TARASCONI AGLI INFERMIERI: “NULLA INCRINERA’ LA STIMA CHE LA COMUNITÀ RIPONE IN VOI”

“Senza infermieri non può esserci cura. Ed è sulla cura che si basa il diritto alla salute sancito come fondamentale dalla nostra Costituzione”.

Così si è espressa la sindaca Katia Tarasconi  al convegno organizzato dall’Ordine degli Infermieri sul codice deontologico in occasione della Giornata Internazionale dell’infermiere che si è celebrata ieri.

“E’ stato un onore portare i saluti della comunità alle infermiere e agli infermieri che ogni giorno si prendono cura dei piacentini. E vedere in platea giovani studenti di Infermieristica è stato come respirare una boccata d’ossigeno, soprattutto in un periodo, come quello attuale, particolarmente complicato per le professioni sanitarie.
Ecco perché ho colto l’occasione per ribadire ancora una volta tutta la vicinanza e l’affetto della comunità a chi si impegna a prendersi cura di noi come solo le infermiere e gli infermieri sanno fare: non solo terapie, ma anche vicinanza, empatia, calore umano. Le vicende di questo periodo, pesanti dal punto di vista umano prima ancora che investigativo e giudiziario, non potranno mai incrinare la stima e la fiducia che l’intera comunità ripone voi”.

TARASCONI SUL MEDICO ARRESTATO: “IL COMUNE DI PIACENZA PARTE CIVILE IN UN EVENTUALE PROCESSO”

“E’ un momento difficile per Piacenza, scossa dalla notizia dell’arresto di un medico che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per i malati, per i colleghi e i collaboratori, per la sanità del nostro territorio e per tutta la comunità piacentina. Il quadro che invece emerge dalle accuse su cui si basa l’arresto è sconcertante e tocca un nervo ancora troppo scoperto nel 2025. Un quadro fatto di abusi costanti, reiterati, esercitati grazie anche al ruolo e alla posizione di potere, e circondati da uno strano silenzio che lascia senza parole.

Ecco perché il Comune di Piacenza si costituirà parte civile in un eventuale processo per il caso in questione: certi atti, se accertati, è come se fossero stati compiuti contro tutte le donne di Piacenza, contro la nostra comunità nel suo insieme. E ci tengo che la stessa comunità si stringa, anche formalmente, attorno a chi ha dovuto subire abusi del genere.

Muovere accuse, provarle ed emettere una sentenza non è compito mio così come non è compito di nessuno al di fuori dell’autorità giudiziaria, sulla cui azione – come sindaca e come cittadina – ripongo la mia più totale fiducia.

Ma se tutto ciò che stiamo leggendo in queste ore dovesse rivelarsi vero, anche solo in parte, saremmo di fronte a fatti inqualificabili sotto ogni punto di vista possibile.

Dico di più: indipendentemente dagli aspetti penali, che sono di competenza della magistratura, ritengo che siamo già di fronte a condotte inaccettabili, anche in considerazione che – stando a quanto già accertato – si sono svolte in un luogo di lavoro, perdipiù in una struttura pubblica, aperta ai cittadini, ai pazienti del nostro sistema sanitario. Quel che è emerso è già molto grave, tant’è che la direzione generale dell’Ausl ha preso provvedimenti interrompendo per giusta causa il rapporto di lavoro con il medico indagato.

Ora però il mio pensiero, da donna prima ancora che da rappresentante delle istituzioni, va alle vittime che ogni giorno purtroppo subiscono atti del genere. Un pensiero che vuole essere un abbraccio sincero: non sentitevi sole, non vergognatevi, non abbiate paura; chiedete aiuto, denunciate. E’ necessario, ancora una volta, spezzare il silenzio colpevole che troppo spesso accompagna fatti di questo genere perché c’è ancora una parte di mondo che associa la violenza sessuale a un’azione esercitata con la forza bruta, la sopraffazione muscolare, la costrizione fisica, le botte. Come se, in assenza di lividi sul corpo della vittima, uno stupro non fosse in realtà uno stupro ma fosse qualcos’altro; qualcosa in cui, puntualmente, sembra quasi legittimo insinuare un dubbio subdolo: magari la vittima non è proprio una vittima, magari “ci stava”, magari è quello che voleva. Ed ecco lo stigma, il giudizio pronunciato a mezza bocca oppure ridacchiando, scherzando, schernendo.

