SI APRONO LE PORTE DI TORRIONE FODESTA: “VEDERE GLI SPAZI PER IMMAGINARE UN FUTURO”

Prendere visione per rendersi conto di ciò che la città offre. Perché se parla di città del futuro, questo è un passaggio indispensabile. L’amministrazione ha organizzato, di concerto con il Demanio, l’apertura di Torrione Fodesta per farlo visitare ad associazioni e cittadini che stanno prendendo parte, con le loro osservazioni, alla stesura del Piano Urbanistico Generale partecipato.

Ad oggi la struttura, per anni al centro di polemiche per sporcizia, incuria e frequentazioni, è di proprietà del Demanio. Piacenza è una l’unica città emiliana ad avere edifici come questo con mura 500esche rinascimentali.

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LOGISTICA DELLE IDEE? PERCHE’ NO

Sarebbe ardito iniziare a parlare di logistica delle idee anziché di logistica delle merci? La provocazione arriva dall’architetto Franz Bergonzi a cui abbiamo chiesto un commento rispetto all’ottima notizia dell’ospedale militare che torna dopo decenni alla città e dove troverà sede la facoltà di Medicina e Chirurgia. Un trasferimento e una movimentazione di idee, ben differente da come si è abituati a pensare la logistica dalla nostre parti, ma che forse potrebbe dare a Piacenza una connotazione di città universitaria che stenta a riconoscere nonostante la presenza dell’università Cattolica e del Politecnico di Milano.

DIMORE FESTIVAL A BASTIONE SAN SISTO, L’ARCHITETTO AL CENTRO

Lo riconoscete? Questo è #Bastionesansisto la cornice che ospita Dimore Festival, il primo festival dell’architettura a Piacenza organizzato dall’Ordine degli Architetti.
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“NUOVO OSPEDALE ALLA LUSIGNANI A ZERO CONSUMO DI SUOLO”

Il nuovo ospedale di Piacenza troverà spazio all’ex caserma Lusignani, oggi è scritto nero su bianco. Lo sancisce il protocollo d’intesa firmato tra demanio, ministero delle Difesa, comune di Piacenza e azienda sanitaria locale. La regione ha indicato l’area come prioritaria per la realizzazione di un moderno ospedale per evitare il consumo di suolo e al contempo rigenerare e rivitalizzare contesti territoriali degradati attraverso il riuso di beni immobili dello stato. 800 mila euro circa per la bonifica dai fondi del Demanio, oltre 200 milioni dalla Regione per i fondi destinati alla sanità regionale. In questo contesto viene compresa anche la vicina area dell’ex Pertite dove verrà realizzato un parco urbano. Una prima certezza quella sancita con la firma del protocollo in vista di un lungo percorso che durerà almeno una decina d’anni, nella certezza che nessun ospedale verrà depotenziato o chiuso.

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NELL’EX LABORATORIO PONTIERI SORGERANNO DUE PALESTRE. FIRMATO L’ACCORDO

Negli spazi dell’ex Laboratorio Pontieri nasceranno due palestre al servizio delle vicine scuole superiori; questo grazie ad un accordo tra Agenzia del Demanio, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Provincia di Piacenza. Un’intesa sottoscritta dal Direttore Emilia Romagna dell’Agenzia, Antonio Ottavio Ficchì, dal Segretario Regionale del Mibact, Sabina Magrini, e dal Presidente della Provincia, Francesco Rolleri, che dà il via a un progetto che farà rinascere l’Ex Laboratorio, trasformandolo in uno spazio dedicato allo sport. Saranno, infatti, realizzate in una porzione dell’ex struttura militare due nuovi edifici da destinare a palestre per gli  studenti, che saranno aperte anche in orario extrascolastico.  Si conclude così un percorso di valorizzazione iniziato nel dicembre 2014 con la dismissione del bene da parte del Ministero della Difesa e proseguito con un tavolo di concertazione istituzionale che ha permesso di individuare la futura destinazione dell’ex struttura militare, nel rispetto della sua tutela e salvaguardia. Uno spazio oggi non utilizzato sarà così nuovamente fruibile per la comunità piacentina.

