SINDACA SU DIMISSIONI DI VENEZIANI: “HO PARLATO CON JACOPO. HO CAPITO E COMPRENDO LA SUA SCELTA”

“Ho parlato con Jacopo. E’ stata una conversazione amichevole come ne abbiamo avute tante, se non fosse stato per l’argomento di certo non facile da affrontare: le sue dimissioni da presidente della Ricci Oddi. Gli ho chiesto come mai non me ne avesse parlato prima di inviarle formalmente e la risposta che mi ha dato rivela una realtà più semplice di quella che forse in molti hanno immaginato: temeva che l’avrei convinto a non lasciare il suo incarico, perché sa quanto io ci tenga. E di certo ci avrei provato perché nutro una grande stima nei suoi confronti, come persona, come studioso e come divulgatore di successo.

Ascoltando le sue riflessioni ho però compreso le ragioni della sua scelta, che rispetto. Ragioni che si basano su dinamiche che a me per prima, ma direi a entrambi, non erano così chiare all’inizio di questa “avventura”. Jacopo ritiene di non avere nelle sue corde la capacità manageriale che invece ha scoperto come prioritariamente necessaria in questa delicata fase della Galleria Ricci Oddi recentemente diventata fondazione. Una trasformazione che abbiamo con impegno portato a termine proprio con l’intenzione di facilitare l’ingresso di finanziamenti privati che diano nuova linfa alla Galleria stessa. Perché il problema di questa grande istituzione piacentina è proprio questo: la mancanza di magnati che abbiano voglia di investire sul futuro del museo d’arte moderna più importante della città. La forma giuridica della fondazione di certo rende più agevole il percorso di chi abbia intenzione di investire nella Galleria, ma perché ciò avvenga è necessaria un’azione che probabilmente richiede competenze gestionali, amministrative, commerciali e politiche che Jacopo Veneziani non “sente” come sue. Lui è uno storico dell’arte. E che storico dell’arte, vien da dire! Il suo curriculum e la sua attività di divulgatore sui social e sulle tv nazionali parlano da sole, ma evidentemente non sono pienamente adatte alle esigenze attuali della Ricci Oddi.

Ho ritenuto che lo fossero ma ora, alla luce delle considerazioni che Jacopo ha condiviso con me, prendo atto che è forse necessario muoversi in una direzione diversa.

Una direzione che tuttavia non può ricalcare i modelli del passato, che speravamo di poter modificare in meglio; dev’essere una direzione che si basa su una presa di coscienza, seria e concreta, di cosa sia necessario affinché un museo del genere non solo resti in vita ma prosperi. E non possiamo certo basare le nostre strategie sul ritrovamento casuale di opere d’arte uniche al mondo, come è stato per il Klimt: un regalo inaspettato alla città. Dobbiamo essere consapevoli e guardare con onestà intellettuale la realtà dei fatti, ovvero che la Galleria Ricci Oddi non sembra essere al primo posto nella lista delle priorità dei piacentini, tranne quando si tratta di alimentare la polemica politica. Tant’è che, a parte qualche caso isolato, non si trovano magnati disposti a investire. Il contributo pubblico che il Comune dà al museo è cresciuto negli anni, anche sotto questa amministrazione, ma basta a malapena a tenere aperti i locali della Galleria (che andrebbero peraltro ristrutturati) e a pagare il poco personale che ci lavora. Serve altro, e per farlo servono figure con professionalità specifiche. E per potersene avvalere, servono fondi.

Se vogliamo che la Galleria Ricci Oddi esca dallo status di museo di provincia, può essere utile iniziare a pensare a un approccio come quello anglosassone che prevede strategie commerciali e di promozione tipiche di figure professionali specializzate. E tali figure, sia chiaro, non escludono la presenza di studiosi e storici dell’arte che si occupino delle collezioni, delle opere e di curare mostre ed eventi dal punto di vista artistico e storico. Ma di certo la parte artistica non può più vivere senza la parte di promozione. E la promozione, ormai è chiaro, richiede competenze ad hoc.

E’ un cane che si morde la coda: per attirare visitatori (Klimt a parte) serve promozione ma per fare promozione di qualità serve denaro e, prima ancora, servono personale e stanze museali consone, ristrutturate, perfette.

Sono riflessioni che sto condividendo dopo aver parlato con Jacopo dimissionario. Con il quale, ci tengo a ribadirlo, non ho mai avuto scontri. Tutt’altro: insieme abbiamo sempre ragionato con entusiasmo su come poter rendere più attraente la nostra splendida Galleria, su che iniziative si potessero mettere in campo. E contemporaneamente, insieme al Cda, si è lavorato duramente per il passaggio a Fondazione, che ha richiesto – come accennavo ieri – tempo ed energie.

E’ un peccato che Jacopo lasci l’incarico, ne sono tutt’ora convinta. Ma comprendo le sue motivazioni. Ora tocca a noi, come amministrazione, pensare a come andare avanti, alle scelte da fare. Non ho risposte immediate perché la notizia delle dimissioni è ancora fresca, ma di certo ci muoveremo al meglio delle nostre possibilità per il futuro della Galleria Ricci Oddi”.

