POLIZIA PROVINCIALE: QUASI 20MILA ORE DI LAVORO IN UN ANNO. PESTE SUINA, PRIORITA’ DEI PROSSIMI MESI

Quasi 20 mila ore di lavoro per 14 unita di personale; 3521 ore tra sabati e domeniche, 48 servizi durante le festività. L’attività della polizia provinciale è operativa tutto l’anno. A dimostrarlo sono il numero di servizi espletati su un territorio molto vasto, 965 chilometri su scala provinciale.
Il comandate Luigi Rabuffi, con il responsabile nuclei operativi territoriale Matteo Re, e il già vicecomandante Roberto Cravedi, hanno presentato il report delle attività svolte nel 2023.
6081 servizi di controllo caccia pesca, 9920 verbali elevati agli automobilisti, meno rispetto al 2022, perché minori sono stati i transiti, circa un migliaio, sul ponte di Castelvetro in direzione Piacenza, 6900 punti decurtati, 378 difese rispetti ai ricorsi, 144 verbali per caccia e 37 per la pesca. 620 sono le autorizzazioni in essere per il piano di controllo dei cinghiali, 605 gli animali abbattuti.
Per i prossimi mesi sarà certamente la peste suina la vera protagonista dell’attività della polizia provinciale. Quasi tutto il territorio della provincia piacentina è in zona di restrizione 1 e 2, sono solo 8 i comuni della bassa val d’Arda considerati immuni dalla peste suina.

IL MINISTRO LOLLOBRIGIDA A TOMATO WORLD. “CON LI AGRICOLTORI STIAMO FACENDO IL POSSIBILE. LA PESTE SUINA VA TRATTATA COME UNA PANDEMIA”

Da settimane nell’occhio del ciclone per le proteste degli agricoltori che oggi tornano a Roma al circo massimo, il ministro per l’agricoltura Francesco Lollobrigida, da Roma è salito a Piacenza, per l’inaugurazione di Tomato World, le giornate professionali sul sistema del pomodoro da industria. Si sta facendo tutto il possibile e anche di più è la posizione del ministro del governo Meloni, che definisce problemi di visioni ideologiche quelle alla base delle proteste delle ultime settimane.

Per il contrasto alla peste suina che sta fortemente preoccupando gli agricoltori della montagna, il governo è in costante contatto con la regione Emilia Romagna; ha nominato tre sub commissari uno dei quali alla Difesa, occorre grande attenzione perché il fenomeno rischia di ampliarsi anche ad altre zone d’Italia.

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