pontieri

#OPEN DAY PIACENZA, IMMOBILI PUBBLICI IN VETRINA

Sono dieci gli immobili pubblici che, domenica 25 ottobre, saranno in vetrina per l’#OpenDayPiacenza. L’obiettivo è far conoscere e visitare importanti beni di proprietà pubblica della città destinati ad operazioni di valorizzazione, protagonisti di una Consult@zione Pubblica in corso finalizzata ad individuare i futuri scenari di recupero e riuso. “La Consult@zione Pubblica si sta rivelando un ottimo strumento di partecipazione e definizione degli interventi di valorizzazione e riuso del portafoglio immobiliare delle città – ha spiegato Reggi – per questo abbiamo deciso di prorogare la consultazione di Piacenza fino al 31 dicembre 2015. In questo modo cittadini, associazioni, amministratori e imprese potranno continuare ad inviare le proprie idee e proposte per promuovere percorsi idonei di valorizzazione dei beni, anche attraverso strategie di cooperazione tra soggetti pubblici e privati. Inoltre – ha concluso il Direttore dell’Agenzia del Demanio – entro la fine dell’anno, organizzeremo una Tavola rotonda rivolta ai rappresentanti delle associazioni, delle istituzioni e del real estate, per coinvolgere tutti i soggetti interessati in un percorso comune e condiviso tra Stato e Territorio”. “Per la nostra città – ha sottolineato il sindaco Paolo Dosi – il percorso di dismissione delle aree è un elemento di grande interesse, che ha avuto una grande accelerazione negli ultimi tempi. Piacenza ha un portafoglio di beni immobili demaniali molto alto rispetto ad altre città italiane e per questo è necessario esprimere un progetto unitario, credibile e da coniugare con tutti gli altri grandi progetti quali Borgofaxhall, ex Acna, Manifattura Tabacchi e il Polo del ferro, nonché quelli di Terrepadane sull’ex Consorzio agrario, Baia San Sisto e tutte le aree fuori dal centro, come la caserma Lusignani a Sant’Antonio. La sfida è di lavorare insieme saggiamente come abbiamo fatto per Expo 2015. L’Amministrazione comunale – ha concluso il primo cittadino – reciterà un ruolo di coordinamento e di sintesi e farà senz’altro la sua parte quale punto di riferimento per tutti i soggetti coinvolti”. Gli immobili aperti al pubblico sono: Bastione Porta Borghetto, Torrione Fodesta, Bastione S. Sisto, Porta del Soccorso, Rimessa locomotori ferrovia Piacenza-Bettola, ex Chiesa di S. Agostino, ex Chiesa delle Benedettine, ex Chiesa S. Lorenzo, ex Caserma Jacopo Dal Verme e l’area verde di Piazzale Malta.

Ex Chiesa S AgostinoEx chiesa Benedettine

BISOTTI: “ENTRO IL 2015 IL LABORATORIO PONTIERI PASSERA’ AL COMUNE”

Entro la fine dell’anno, o forse anche un paio di mesi di prima se si otterrà la concessione anticipata, il Comune entrerà ufficialmente in possesso del Laboratorio Pontieri, tanto per intenderci una porzione di superficie da 39 mila metri quadrati che comprende la Caserma Nino Bixio di Piazza Cittadella che affaccia su viale Maculani e il campo Daturi. Una concessione che arriva grazie al via libera della Difesa al Demanio. Ora la palla passa agli enti territoriali, in particolare al Comune che dovrà proporre, in tempi brevi, un piano di valorizzazione con nuove funzioni, un progetto convincente e ben confezionato che possa colpire positivamente i soggetti coinvolti nella concessione applicando le norme del federalismo culturale, come è avvenuto, lo scorso dicembre, per Palazzo Farnese. L’amministrazione ha davanti tre obiettivi: in primis i servizi scolastici con una nuova palestra ad uso delle scuole vicine; l’ampliamento del comparto museale con il museo della meccanizzazione agricola per cui la Camaera di Commercio sta lavorando ad una bozza progettuale e un mix tra social housing e servizi ludico sportivi ricreativi. “Ora occorre elaborare i progetti definitivi e e le coperture economiche finanziarie attraverso un piano di valorizzazione – ha sottolineato l’assessore Silvio Bisotti – dettagliato che sottoporremo al Demanio e al Ministero dei Beni Culturali. Riteniamo che entro la fine dell’anno entreremo in possesso dell’area, se non prima con una concessione anticipata”.

Un primo passo decisamente importante per il trasferimento completo del Laboratorio Pontieri alla città Piacenza che pensato in termini progettuali, tra un paio di anni al termine della giunta Dosi, andrà a trasformare il volto della parte nord della città. All’interno di questo vasto perimetro vengono compresi anche il parcheggio di Piazza Cittadella, la chiesa del Carmine, via del Guazzo. Una trasformazione, oggi difficile da immaginare, ma che potrebbe cambiare una parte della città, per certi aspetti il biglietto da visita di Piacenza per chi arriva da Milano.
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BISOTTI: “L’EX OSPEDALE MILITARE, ENTRO TRE MESI”