Questa dinamica maschilista è atroce, ingiusta, pericolosa, inaccettabile. La violenza sessuale è tanto altro, è anche soggezione, sudditanza, paura. Una donna che subisce abusi di questo tipo, di qualsiasi natura essi siano, entra automaticamente in uno stato di fragilità assoluta; subentra la vergogna, il dubbio, il timore del giudizio, del fraintendimento, della condanna sociale.

E’ fondamentale trovare il coraggio di parlare, dunque, come ha fatto la dottoressa dell’ospedale di Piacenza rivolgendosi alla direzione generale dell’Ausl e dando il via all’indagine in questione.

Sono ben consapevole che la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini della nostra comunità sono persone per bene, lontane anni luce anche solo dall’idea di mettere in pratica o dal voler giustificare certi comportamenti, e sono altrettanto consapevole di quanto sia ingiusto e fuorviante fare di tutta l’erba un fascio: i casi singoli sono da considerare come tali e, si sa, la responsabilità penale – quando c’è – è personale.

Ma il problema esiste, il tema è reale. Come sindaca dunque sento il dovere di non fermarmi alla solidarietà alle vittime ma intendo mettere in campo ogni azione possibile per far sì che non si abbassi la guardia su una piaga che, purtroppo, è ancora presente ai giorni nostri, in una realtà occidentale teoricamente evoluta come la nostra. E mi riferisco al maschilismo strisciante e diffuso che porta a sottovalutare certe condotte ai danni delle donne, anche quando non sfociano in reati ma si limitano all’approvazione, al plauso; un maschilismo che non così di rado, incredibilmente, sembra appartenere anche ad alcune donne che puntano il dito e giudicano invece che essere solidali.

Ci tengo a ringraziare la Procura della Repubblica e la Questura di Piacenza per lo spirito di servizio e l’impegno che mettono nell’affrontare un lavoro spesso difficile, pieno di risvolti e implicazioni delicate, più che mai in questo caso.

Ci tengo anche a rinnovare la mia vicinanza alle migliaia di ottimi dipendenti, professionisti e dirigenti dell’Ausl di Piacenza che oggi vedono il loro nome associato a quello di chi sembrerebbe aver contravvenuto ad ogni principio su cui deve basarsi la professione medica. Non è un caso singolo che può minare la credibilità e la serietà di un’intera struttura e delle persone che ci lavorano con dedizione e impegno”.

DELINQUENZA GIOVANILE, TARASCONI: “FENOMENO SPIAZZANTE. OCCORRONO BASTONE E CAROTA”

Sulla questione delinquenza giovanile o baby gang che dir si voglia siamo tutti dalla stessa parte; il problema è enorme e spiazzante. Lo mette in chiaro senza timori la sindaca Tarasconi, in consiglio comunale, sentendosi sollecitata dai numerosi interventi dei consiglieri sul tema sicurezza a seguito degli episodi che vedono al centro poco più, che ragazzini, rapinati, malmenati e, in alcuni casi, presi a pugni.

La convinzione che qualcosa sia sfuggendo di mano, per usare le parole del consigliere Massimo Trespidi, è forte; nonostante gli sforzi che si stanno facendo, probabilmente si deve agire coinvolgimento, in modo più ampio, le famiglie e le agenzie educative, perché il problema non si può affrontare solo dal punto di vista dell’ordine pubblico. Bene il potenziamento in strada delle forze di polizia, in primis la polizia locale, è l’auspicio del consigliere Luca Zandonella, ma non basta.

