LUTTO CITTADINO A PIACENZA PER GIORGIO ARMANI

Lutto cittadino anche a Piacenza, dove Giorgio Armani nacque l’11 luglio 1934, nel giorno delle esequie del grande stilista, lunedì 8 settembre. Ne dà l’annuncio la sindaca Katia Tarasconi, nell’esprimere il cordoglio dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità.

“La scomparsa di Giorgio Armani è una notizia che oggi colpisce e tocca il cuore del mondo, perché il suo nome era ad ogni latitudine sinonimo di classe, eleganza, armonia e signorilità. Doti che, insieme alla maestria senza eguali della sua arte e del suo straordinario talento, abbiamo avuto l’onore di celebrare nella sua Piacenza poco più di due anni fa, quando l’Università Cattolica gli conferì la laurea honoris causa in Global Business Management. Non dimenticheremo mai l’emozione di quell’incontro, che per tutti noi ha rappresentato l’opportunità di rendere il tributo orgoglioso e carico di affetto a un concittadino che ha raggiunto le vette più alte, ma non ha mai dimenticato le proprie radici”.

“Ne abbiamo avuto prova in occasioni felici, con la sua firma sugli abiti di rappresentanza del Piacenza Calcio tutto italiano in serie A nel 1993, ma ancor più in uno dei momenti più difficili che la nostra comunità abbia attraversato, in anni recenti: nella primavera del 2020, nelle fasi più critiche dell’emergenza pandemica, anche l’ospedale di Piacenza fu destinatario della donazione di due milioni di euro con cui Giorgio Armani – che scelse di riconvertire tutti i suoi stabilimenti alla produzione di camici monouso e dispositivi di protezione, da donare a medici, infermieri e operatori in prima linea – volle sostenere le strutture sanitarie in quel periodo. Sul quotidiano “Libertà”, a tutta pagina, il suo messaggio di solidarietà e vicinanza, con parole semplici e autentiche in cui ricordava anche il desiderio, accarezzato in gioventù, di diventare medico”.

“Credo che, in qualche modo, lo sia stato. Ci ha insegnato cosa significhi coltivare la semplicità come valore, perseguire l’attenzione al dettaglio, la creatività e l’autenticità dello stile laddove, erroneamente, si tende a identificare la moda con l’omologazione. Se la bellezza, nell’accezione più profonda del termine, è una medicina per l’anima, Giorgio Armani si è preso cura della società contemporanea con la passione infaticabile dell’artista, la dignità e il rispetto del lavoro. C’era, nella sua riservatezza concreta, quell’identità piacentina che aveva conosciuto in famiglia, negli anni dell’infanzia, per poi spiccare il volo e diventare Re Giorgio agli occhi di quel mondo che oggi ne piange la perdita rendendo omaggio al suo percorso di vita, ai suoi eccezionali traguardi, alla parabola di un successo costruito sempre sull’umiltà e sulla verità della persona. Questo è la testimonianza che ci lascia, di cui credo il nostro tempo abbia più che mai bisogno: ne faremo tesoro, con la stessa stima e gratitudine con cui due anni fa abbiamo potuto stringergli la mano”.

ADDIO A GIORGIO ARMANI, MUORE IL RE DELLA MODA. SUI SOCIAL SCRISSE “SPERO DI LASCIARE UN SEGNO FATTO DI IMPEGNO E RISPETTO”

Aveva 91 anno il Re indiscusso della moda: Giorgio Aramani è morto a Milano, i funerali si terranno in forma privata, al camera ardente sarà allestita presso l’Armani/Teatro in via Bergognone a Milano.

Era nato a Piacenza l’11 luglio del 1934, dopo aver abbandonato gli studi di medicina ha iniziato la carriera alla Rinascente, lavorando poi come assistente per Nino Cerruti prima di fondare nel 1975 la sua azienda, la Giorgio Armani S.p.A., insieme a Sergio Galeotti. È noto per aver rivoluzionato la moda con le sue creazioni eleganti e destrutturate, espandendo il suo impero nel settore dell’abbigliamento, degli accessori e del lusso.

L’ultima apparizione pubblica a Piacenza è dell’11 maggio del 2023, quando Università Cattolica del Sacro Cuore gli conferì la laurea honoris causa in Global Business Management al Teatro Municipale. Fu una cerimonia molto emozionante a cui parteciparono anche volti noti del mondo delle moda e dello spettacolo che hanno avuto l’onore di lavorare con lui.

“Con infinito cordoglio – si legge nella nota della famiglia – il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore. Il signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari”.

“Alcune settimane fa, poco prima del 91esimo compleanno, una infezione polmonare lo aveva costretto a un ricovero e a una convalescenza nella sua casa in via Borgonuovo, a Milano, spingendolo a non presenziare – un caso rarissimo – alla sfilata della sua collezione di giugno. Già lo scorso anno aveva avuto un problema, poi risolto: e alle sfilate di giugno 2024, tre giorni dopo le dimissioni dall’ospedale, aveva voluto salutare i suoi ospiti dopo gli show. Lo scorso giugno, invece, la scelta di non partecipare alla sfilata: «Ma sto bene» aveva aggiunto – si legge sul Corriere della Sera – Erano seguite settimane serene: il compleanno, con i mille e mille auguri da parte di tutto il mondo della moda, e non solo; la scelta di acquistare la Capannina; e soprattutto il suo amato lavoro sugli abiti. Solo qualche giorno fa un lieve peggioramento per un malessere improvviso allo stomaco. Ma nulla che facesse presagire il peggio. Oggi la notizia della morte”

Sui social scrisse: “Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia”.