CGIL SU AGGRESSIONE: “IL MINISTERO DIA RISPOSTE A QUESTI FENOMENI INACCETTABILI”

Secondo quanto emerge da notizie di stampa, testimonianze dirette e dalle prime indagini della polizia giudiziaria, si sarebbe trattato di una violenta aggressione a sfondo razziale al termine di una manifestazione dedicata alla sicurezza che si era svolta poco prima al Pubblico Passeggio. Due ragazzi di 22 e 24 anni, uno studente e un lavoratore, hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

In attesa che le indagini facciano piena luce su quanto accaduto è necessario ribadire con forza che Piacenza, decorata con la medaglia d’oro alla Resistenza, è da sempre una comunità capace di includere e integrare, grazie al lavoro, all’associazionismo, al volontariato e alle reti sociali forti e collaborative del territorio.

L’aggressione di mercoledì scorso è un segnale preoccupante che va condannato con determinazione. Come cittadini ci rivolgiamo alle istituzioni, a partire dal Ministero degli Interni, al quale chiediamo risposte in termini di contrasto a episodi di intolleranza razziale inaccettabili.

Episodi come quello avvenuto non sono degni della nostra storia e devono essere respinti e condannati con chiarezza da tutti coloro che rivestono un ruolo pubblico, a partire da movimenti e partiti che fanno della rappresentanza democratica la propria ragion d’essere. Una rappresentanza che, per essere davvero legittima, deve essere incardinata e ispirata ai principi costituzionali: lavoro, antifascismo, inclusione, pari opportunità.

Purtroppo, i fenomeni neofascisti trovano alimento anche nella normalizzazione del linguaggio d’odio.

L’opinione pubblica piacentina, negli ultimi giorni ha assistito a notizie preoccupanti attorno alla presenza di circoli di ispirazione neofascista. Poco dopo, una manifestazione sulla sicurezza pare dimostrarsi la cosa più insicura per una città: sfociare in gravi problemi di ordine pubblico per un’aggressione a sfondo razziale.

Quindi condannare questi episodi è un dovere all’interno di una comunità democratica e costituzionale.

Saremo sempre al fianco dei valori di solidarietà, rispetto, inclusione, partecipazione e antifascismo, che rappresentano le fondamenta della nostra convivenza civile e della nostra Costituzione.

“ESCALATION DI VIOLENZA E VENDETTA DESTINATA A FINIRE IN TRAGEDIA. QUESTA DERIVA VA FERMATA”

Alternativa per Piacenza denuncia la brutale aggressione di mercoledì scorso a danno di alcuni giovani cittadini. Come riportano le cronache, un gruppo di persone, vestite di nero come fossero in divisa, ha assalito due ragazzi stranieri, spedendoli all’ospedale.. Un episodio grave, un’aggressione organizzata che ricorda le squadracce fasciste, purtroppo nel solco delle sempre più frequenti manifestazioni di intolleranza e vandalismo. I social sono un proliferare di volgarità xenofobe e nostalgiche; su muri, monumenti, panchine compaiono svastiche e scritte ingiuriose. È una deriva che va fermata, prima che ogni pretesto sia valido per applicare la legge della strada, in una escalation di violenza e vendetta destinata a finire in tragedia. Sostituirsi alle forze dell’ordine, pretendendo di imporre il decoro e il rispetto delle regole a cinghiate, significa confondere il patriottismo con la delinquenza spiccia. Farsi giustizia da soli, in una società civile, è da criminali, da qualunque parte la si veda.

Esiste un problema sicurezza, il degrado è diffuso. La responsabilità coinvolge però cittadini di ogni specie. Discriminare addossando colpe è parte del problema, benzina gettata sul fuoco. Se il nemico per qualcuno resta “lo straniero” o “il diverso”, noi allora siamo diversi e stranieri, non ci riconosciamo in questa sottocultura fascista e razzista, che la nostra Costituzione relega all’abominio.

L’antifascismo è oggi un dovere ancora più forte, che sarebbe in capo, di fronte a episodi di così chiara matrice, anche a quei politici locali che strizzano l’occhio a certi ambienti. È il tempo di prendere distanze in modo chiaro, il tempo della responsabilità e della fermezza, prima che ci scappi il morto. In un mondo che sembra andare a pezzi, difendere la democrazia, la pace sociale e la sicurezza di tutte e tutti – a partire dalle persone più vulnerabili – è oggi un dovere che deve unire oltre ogni appartenenza.

SINDACA TARASCONI: “IL DEGRADO NON SI COMBATTE CON IL DEGRADO. QUANTO ACCADUTO E’ SQUALLORE ALLO STATO PURO”

La prima cittadina interviene sull’aggressione del Cheope: “il degrado non si combatte con il degrado; in attesa di capire come sono andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai”

Il degrado non si combatte con il degrado. E quello a cui la nostra città ha assistito ieri sera è, senza ombra di dubbio, degrado allo stato puro: violenza, botte, facce insanguinate, tavoli ribaltati, danni e paura tra i tanti ragazzi e ragazze che stavano semplicemente bevendo qualcosa o mangiando un gelato in centro. Degrado e squallore allo stato puro, indipendentemente dalle responsabilità penali che senz’altro verranno accertate dalle forze dell’ordine intervenute sul luogo dei fatti e che ora stanno svolgendo le indagini del caso.

