PROFUGHI, FRATELLI D’ITALIA:”QUALI CONTROLLI MEDICI?”

Prende una posizione netta il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in merito all’arrivo di 15 profughi nel comune di Ponte dell’Olio. Nella nota che riportiamo di seguito, si chiede agli enti locali di assumere una posizione chiara sulla capacità o meno di accogliere nuovi profughi nel territorio piacentino.

“In provincia di Piacenza la presenza degli stranieri è largamente superiore alla media nazionale. Le difficoltà di lavoro sono sotto gli occhi di tutti, visto che il nostro è un territorio che economicamente non cresce. Non abbiamo certo bisogno anche dei profughi o di sedicenti tali”, è dura la presa di posizione del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, dopo l’arrivo dei 15 profughi a Ponte dell’Olio.
“Non vogliamo esacerbare gli animi, né speculare sulle disgrazie altrui, ma così proprio non va. Oltretutto – si legge nella nota – si fa finta di non sapere che tornano a diffondersi malattie che, da anni, risultavano debellate, senza che alle popolazione siano forniti minimali strumenti di profilassi”.
“E’ troppo pretendere che, prima di fare arrivare profughi sui territori, a partire da quello piacentino, si effettuino tutti gli esami idonei ad escludere che tra le persone da ospitare vi siano portatori di malattie infettive? ” chiede il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia-AN, che aggiunge “proprio perché la Val Nure è stata terra di emigranti, ben conosce lei difficoltà che i suoi figli incontravano quando si recavano a lavorare all’estero. Possibile che, oggi, nel nome di una malintesa ospitalità dobbiamo riservare agli stranieri trattamenti di favore?”
“E’ troppo chiedere – conclude il comunicato – agli enti locali piacentini di assumere una posizione chiara e netta sulla indisponibilità degli stessi ad accogliere nuovi profughi sul nostro territorio? O si vuole continuare ad addebitare ai piacentini il costo, economico e sociale, di un buonismo radical chic non più tollerabile?”. 

 

FRATELLI D’ITALIA:”SCARAVAGGI LASCI L’INCARICO PER NON FARE IL PRESIDENTE A META'”

Sarà fissato quasi certamente per la fine della prossima settimana il consiglio generale decisivo per la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Decisivo perchè quella sarà l’occasione per il presidente Scaravaggi di sostituire alcuni membri del cda come richiesto nella lettera firmata da una netta maggioranza dei consiglieri (18 su 24) o, in caso contrario, di dimettersi.

Intanto i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Tommaso Foti ed Erika Opizzi hanno diffuso un comunicato nel quale chiedono al presidente Scaravaggi di lasciare l’incarico “ogni giorno per lui ricco di problemi e delusioni”

Di seguito riportiamo il testo integrale della nota di Fratelli d’Italia 

” Non c’è nessuna trama, nessun grande o piccolo vecchio dietro ciò che sta succedendo alla Fondazione: molto semplicemente – affermano Tommaso Foti ed Erika Opizzi, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – di polvere sotto il tappeto non ce ne sta più da un pezzo e, fatalmente, si disperde altrove. Tutto qui.”

” Sono mesi che ci sentiamo dire che alla Fondazione tutto è a posto e tutto sotto controllo – aggiungono gli esponenti di Fratelli d’Italia – ma se così fosse non vi sarebbe oggi tanta agitazione, giusto per usare un eufemismo. Qui non si tratta più, come qualche buontempone vorrebbe ancora fare credere, di scaramucce tra coloro che si divisero quando si trattò di scegliere il Presidente, ma del fatto che i più convengano sul fatto che, lasciando tutto com’è, la Fondazione rischia e di brutto.”

” Vi sono vicende – proseguono Foti e Opizzi – che ancora oggi appaiono incomprensibili come il licenziamento del direttore della Fondazione, ma ancora di più la nomina del suo successore, quasi che quest’ultimo non fosse stato, nel passato, sindaco supplente di Banca Monte Parma e fino alla sua nomina sindaco della Fondazione di Piacenza. Eppure non ci si è posti neppure il problema dell’opportunità di procedere in tal senso.”

” I fatti che si sono succeduti in questi anni non sono ancora chiari, ma soprattutto risulta difficile comprendere i motivi per i quali si sia voluto gestire finanza – continuano gli esponenti di Fratelli d’Italia – quando per ammissione dei suoi stessi vertici ciò era giudicato pericoloso. E ancora più grave è il fatto che l’investimento in Banca Monte si sia presentato come tranquillo e volto ad impegnare una parte significativa delle risorse della Fondazione in una realtà stabile, in una banca locale con forti radici territoriali, che avrebbe permesso una strategia di salvaguardia importantissima del patrimonio nella congiuntura economica d’allora. “

” I sogni sono finiti – concludono Foti e Opizzi – e con essi se ne sono andati anche i miraggi d’investimenti oltremodo redditizi e gli incrementi patrimoniali. Ora, il Presidente Scaravaggi, che ha indicato al consiglio generale della Fondazione la squadra con cui voleva amministrarla, anche se battesse un colpo, cambiando qualche suo collaboratore, rimarrebbe – sempre e comunque – un presidente dimezzato. Prenda, dunque, atto che la situazione che ha trovato era molto diversa da come gliela avevano dipinta e lasci un incarico che ogni giorno si mostra per lui solo ricco di problemi e di delusioni.” 

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