Nel giro di un paio di mesi l’ex ospedale militare dovrebbe passare dalla Difesa all’Inmivit, la società di gestione degli Investimenti immobiliari del Ministero dell’Economia. Un’accelerazione nella importante e complicata partita delle aree militari che vede Comune di Piacenza, Difesa e Agenzia del Demanio riunite insieme intorno ad un tavolo. Una nuova accelerata dopo il vertice che si è svolto proprio a Piacenza, il prossimo aggiornamento il 4 marzo. La situazione dovrebbe essere questa: in pole position per l’acquisizione ci sta l’ex ospedale militare di viale Palmerio; enormi spazi che si libererebbero permettendo così di pensare anche ad probabile e realistico trasferimento di una parte degli uffici comunali. Le altre aree sono il Laboratorio Pontieri, l’ex Pertite, il vallo Farnesiano e la caserma Lusignani, tempi più lunghi per la caserma Nicolai. “Nell’incontro del 4 marzo – ha detto l’assessore Silvio Bisotti – ci verranno comunicati i tempi più o meno certi necessari per la bonifica dell’ex Pertite; per il Laboratorio Pontieri c’è la volontà di destinarlo, in parte, ad ospitare il Museo dell’Agricoltura e palestre per le scuole del centro”. C’è da scommettere che dalle prossime settimane si faranno sentire associazioni, cittadini, enti per richieste, proposte e idee sul futuro utilizzo. “Certamente – conferma l’assessore – apriremo una fase di concertazione e partecipazione, per fare poi una sintesi realizzabile delle sollecitazioni che usciranno”.

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AREE MILITARI, IL TEMPO STRINGE

Caserma Alfieri, De Sonnaz e Cantore. Sono le tre strutture che il Demanio ha venduto alla Cassa Depositi e Prestiti. Da qui incomincia il percorso che darà la possibilità al Comune di Piacenza di portare a casa il 15% del valore di vendita. Il ruolo della Cassa Depositi Prestiti è fondamentale; sarà lei a rimettere sul mercato le tre caserme alla ricerca di potenziali acquirenti. Un’accelerata notevole per una pratica di cui si parla da decenni e che solo negli ultimi mesi ha subito una decisa svolta. Nonostante ciò, il tempo stringe più che mai. Certo il Comune può incassare fino a 1 milione 800 mila euro, ma solo se troverà entro un anno dalla vendita alla CDP un acquirente. In sostanza più passa il tempo, più si abbassa la percentuale del denaro incassato (fino al 5%). Quindi la palla passa all’amministrazione, alla città, ai cittadini. Idee, utilizzi futuri, progettualità, indispensabili per non perdere questo treno tanto atteso che non passerà una seconda volta. Piacenza datti una mossa. Amministratori pensate a destinazioni d’uso fattibili e consone al contesto in cui andranno ad inserirsi, facendovi aiutare, perchè no, anche dagli stessi cittadini.

DE SONNAZ

AREE MILITARI E FUTURO UTILIZZO: COMUNE OTTIMISTA, ARCHITETTI SCETTICI

Progettualità e visione del futuro altrimenti l’opportunità diventa zavorra. Se il tema delle aree militari non viene trattato con idee e progetti precisi sul dopo-acquisizione è solo fatica sprecata. Di questi edifici di proprietà statali si parla da decenni, ma solo ora sembra esserci una svolta. In tutto sette edifici di cui tre caserme in particolare dovrebbero entrare, nel giro di pochi mesi, nella mani del comune Piacenza. E da qui? Per Giuseppe Baracchi presidente dell’Ordine degli Architetti la strada è ancora lunga. Piacenza in questa partita è la cabina di regia nella task force sulla dismissione delle arre militari insieme al Demanio e alla Difesa. “Occorre una strategia politica ben chiara, una progettualità su cosa si vuole fare della città” ha detto Baracchi. “Se mi chiedessero cosa farei nelle caserme, non saprei rispondere – confessa – ma se il residenziale oggi non è più il motore (come invece è stato per anni) del cambiamento, quale può essere il nuovo imput. Bisogna ripensare alla città, a cosa vogliamo ottenere insieme a tutti gli attori del cambiamento”. “Occorre che ci intendiamo su cosa significa progettualità – specifica l’assessore Silvio Bisotti – gli architetti sono preoccupati di acquisire aree che poi restino inutilizzate e di cui la città non può godere. Non sarà così per Piacenza – prosegue – per le riflessioni che si sono fatte in questi anni e per i presupposti che sussistono, non ci sarà nulla di sovrastrutturale, di eccessivo. Certo ci vuole una seria pianificazione perchè ci sono 800 mila metri quadrati di aree da ridisegnare, ma con senso di responsabilità si può fare qualcosa di produttivo.

Fondamentale risultano i privati, potenziali investitori che decidano di puntare sulla rinascita di questi luoghi. Assurdo sarebbe pensare a nuovi insediamenti abitativi, visto già il numero di invenduto nella provincia; anche in questo caso è fondamentale una progettualità che attragga. L’occasione per parlare del futuro delle aree militari è stato il convegno organizzato dall’ordine degli architetti di Piacenza e dal Comune al Polo di Mantenimento Pesante Nord di viale Malta. Esperienze a confronto, spunti di riflessione da fare propri per non rendere le caserme vere e proprie cattedrali nel deserto inutilizzate.

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