IL PD DI BONACCINI “UN PARTITO DI SINISTRA PROGRESSISTA E RIFORMISTA”

Un partito di sinistra al cui interno abitino progressisti e riformisti. Eccolo il Pd che vuole riportare in vita Stefano Bonaccini.  In estrema sintesi l’essenza della mozione Energia Popolare che sostiene la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico. A Piacenza per la sua campagna elettorale che sta toccando tutta l’Italia, gli manca solo la valle d’Aosta, Bonaccini da l’impressione si sentirsi a casa, accanto a lui la sindaca Tarasconi e il sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla.

CUPERLO: “DIGNITA’, PRESTIGIO E REPUTAZIONE ALLA COMUNITA’ DEL PD”

In 16 anni ha perso sei milioni di voti e altrettanti elettori. Il Partito Democratico, dalla sua nascita, non ha mai vissuto un periodo più nero. La batosta più dura quella del 25 settembre scorso. Ora il ruolo è quello di un’opposizione vera e autentica nei confronti della destra al governo.

Ne è ben consapevole Gianni Cuperlo, uno dei quattro candidati alle primarie del 26 febbraio da cui uscirà la o il nuovo segretario.

Cuperlo sta girando l’Italia, è arrivato a piacenza nel primo pomeriggio e ha incontrato i simpatizzanti alla sede della federazione del Pd in via Roma.

DE MICHELI: “SE TOCCA A ME IL PD LO CAMBIO DAVVERO”

“Sarà una campagna elettorale aperta, generosa e pocp tattica”. Così Paola De Micheli si prepara all’ultimo mese a mezzo prima del voto delle primarie che la vede candidata alla segretaria del Partito Democratico.
Ieri alla presentazione del suo libro, allo spazio Volumnia, Concretamente – prima le persone, ha detto “non ho mai promesso niente che non ho potuto fare, se tocca a me il PD lo cambio davvero”.

DE MICHELI, PD: “LA MIA UNA CANDIDATURA DI ROTTURA NEI CONTENUTI, NEL METODO E DEL GRUPPO DIRIGENTE”

A poche settimana dall’uscita in libreria del suo libro, Paola De Micheli racconta come sta vivendo questa delicata fase che la porta verso il congresso e le primarie del PD che la vedono tra le candidate alla segretarie. La prima a scendere in campo. Sicura e decisa, come è sempre stata.

“Con la segreteria di Letta si è chiusa un’epoca, quella del tatticismo e del verticismo, per cui cinque o sei persone decidono e prendono le decisioni. Ci vuole una nuova  stagione: la partecipazione sia decisione”.  E ancora “un partito che vuole essere punto di riferimento della sinistra deve dare risposte concrete alle persone. La mia è una candidatura di rottura nei contenuti, nel metodo e dei gruppi dirigenti”.

DE MICHELI AL CORRIERE DELLA SERA: “SARO’ LA PRIMA SEGRETARIA DEL PD E TORNEREMO A VINCERE”

Dalla stampa locale alla nazionale, passando per la tv e talk show. Paola De Micheli, parlamentare del PD e unica, per ora, candidata alla segreteria del partito, è un fiume in piena, risponde senza remora alcuna alle domande dei giornalisti pronta per la scalata e convinta del successo del risultato.

Oggi sul Corriere della Sera intervistata da Monica Guerzoni ribadisce la volontà di arrivare a guidare un nuovo PD insieme a federazioni e circoli, “un cambiamento radicale – dice – che illustrerò nella mozione e in un libro” che sarà in libreria, si presuppone prima del congresso.

E’ lanciata come se mancasse pochissimo; si definisce grintosa, felice, concreta, una donna che va dritta al punto. Proprio sul fattore genere sta costruendo gran parte della sua candidatura. “Mai una donna si era candidata a guidare il Pd”. Rosy Bindi? Le fa notare Guerzoni. “Ci ha provato, unica nella storia. Ora provo io e dicono “Paola farà il ticket con un uomo”. No, facciano il ticket con me, perché io sono già stata vicecapogruppo e vicesegretaria”.

