RABUFFI, APP: “C’ERA UNA VOLTA IL PUBBLICO PASSEGGIO…”

C’era una volta il Pubblico Passeggio, che oggi non esiste più. E’ il succo della nota del consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi, che rievoca il Facsal di qualche anno fa, ben diverso da come si presenta oggi. “Una zona franca” lo definisce “dove passano auto, ma anche furgoni e pulmini.

C’era una volta il Pubblico Passeggio… Viale incantato… Palestra di vita…
Luogo ideale in cui muovere i primi passi o azzardare il “battesimo” delle due ruote. Ginocchia “sbucciate” … Pantaloni strappati… Ma la soddisfazione, unica, di sentirsi “grandi”. Un viale magico, dove gli innamorati – mano nella mano – potevano assaporare il piacere delle prime timide effusioni. Abbracciati sotto quei generosi platani, sempre pronti a regalare ombra e intimità.
Un viale dove le quattro ruote e i motori “sbuffanti” si vedevano solo a Carnevale, quando i Carri allegorici sfilavano, tra i platani spogli, allietando le migliaia di persone accorse da tutta la provincia per festeggiare, in maschera, la Festa più divertente e irriguardosa dell’anno.
C’era una volta il Pubblico Passeggio… Oggi non c’è più.
Oggi quel magnifico viale ciclo-pedonale, nel cuore della città, è diventato per tante quattro ruote la scorciatoia tra via Alberici e Corso Vittorio Emanuele, utile a bypassare il traffico di via IV Novembre e l’imbuto di Barriera Genova.
Una “zona franca”, specie alla mattina, quando ci transita zigzagando, a discreta velocità, il pulmino bianco (regolarmente vuoto) di una nota associazione, attento a non impattare il mezzo compattatore dei rifiuti (non in servizio) che spesso staziona vicino alle giostrine, con quell’avviso
“Sono ECO vado a metano LNG” che sembra un messaggio alieno…
Ci transitano, regolarmente, i vetusti e inquinanti autocarri EURO ZERO di “improvvisate” imprese edili unitamente ai furgoni per le consegne “al domicilio” e a quelli adibiti al trasporto di acqua e bibite per i bar della zona.
Ci transitano e spesso ci parcheggiano le autovetture (quasi tutte di alta gamma) di alcuni residenti, persino scocciati da quei pedoni, ciclisti e cagnolini che ingombrano viale e marciapiedi.
Ci parcheggiano, in tarda mattinata, i genitori in attesa dell’uscita dei ragazzi che frequentano il Liceo e, al mattino presto, il “solito” pseudo-parente di un ospite della Casa di Riposo- E poi ancora, per motivi di servizio, percorrono il viale: l’intera flotta di IREN, i mezzi delle Poste Italiane, qualche ambulanza a luci accese e qualche altra in “visita” al bar oltreché – per la nostra
Sicurezza – le auto della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Polizia Locale.
Oggi, purtroppo, il Pubblico Passeggio è questo. Un viale abbandonato se stesso e profondamente ferito.
All’Amministrazione Comunale e a tutti i piacentini il compito di riportare il nostro “viale incantato” ad un uso consono e legittimo, curando la ferita – prima che sia troppo tardi – con un giusto mix di educazione, prevenzione e tripla dose di severità.

 

RABUFFI SUL BRACCIO DI FERRO IN CONSIGLIO COMUNALE: “UNA BRUTTA PAGINA DI POLITICA”

“E’ stata una bruttissima pagina di politica, un braccio di ferro inutile, a rimetterci sono i cittadini”. Così il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi definisce l’ultima seduta di consiglio comunale che si è protratta fino a mezzanotte. All’ordine del giorno la modifica del regolamento della Tari, la tariffa dei rifiuti. Dei 48 emendamenti presentati dall’opposizione, nessuno è stato approvato. Ecco come è andata.

RABUFFI, PRESIDENTE COMMISSIONE ANTIMAFIA: “DIMOSTRIAMO CHE PIACENZA SI BATTE PER LEGALITA’ E TRASPARENZA”

Ecco la nota del consigliere di ApP Luigi Rabuffi nominato presidente della Commissione n.5 “PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE MAFIE E DELLA CORRUZIONE, PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’ ”