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PIAZZA CITTADELLA, TARASCONI: “I CONTRATTI VANNO ONORATI, NON POSSONO ESSERE STRACCIATI IN BASE ALLE ANTIPATIE”

La sindaca Tarasconi interviene, di nuovo, a distanza di pochi giorni  su piazza Cittadella, rispondendo a coloro che accusano l’amministrazione di non aver rescisso il contratto con Piacenza Parcheggi, distinguendo tra dibattito politico e documenti ufficiali.

“I documenti sono agli atti del Comune e, naturalmente, una volta assunti i nostri incarichi istituzionali dopo le elezioni, li abbiamo studiati a fondo insieme agli uffici competenti. Ad di là delle scelte politiche, non è corretto sostenere che l’attuale amministrazione potesse rescindere unilateralmente il contratto con Piacenza Parcheggi sulla base di una nota inviata alla società dagli uffici comunali il 13 giugno 2022, ovvero nel giorno delle elezioni amministrative che si sono poi concluse al ballottaggio il 27 dello stesso mese con la vittoria della coalizione da me rappresentata. A quella nota, con la quale il Comune contestava a Piacenza Parcheggi il “grave inadempimento contrattuale” per mancanza di specifica documentazione fornendo alla stessa società 30 giorni di tempo per produrre la documentazione in questione, è seguita in tempo utile la risposta da parte di Piacenza Parcheggi con la documentazione richiesta. Di conseguenza l’eventuale procedura di risoluzione contrattuale non è scattata. Esattamente come non è scattata nelle due volte in cui gli uffici comunali, sotto l’attuale amministrazione, hanno inviato note per inadempimento contrattuale quando c’erano gli elementi per doverlo fare. In tutti i casi, dunque, la società concessionaria ha presentato la documentazione richiesta.

Ribadisco quindi un concetto che ho già avuto modo di esprimere: i contratti vanno onorati e non possono essere stracciati sulla base di antipatie o simpatie e nemmeno sulla base della visione politica. Tant’è che, pur avendo una più che legittima visione politica ben diversa dalla nostra in tema di riqualificazione del comparto nord della città che comprende il parcheggio interrato di piazza Cittadella, la scorsa amministrazione rappresentata da Patrizia Barbieri non ha potuto risolvere il contratto con Piacenza Parcheggi nei cinque anni che ha avuto a disposizione. Anche in tema di interesse pubblico, il tavolo aperto per valutarne la sussistenza non ha portato ad alcuna decisione contraria rispetto a quelle assunte nel 2012, ovvero quando è stato sottoscritto il contratto di concessione. Perdipiù, prima del nostro insediamento, non erano stati incassati i canoni dovuti da Piacenza Parcheggi e l’ente comunale risultava parzialmente inadempiente per non aver consegnato l’area di cantiere come previsto dal contratto. Una situazione che mi porta a sostenere che fosse necessario mettere ordine sulla vicenda di piazza Cittadella.

Dovevamo mettere il Comune di Piacenza in una posizione di forza; questo era il nostro dovere prima di ogni valutazione e scelta politica. Senza questa precondizione, ogni altra strada immaginabile avrebbe esposto l’ente, e quindi i cittadini, a contenziosi giudiziari milionari. In buona sostanza, se esiste un valido contratto di concessione va onorato. E al nostro insediamento, il contratto era valido perché la procedura di risoluzione contrattuale avviata il 13 giugno 2022 dall’amministrazione precedente era stata interrotta dagli uffici a fronte della presentazione, da parte di Piacenza Parcheggi, della documentazione richiesta. Oltre alla validità del contratto, va sempre verificato se il contraente privato è perfettamente in regola e di conseguenza può legittimamente essere interlocutore di una pubblica amministrazione. Piacenza Parcheggi poteva legittimamente essere interlocutore del Comune negli anni che hanno preceduto il nostro insediamento e, per quanto è di competenza degli uffici comunali, i controlli sono stati fatti anche nel corso della nostra attività amministrativa.

