Federico Serra, candidato alla presidenza della regione con la lista “Emilia Romagna per la pace, l’ambiente e il lavoro” ha fatto tappa a Piacenza, alla coop Infrangibile. La sua candidatura è sostenuta da Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Potere al Popolo. “Noi portiamo al centro temi dirimenti – ha detto – che il partito, ambiente, logistica, pace, rispetto ad un partito unico che va in un’unica direzione”. Ad accoglierlo, oltre ai sostenitori, anche la candidata piacentina Michela De Nittis.
SALVINI: “I SOLDI CONTRO IL DISSESTO CI SONO MA VANNO SPESI BENE”
Dissesto e consumo di suolo sono alcuni dei temi caldi della campagna in Emilia Romagna, dopo la recente alluvione che ha colpito Ravenna e dintorni. Le legge sul consumo di suolo sarà quanto mai al centro dell’agenda del prossimo presidente e della nuova assemblea legislativa. Ne ha parlato anche il vice premier Matteo Salvini, arrivato al mercato di san Nicolò, accompagnato dalla senatrice Elena Murelli, per sostenere la candidatura di Matteo Rancan.
Inevitabile non tornare sugli scontri avvenuti sabato a Bologna tra antifascisti e polizia, durante la manifestazione di casa pound. Dal ministro Salvini parole pesanti all’indirizzo del sindaco Lepore che ha accusato il governo di aver mandato a Bologna 300 camicie nere.
DE PASCALE: “CAMBIO DI PASSO SULLE POLITICHE DI PREVENZIONE DEL DISSESTO IDROGEOLOGICO”
E’ un appello al voto generale, più che a se stesso quello che il candidato della coalizione del centro sinistra Michele De Pascale si sente di rivolgere anche agli elettori piacentini; il timore di un marcato astensionismo infatti è presente tra l’entourage del candidato in vista delle regionale del 17 e 18 novembre
eppure i tempi stringono e la campagna elettorale è quanto mai nel vivo.
Tra le priorità, per i piacentini, la conferma del nuovo ospedale e la necessità di un cambio di passo radicale sulla prevenzione degli eventi avversi, siano essi alluvioni o terremoti che deve coinvolgere tutta la regione.
GAZZOLO, PD, FA UN PASSO INDIETRO: “NON MI CANDIDO AL CONSIGLIO REGIONALE. RESTO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE”
La prime dichiarazioni ufficiali in merito alle candidature alle prossime elezioni regionali in casa Pd arrivano proprio da colei che era data per certa: Paola Gazzolo. La Presidente del Consiglio Comunale, in una nota ufficiale da lei firmata, scrive di aver deciso di fare un passo indietro e di rinunciare così alla corsa per il Consiglio Regionale.
Nessuna “pervicace” intenzione di candidarsi a tutti i costi, è il contenuto delle dichiarazioni di Gazzolo. “Nell’imminenza della presentazione delle liste per le elezioni europee – spiega Gazzolo – mi fu chiesto dai vertici regionali e dal Presidente nazionale del mio partito di rendermi disponibile per una candidatura di servizio, esente quindi da velleità di elezione, ritenendo che la mia presenza in lista fosse utile per raccogliere voti a favore del Partito Democratico, come nei fatti è avvenuto. Nella medesima occasione mi fu anticipato che sarebbe stato altrettanto utile la conseguente disponibilità ad una candidatura al Consiglio Regionale a sostegno del nuovo candidato Presidente. Come sono solita fare mi sono messa a disposizione, pur sapendo, con preoccupazione, che una eventuale elezione in Regione mi avrebbe costretta a lasciare l’incarico di Presidente del Consiglio Comunale di Piacenza, al quale sono stata chiamata dai consiglieri e dalle consigliere comunali della città da ormai due anni, che mi onora profondamente e mi impegno quotidianamente a svolgere al meglio delle mie possibilità”.
Cosa è dunque cambiato da allora? E’ la stessa Gazzolo a spiegarlo “Ora però mi rendo conto che la narrazione che si sta sviluppando sia di natura molto diversa, cercando quasi di insinuare il sospetto che spinta da chissà quale ambizione io ritenga di dover essere sempre candidata a qualsiasi carica. Questo è un gioco al quale non intendo prestarmi, non mi interessa e non risponde alla realtà dei fatti.
Pertanto, ritengo sia doveroso portare a termine il lavoro fin qui intrapreso di conduzione dell’assemblea municipale, senza ulteriori distrazioni nel pieno rispetto del mandato ricevuto.
Ringrazio pertanto coloro che mi hanno manifestato entusiasmo e disponibilità a sostenermi in un’eventuale corsa per l’Assemblea Legislativa regionale, ma al momento ritengo corretto tenere fede all’impegno amministrativo già preso”.