Al centro della candidatura il lavoro e l’essere donna, “in un partito – dice – dove c’è troppo patriarcato, che ha fatto più leggi a favore delle donne, ma poi le candidature a sindaco o presidente di Regione sono rarissime. E la colpa è anche della misoginia di alcune donne che, con un po’ di accidia, si sentono soddisfatte da un ruolo ancillare”. Il suo spirito non è decisamente quello dell’ancella, anzi.

Stefano Bonaccini non fa i salti di gioia per la sua candidatura? Ce n’è anche per lui “Devo chiedere il permesso? Io almeno l’ho detto e non mi candido solo se vinco. Mi candido, poi vinco”.

E sui padri nobili del PD, Veltroni, Bersani, Prodi e D’Alema “a loro voglio molto bene – risponde – ma adesso tocca alle donne e agli uomini nati tra il ’70 e il ’90 che si sono impegnati a tenere in piedi il PD”. Come dire che oggi è necessario anche un passaggio generazionale.

Ad ispirarla nessuna Kamala Harris, ma la madre “rimasta vedova a 44 anni con tre figli da crescere che si è spaccata la schiena per farci laureare, lavorando con noi nei campi di famiglia”.

Non teme né Bonaccini, Nardella, Schlein perché ” la paura è riservata alle cose della vita, non della politica”. E rispetto a Meloni si definisce “anti”: “lei sarà la prima donna premier e io la prima segretaria del Pd, guiderò l’opposizione e torneremo a vincere. Sarò l’anti Meloni perché mi preoccupa molto il modello dei governi ungherese e polacco, che comprime le diversità in favore di una semplificazione deteriore”. Una determinazione che le è sempre stata propria ma che, in questo frangente, ha tirato fuori senza veli, come a far pensare che sia l’ultima spiaggia per salvare il PD. Certo la misoginia tra le donne del partito di cui le stessa parla, non sarà un ostacolo facile da superare.

“PER SALVARE IL PD OCCORRE UN CAMBIO DELLO STATUTO”

Per superare lo scarso 20% ottenuto alle ultime elezioni politiche il Partito Democratico deve fare una scelta precisa che non guarda né alla rottamazione, né allo scioglimento, ma ad un processo ricostituente che arrivi al cambio dello statuto.

E’ il pensiero della politologa Nadia Urbinati, della Columbia University. “Occorre che il PD ritrovi la sua identità politica e la sua chiarezza ideologica”.

DE MICHELI CANDIDATA ALLA SEGRETERIA DEL PD: “PORTO AL CENTRO IL LAVORO E I DIRITTI DELLE DONNE”

La prima azione concreta nel caso diventasse segretario del Pd sarebbe nominare una segreterie di sole donne, poi fa una concessione “solo uno o due maschietti”. Paola De Micheli ha giocato d’anticipo, annunciando l’altro ieri su Repubblica.it la candidatura alla guida del Partito Democratico dopo il congresso di marzo. Insieme a lui, si sarebbero aggiunti anche Dario Nardella si sindaco di Firenze, Matteo Ricci sindaco di Pesaro. Tra i nomi che circolano anche quello del presidente della regione Emilia Romagna Bonaccini e della vice Schlein, ma da loro nessuna conferma.

Ha giocato d’anticipo, dicevamo, pur avendo informato prima Enrico Letta, al quale lo lega amicizia e lealtà. Ma qualcosa nella sua segretaria non è andato se il risultato è stato poco più di quel deludentissimo 18% ottenuto nel 2018, fu il minimo storico. Da lì insomma poco ci si è scostati. Incalzata della domande di Marco Damilano nella trasmissione di RaiTre “Il cavallo e la torre”, ha dimostrato sicurezza e decisione nelle risposte e una determinazione che certamente le è propria. “Ho detto a Letta tutte le cose che, secondo me, andavano fatte in un modo diverso – ha detto De Micheli – aver ecceduto nell’agenda Draghi, che di fatto non c’è e non c’era, credo abbia generato molta confusione. In più quell’esperienza di governo era legata ad una parte della destra, la Lega, con la quale noi non vogliamo più avere a che fare”.

