BERTOLI, IL CORAGGIO DI ANDARE CONTROCORRENTE. A TUTTO TONDO

Ci vuole fegato ad andare controcorrente ed abbattere quei tabù che, per alcuni, sono diventati certezze. Marino Bertoli, imprenditore della Piacenza del sasso, titolare di due aziende e di un hotel, ci ha provato e ha lanciato il premio Coraggio piacentino grazie al comitato “100.000 piacentini contro il razzismo” per affermare il concetto che gli stranieri non sono un peso ma una risorsa anche nell’ambiente lavorativo.

Elena, 25 anni piacentina, e Ilaria, 27 anni di brindisi, sono due amiche con la passione per il cinema. Un film ce l’hanno già all’attivo come registe. Meglio un giorno, il titolo del documentario che hanno realizzato nel giro di un paio di anni sulla vita di quasi coetaneo barese conosciuto su Facebook. Mimmo Caldaro è affetto da sma2, una malattia degenerativa delle cellule nervose che porta alla paralisi quasi completa. Ma dentro questo corpo atrofizzato ci sono non poche sorprese.

Ecco cosa cambierà nella nuova autostazione di via dei Pisoni attiva dal 18 aprile. Il servizio extraurbano lascerà piazza Cittadella per la Lupa. Un’occasione per restituire alla città un’area avuta in concessione ventennale dal demanio, un primo tassello per dare avvio alla tanto declamata riqualificazione di Borgo Faxhall e al tempo stesso per inziare il percorso di trasformazione di piazza cittadella.

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“MEGLIO UN GIORNO”, PERCHE’ LA VITA VA VISSUTA ORA

Per Mimmo non c’è nulla di impossibile. Eppure il suo corpo è affetto da SMA2, una malattia degenerativa delle cellule nervose che porta alla paralisi completa. Mimmo Caldaro ha 33 anni, vive a Bari, la vita se la gusta ogni giorno sempre, tutta d’un fiato. La sua è una vita tutta da raccontare, una vita che fa riflettere, spesso vissuta al limite. Il corpo magro e atrofizzato non è un limite, solo un involucro nel quale vive un’anima che non vuole stare ferma, ma che balla, nuota e si diverte. Meglio un giorno, è il documentario della giornata di Mimmo raccontata da due giovani e promettenti registe, Ilaria Giangrande, 27 anni di Brindisi e Elena Carini 25 enne di Piacenza. Hanno conosciuto Mimmo via Facebook per caso e si sono incuriosite a tal punto da vivere con lui per due anni. Il film è stato girato a più riprese; Elena e Ilaria sono  state ospiti di Mimmo che le ha accolte in casa. Una convivenza non facile sulle prime, che con il tempo è diventata un’amicizia vera fino a condividere esperienze e momenti assolutamente personali. Le due registe lo hanno seguito nella giornata: dalle sedute di fisioterapia, al pranzo, dal giro in barca con gli amici fino agli eccessi di una serata in discoteca dove non si sente bene, chiede di essere portato nel pronto soccorso più vicino perchè ha assunto dell’ecstasy. Un film di 45 minuti che ha coinvolto in prima persona anche le due ragazze,  un documentario che ha insegnato loro a vivere ogni momento della vita e fare oggi quello che si potrebbe fare anche domani, perchè a volte il tempo non è abbastanza. Il film verrà presentato sabato 26 marzo a ChezArt in Via Taverna a partire dalle 21. 

A breve il servizio con le interviste alle registe e le immagini del film

meglio un giorno