“Un’elezione, per nulla scontata, che mi riempie di orgoglio e di responsabilità.
Ricordo, infatti, che la suddetta Commissione – nata con modifica del Regolamento proposta e votata dalla maggioranza di centrodestra (Delibera Consiliare n. 108 del 12/06/2020) – non prevede, come per le Commissioni Speciali di Garanzia e Controllo incardinate nell’art. 12 del Regolamento, l’obbligo di lasciare la presidenza (o la vicepresidenza) alle opposizioni.
Questa Commissione poteva pertanto (utilizzando la forza dei numeri) essere ad appannaggio dell’attuale maggioranza, così come è stato per le altre 4 Commissioni permanenti ed in linea con quanto avvenuto durante la scorsa Consigliatura, quando tutte le 5 Commissioni Permanenti furono presiedute da esponenti della maggioranza.
Per fortuna, o più presumibilmente per maturità politica, l’attuale maggioranza ha compreso l’importanza di lasciare la guida di questa Commissione all’opposizione, riconoscendo la natura di approfondimento, analisi, studio e proposta che questa Commissione è chiamata a sviluppare. Con
una valenza “trasversale” e una “terzietà” non replicabili nelle altre Commissioni, solitamente “condizionate” dai provvedimenti da adottare e quindi dal programma stringente di maggioranza.
Proprio per questo motivo, quando la rappresentante della maggioranza – consigliera Costanza De Poli – ha espresso e motivato l’invito a un componente dell’opposizione (non solo a me, sia chiaro) di presiedere la Commissione n. 5, ho deciso di offrire convintamente la mia disponibilità. Senza, con questo, essere o diventare ostaggio di un incarico che intendo sviluppare con passione, autonomia e soprattutto al servizio della nostra Comunità.
Sono infatti convinto che la Commissione che ho l’onore di presiedere debba essere un luogo di discussione istituzionale in cui poter dimostrare, ai cittadini di oggi e soprattutto a quelli di domani (cioè ai nostri ragazzi), che a Piacenza la Politica è convintamente dalla parte della legalità e della trasparenza. E che si batte, per la legalità e la trasparenza.
Sapendo che Piacenza non è immune da fenomeni di inquinamento mafioso, come dimostrato dalle tante inchieste degli ultimi anni (Grande Drago, AEmilia, Grimilde, Libera Fortezza). Sapendo che la criminalità e la violenza (specie quella verso le donne) sono problemi che a Piacenza stanno aumentando e che dobbiamo contrastare con gli strumenti della prevenzione e della
giustizia, anche sociale. Sapendo che lo sviluppo economico è spesso accompagnato da interessi illeciti. Ancora di più nella ricca Pianura Padana. Ancora di più nella fase post COVID e durante la crisi economica attuale, con
la difficoltà di tante imprese a sostenere i costi energetici e a finanziarsi lecitamente per non soccombere, per non chiudere, per non licenziare…
Sapendo infine che i fondi PNRR, ma anche quelli per il Nuovo Ospedale, quelli legati ai lavori pubblici e alle progettualità economicamente più imponenti saranno calamite in grado di attirare capitali, imprese, manovalanza di ogni specie. Lecite e illecite. E ci vorranno tante sentinelle, tanto impegno, tanta accortezza nel riuscire a far sventolare, su Piacenza, la bandiera luminosa della
legalità.
A noi tutti, pertanto, il compito di procurare e mettere a disposizione della nostra comunità gli anticorpi per difenderci: mediante la rettitudine dell’esempio pubblico (piani anticorruzione), mediante l’analisi puntuale dei fenomeni “sospetti”, mediante la divulgazione dei risultati.

Ma soprattutto dobbiamo farlo grazie alla collaborazione tra le Istituzioni e i cittadini. Con lealtà e reciproca fiducia. Riconoscendo le specifiche competenze e facendo sistema.
In questo “panorama” non ho dubbi che grazie all’impegno e alle qualità dei Commissari che fanno parte della Commissione (a partire dai due vicepresidenti Margherita Lecce e Gianluca Ceccarelli), sarà possibile offrire un contributo importante al nostro Comune e ai tanti cittadini che ancora oggi
credono nella legalità e nella giustizia.
Due valori di cui, anche la Politica, non può davvero fare a meno”.

 

RABUFFI, APP: “ALL’OPPOSIZIONE PORTEREMO UN PUNTO DI VISTA DIVERSO DALLA MAGGIORANZA”

Ora chi ha vinto le elezioni  dimostri di sapere governare, rendendo fatti le parole spese in campagna elettorale. E’ una chiamata alla concretezza quella che il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi rivolge alle neo sindaca Katia Tarasconi e alla sua futura squadra di governo. Passata la sbornia elettorale, scrive Rabuffi in una nota, ed è questo ormai il tempo, la necessità della nuova amministrazione è di affrontare sul serio i bisogni dei piacentini, anche dei tanti che hanno deciso di disertare le urne.