Ad oggi, le carte sono in regola. Ogni passo, negli ultimi due anni e mezzo, è stato puntualmente trasmesso alle autorità competenti, Anac compresa, e la società concessionaria in questo momento risulta essere legittimata a operare come sta facendo. Ritengo fuorviante e poco opportuno voler attribuire all’attuale amministrazione e agli uffici comunali la responsabilità di eventuali e ipotetici sviluppi futuri che potrebbero far decadere i requisiti di Piacenza Parcheggi come società titolare di una concessione pubblica. Ad oggi, come ha espressamente dichiarato il Prefetto, tali requisiti ci sono. Come è ovvio che sia, se non dovessero esserci più, si andrà verso la risoluzione contrattuale, in linea con i principi che regolano i rapporti tra enti pubblici e privati; rapporti che si basano sulle carte, sugli atti ufficiali. Lo ribadisco ancora una volta: non esiste alcun “a tutti i costi” nel nostro modo di agire in qualità di amministratori pubblici.

La nostra intenzione politica era ed è quella di voler riqualificare l’area di piazza Casali e piazza Cittadella con il recupero delle ex Scuderie di Maria Luigia e la realizzazione di un parcheggio interrato che porti le auto sottoterra e restituisca dignità e bellezza a Palazzo Farnese. E per fare ciò, abbiamo lavorato con dirigenti e uffici per mettere il Comune nella posizione di poter esercitare la sua funzione di controllo rispetto a un cantiere, quello di Cittadella, che doveva partire in base a un contratto del 2012. Se è tutto in regola, e al momento lo è, si va avanti; se in futuro le autorità competenti diranno che il concessionario non avrà i requisiti per essere tale, ci si muoverà di conseguenza. Ci tengo a precisare che tale punto di vista non significa affatto scaricare la responsabilità, ma semmai il contrario: come amministrazione abbiamo assunto consapevolmente la piena responsabilità di arrivare al termine di una vicenda che era in stallo da tempo immemorabile senza che fossa stata messa in campo alcuna iniziativa concreta, ma sempre nel totale e assoluto rispetto delle normative.

Spiace notare che ancora una volta si tenti di far passare la sottoscritta, e più in generale questa amministrazione e gli stessi uffici comunali, come poco trasparenti nella gestione del rapporto che l’ente ha con il concessionario privato. Al contrario, come rappresentanti pro tempore del Comune, facciamo ciò che possiamo fare quando si tratta di dar seguito a scelte politiche e lo facciamo osservando le regole e le disposizioni delle autorità sovracomunali.

TARASCONI INTERVIENE SU PIAZZA CITTADELLA: “SI PROSEGUE, IL CONCESSIONARIO HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA. L’AMMINISTRAZIONE AGISCE IN MODO TRASPARENTE”

Dopo il silenzio seguito alla notizia lanciata come una bomba dalla consigliera Sara Soresi lunedì al termine del consiglio comunale, la sindaca Katia Tarasconi prende la parola, quasi a volere riprendere il discorso “da dove eravamo rimasti” prima che l’ombra dell’avvio del provvedimento di interdittiva si gettasse come un’ombra su Piacenza Parcheggi. Oggi è tempo di chiarire perché sarebbe in atto “una narrazione distorta, che non ha niente a che vedere con la realtà dei fatti”.