Con il ritiro di Gazzolo è plausibile che vengano interrotte le consultazioni all’interno del partito iniziate un mese fa circa. E’ probabile che i candidati saranno Luca Quintavalla, Ludovico Albasi, Michela Cucchetti e Virginia Zilli.
DE PASCALE: “LA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO VA CAMBIATA”. LEGAMBIENTE: “LA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE E’ IN COMMISSIONE DA DUE ANNI, NEPPURE DIBATTUTA”
Lo Forse parlare di discontinuità è prematuro, ma un cambio di passo si potrebbe azzardare. Il candidato Michele De Pascale, in corsa per le regionale del prossimo novembre, ha già annunciato che, se governerà in viale Aldo Moro, cambierà la legge urbanistica regionale, lo riporta il quotidiano on line Corriere Romagna.
Si tratta della famosa legge 24/2017, approvata dalla prima giunta Bonaccini, nata con l’intenzione di ridurre la cementificazione, che oggi “mostra dei limiti” secondo l’attuale sindaco di Ravenna De Pascale. E ancora più convinto si spinge a dire che è “è una legge alla quale dovremo mettere mano”. “E’ l’unica legge urbanistica italiana che ha cancellato previsioni edificatorie”. Ha fissato un limite temporale oltre il quale i progetti sarebbero stati depennati, “in modo che tutti quelli che potevano sono partiti oppure hanno svenduto i terreni, quindi la tendenza è stata una presa d’assalto”.
Oggi questa legge così come é stata concepita ha dei limiti; è il pensiero del candidato del centro sinistra che pensa ad una deroga per le imprese che vogliono allargarsi nei piccoli comuni. Il rischio per il sindaco di quel comune “é di passare come nemico del popolo perché l’azienda minaccia di chiudere o come devastatore del territorio”.
“Speriamo bene e cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno – è il pensiero di Legambiente Piacenza – rileviamo con soddisfazione che anche il candidato del PD riconosce i limiti di questa legge contrariamente a quanto hanno insistentemente affermato gli amministratori locali (Tarasconi, Fantini e anche l’on. De Micheli) cioè che la legge 24/2017 è la migliore legge urbanistica d’Italia – fa notare il referente di Legambiente Giuseppe Castelnuovo – buone erano le intenzioni, considerato che dal 2011 si discute di una legge nazionale per arrestare il consumo di suolo e il Parlamento non ha rispettato gli impegni, evidentemente perché è una materia scottante e le lobbies molto potenti”.
La direzione da prendere sarebbe già scritta; “nella proposta di legge di iniziativa popolare sul consumo di suolo presentata in Regione da Legambiente Regionale e RECA (Rete Emergenza Ambientale e climatica – quasi cento fra associazioni e comitati regionali) che dopo una faticosa raccolta firme, in due anni non è nemmeno arrivata in Commissione dell’Assemblea legislativa. Quindi non solo non è stata approvata ma nemmeno dibattuta dall’Assemblea”.
Un altro punto nodale, secondo Legambiente, è la possibilità della perequazione territoriale, cioè la possibilità di superare il 3% di consumo di suolo entro il 2050 scambiando territorio tra i Comuni di pianura e i Comuni di montagna o comunque meno interessato, definito un “chiaro escamotage per derogare ai vincoli già molto deboli stabiliti dalla legge”.
E poi occorrono una serie di precisazioni in merito all’ampliamento delle strutture produttive con procedure semplificate (art.53), precisare meglio il concetto di rigenerazione urbana in cui l’interesse pubblico deve essere prevalente, vincoli più stringenti per la conservazione delle aree verdi ancora esistenti nel territorio urbanizzato, la necessità di introdurre procedure di valutazione ambientale cumulativa degli insediamenti logistici, che in ER hanno superato la soglia di sostenibilità. Infine Legambiente sottolinea la necessità di un limite di tempo massimo in cui i PUG debbano essere approvati. “Oggi i Comuni cercano di allungare i tempi sperando di attuare le vecchie pianificazioni. Un giochetto davvero inaccettabile che si ripercuote negativamente sul territorio. Piani Urbanistici Generali che dovrebbero essere autenticamente partecipati, principio affermato dalla legge ma non attuato. Occorrerebbero strumenti di controllo e garanzia esterni ai Comuni per garantirne l’attuazione”.
Insomma, bene superare la legge 24/2017, chissà se la direzione del candidato del centro sinistra De Pascale e quella segnata da Legambiente potranno coincidere.
DALLA REGIONE 30 MILIONI PER ABBATTERE LE LISTE D’ATTESA. A PIACENZA 2.6 MILIONI DI EURO
Non solo più prestazioni, ma anche miglioramento delle tempistiche di erogazione che saranno più contenute per la parte di prestazioni monitorate dalla Regione e che devono essere fornite entro 30 giorni (visite specialistiche) o 60 (esami diagnostici), secondo le differenti priorità assegnate dalle prescrizioni specialistiche.