“IN APP SONO VENUTE MENO LEALTA’, RISPETTO E DIGNITA’ “

Pari dignità, rispetto reciproco e lealtà: sono le basi di Alternativa per Piacenza che i tre fondatori hanno dato al movimento ormai 15 mesi fa. Requisiti che oggi sarebbero venuti meno e che hanno portato alla decisione di staccarsi dal gruppo. Certo il progetto di creare un grande laboratorio di centro sinistra fino ad arrivare alle elezioni comunali con un unico candidato era davvero ambizioso, ma allora le premesse e il tempo c’erano tutti, oggi certamente meno e l’idea di andare uniti è per lo più un miraggio.

Stefano Cugini, Luigi Rabuffi e Sergio Dagnino si sono presentati alla stampa accompagnati da altri membri del gruppo, per spiegare le motivazioni che hanno impedito loro di proseguire il cammino con la serenità che oggi non c’è più. Domani sera la plenaria che decreterà ufficialmente lo strappo consumato.

RABUFFI: “MI CANDIDO A SINDACO CON LA GIOIA DI UN BAMBINO”

La sua idea di sindaco non è quella di uomo solo al comando ma portavoce delle istanze di tutti quei piacentini che stanno appoggiando la sua candidatura. Nella casa della sinistra le idee sono chiare, tanto da essere gli unici, o quasi, ad aver già, si fa per dire visto che mancano solo tre mesi alle amministrative, il candidato alla poltrona di primo cittadino. Luigi Rabuffi sembra incarnare quegli ideali che il mondo della sinistra, ex Sel oggi Sinistra Italiana, Possibile, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, i fuori usciti dal Pd della prima ora, associazioni e comitati, vuole rappresentare. In primo piano le persone e i loro bisogni.

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GIUNTA, A GIORNI LA DISTRIBUZIONE DELLE DELEGHE ALL’AMBIENTE

A giorni si saprà come il sindaco Dosi intende risolvere le conseguenze dell’affaire Rabuffi. L’ex assessore alla Città Sostenibile ha rassegnato le dimissioni il 31 dicembre per le note ragioni di coerenza politica che hanno portato all’uscita di Rifondazione Comunista dalla maggioranza. Il tentativo, più personale che politico, di Dosi di far cambiare a Rabuffi non ha avuto l’esito sperato. Quasi certamente le deleghe verranno divise tra il sindaco e gli altri assessori. Nessun rimpasto almeno per ora, ma la patata che rischia di diventare ancor più bollente se all’Ambiente si aggiungesse anche il Commercio. Questo avverrebbe se Katia Tarasconi entrasse in consiglio regionale come prima dei non eletti in caso di dimissioni di Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione Civile e Ambiente. Molti dell’ambiente sono pronti a scommettere che  sarà così, ma l’ultima parola spetta alla diretta interessata Gazzolo che, a breve, dovrà pronunciarsi. Certo rimangono forti le pressioni da parte della minoranza bersaniana, che ha sostenuto Paola Gazzolo alle elezioni regionali, a non rinunciare al seggio di consigliere. Tornando a Palazzo Mercanti, il sindaco dovrebbe sostituire un secondo assessore con una delega pesante come il Commercio; a questo punto il rimpasto sarebbe vicino e c’è da scommettere che sarebbero in tanti a rivendicare il posto di assessore.

COMUNE

PD, I PRIMI NODI DA SCIOGLIERE DEL 2015

E’ un 2015 scoppiettante quello appena cominciato in casa PD. Sono più di uno i nodi che verranno al pettine, tra l’altro fortemente legati tra loro. A partire dalla situazione in Regione Emilia Romagna che potrà avere conseguenze anche a Palazzo Mercanti. Paola Gazzolo, riconfermata assessore alla Protezione Civile con l’aggiunta dell’Ambiente, dovrà decidere se mantenere anche la carica di consigliere. Pur essendo renziana, ma non della prima ora sostenuta alle regionali dalla minoranza bersaniana, su Gazzolo è forte il pressing dell’area più renziana del partito, tanto per intenderci quella che ha sostenuto Gianluigi Molinari e Katia Traasconi. Proprio per quest’ultima potrebbero aprirsi le porte del consiglio regionale in quanto prima dei non eletti, se Gazzolo rinunciasse al suo posto in consiglio. Questo avrebbe conseguenze immediate sulla giunta comunale; il sindaco Dosi si troverebbe di botto con due assessori in meno, considerando che Luigi Rabuffi ha rassegnato le dimissioni con la fine dell’anno. E se il sindaco avrebbe già fatto intendere che non intenderebbe sostituirlo ma tenere per sè o assegnare le deleghe ai colleghi di giunta, risulterebbe difficile pensare alla stessa cosa anche per l’assessorato al commercio di Katia Tarasconi. Tutto lascerebbe pensare alla necessità di un sostituto che il sindaco dovrebbe scegliere in casa PD. O nella lista civica dei Piacentini per Dosi?