Quale sia la realtà lo spiega la prima cittadina in una lunga nota, “c’è un concetto che va chiarito al meglio, perché ho l’impressione che nella nostra città ci sia chi vuol dipingere l’attuale Amministrazione comunale come poco trasparente rispetto al rapporto che esiste tra l’Ente e la società Piacenza Parcheggi. Se da un lato non abbiamo mai fatto mistero della nostra scelta politica, e cioè di voler vedere finalmente realizzato il parcheggio interrato di piazza Cittadella di cui si parla da decenni e di cui crediamo ci sia bisogno in città, dall’altro abbiamo sempre sostenuto che ciò non sarà mai fatto a tutti i costi. Ma ovviamente a patto che vengano rispettate tutte le norme, che l’iter amministrativo sia perfettamente in regola e conforme al contratto stipulato e che i costi rispettino quanto stabilito nel piano economico e finanziario approvato.

L’iniziativa condotta da questa Amministrazione, infatti si è indirizzata per cercare di riportare l’Ente “sul pulito”, ossia di perseguire la massima tutela del nostro Comune dopo anni di stallo.

L’Amministrazione, grazie al lavoro di Dirigenti e Uffici, ha messo dunque l’Ente in una posizione di forza e l’ha fatto basandosi su ciò che è stato ereditato dalle precedenti Amministrazioni, ovvero un valido contratto che risale al 2012 e che vede come concessionario la società privata Piacenza Parcheggi”.

Nel lungo intervento Tarasconi risponde a chi rimprovera l’amministrazione di non aver stracciato il contratto: “molto semplicemente: non si può. Anche immaginando, per pura fantasia, di voler vedere andare a monte l’intero progetto di riqualificazione di piazza Casali e piazza Cittadella, non è pensabile che un’Amministrazione comunale possa stracciare un contratto di concessione senza che ci siano ragioni concrete o disposizioni precise in tal senso che arrivino da organi istituzionali superiori. Facendolo, il Comune verrebbe esposto a una causa giudiziaria certa, costosa, e che già di per sé contravverrebbe a un interesse pubblico e della comunità. Non sono esistiti né esistono atti formali che giustifichino la risoluzione del contratto da parte del Comune; ricordando che la “pratica Cittadella” è attenzionata da anni da Organismi ed enti sovracomunali – Anac compresa – che finora hanno accompagnato e attestato il percorso passo per passo.”.

In questo passaggio si fa cenno a quanto accaduto nei giorni scorsi senza però mai citare l’ipotesi di avvio del provvedimento di interdittiva. “Piacenza Parcheggi tuttora – come ha di recente confermato la Prefettura – è in possesso dei requisiti formali per poter essere interlocutore del Comune su questa partita. Si tratta di una società che, vale la pena ricordarlo a chi pare averlo dimenticato, è in rapporti con il Comune di Piacenza da oltre tredici anni. In altre parole, e partendo da una situazione che vedeva il Comune in una posizione addirittura di parziale inadempimento rispetto al contratto di concessione stipulato nel 2012, si è riusciti a rimettere la posizione in asse e sbloccare un’opera da troppo tempo in stallo. Grazie al lavoro degli Uffici comunali, l’Ente – che temporaneamente amministriamo tentando ogni giorno di fare il meglio per i piacentini – si trova ora “sul pulito”. Ovvero, una volta consegnata al concessionario l’area di cantiere, il Comune si è messo nelle condizioni di poter esercitare la sua funzione di controllo per quanto di sua competenza, e cioè con riferimento al crono-programma dei lavori e al relativo piano economico e finanziario. Funzione che il Comune sta svolgendo alla luce del sole.

Per intenderci, l’Amministrazione si è occupata di creare le condizioni affinché l’opera pubblica in questione venga realizzata. Ora, se è tutto in regola – e attualmente lo è, come ci confermano gli organi istituzionali superiori – l’iter per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Cittadella proseguirà con il Comune a svolgere i controlli che rientrano nelle sue competenze; viceversa, se dovessero intervenire motivi per i quali il concessionario risultasse privo dei requisiti necessari, si aprirebbe la strada della rescissione del contratto nella consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per mettere al riparo il Comune, e quindi i cittadini, da ripercussioni negative. Un’attenzione e una tutela doverosa che vale per Piazza Cittadella così come per tutte le altre opere in corso.