 

DIMISSIONI VENEZIANI, SINDACA: “GLI CHIEDERÒ DI RIPENSARCI E RESTARE ALLA RICCI ODDI”

La prima cittadina interviene con una nota riguardo alle dimissione dalla presidenza della Ricci Oddi di Jacopo Veneziani. “Gli chiederò di ritirare le dimissioni, resto convinta che sia la persona giusta al posto giusto. In questo anno e mezzo si è dovuto occupare più di burocrazia che di arte”.

Ecco la nota

”Ho appreso solo questa mattina della decisione di Jacopo Veneziani di lasciare l’incarico di presidente della Galleria Ricci Oddi. Non ho ancora avuto l’occasione di confrontarmi con lui sulla scelta che ha preso e che per lui, conoscendo la passione che mette nel suo lavoro, dev’essere stata tutt’altro che semplice. Al momento non posso fare altro che prenderne atto con rammarico e con assoluto rispetto. Rammarico perché ero e sono tuttora convinta che un professionista dell’arte del calibro di Jacopo Veneziani avrebbe potuto e possa ancora dare un contributo determinante alla Ricci Oddi e, di riflesso, a tutta Piacenza. E’ mia intenzione chiedergli di ripensare alla sua decisione. E spero vivamente che lo faccia e che rimanga alla presidenza della Galleria. Comprendo la difficoltà di un incarico che, in questo anno e mezzo, ha portato Jacopo a doversi occupare più di complesse questioni burocratiche che di arte, della sua promozione e divulgazione, ovvero di ciò per cui è tra i più qualificati nel panorama nazionale. Questioni burocratiche tra le quali ad esempio il passaggio della Galleria a Fondazione, ma non solo, che hanno occupato la gran parte delle energie e del tempo del Consiglio d’amministrazione da quando Veneziani ha assunto la presidenza. In poche parole, il lavoro vero e proprio per il quale vedevo e vedo in lui la persona giusta al posto giusto doveva ancora iniziare. Ed è per questo che, lo ribadisco, gli chiederò di annullare le sue dimissioni”.

SINDACA TARASCONI: “SU PIAZZA CITTADELLA DOBBIAMO ANDARE AVANTI, NON POSSIAMO RIPARTIRE DA ZERO”

La sindaca Katia Tarasconi interviene, con una nota, su piazza Cittadella, in particolare sul “fuoco incrociato che ha pochi precedenti” messo in atto dalle opposizioni sui rapporti contrattuali tra il Comune e la società concessionaria Piacenza Parcheggi.

“Ci sono diverse sensibilità sul tema, e tutte legittime – sottolinea la sindaca Katia Tarasconi – ma è un dato di fatto innegabile che l’attuale amministrazione abbia sbloccato una situazione che si trovava in stallo da oltre dodici anni con un contratto vincolante tra Comune e concessionario. Il punto è proprio questo, e con tutta la buona volontà faccio davvero fatica a comprendere come ci possa essere qualcuno a cui piazza Cittadella va bene così com’è oggi”.

E’ al 2012 infatti che risale la firma della convenzione in virtù della quale la società Piacenza Parcheggi è il soggetto che dovrà realizzare il parcheggio interrato di Piazza Cittadella e, con la sua “costola” GPS Global Parking Solutions, ha in gestione la sosta a pagamento nelle aree a strisce blu in città. Dodici anni durante i quali si sono susseguite varie fasi nei rapporti tra Comune e concessionario; “rapporti che ci vedevano in una posizione scomoda – prosegue la sindaca – e quindi nella condizione di non poterci muovere liberamente rispetto agli eventuali step successivi, qualsiasi essi fossero. E parlo anche di eventuale rescissione del contratto qualora si rendesse necessaria. E, come Amministrazione, speriamo che non sia così’”.

Lo sblocco della situazione – dopo mesi di lavoro da parte degli uffici – è iniziato alla fine dello scorso luglio e si è poi concretizzato con la firma dell’addendum contrattuale a dicembre quando, di fatto, il concessionario è stato posto nelle condizioni di poter dialogare con le banche e di fornire successivamente le garanzie necessarie a proseguire nell’iter che, qualora dovesse avere esito positivo, sfocerà nell’inizio dei lavori di riqualificazione della piazza con realizzazione, tra l’altro, del parcheggio interrato.

Garanzie bancarie che se è vero ad oggi non sono ancora state presentate, è altrettanto vero che Piacenza Parcheggi ha presentato valida documentazione che attesta come la motivazione si trovi all’interno di tempistiche fisiologiche per l’espletamento di tutte le procedure necessarie all’ottenimento del credito secondo gli iter interni delle importanti banche coinvolte nell’operazione.

