IMU AGRICOLA, I SINDACI CHIEDONO RISPOSTE

T, P, MN. Ovvero totalmente montano, parzialmente montano e non montano. E’ la classificazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per definire il pagamento o l’esenzione dell’Imu sui terreni agricoli per i comuni della montagna. Argomento che interessa anche la provincia di Piacenza. Secondo questa classificazione rientrano nei “comuni totalmente montani” e quindi esenti dal pagamento dell’Imu Bobbio, Cortebrugnatella, Bettola, Farini e Ottone; Vernasca, Gropparello, Piozzano, Castell’Arquato e Travo invece sono stati classificati “parzialmente montani”, per cui sono solo in parte esclusi dal pagamento. Risultano esenti solo quei proprietari che non fanno della lavorazione dei campi l’attività principale. “Un’assurdità – la definisce il primo cittadino di Travo Ludovico Albasi – che porterà ad una tassazione di 166mila euro”. Rimane quindi in piedi l’ipotesi di trasferire la sede del comune a Scarniago, a 668 metri di altitudine per essere totalmente esenti. “Se nel decreto legge risulta ancora il criterio dell’altitudine, trasferirò lì la sede del Comune”. Un balzello davvero troppo gravoso.

TERENI AGRICOLI

LA MONTAGNA A RISCHIO DISSESTO, IL GOVERNO CAMBI POLITICA

Oltre a trasferire la sede del comune di Travo a Scarniago per non pagare l’Imu agricola, il sindaco Ludovico Albasi lancia una nuova provocazione: raccogliere in bottiglia l’aria della Val Trebbia da vendere a 50 centesimi l’una. E non ha tutti torti, il primo cittadino che per la sua proposta è stato contattato anche da La7. A Scarniago vivono 21 famiglie, la maggior parte delle quali portano tutte il cognome del primo cittadino; si trova a 668 metri sul livello del mare, altezza che permetterebbe l’esenzione del pagamento dell’Imu suo terreni agricoli, perchè allora non provarci? Provocazioni a parte, che poi tanto tali non sono dal momento che si risparmierebbero 180 mila euro, la situazione del comune di Travo,così come per la maggior parte dei piccoli centri della montagna, è drammatica. Il rischio dissesto è dietro l’angolo perchè oltre ai 360 mila euro annui che il comune deve versare allo Stato, se ne aggiungono, per il 2015, altri 390 mila. E’ facile parlare di sviluppo della montagna, di combattere lo spopolamento, quando le politiche vanno in tutt’altra direzione. Tra le misure proposte dal Governo ci sono l’aumento dell’iva sul pellet, dal 4 al 22%, e il ridimensionamento degli uffici postali, proposte che portano a fuggire da questi luoghi. Ce lo hanno confermato anche i commercianti del paese che non possono contare più nemmeno sui mesi estivi, quando la popolazione raddoppiava. Ora ai cancelli delle seconde case è affisso il cartello vendesi.

Il servizio completo con le interviste nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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