In buona sostanza, come sempre in questi casi, gli scenari sono due: o il titolare di concessione ha tutte le carte in regola per potersi relazionare con l’Ente comunale, oppure le carte in regola non le ha. E fino a questo istante, le carte risultano in regola. Nel momento in cui non dovessero più esserlo, si aprirà la strada della risoluzione contrattuale. Senza che però il Comune corra il rischio di dover subire contenziosi giudiziari. Oggi quindi si prosegue, con l’intenzione rendere migliore un più ampio comparto della nostra città, che passa dalla realizzazione del parcheggio interrato e della riqualificazione di Piazza Cittadella per estendersi a Piazza Casali e al recupero delle ex Scuderie di Maria Luigia. Progetto che riteniamo di fondamentale importanza per il bene di Piacenza e dei piacentini.

Questo è quanto. Non esiste una versione della storia nella quale l’Amministrazione comunale forzi la mano, spinga affinché venga realizzata l’opera a tutti i costi, come pare voler far credere qualcuno. Il rapporto tra Comune e concessionario non è altro che il rapporto tra un ente pubblico e una società privata titolare di regolare concessione; è quindi un rapporto che si basa su atti e documenti ufficiali. Così come deve sempre essere per un ente pubblico.

 

TARASCONI: “SIAMO TROPPI POLEMICI. PIU’ AMOR PROPRIO PER LA NOSTRA CITTA’ “

Il 2024 si potrebbe riassumere come l’anno dei grandi impegni, dell’avvio dei cantieri importanti; pochi nastri tagliati insomma e tanta progettualità.
Lo ha definito così la stessa sindaca Tarasconi, nel tradizionale incontro di fine anni con la stampa piacentina.

Circondata da tutta la giunta e da qualcuno dei consiglieri di maggioranza, la sindaca ha tracciato un bilancio delle grandi opere avviate: piazza Cittadella, piazza Casali, arena Daturi, Polisportivo, la ristrutturazione di due asili nido, porta Borghetto, la messa a terra dei cantieri finanziati dal PNRR. E se non c’è, ad oggi, un’opera per cui la giunta desidera in futuro essere ricordata ma valutata nell’insieme, di certo ce n’è una attorno alla quale i toni sono diventati duri, fino allo scontro. Su piazza Cittadella c’è amarezza da parte della prima cittadina.

Il tema delle nuovi sedi comunali, sarà certamente uno di quelli che occuperà il 2025; troppi uffici dislocati e non in condizioni ottimali, obbligano l’amministrazione a ripensare i luoghi; a partire dalla nuova sede della polizia municipale. E il rapporto con la maggioranza? All’insegna della dialettica che non è mai mancata, ha risposto la sindaca. La sensazione però è che su alcuni temi, in particolare quello ambientale, le vedute siano distanti. La soluzione? Maggiore equilibrio.

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URLA E PROTESTE AL COMIZIO DI DE PASCALE: “CHI NON FA PARLARE GLI ALTRI HA UN SOLO NOME”

Doveva essere il comizio di fine campagna invece si è trasformato in un momento di aspra contestazione. Il candidato del centro sinistra De Pascale, e la sindaca Tarasconi, che lo affiancava, sono stati l’oggetto delle proteste da parte di un gruppo di contestatori, la maggior parte di loro ha portato avanti, in questi mesi, il presidio in piazza Cittadella contro il taglio degli alberi.

“Avete tagliato gli alberi, noi vi tagliamo i voti” recitava lo striscione, con un chiaro riferimento a quanto accaduto la settimana scorsa a seguito dell’ordinanza del tribunale che ha permesso l’abbattimento dei tigli. Che il clima non fosse dei più rilassati si era capito già in mattinata quando Alleanza Verdi Sinistra, pur facendo parte della coalizione, aveva comunicato di non essere presente al comizio di De Pascale. Poche ore dopo, in piazzetta Pescheria, è andata in scena la protesta; urla e cori hanno interrotto De Pascale che ha invitato i manifestanti a salire sul palco, ma non è servito a riportare la calma.