“La visione e la volontà politica dell’attuale amministrazione – prosegue Tarasconi – vanno nella direzione di veder riqualificata piazza Cittadella, anche con la realizzazione del parcheggio interrato. Ed è questo il motivo per il quale si è deciso di proseguire nel dialogo con l’attuale concessionario, anch’esso intenzionato a proseguire nel rapporto con l’ente. Un dialogo che, ad oggi, vede il Comune nella posizione di poter far valere i propri diritti sotto tutti i punti di vista e in ogni momento ma che, allo stesso tempo, si sta svolgendo in totale trasparenza e spirito di collaborazione”.

Anche con riferimento agli arretrati dovuti dal concessionario al Comune, si ricorda che lo scorso dicembre sono stati saldati quelli relativi al 2020, al 2021 e a tutto il 2022 (“altro risultato raggiunto dall’attuale Amministrazione” rimarca la sindaca). Un saldo che dimostra l’intenzione da parte del concessionario stesso di adempiere ai propri impegni contrattuali. Senza contare, a ulteriore riprova della stessa intenzione, la piena validità delle polizze fideiussorie quinquennali fornite sempre da Piacenza Parcheggi al Comune.

Alla luce di un dialogo basato su questi presupposti, la speranza – e la stessa sindaca Katia Tarasconi l’ha sempre detto a chiare lettere – è che il contratto resti in essere e piazza Cittadella possa finalmente cambiare volto rispetto a com’è oggi. “E sia chiaro che lo facciamo per Piacenza, per i piacentini e per chi arriva da fuori città – afferma la sindaca – basandoci sulla situazione concreta, convenzione compresa, che abbiamo ereditato dalle amministrazioni precedenti, nessuna delle quali per un motivo o per l’altro è arrivata a vedere la luce in fondo a un tunnel che a nostro avviso è stato fin troppo lungo. Ecco perché abbiamo accelerato”.

L’alternativa alla buona riuscita di questo iter sarebbe dunque ripartire da zero e perdere, tra l’altro, i finanziamenti utili a coprire una parte dei costi dell’intera operazione: “Una prospettiva decisamente più onerosa per i piacentini – dice Katia Tarasconi – a meno che non si intenda mantenere la piazza esattamente com’è ora. Ed è un’ipotesi, lo ripeto, che davvero fatico a immaginare come possa essere gradita a qualcuno. Ovvio che stiamo vigilando, gli uffici sono costantemente al lavoro per monitorare l’andamento del contratto e i contatti con il concessionario sono frequenti”.

Vale la pena ricordare come quella di piazza Cittadella sia un’area che nel corso degli anni – in particolare dopo lo spostamento in altra sede della stazione degli autobus – abbia vissuto un progressivo impoverimento e abbandono sino alla situazione attuale che, al di là di ogni possibile dialettica, è di assoluto degrado, con lo stabile che un tempo ospitava la biglietteria degli autobus ridotto a un rudere impresentabile a pochi metri dall’ingresso dei Musei Civici di Palazzo Farnese.

Al netto delle diverse sensibilità sul tema, appare prioritario per la città – nella visione dell’amministrazione comunale – arrivare a concretizzare un iter iniziato con la firma della convenzione nel 2012.

SINDACA TARASCONI ALLE OPPOSIZIONI: “BANALIZZARE PROCESSI COMPLESSI E’ UN ERRORE”

“Non siamo né la giunta dei supermercati né del cemento. Gli iter sono stati espletati e le regole vanno seguite”. La sindaca Katia Tarasconi commenta, ai nostri microfoni, il recente pronunciamento del CUAV che ha bocciato tre dei quattro accordi operativi depositati. “Quando si tende a banalizzare processi complessi, si commettono degli errori” ha detto la prima cittadina riferendosi a chi ha messo l’etichetta di giunta dei supermercati “è inutile alzare i toni e scaldare gli animi. Di fatto, ad oggi, questa amministrazione non ha autorizzato alcun supermercato”. Ma i cittadini hanno chiara l’idea che questa giunta ha rispetto ai temi dell’urbanistica, dell’ambiente e dello sviluppo? Lo abbiamo chiesto direttamente alla sindaca.

DEPOSITATI I PARERI DEL CUAV, TARASCONI: “SIAMO ALLA FINE DI UN PERCORSO TRAVAGLIATO. CIÒ CHE CONTA È IL RISULTATO”

Sono stati pubblicati sul sito della Provincia di Piacenza i pareri del Cuav su tre delle quattro proposte di accordi operativi di cui si è tanto parlato in questi mesi. questo il link con le motivazioni. https://www.provincia.pc.it/pagina.php?IDpag=321&idbox=64&idvocebox=346

A stretto giro è arrivato il commento della sindaca Tarasconi e dall’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini.