Cosa è manca al Pd per diventare un partito di sinistra, connotazione che di fatto sta perdendo considerato che proprio i lavoratori, gli operai non ci si ritrovano più? “Il PD deve tornare ad essere partito del lavoro – ha risposto – in questa campagna elettorale ho volantinato davanti alle fabbriche. È stato molto impressionante il volantinaggio davanti ad Amazon: i lavoratori chiedevano una serie di risposte a delle norme anche approvate dal Pd che riguardano il mondo della logistica. Sono persone con le quali dobbiamo tornare a parlare alla stessa altezza. Il Pd è il partito delle competenze, ma deve ritornare a essere anche quello delle appartenenze. Dobbiamo stare lì, andare noi da loro, il metodo deve cambiare. Abbiamo passato tanto tempo al Governo a mediare, così le risoluzioni – “non risolutive” – del mondo del lavoro non sono state capite”.

Insomma occorre che il Pd scenda del piedistallo dorato che si è creato negli anni e che parli di concretezza e temi veri che interessano la quotidianità delle persone. De Micheli ne individua due: lavoro e diritti delle donne. “Credo che il tema della segreteria donna sia un valore, non semplicemente immaginifico, ma della rappresentanza concreta di una vita, quelle delle donne, che ha un’organizzazione completamente diversa da quella degli uomini. Cio’ che scriveremo nella mozione sarà provare a cambiare modello organizzativo della società, perché oggi non è organizzata per donne che hanno doveri di maternità, lavoro e cura. Vivere sulla propria pelle quello che come Pd vogliamo cambiare per le donne italiane, credo non sia di poco conto”.

Non è mancato, nel corso dell’intervista, il riferimento a Piacenza “Ho fatto tutta la trafila da consigliere comunale a ministro, poi sono tornata a Piacenza a fare il consigliere comunale con Tarasconi. Abbiamo vinto alle amministrative perché due donne si sono legate con una “sorellanza” politica vera e abbiamo riconquistato la città. È normale ora voler dare un contributo di idee e di gambe al partito”.

 

 

LETTA: “AL CENTRO DEL NOSTRO PROGRAMMA IL LAVORO PER I GIOVANI”

Lavoro, diritti e ambiente. Sono i punti fermi del programma elettorale del partito democratico in vista del voto del 25 settembre. Una sfida difficile, forse mai come questa tornata, in cui sondaggi alla mano, la destra è largamente in testa. Il segretario Enrico Letta sta girando l’Italia in lungo e in largo, oggi Piacenza, Cremona, Brescia e Bergamo, la spina dorsale produttiva, per mettere al centro i temi e le proposte, lasciando invece da parte le polemiche a colpi di tweet con la principale competitor Giorgia Meloni.

Lo stato maggiore del pd locale, Paola De Micheli e sindaca Tarasconi in testa, ha accolto il segretario alla cooperativa Geocart, per mettere proprio al centro del dibattito il tema del lavoro: declinato sia sulla detassazione che sui contratti per il primo impiego.

ELEZIONI POLITICHE: PAOLA DE MICHELI CAPOLISTA PD IN EMILIA OVEST

Paola De Micheli sarà capolista del Partito Democratico nel collegio della Camera dell’Emilia Ovest, nelle province di Parma, Piacenza e parte di Reggio Emilia. E’ lei stessa ad annunciarlo in un post sul pagina Facebook.

“Orgoglio e responsabilità” scrive De Micheli nel suo post, saranno i fari che guideranno la campagna elettorale da oggi al 25 settembre. Un mese o poco più che De Micheli promette di vivere in prima linea e intensamente, “Non risparmierò un grammo della mia energia a fianco degli altri candidati nei collegi, per far vincere la nostra idea di futuro e i diritti, per dare dignità vera al lavoro dentro a un’Italia Democratica e Progressista. Per onorare fino in fondo la tradizione e la storia di una terra profondamente antifascista”.