“In democrazia si ha il diritto si spremere la propria opinione – ha replicato De Pascale – voi come avete scritto voterete per altri candidati ed è legittimo, ma è giusto che anche noi possiamo dire la nostra opinione: io devo avere il diritto di raccontare ciò che voglio fare per la sanità e su altre tematiche. Nella storia chi non fa parlare gli altri ha un nome solo”.

Sul posto la Digos ha identificato alcuni dei manifestanti.

CITTADELLA: AMBIENTALISTI E AMMINISTRAZIONE RESTANO SULLE PROPRIE POSIZIONI. TARASCONI: “DISPONIBILI A RIVEDERE IL PROGETTO IN SUPERFICIE”, MA IL CANTIERE NON SI FERMA

“Ogni occasione di dialogo è preziosa e ha una valenza positiva, indipendentemente dal fatto che le parti a confronto trovino un punto di vista univoco o mantengano ciascuna la propria posizione”.

La sindaca Katia Tarasconi commenta così l’incontro tenutosi stamani in Municipio con una delegazione di associazioni, in merito al progetto di riqualificazione di piazza Cittadella, sottolineando che “sarebbe riduttivo sintetizzare il tutto nella dicotomia tra chi è a favore e chi è contro la realizzazione del parcheggio interrato. Il tema va visto in una prospettiva ben più ampia: quella della tutela della salute pubblica e dell’ambiente, della mobilità dolce, della valorizzazione di un contesto storico e monumentale oggi in condizioni di degrado. Questi sono i punti chiave di un percorso di rigenerazione urbana che avrebbe meritato maggior condivisione e continuità anche dal punto di vista comunicativo, in questi 12 anni: ce ne siamo resi conto oggi, approfondendo l’analisi del progetto con una componente della cittadinanza molto consapevole e informata, ma non in possesso di tutti gli elementi progettuali”.

“Per questo – prosegue la sindaca, affiancata stamani dagli assessori Matteo Bongiorni, Adriana Fantini e Serena Groppelli – ci siamo impegnati a fornire alle associazioni la documentazione relativa alle precedenti indagini archeologiche sull’area in questione, ribadendo con convinzione anche la massima disponibilità dell’Amministrazione, qualora la sentenza del prossimo 28 ottobre autorizzi la prosecuzione del cantiere, a riconsiderare insieme il progetto di riqualificazione di superficie di piazza Cittadella, per apportare tutte le migliorie che si possano inserire, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, su un piano che è ormai ultradecennale e come tale può essere evidentemente oggetto di nuove riflessioni”.

“Ringrazio la delegazione che ha partecipato questa mattina – conclude Tarasconi – portando una prospettiva che abbiamo ascoltato con la massima attenzione, pur restando fermi nelle rispettive posizioni. C’è, per quanto ci riguarda, un tema di responsabilità istituzionale da cui non possiamo prescindere nel valutare l’interesse pubblico del progetto, ed è quello di non esporre le risorse dell’ente, ovvero della comunità piacentina, a un danno economico derivante dal mancato rispetto delle procedure e delle norme contrattuali. Posso comprendere che questo aspetto non risulti così rilevante dall’esterno, ma per il Comune rappresenta un dovere inderogabile di trasparenza e correttezza nella gestione amministrativa, che del resto è stato considerato tale da tutte le Amministrazioni, anche di colore politico diverso, che si sono susseguite in questi anni. Ciò detto, in attesa dell’udienza della settimana prossima, sottolineo l’importanza di un confronto civile e aperto come quello che abbiamo potuto avere questa mattina”.