“Come in tutte le cose, ciò che conta è il risultato. E per quanto riguarda gli accordi operativi su nuovi possibili insediamenti commerciali, produttivi e residenziali in città, il risultato è che stiamo arrivando alla conclusione di un percorso travagliato iniziato anni fa e mai definito”. Un commento, quello della sindaca Katia Tarasconi, che intende una volta per tutte dare il suo punto di vista politico su un tema particolarmente spinoso che in questi mesi ha visto svilupparsi una serie di polemiche in Consiglio comunale e qualche malumore anche in seno alla maggioranza. “Un tema spinoso perché c’è chi ha gettato benzina sul fuoco favorendo un malinteso di fondo – prosegue la sindaca – Siamo stati definiti la Giunta dei supermercati solo perché abbiamo approvato il deposito degli accordi operativi proposti da alcuni soggetti privati. Un’approvazione che è stata scambiata per un ok sul merito degli accordi stessi, un via libera ai supermercati. Così è stato detto. Ma è sempre stato falso. Le nostre delibere di Giunta hanno approvato, per l’appunto, il deposito di pratiche legittimamente presentate da operatori privati che proponevano accordi per la realizzazione di opere e strutture su terreni di loro proprietà. E ricordo che l’iter di tali pratiche è ripartito nel luglio del 2021 durante l’amministrazione Barbieri, ovvero quando il Tar ha accolto il ricorso dei soggetti proponenti annullando la cosiddetta moratoria decisa proprio da quella amministrazione per stoppare l’iter in questione a causa del Covid. Una volta arrivata la sentenza del Tar, gli uffici comunali sono ripartiti con il lavoro sulle pratiche”. Pratiche portate avanti dagli uffici quando ancora era in carica la Giunta Barbieri e il cui deposito è stato poi approvato dalla Giunta Tarasconi. Passato il periodo obbligatorio di pubblicazione sul Burert, il bollettino regionale, toccava al Cuav, ovvero al Comitato di Area vasta di cui fanno parte Regione, Provincia e Comune. Il suo compito era analizzarle nel dettaglio ed esprimere un parere vincolante prima del passaggio in Consiglio comunale.

Il parere del Cuav è arrivato questa mattina e riguarda quattro dei cinque accordi operativi di cui si è parlato in questi mesi.

La sintesi del parere del Comitato è che di queste quattro proposte di accordi, due sono state bocciate (quelle che riguardano l’area AID-13 Sift e l’area APP-10 Galnea 2), per la terza (quella che riguarda l’area AL 8 Germoglio) dovrà essere ripresentata la documentazione; mentre per la quarta proposta, quella che riguarda l’area AID-20 Ex Camuzzi di Corso Europa, il Cuav ha chiesto che il proponente Phantom Srl presenti una serie di integrazioni che il Comitato stesso analizzerà nei prossimi giorni. E a quel punto, se il parere sarà favorevole, toccherà al Consiglio comunale esprimersi.

 “Questa è la realtà dei fatti – dice la sindaca Tarasconi – con buona pace di chi aveva parlato di Giunta dei supermercati. Ciò che abbiamo fatto, comprese le delibere che approvavano il deposito degli accordi, era ciò che andava fatto. Il nostro obiettivo era, è e sarà sempre quello di arrivare ai risultati rispettando tempi e procedure. Perché voglio ricordare che non viviamo nell’Unione Sovietica di qualche anno fa: stiamo parlando di operatori privati che chiedono di poter realizzare opere su aree di loro proprietà. E noi, come ente, abbiamo il dovere di accogliere il deposito delle proposte se vengono presentate nei tempi giusti e con la documentazione corretta. Ma approvare il deposito delle proposte non significa approvare le proposte, come qualcuno ha voluto far credere fin dall’inizio”.

“Stiamo parlando di materie molto complesse – aggiunge Adriana Fantini, assessore alla Pianificazione per lo sviluppo urbano sostenibile, che ha seguito da vicino tutto l’iter passo per passo – Materie in cui si intrecciano regole, leggi, norme estremamente specifiche per le quali era necessaria la valutazione da parte del Comitato di Area vasta che si compone di vari enti: Regione, Arpae, Provincia, Soprintendenza e, naturalmente, Comune di Piacenza. Enti che, alla fine delle relative analisi, si accordano per esprimere un parere motivato e unitario. Ripeto: un parere unitario, che si compone delle osservazioni dei vari enti che siedono al tavolo del Comitato. Gli ambiti sono complessi e rilevanti e, su queste partite, è assolutamente necessario che si esprima chi ha una competenza specifica su tali materie, basti pensare a quella ambientale. E ciò che abbiamo fatto noi come Giunta è stato proprio portare gli accordi al vaglio dell’organo che, con le sue competenze interne comprese quelle comunali, aveva e ha il potere di esprimere un parere vincolante. Non approvare il deposito degli accordi operativi, al contrario, avrebbe esposto il Comune a rischi inutili. Tutto il resto sono chiacchiere”.

GIUNTA: RIMPASTO DI DELEGHE. FIAZZA PERDE IL MARKETING, FANTINI LA CABINA DI REGIA PNRR

Nessun rimpasto tra i nove assessori della giunta Tarasconi, nel senso che la squadra resta la stessa di un anno fa, ma con qualche cambiamento nelle deleghe a loro affidate. Modifiche che tengono conto della riorganizzazione dell’ente, con relativi cambiamenti nell’organigramma e nel funzionigramma, approvata lo scorso 25 maggio e diventata operativa il primo luglio successivo. L’obiettivo – si legga in una nota dello staff della sindaca – “è di rendere più celere e spedito l’andamento dell’attività amministrativa nell’ambito dei vari settori comunali”.