Altro nodo quello del consigliere Gianluigi Molinari che è anche segretario provinciale del PD. Per evitare il doppio incarico i democratici si dividono un’altra volta tra renziani e minoranza. I primi vorrebbero designare il nuovo segretario dall’assemblea provinciale, i secondi, come aveva confermato il sottosegretario Paola De Micheli, dal congresso. Entro gennaio probabilmente alcuni nodi verranno sciolti, non senza musi lunghi.

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RABUFFI: “SINDACO ASCOLTI MENO GLI ALTRI E PIU’ SE STESSO”

La politica è fatta di coerenza, i rapporti personali vengono dopo. E’ la sostanza del commiato dell’ormai ex assessore all’Ambiente del Comune Luigi Rabuffi che, come aveva annunciato un mese fa, lascia l’incarico con la fine dell’anno con tanto di lettera di dimissione al protocollo di viale Beverora. Sono venuti meno i presupposti politici e programmatici tra il suo partito Rifondazione e il Pd a cui appartiene il resto della giunta sindaco compreso. “Il sindaco è una persona che stimo enormemente – ha detto Rabuffi – col quale avrò sempre un rapporto personale di stima e affetto. Non intendo nè attaccarlo nè accusarlo, se proprio gli devo muovere una critica direi che ascolta troppo gli altri e troppo poco se stesso e le emozioni, con cui si fanno le scelte giuste”. Una critica certo, anzi qualcosa di più. Parole che Rabuffi ha pronunciato con la sincerità e le gentilezza che gli sono proprie. La sostanza però rimbomba, eccome: il primo cittadino dovrebbe prendere decisioni in modo più autonomo, senza condizionamenti esterni, come invece pare che sia accaduto nell’affaire Rabuffi. Il PD avrebbe prevaricato su ogni altra decisione, compreso il rispetto del programma nel quale stavano scritti impegni come la costituzione del registro delle coppie di fatto, l’acqua pubblica, il consigliere dei migranti, oggi praticamente disattesi. La domanda è: gli elettori che tre anni fa hanno votato questo programma oggi come prenderanno questa frattura? Un rapporto logorato quello tra Rifondazione Pd che, per la verità, va avanti da parecchi mesi e che oggi ha raggiunto il culmine. “Poi – ha aggiunto Rabuffi – non ci dobbiamo sorprendere se l’astensionismo prevale sulla partecipazione” parole che ha pronunciato anche nella lunga intervista di bilancio nel puntata di A Tutto Tondo http://www.zerocinque23.com/?p=2129

Tra i provvedimenti di cui Rabuffi va fiero ci sono il regolamento sulla partecipazione attiva, sulla classificazione acustica, il regolamento per le attività temporanee (ad oggi 277), il percorso di monitoraggio dell’area ex Acna (vd. puntata di A Tutto Tondo), la valorizzazione del Po. Tra le delusioni una su tutte, non essere riuscito a migliorare le condizioni dei pendolari piacentini.

Dopo le festività tornerà al suo lavoro in Provincia, nella Polizia Provinciale, continuando a portare il suo contributo nel partito in vista, par di capire, della prossima competizione elettorale comunale.

rabuffi dimissioni 2

AMBIENTE E CULTURA, COSA DI BUONO SI E’ FATTO NEL 2014? IL BILANCIO “A TUTTO TONDO”

Ambiente e cultura, salute del corpo e salute dell’anima. Per la puntata di A Tutto Tondo che chiude il 2014, ci siamo concentrati su due tematiche che ci toccano da vicino, di cui abbiamo fortemente bisogno, ma che spesso si sottovalutano. Lo abbiamo fatto capovolgendo la prospettiva: cosa di buono si è fatto quest’anno? Non è stato facile perchè ad ogni pro corrispondono molteplici conto. L’ambiente è l’aria che respiriamo che ha riflessi immediati sulla salute; la cultura è il nutrimento dell’anima, essenziale in un momento di crisi di valori come quello attuale. A volte bistrattata, ai margini, ma fondamentale per la crescita di ognuno.  Per analizzare questi due aspetti abbiamo intervistato l’assessore comunale al Verde Luigi Rabuffi che, in questi anni ha lavorato seriamente dando una svolta al settore; tra le attività a cui tiene maggiormente il monitoraggio dell’ex Acna per avere, entro il settembre prossimo, una fotografia chiara dell’area per valutare eventuali rischi per la salute dei cittadini. Capitolo cultura: con Eugenio Gazzola, membro del consiglio di amministrazione della galleria Ricci Oddi, autore di numerose e prestigiose pubblicazioni in ambito artistico, ci siamo concentrati sugli aspetti concreti. Piacenza ha potenzialità? Certo ma vanno valorizzate con intelligenza e progettualità, altrimenti si resta al palo.

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