PIAZZA CITTADELLA: IL 21 OTTOBRE LA SINDACA INCONTRERA’ LE ASSOCIAZIONI. NON CI SARA’ LO STREAMING “L’INCONTRO E’ INFORMATIVO”

Legambiente, Italia Nostra, Fate Archistorica, Laboratorio Popolare per la Cultura e per l’Arte, Attac Piacenza insieme alla delegazione dei cittadini firmatari del ricorso ha scritto alla sindaca Tarasconi per accettare l’invito all’incontro proposto proprio dalla prima cittadina qualche giorni prima dell’incontro pubblico in Sant’Ilario dell’8 ottobre.

“In merito alla comunicata sua disponibilità ad un incontro ristretto il 21 ottobre p.v., rivolto alle associazioni e ai cittadini che l’avevano precedentemente invitata all’incontro pubblico dell’8 ottobre scorso, in S.Ilario, nel confermarle la nostra presenza – scrivono le associazioni – chiediamo
cortesemente se previsto un collegamento in streaming o una eventuale registrazione per consentire ai cittadini interessati, e che lo desiderano, la possibilità di assistere o ascoltare nel modo più trasparente possibile, all’incontro.
In secondo luogo, in attesa dell’udienza convocata dal Presidente del Tribunale per il prossimo 28 ottobre, in cui il collegio incaricato si esprimerà sull’accoglimento o meno del reclamo presentato dalla Piacenza Parcheggi SpA, le saremmo grati se favorisse la sospensione temporanea dei lavori in Piazza Cittadella, compresa la demolizione dell’autostazione. Lavori che – nel caso di mancato accoglimento del reclamo – risulterebbero quantomeno inutili, attesa la irrealizzabilità del progetto approvato perché le piante non potrebbero essere abbattute in ossequio dell’Ordinanza attualmente vigente del Giudice Antonino Fazio.
In terzo luogo gradiremmo conoscere la composizione della delegazione
dell’Amministrazione all’incontro del 21 ottobre (assessori e tecnici presenti) e possibilmente l’articolazione dello stesso, in termini di temi trattati e di tempi disponibili per il loro svolgimento.

La lettera datata 15 ottobre ha ricevuto la risposta della sindaca che, nel confermare l’incontro per il 21 ottobre ha specificato che “trattandosi di un
incontro di ascolto/informativo, in questo caso non è previsto il collegamento streaming”.
Prendiamo atto della decisione dell’amministrazione anche se il collegamento – riferiscono le associazioni –  anche con mezzi nostri e senza costi, avrebbe potuto costituire un’opportunità di trasparenza e partecipazione dei cittadini interessati, che non possono presenziare all’incontro.

IN 200 IN SANT’ILARIO PER CITTADELLA, MA SENZA GIUNTA NON C’E’ DIBATTITO

Sindaca e assessori sono stati evocati più volte, tanto che l’immagine cartonata della prima cittadina è stata appoggiata su una poltrona tra coloro che avrebbero dovuto prendere la parola. Per la verità lo aveva dichiarato in precedenza, che non avrebbe partecipato, ma che le porte del Comune resteranno sempre aperte al dialogo e al confronto. Un invito che ha formalizzato qualche giorno fa a cui le associazioni dovranno da una risposta.

Auditorium sant’Ilario gremito, quasi 200 i presenti, molti referenti delle associazioni, ma anche tanti cittadini, certamente non solo residenti della zona. Qua e là, sparpagliati nella sala anche alcuni esponenti della maggioranza: i consiglieri Sergio Ferri, Matteo Anelli, Claudia Gnocchi, Caterina Pagani e Sandro Spezia, la presidente del consiglio Gazzolo, della minoranza i consiglieri Soresi e Cugini.

Nel corso della lunga serata hanno preso la parola i rappresentati delle associazioni ribadendo, di nuovo, le motivazioni che hanno portato alla raccolta delle 37 mila firme contro il taglio degli alberi, al ricorso al tribunale e alla mancanza di interesse pubblico, a loro dire, rispetto all’intero progetto di riqualificazione che prevede il parcheggio interrato.

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