“Porterò in Parlamento tutto l’impegno e la competenza maturata in questi anni. Uniti alla tensione ideale e a una passione genuina, senza le quali la politica si separa dalla vita delle persone. La sfida è alta, ci sarà tanto bisogno del vostro aiuto, ma ne sono certa: insieme possiamo vincere!”

E ora che le liste sono composte è davvero il momento che il Pd e la coalizione di centro sinistra si tuffino nella campagna elettorale: c’è bisogno di programmi, di parlare con la gente, di incontrarla, di farsi capire. Il cammino per il centro sinistra, stando ai sondaggi, è in salita rispetto al centro destra. Uno scoglio non facile è stata anche la scelta delle candidature che ha visto il PD impegnato ieri fino a tarda notte. Tra gli esclusi illustri: Luca Lotti, Stefano Ceccanti, Monica Cirinnà. Tra i volti nuovi quattro giovani under 35: Rachele Scarpa, Caterina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Enrico Letta sarà capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, Carlo Cottarelli capolista in Senato a Milano, e il virologo Andre Crisanti capolista in Europa.

CENTRO SINISTRA VERSO LE ELEZIONI: “CI SIAMO E RILANCIAMO LE NOSTRE PROPOSTE PER LA CITTA’ “

“Volontà di rilanciare senza alcun timore  le proprie proposte per la Città. La coalizione di centrosinistra è dunque in campo con la decisa volontà di offrire alla Città un progetto riformista concreto e sfidante sui temi più urgenti che migliorino la qualità della vita dei piacentini, dopo cinque anni difficili ma soprattutto inconcludenti”. Sono alcuni dei passaggi della nota a firma Partito Democratico, Art. 1, ER Coraggiosa, PSI e Piacenza Più dopo l’inchiesta sugli appalti truccati che hanno coinvolto anche Massimo Castelli, indicato come il candidato sindaco ideale e unitario per questa coalizione.

Una nota in cui c’è la volontà di reagire e di dare risposte che “infondano fiducia in un elettorato disorientato e deluso nei confronti di un sistema, quello della politica e di una parte delle Istituzioni, ancor più provato dalle gravi notizie che emergono dell’indagine giudiziaria in corso nella nostra provincia”.

“Nessun colpo di spugna ma anzitutto un appello al rigoroso garantismo sia da parte di chi ha il delicato compito di appurare la verità dei fatti con auspicabile  celerità sia di chi ne rilancia e diffonde gli esiti necessariamente provvisori e inevitabilmente approssimativi”.

Anche in un contesto così difficile, duro e gravoso, prosegue e si rafforza l’impegno delle forze civiche e progressiste “senza tentennamenti e nella massima coesione e chiarezza”.

In un passaggio del comunicato si fa riferimento ad un’apertura a nuovi compagni di viaggio “disponibili a condividere il comune obiettivo di competere e prevalere nelle  urne all’amministrazione Barbieri”. Un appello all’unità non rivolto a coloro che sono rimasti in ApP, che proprio oggi hanno ufficializzato la candidatura a sindaco di Cugini, ma alle altre forze civiche di stampo riformiste e progressista.

“Centralità al programma e individuazione della leadership migliore in grado di rappresentarlo e soprattutto realizzarlo. Questi gli obiettivi che nei prossimi giorni, nei luoghi e con gli strumenti più aperti alla partecipazione, che verranno indicati, consentiranno a tutti coloro che vorranno di offrire contributi di idee e disponibilità all’impegno.
Altre iniziative che rischiano di esaurirsi in un ennesimo scontro polemico che incrinerebbe ancora di più la credibilità degli Organi Istituzionali del nostro Comune non sono condivisibili.
La debolezza politica dell’attuale Amministrazione è sotto gli occhi di tutti ma non la si contrasta con gli strumenti della propaganda e gli elettori lo sanno”.