Una scelta maturata anche “tenendo conto dell’esperienza maturata sul campo dai titolari delle varie deleghe in questi quattordici mesi di lavoro. Una decisione condivisa con tutti i componenti della Giunta e finalizzata a garantire una più proficua azione di impulso, coordinamento e vigilanza sulle attività resa dai settori e dai singoli servizi comunali”.

Le novità principali riguardano l’assessore Fiazza che perde il Marketing territoriale in capo all’assessore Fornasari e l’assessore Fantini che la cabina di regia Pnrr che va in capo alla sindaca Tarasconi.

“CITTA’ DIGITALE, EVENTI CULTURALI E SPORT”. ECCO L’AGENDA 2024 DELL’AMMINISTRAZIONE

E’ toccato agli assessori Fantini, Fornasari, Dadati e Fiazza esporre lavoro svolto e progetti futuri alla sindaca e ai colleghi nel secondo giorno di ritiro a Mezzano Scotti. Oggi è previsto il ritorno in città, dopo il faccia a faccia con i consiglieri di maggioranza che si sarebbe svolto in un clima di “collaborazione e condivisione” come è riportato nella nota stampa.

«Con le prossime variazioni di bilancio – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini – utilizzando l’avanzo libero, andremo a realizzare la nuova palestra all’interno dell’area ex Pontieri, andremo a integrare il progetto delle scuderie di Maria Luigia, daremo il via alla progettazione e alla realizzazione di piazza Casali, e poi  il progetto su Borgo Faxhall con gli uffici. Tutto questo con un incremento di spesa di circa tre milioni rispetto a quanto già previsto».

«Sempre per il 2024 – ha proseguito Fantini – abbiamo da poco dato l’incarico al Politecnico per sviluppare un masterplan per la nuova cittadella dello sport nella parte sud della città che include tutte le attrezzature sportive esistenti».

L’assessore al Commercio e alla Digitalizzazione Simone Fornasari ha posto l’attenzione sullo stato dell’arte della trasformazione digitale: dallo spostamento in-cloud di numerosi servizi comunali all’implementazione e restyling del sito internet dell’ente, dall’attivazione di servizi per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini più fragili allo sviluppo e lancio di una nuova app comunale moderna ed evoluta, in linea con i tempi, grazie alla quale verrà radicalmente migliorata l’”esperienza” dei cittadini sotto svariati punti di vista nel loro rapporto con l’ente. Un esempio su tutti: sarà possibile utilizzare l’app (che sarà operativa a breve) per inviare segnalazioni che poi potranno essere monitorate.

Sul fronte Valorizzazione del centro e Città della notte, Fornasari ha tracciato un bilancio sul gran lavoro fatto per portare a Piacenza l’evento Yoga Radio Bruno Estate: «Esperienza di cui far tesoro – ha detto – e su cui basarci per alzare ulteriormente il tiro, coinvolgendo varie realtà del territorio». Non solo idee ma un progetto preciso, a dire il vero, che si concretizzerà nella realizzazione di un altro evento importante nel corso del 2024.

Anche a Mario Dadati, assessore alle Politiche educative e allo Sport, il compito di fare il punto sulle attività, svolte e da svolgere, nei suoi settori di competenza. Alcuni esempi: il progetto Fata, che prevede l’avvio di una sperimentazione legata a un nuovo modo di pensare la didattica, portando gli studenti a vivere una settimana di lezioni, valide a tutti gli effetti come tali, in luoghi diversi dalle aule: Galleria Ricci Oddi e spazio XNL. E ancora, la riorganizzazione degli Istituti comprensivi che punta a porre sotto la stessa direzione didattica scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado in base a un criterio di territorialità. Progetto, quest’ultimo, al quale l’assessore Dadati sta lavorando da un anno con i dirigenti scolastici.

Ha poi parlato del progetto presentato dal Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi che riguarda la valorizzazione della casetta di legno all’interno del Parco della Galleana. Un progetto che prevede una serie di interventi, come il fotovoltaico, la tinteggiatura, l’allestimento di spazi per il gioco; il tutto, però, rigorosamente senza il wifi su richiesta specifica dei giovani: «E’ bello vedere che le ragazze e i ragazzi vogliono avere uno spazio a disposizione nel quale relazionarsi tra loro senza internet, ma semplicemente stando insieme». «A breve verranno ricevuti in Consiglio comunale – ha concluso – nell’ottica di mettere a terra gli interventi».

Sul fronte sport, numerosi i progetti in campo. I due più imminenti, in termini di attuazione, riguardano l’allestimento di altre due aree di fitness outdoor (Orti di via Degani e Baia del Re) come quelle già allestite al Parco della Galleana e Parco della Pace, attive da qualche settimana. Altra idea su cui l’assessore  intende lavorare in modo urgente riguarda la «necessità» (così l’ha definita) di far ripartire il progetto Scuole in acqua, inattivo da anni: «Quest’estate abbiamo assistito a numerosi decessi in acqua – ha detto Mario Dadati – Tragedie che hanno coinvolto anche ragazzi giovani. Ritengo che sia necessario tornare a coinvolgere le ragazze e i ragazzi portandoli a prendere confidenza con l’acqua, con il nuoto».