Alla fine del 2021 questa “tempistica” a Piacenza era rispettata nel 71% dei casi, ovvero 71 cittadini su 100 ricevevano la prestazione nelle tempistiche coerenti con le prescrizioni del medico; l’anno successivo si è saliti all’84%, mentre alla fine del 2023 oltre novanta prestazioni su 100 (91%) venivano garantite nel rispetto dei tempi massimi previsti.
Quest’anno l’obiettivo è quello di consentire ai cittadini di usufruire, in maniera più uniforme e omogenea, di una maggiore offerta di prestazioni, che prenda in considerazione sia quelle monitorate a livello regionale (es: visita oculistica), sia quelle non monitorate , ma comunque molto richieste dai cittadini (es: visita geriatrica, antalgica, ematologica, nefrologica), senza perdere mai di vista l’appropriatezza prescrittiva.
L’Azienda, anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, sta inoltre perseguendo con grande costanza e attenzione il ricorso a nuove assunzioni soprattutto nelle aree specialistiche che presentano maggiori difficoltà di organico (Urologia, Dermatologia, Chirurgia Vascolare), specialità rispetto alle quali gli attuali concorsi in atto hanno fornito alcuni esiti positivi in termini di partecipanti. Verranno quindi effettuate nove nuove assunzioni tra le quali radiologi, cardiologi, allergologi, chirurghi, reumatologi, dermatologi.

CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL E UIL PER LA ROMAGNA: ATTIVATO IL FONDO DI SOLIDARIETA’
Confindustria e Cgil Cisl e Uil hanno sottoscritto, a Roma, un accordo di solidarietà per l’Emilia-Romagna, a seguito dell’alluvione che ha colpito la Regione.
È stato attivato un “Fondo di intervento per la popolazione dell’Emilia-Romagna”, nel quale confluiranno contributi di carattere volontario da parte dei lavoratori pari ad un’ora di lavoro, che verranno raddoppiati da un contributo equivalente da parte dell’impresa.
Il contributo si sostanzia nella firma di una delega da parte del lavoratore, nel quale autorizza la trattenuta di una somma equivalente ad un’ora della retribuzione netta mensile, che verrà versata sull’apposito conto corrente indicato dai promotori.
I contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT69B0103003201000007100093 attivato presso Monte dei Paschi di Siena intestato a: CGIL CISL UIL CONFINDUSTRIA FONDO SOLIDAR. ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA, con la firma congiunta di un rappresentante per organizzazione appositamente delegato dal rappresentante legale di ciascuna di queste.
Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento a sostegno della popolazione e del sistema produttivo duramente colpiti dall’alluvione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione e la più rapida utilizzazione. La raccolta dei fondi avrà termine il 31 dicembre 2023.
DALLE FONDAZIONI 1.5 MILIONI DI EURO PER LE POPOLAZIONI ALLUVIONATE DELL’EMILIA ROMAGNA
Anche la Fondazione di Piacenza e Vigevano aderisce alla decisione di ACRI (l’organizzazione che rappresenta le fondazioni bancarie) di destinare un fondo straordinario di 1.5 milioni di euro a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna,
Le risorse stanziate sono a valere sul Fondo Nazionale Iniziative Comuni, costituito per dare una pronta risposta alle situazione di emergenza. All’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna è stato attribuito il compito di coordinare l’impiego delle risorse, predisponendo un apposito piano di intervento.
“Quello che sta purtroppo accadendo ci impone un intervento tempestivo, che possa contribuire ad alleviare gli enormi disagi che sta subendo la popolazione -, commenta il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, che dell’Associazione tra le diciannove fondazioni emiliano-romagnole è Vice Presidente -. Faremo la nostra parte: siamo enti che operano per il benessere sociale ed economico del territorio e, come è già avvenuto in passato per altre calamità naturali, siamo chiamati a dare un contributo importante ora, nel momento della massima emergenza, e in prospettiva per sostenere una logica di prevenzione e contrasto ai problemi causati dal
cambiamento climatico”.
“Come sempre le Fondazioni di origine bancaria assicurano il loro tempestivo supporto ogni volta che emergenze come questa investono i diversi territori della Penisola – ha dichiarato Francesco Profumo, presidente di Acri –. Ispirate da una visione di solidarietà nazionale, le Fondazioni di tutta Italia si attivano per contribuire alle prime necessità delle popolazioni coinvolte”.
RIFIUTI DALLA LIGURIA: ECCO COSA SI LEGGE NELLA DELIBERA REGIONALE DEL 19 DICEMBRE
Il conferimento dei rifiuti dalla Liguria al termovalorizzatore di Piacenza continua a far discutere, anche dopo che l’assessora all’Ambiente Serena Groppelli ha cercato di smorzare le polemiche definendole “semplicistiche e strumentali”.
