DOSSIER MAL’ARIA: D’INQUINAMENTO SI MUORE, ANCHE A PIACENZA

È un bilancio pesante quello che evidenzia la Campagna Mal’aria di Legambiente per l’inverno appena trascorso. E quel che è ancora più grave è che ogni anno questa fotografia si ripete. I primi tre mesi del 2015 hanno registrato 32 sforamenti rispetto al limite massimo consentito dalla legge di 35 nell’arco dell’intero anno. Respirare polveri fini fa male alla salute,  lo sanno tutti, ma nonostante questo il quadro è allarmante.  Un’indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su otto città campione italiane ha rilevato conseguenze dell’inquinamento in 3500 decessi ogni anno, 4600 ricoveri. Per quanto riguarda Piacenza ogni anno muoiono oltre 50 persone per effetto  dell’inquinamento.

La centralina di via Giordani ha rilevato, a febbraio,due picchi giornalieri preoccupanti: 112 e 121 microgrammi per metro cubo circa due volte e mezzo il limite di 50. Situazione altrettanto preoccupante alla centralina del parco di Montecucco dove i dati delle pm2,5 hanno registrato 52 superamenti della soglia di 25 microgrammi con picchi arrivati fino a 98 microgrammi, 4 volte superiore ai 25.

Che fare allora per cercare di porre una soluzione a questa condizione cronica? La condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale ma non ci si può certamente basare sull’andamento meteo per scongiurare il rischio sforamento; a Piacenza le fonti principali di inquinamento sono il traffico veicolare,  le industrie e il riscaldamento. Tra l’altro il Pianodell’aria Integrato Regionale impegna ed obbliga i comuni ad adottare misure molto precise ed ambiziose che dovranno essere applicate entro il 2020, tra queste l’aumento delle piste ciclabili, la riduzione del traffico veicolare,  più aree pedonali  l’estensione della ztl a tutto il centro storico, l’aumento del trasporto pubblico su gomma del 10% e su ferro del 20%. Anche Piacenza nel nuovo Psc dovrà inserire questi parametri,  ma in che modo? Evidentemente trasformando e rivedendo il tessuto urbano della città,  ripensandola, verrebbe da dire quasi rivoltandola come un calzino. Legambiente propone alcune idee,  applicate in numerose città europee,   come il potenziamento del trasporto pubblico locale veloce e competitivo, l’utilizzo di parcheggi scambiatori in prossimità del centro, mobilità alternativa agevolata, car shering, car pooling, l’uso della bicicletta e lo stop ai parcheggi selvaggi a ridosso del centro.

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A TUTTO TONDO, MEDICINA DEMOCRATICA E IL CASO BUZZI UNICEM

Bruciare i rifiuti è pericoloso per la salute, perchè vengono rilasciate nell’aria sostanze altamente inquinanti. La conferma arriva dal vice presidente di Medicina Democratica, Marco Caldiroli che, insieme ai due comitati della Val d’Arda e a Legambiente, ha depositato alcune osservazioni in merito alla possibilità che la Buzzi Unicem bruci Carbonext all’interno dello stabilimento di Vernasca. Gli unici vantaggi, secondo le osservazioni presentate, sarebbero economici.

Parlare di sessualità ed educazione affettiva divide. Lo ha fatto anche nel caso dell’opuscolo W l’Amore distribuito alla scuola media Calvino di Piacenza. Il progetto porta la firma della Regione Emilia Romagna e degli spazi giovani delle Asl (consultori). Tematiche sensibili, barriere difficili da superare, oppure una visione di affettività distorta che nulla avrebbe a che fare con la parola amore così come ha sottolineato Il Giornale che si è occupato del caso? Ne abbiamo parlato con l’assessore alla Politiche Giovanili Giulia Piroli.

Il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi lo ha annunciato senza indugi: costituire la facoltà di medicina e chirurgia di Parma e Piacenza. Formalizzare cioè, anche sulla carta, una collaborazione che di fatto esiste già. L’ospedale di Piacenza infatti rientra nella rete formativa dell’Università di Parma. L’annuncio in occasione della presentazione della nuova sede del corso di laurea in infermieristica e fisioterapia al primo piano del collegio Morigi di via Taverna.

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MEDICINA DEMOCRATICA INTERVIENE SUL CASO CARBONEXT-BUZZI UNICEM

“Bruciare i rifiuti è dannoso per la salute, perchè si utilizza una tecnologia obsoleta che rilascia sostanze pericolose e non distrugge la materia”. Marco Caldiroli vice presidente di Medicina Democratica, non usa giri di parole e va dritto al punto: che si tratti o meno della Buzzi Unicem e del Carbonext, bruciare i rifiuti è dannoso per la salute, perchè vengono rilasciate nell’aria sostanze altamente inquinanti. Venendo al caso specifico, Caldiroli ha incontrato i cittadini in una serata molto partecipata al palazzetto di Castell’arquato, per spiegare le osservazioni che i due comitati sorti in val d’Arda, Legambiente e Medicina Democratica hanno depositato in risposta allo studio presentato da Buzzi Unicem per giustificare la richiesta di bruciare css. “I dati utilizzati per giustificare la richiesta di bruciare il combustibile Carbonext, seppur piuttosto limitati – spiega – dimostrano paradossalmente che se danno un senso corretto alla modifica delle caratteristiche, dall’altra parte però non ci sono benefici sotto il profilo ambientale. I cementifici in realtà, dovrebbero ridurre le emissioni come stabilito dalle normative europee vigenti”. In sostanza l’unico vantaggio sarebbe quello di una riduzione dei costi di produzione. Medicina Democratica, nata nel 1976, è una onlus, da sempre attivamente impegnata su vari fronti per ribadire l’importanza della tutela nella salute nei luoghi di vita e di lavoro.

Il servizio completo nella prossima puntata di A Tutto Tondo 

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BOLZONI: “RDB, NO ALL’ACCANIMENTO TERAPEUTICO”. SE NE PARLA A TUTTO TONDO

Expo 2015, ciò che si è ottenuto, a dire il vero poco, e ciò che c’è ancora da fare, a dire la verità molto, sul tema trasporti, ma anche il fallimento Rdb e quella luce, seppur fioca, in fondo al tunnel della crisi lungo più di cinque anni. Una lunga intervista con il Presidente di Confindustria Emilio Bolzoni a pochi mesi dal termine del suo secondo mandato che tocca tematiche delicate, come la trattativa intorno a Rdb, la discussione intorno al jobs act, e aspetti più personali dell’essere uomo e imprenditore ottimista per natura.

Sforamenti, pm 10 alle stelle a soli due mesi dall’inizio del nuovo anno. Nulla di nuovo, solo cronaca di un disastro annunciato da anni. Laura Chiappa, Presidente di Legambiente, traccia una fotografia chiara di come Piacenza dovrà muoversi da qui al 2020 per adeguarsi ad un Piano Regionale dell’aria con paletti e limiti molto precisi. Per Piacenza sarà una rivoluzione copernicana che la costringerà ad una vera trasformazione urbana e culturale.

L’Italia, la sua provincia sono piene di buone notizie da raccontare. Perchè anche le good news facciano notizia. Il giornalista piacentino Giangiacomo Schiavi, firma nota del Corriere della Sera, ha scritto un libro proprio su questa Italia, per quella società minuta che non fa notizia ma che innerva, grazie alla sua produttività, il nostro paese. Ma c’è da lavorare proprio come su Expo 2015. Piacenza in vista di questo evento, non è la primogenita ma piuttosto “una dama di compagnia”.

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