A chiudere la serie delle relazioni è stato Christian Fiazza, assessore alla Cultura che ha illustrato la lunga serie di progetti messi in campo nell’ultimo anno, come il Sistema Cultura Piacenza e come il Summer Cult. E ancora, il Festival Medievale in Piazza Cavalli, senza contare la straordinaria mostra Egitto Svelato a Palazzo Gotico. E per il futuro, ha detto Fiazza, «l’idea è quella di avviare un percorso per dare a Piacenza un’identità culturale certa e precisa passando per il consolidamento di una rete culturale locale formata da istituzioni, enti, associazioni e imprenditori, che quest’anno ha preso il via. Il Comune fa da perno e già inizia ad essere uno strumento fondamentale che farà di Piacenza una realtà competitiva a tutti i livelli e con tutti i territori». «L’obiettivo – ha proseguito l’assessore alla Cultura – è quello di consolidare questa reta con una serie di iniziative. Molte delle quali sono già avanti con la progettazione. Basti pensare alla mostra dei Fasti Farnesiani che riporterà a Piacenza alcuni dei preziosi dipinti del matrimonio di Elisabetta Farnese che, prima di finire in Campania quasi 300 anni fa, non erano mai tornati a casa». Fiazza ha proseguito illustrando altri progetti, uno in particolare che riguarda la generazione Z: ai giovani verrà data la possibilità di incontrare personaggi di alto livello e confrontarsi su vari temi. «Ed è in vista già quest’autunno – ha concluso – un importante evento su Giuseppe Verdi a Palazzo Gotico».

 

RITIRO DI GIUNTA, PRIMO GIORNO: “BILANCIO DI PREVISIONE 2024 DA APPROVARE IL PRIMA POSSIBILE”

Al lavoro puntuali dalle 9 anche in ritiro; la giunta Tarasconi ha scelto la val Trebbia, in particolare Mezzano Scotti dove alloggerà fino a lunedì all’albergo Falicetto. Partenza da Piacenza alle 7.30, colazione a Ttravo e poi via verso la destinazione prescelta.

I lavori sono entrati immediatamente nel vivo di un programma che vede in scaletta la relazione di ogni singolo assessore: panoramica sul lavoro svolto nell’ultimo anno, attività più imminenti e progetti in cantiere nel prossimo futuro; oltre a varie ed eventuali, comprese le proposte su come migliorare l’azione di governo della città nell’ottica di fornire servizi ai cittadini sempre più adeguati ai tempi e alle esigenze che sono in continuo cambiamento.

Ad aprire il ritiro è l’assessore al Bilancio e vicesindaco Marco Perini, perché, si sa, ogni attività ha bisogno di copertura finanziaria e, nella visione della sindaca, era necessario avere un quadro complessivo della situazione prima di entrare verticalmente nel merito di ogni singolo assessorato.

Una relazione dettagliata, quella di Perini, con dati aggiornati a pochissimi giorni fa sulla situazione economica dell’ente e sul personale, e illustrata con l’idea, condivisa da tutta la Giunta, di arrivare ad approvare il bilancio di previsione 2024 «nel più breve tempo possibile», per usare le parole della sindaca. Un’idea in linea con tutta l’azione amministrativa: ridurre al minimo i tempi tra programmazione e attuazione. Capitolo personale: 151 assunzioni tra quelle già operative e quelle che lo saranno entro la fine dell’anno, e 53 pensionamenti; con un saldo positivo per l’ente di circa un centinaio di dipendenti in più rispetto all’anno scorso. «Una forza lavoro indispensabile – ha commentato la sindaca – indispensabile per dare corpo all’implementazione e al miglioramento dei servizi alla cittadinanza che stiamo già attuando e che abbiamo in progetto di attuare».

Il vicesindaco Perini ha quindi passato il testimone a Matteo Bongiorni, assessore a Lavori pubblici, Manutenzione e Viabilità. Due i fronti su cui ha incentrato la sua relazione. Il primo riguarda il «grande lavoro di riorganizzazione interna agli uffici tecnici che prevederà ulteriori step, e che se da un lato sta drenando energie, dall’altro crediamo sia un investimento importante in termini di progressiva capacità di rendere l’Ente più performante rispetto alle esigenze della città». Il secondo fronte ha riguardato il punto e la condivisione sullo «stato di avanzamento dei lavori e delle progettualità in corso, che riguardano sia Pnrr e grandi progetti (ad esempio il Berzolla), sia i lavori di manutenzione straordinaria secondo gli impegni assunti con la variazione di bilancio dello scorso luglio».

