALE, LE DELEGHE AL CENTRO DEL DIBATTITO

Il clima è diverso. Il nuovo assetto della Provincia porta con sé non poche incertezze che si riflettono anche sul clima del primo consiglio.  A partire dal personale dell’ente di via Garibaldi. Si chiama mappatura del personale e va nella direzione di capire quante sono le risorse e quanto personale è necessario per portare avanti le attività che vengono mantenute in capo alle province. Già dalla prima seduta però non mancano le polemiche; al centro del dibattito l’attribuzione delle deleghe. Pur non essendoci più una giunta,  il presidente Rolleri ha ritenuto di dover attribuire alcune deleghe ai suoi consiglieri.  Due di loro, i consiglieri Filippo Bertolini e Sergio Bursi non le hanno accettate. Bursi è andato giù pesante arrivando a dichiarare che accettare le deleghe significa rinunciare alla propria dignità.  “Io starò a guardare,  vigilero’, ma non partecipo a quella riforma che non condivido”. Di parere opposto i consiglieri Dosi, Castelli e Quintavalla. C’è il rischio che questa provincia perde in politica a favore dei tecnicismi? “Questo rischio c’è – risponde Rolleri – la mia scelta di dare le deleghe ai consiglieri va proprio in questa direzione, dare la possibilità di poter ragionare a agire in termini politici pur addossandomi tutta la responsabilità delle scelte. Quello  che auspico è una collaborazione viva e attiva tra i consiglieri”.

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C’ERA UNA VOLTA LA PROVINCIA

E’ il consiglio provinciale degli addii. E’ l’ultimo consiglio provinciale prima dell’applicazione della Legge Del Rio che prevede l’abolizione dell’ente costituito da Presidente e Consiglio eletti dal popolo. Assente il Presidente Massimo Trespidi a causa di un grave problema familiare che gli ha impedito di partecipare all’ultima seduta. “Se gli sviluppi del problema familiare me lo consentiranno – si legge nel messaggio di Trespidi – è mia intenzione accompagnare la fase di prima attuazione della Legge De Rio assicurando efficienza amministrativa, piena funzionalità dell’ente secondo l’ordinaria amministrazione garantita dall’approvazione del Bilancio di previsione 2014”.

Denominatore comune degli interventi dei consiglieri la critica, neppure troppo velata,  alla Legge Del Rio in particolare rivolta ai presunti risparmi derivanti dall’abolizione delle Province.

Rammarico e amarezza bipartisan sono state le parole piu’ spese nell’ultima seduta di consiglio.

Da oggi si apre un periodo di transizione; la provincia chiude i battenti anche se formalmente resterà in carica fino al 31 dicembre 2014. Dopo quella data, sembra il caos a regnare sovrano.

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