L’assessora precisa che l’amministrazione comunale “non ha potere autorizzativo o di veto” per rifiutarsi ad accogliere i rifiuti liguri. “Nessuna passiva accettazione, sudditanza politica o interesse economico” specifica Groppelli, “basti pensare al Patto per lo sviluppo siglato nel 2017 tra Emilia Romagna e Liguria, che stabilì lo smaltimento di 10 mila tonnellate di rifiuti equamente suddivise, nel 2018, tra Parma e Piacenza, o al più recente
accordo tecnico-attuativo tra le due Regioni il cui schema è stato approvato nel 2020 per arrivare alla sottoscrizione nel 2021”.
L’assessora Groppelli pone l’attenzione sulla collaborazione reciproca in materia di infrastrutture e politiche ambientali. Questo si traduce, spiega “nel poter fruire, come è avvenuto nei mesi estivi, del rilascio aggiuntivo di risorse
idriche dalla diga del Brugneto in un periodo di gravissima siccità nelle nostre campagne. Posso confermare sin d’ora che questa Amministrazione avrà la massima attenzione affinché il criterio della reciprocità venga fatto valere sempre, con rigore e con risultati concreti”.
La delibera di giunta regionale datata 19 dicembre 2022, presieduta dal presidente Bonaccini, ha come oggetto Disposizione per la gestione emergenziale e temporanea dei rifiuti urbani prodotti in regione Liguria in impianti presenti in Emilia Romagna nelle more dell’approvazione dell’accordo tecnico attuativo previsto dalla DGR 307/2020.
A pagina 3 del documento c’è il riferimento al Comune di Piacenza: rilevato che da un primo esame della situazione degli impianti presenti in Regione Emilia-Romagna, i rifiuti liguri potrebbero essere conferiti all’impianto di termovalorizzazione di Piacenza di Iren Ambiente S.p.A. nel rispetto del
principio comunitario di prossimità dal momento che tale impianto risulta in una provincia di confine con la Regione Liguria.
Poco sotto si fa chiaramente cenno all’assenso dell’amministrazione al conferimento dei rifiuti con queste parole Acquisito per le vie brevi l’assenso dell’Amministrazione comunale sede dell’impianto di termovalorizzazione che, nel quadro di condivisione dell’esigenza di collaborazione interistituzionale, si è resa disponibile all’accoglimento della richiesta nei termini di cui in seguito;
Verificato per le vie brevi che la capacità di trattamento dell’impianto di Iren Ambiente S.p.A., tenuto conto dei flussi già pianificati e dei contratti già
sottoscritti, risulta consentire l’ingresso di 7.000 t di rifiuti urbani dalla Regione Liguria per il periodo compreso tra il 01/01/2023 e il 31/12/2023.
Si parla esplicitamente di “assenso” dell’amministrazione comunale di Piacenza ad accogliere la richiesta di conferimento. Semplicemente da un punto di vista linguistico, se si parla di “assenso” è implicito che poteva anche essere contemplata la possibilità di un dissenso, altrimenti si sarebbe parlato di “presa d’atto”? Perché allora l’assessora, nella nota diffusa alla stampa, scrive che il Comune “non ha potere autorizzativo o di veto”?
Le parole hanno un peso e un significato preciso. Non si vuole mettere i puntini sulle I, si cerca solo di fare chiarezza per i piacentini.
VACCINO ANTI COVID BAMBINI 5-11 ANNI: DAL 13 AL VIA LE PRENOTAZIONI
Dal 13 dicembre, in Emilia Romagna, sarà possibile prenotare la vaccinazione contro il Covid per i bambini della fascia 5-11 anni. Da giovedì 16 si inizierà a vaccinare. La platea interessata è di 240mila persone.
Si potrà prenotare tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP; sono inoltre previste ulteriori modalità che le Aziende sanitarie comunicheranno sui rispettivi territori. Le somministrazioni saranno effettuate negli Hub e nei punti vaccinali, dove saranno individuati percorsi dedicati, anche con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.
“Acceleriamo ancora con la campagna vaccinale, e questa fase è particolarmente importante per proteggere i più piccoli nel pieno della quarta ondata, che fa registrare proprio a scuola il maggior numero di contagi- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “Ci auguriamo- aggiunge l’assessore- che anche in questo caso gli emiliano-romagnoli, come hanno fatto finora, continuino a fidarsi degli scienziati e dei medici e scelgano per i propri figli la protezione che solo il vaccino è in grado di assicurare. Fondamentale in questa fase- chiude l’assessore – sarà il ruolo dei pediatri di libera scelta per il rapporto di fiducia che hanno con le famiglie e per il servizio che potranno fornire nella somministrazione dei vaccini”.