Bongiorni ha poi posto l’accento su alcuni temi per i quali è indispensabile una particolare attenzione. Il Piano del Verde, ad esempio, sia per la sua importanza trasversale in termini di pianificazione generale, «sia per quanto riguarda l’implementazione e il fabbisogno manutentivo del patrimonio verde». «Grazie al censimento al momento realizzato – ha detto Bongiorni – oggi si sta finalizzando il Piano del Rischio in relazione alla sicurezza delle alberature, un tassello importante per un Piano organico».

E ancora, riprenderà il percorso in Commissione 2 con il coinvolgimento dell’Ordine degli Agronomi di Piacenza.

Infine l’assessore ha parlato di riorganizzazione e razionalizzazione delle sedi comunali: «Un percorso che deve partire da un confronto per condividere gli indirizzi».

E’ poi stata la volta di Francesco Brianzi, assessore alle Politiche giovanili, Università e Ricerca, Next generation EU e Agenda 2030. Ammontano a 690 mila euro i finanziamenti attratti sul territorio grazie ai bandi, parte dei quali è andato a finanziare un nuovo spazio per i giovani a Piacenza.

Brianzi è poi entrato nel dettaglio dei vari bandi vinti. Ne citiamo due:  il bando Giovani in biblioteca «per il quale il Comune ha presentato un progetto chiamato “ZONA HOLDEN” per un finanziamento complessivo di 188.000€ di cui 38.000€ cofinanziati dal Comune di Piacenza in co-progettazione con una rete di cinque soggetti del Terzo Settore che permetterà di aprire un nuovo spazio di aggregazione, collocato nell’ala della Biblioteca Passerini Landi – Sezione ragazzi Giana Anguissola – in Vicolo San Pietro, al fine di coinvolgere circa 300 adolescenti in età 14–18 anni, e attivare un servizio culturale (valorizzazione patrimonio bibliotecario), educativo e di socializzazione».

L’altro bando vinto è ANCI LINK con il progetto “A TEMPO”, per un finanziamento complessivo 153.124,50€ di cui 31.314,00€ cofinanziati dal Comune di Piacenza con una rete di 8 soggetti del Terzo Settore «per sviluppare un sistema articolato di interventi in grado di agganciare e accompagnare giovani NEET (almeno 60 giovani) attraverso la presenza di “case manager”, lo svolgimento di attività educative di sviluppo di competenze trasversali e l’accompagnamento all’accesso ai servizi del sistema “lavoro per te”».

L’assessora Nicoletta Corvi, che tra le sue deleghe ha i Servizi sociali, le Politiche per la Salute e il Terzo settore, ha parlato dell’avvio del progetto “Cantiere Welfare” per la gestione condivisa da parte di una cabina di regia tra enti istituzionali del territorio, organizzazioni sindacali, Diocesi di Piacenza e Bobbio, Fondazione di Piacenza e Vigevano e le principali associazioni e organizzazioni di rappresentanza del Terzo settore, del percorso di co-programmazione del piano triennale di zona. «La finalità – ha spiegato – è quella di rivedere il metodo di elaborazione dei Piani di Zona per la salute e il benessere sociale promuovendo un processo di reale confronto e fattiva integrazione tra la pubblica amministrazione, i soggetti pubblici e privati attivi nell’ambito dei servizi alle persone, l’intera collettività».

E ancora: «In risposta all’esigenza raccolta da diverse famiglie, stiamo lavorando all’avvio del servizio di accoglienza pre e post scuola anche nelle scuole dell’infanzia, mettendo in relazione  le famiglie che necessitano di tale supporto e i soggetti di Terzo settore a cui richiederemo di accreditarsi rispetto ad alcuni requisiti qualitativi ed organizzativi omogenei alle diverse possibili sedi da attivare. A tal fine nello scorso mese di agosto abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici di raccogliere il fabbisogno dei bambini di 4 e 5 anni per avere contezza dei numeri e poterli rappresentare ad associazioni e cooperative sociali che esprimeranno disponibilità ad attivarsi per la gestione».

A chiudere i lavori di questa prima intensa giornata di ritiro di Giunta ci ha pensato Serena Groppelli, assessora alle Politiche ambientali, alla Partecipazione e all’Identità territoriale. Dalle Comunità energetiche al Partenariato sociale, sono numerosi avviati nell’anno in corso. Dal 2024 si darà attuazione al  Bilancio partecipato che permetterà ai cittadini i presentare progetti relativi alla città. «Questi progetti – ha spiegato Groppelli – dopo un primo vaglio di fattibilità, verranno presentati alla cittadinanza e votati. I progetti vincitori, verranno realizzati».

Si proseguirà con l’esperienza dei Laboratori di quartiere che hanno coinvolto più di 300 persone in questo primo anno e hanno prodotto una serie di proposte e sollevato una serie di necessità. «Ora è in corso la valutazione – ha spiegato – dopodiché il 16 settembre alle 10 nel corso di un’assemblea pubblica alla Passerini Landi, illustreremo l’esperienza e spiegheremo come si andrà avanti».

Altro tema fondamentale è quello ambientale. Tra i vari aspetti toccati, Groppelli ha spiegato che «il 15 settembre si chiude il bando regionale per le ciclabili e, come Comune, stiamo completando il progetto con il quale partecipiamo. Il progetto prevede la creazione di una ciclabile sicura ad anello che colleghi il centro di Piacenza con il lungo Po».

“IL FESTIVAL DEL PENSARE CONTEMPORANEO E’ UN ATTO DI CORAGGIO”

Un centinaio di relatori, oltre 50 incontri gratuiti dislocati nelle location più significative e suggestive di Piacenza: sono gli ingredienti della prima edizione del Festival del Pensare Contemporaneo. In città dal 21 al 24 settembre arriveranno filosofi, scienziati, storici, attivisti, musicisti, chef, economisti, sportivi, giornalisti, blogger, influencer: il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, gli scrittori Sabina Guzzanti, Alessandro Bergonzoni, Chiara Tagliaferri e Roberto Saviano, i musicisti Willy Peyote e Niccolò Fabi, l’esperto di cambiamento climatico Guido Boccaletti, lo chef tristellato Niko Romito, gli attivisti Marco Cappato e Cecilia Strada, Cecilia Sala e Stefano Nazzi, il Cardinale Matteo Maria Zuppi che venerdì sera sarà intervistato da Enrico Mentana. La presentazione è avvenuta a Bologna, nella sede della Regione Emilia Romagna.

Si parte giovedì 21 con la serata plenaria che aprirà il festival fino a domenica pomeriggio con la lezione pratica di pensiero del filosofo Stefano Nazzi e, a seguire, un parterre d’eccezione che vedrà sul palcoscenico ospiti del calibro di Roberto Saviano e Cecilia strada.
Tutto il programma è consultabile sul sito www.pensarecontemporaneo.it

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SOPRALLUOGO ALL’EX PERTITE, LA SINDACA “PRIMO OBIETTIVO LA SOSTENIBILITÀ”

“Un’opportunità importante, che ci ha permesso di toccare con mano la vastità e la bellezza dell’area e le sue potenzialità, valutando al tempo stesso le criticità che inevitabilmente comporta la gestione di una superficie di 275 mila metri quadri, con 30 mila metri quadri di edifici di cui una quota, in condizioni non agibili, dovrebbe essere abbattuta per ragioni di sicurezza in caso di apertura al pubblico”. Così la sindaca Katia Tarasconi descrive il sopralluogo svoltosi questa mattina all’ex Pertite di via Emilia Pavese, “peraver reso possibile il quale ringraziamo innanzitutto il generale Michele Caccamo, direttore della Task Force della Difesa per la valorizzazione immobili, l’energia e l’ambiente, unitamente al direttore del Polo di mantenimento pesante Nord, brigadier generale Giovanni Di Blasi”.

Presenti, nell’occasione, gli assessori Adriana Fantini e Matteo Bongiorni, la maggior parte dei capigruppo consiliari e, per la prima volta, alcuni referenti del Comitato che dal 2009 si impegna per la destinazione a verde pubblico dell’area.

Quella del parco – ribadisce la sindaca – è più di una suggestione: parliamo della restituzione alla collettività di una porzione di territorio urbano molto estesa, un vero e proprio polmone verde di cui tutti idealmente condividiamo il valore. L’obiettivo per cui dobbiamo continuare a lavorare ora, d’intesa con lo Stato Maggiore dell’Esercito e con il Ministero della Difesa, è la sostenibilità del progetto, che richiede un approccio molto concreto nella valutazione dei costi, tutt’altro che indifferenti: basti pensare alla bonifica ambientale necessaria per permettere una fruizione diversa da quella per uso industriale che si è sempre avuta sinora, alle spese per la demolizione degli immobili pericolanti e al conseguente smaltimento delle macerie, così come per lo spostamento della pista di prova carri che viene tuttora utilizzata dall’Esercito all’interno dell’ex polveriera”.

Dal confronto odierno è emerso il tema del presidio di una superficie così vasta: “Ci è stato spiegato – prosegue Tarasconi – che per tutelare la sicurezza e la pulizia dell’area, tre volte alla settimana viene effettuato un pattugliamento completo del perimetro, impiegando dieci militari; è evidente che si pone una questione molto significativa in termini di risorse anche per garantire questo aspetto, tra i tanti che vanno considerati con attenzione nel perseguirne il processo di recupero e rigenerazione urbana. Senza dubbio, il dialogo con le istituzioni competenti è aperto e prosegue in modo costruttivo, nell’impegno congiunto a trovare una soluzione condivisa perché si possa realizzare, con una prospettiva di medio-lungo termine, un sogno in cui migliaia di concittadini si riconoscono. La visita di questa mattina è la conferma di questa unità di intenti e ci fa particolarmente piacere che, grazie alla disponibilità del generale Caccamo e del brigadier generale Di Blasi, sia stato possibile coinvolgere non solo le diverse rappresentanze del Consiglio comunale, ma anche, rispondendo a un’attesa di lunga data, il Comitato Pertite – Bosco in città”.