Parlo di degrado che non si combatte con il degrado, perché giusto un paio d’ore prima degli episodi in questione, a poca distanza da dove sono avvenuti, si riuniva un presidio organizzato dalla Curva Nord, gli ultras del Piacenza Calcio, allo scopo – si legge in una nota dei promotori – di “portare all’attenzione un problema che ormai è noto a tutti, quello dell’insicurezza e della criminalità dilagante”.

Ebbene, stando alle prime ricostruzioni – che dovranno essere confermate dall’Autorità giudiziaria, l’unica titolata a ipotizzare collegamenti e formulare accuse – pare che alcuni giovani che poco prima avevano preso parte al presidio anti-degrado siano poi rimasti coinvolti negli episodi di violenza a cui in tanti hanno assistito e di cui vediamo ampi resoconti sui media locali; episodi che si sono conclusi con il ferimento e il ricovero in ospedale di due giovani di origine nordafricana.

Ora, in attesa di capire come siano andate le cose e chi siano i responsabili, la considerazione che ritengo doverosa è questa: la violenza non è mai la risposta a un problema. Mai e poi mai. La storia dovrebbe avercelo insegnato, ma ciò nonostante ci sono gruppi di persone che si riuniscono e inneggiano – come è avvenuto durante il presidio di cui sopra – a una sorta di ribellione contro un sistema che in qualche modo favorirebbe il dilagare della criminalità, della violenza, del degrado. E lo fanno con toni e concetti che trasudano violenza, durezza, intolleranza in nome di una situazione non meglio definita, tratteggiata in modo generico, superficiale, senza tener conto di ciò che dicono la Prefettura e le forze dell’ordine dati alla mano. Poco dopo il presidio sul Pubblico passeggio – e solo le indagini chiariranno se è stato un caso oppure no – assistiamo ad episodi criminali, violenti, degradati e degradanti. Episodi che hanno visto come protagonisti numerosi giovani prendersela con pochi. Alcuni organi di informazione parlano di “rissa a sfondo razziale”, e anche in questo caso sarà l’Autorità giudiziaria a chiarire se sia vero oppure no.

In ogni caso, promuovere la violenza per affrontare problemi (che si verificano in tutte le città italiane, e che qui a Piacenza sono tutt’altro che sottovalutati) non è il nostro modo di pensare e di agire. Anzi, sono convinta che certi toni, certi messaggi, certi slogan siano parte integrante del problema e ne aumentino la portata come benzina lanciata sul fuoco. E a farne le spese, come è avvenuto ieri sera, sono i cittadini per bene, ovvero quelli che si sono trovati ad assistere a uno spettacolo che oltre ad essere criminale è indecoroso e indegno; a farne le spese sono la sicurezza e l’ordine pubblico, che sono cose serie e complesse, e sono la materia di cui si occupano professionisti seri, preparati e titolati.

VIOLENTA AGGRESSIONE E RISSA IN VIA IV NOVEMBRE. PANICO TRA I PASSANTI. INDAGINI IN CORSO PER CAPIRE L’ORIGINE

Una cosa è certa: in pochi minuti si sono scatenati panico e paura trai passanti e gli avventori di una gelateria che si affaccia in strada. Via IV Novembre, tra piazza Genova e via Tononi, è diventata teatro, dopo le 23 di ieri, di una rissa violenta, sfociata in una pesante aggressione che ha coinvolto diverse persone. Due di queste, pare siano fratelli di origine nordafricana, sono stati feriti e, dopo le prime cure sul posto, sono stati trasportati all’ospedale.

Il motivo che ha scatenato la violenza e da dove sia partita è al vaglio delle forze dell’ordine, in particolare della polizia che insieme ai carabinieri, polizia locale sono intervenuti sul posto. Chi era presente racconta di avere visto anche colpi inferti con cinghiate oltre che pugni e cazzotti; in pochi minuti via IV Novembre é stata occupata da gente che scappava e a terra. Da capire se all’origine dell’aggressione vi sia il tentativo di rapinare uno dei feriti o se si tratti di altro, di una spedizione punitiva da parte di alcuni italiani proprio verso di nordafricani. Tutto davanti agli occhi atterriti e increduli del personale dei locali che si affacciano sulla via e dei clienti comprensibilmente spaventati.

 

FORPIN: CRISTINA REPETTI NUOVA PRESIDENTE. RACCOGLIE IL TESTIMONE DI GALLINARI

Cristina Repetti è la nuova presidente di Forpin, che nel 2024 ha festeggiato un nuovo record di fatturato. Si è tenuta martedì 24 giugno l’assemblea annuale di Forpin, l’ente di formazione di Confindustria Piacenza. Insieme alla consueta approvazione del bilancio, il Consiglio ha eletto Cristina Repetti presidente del Consorzio. Un emozionato Giuseppe Gallinari ha lasciato la guida dell’ente dopo ventuno anni.

La sua presidenza ha accompagnato una fase di crescita costante di Forpin in termini di ore di corsi erogate, fatturato e dipendenti. I ricavi dell’ente sono passati dagli 1,5 milioni di euro del 2004 agli oltre 4 milioni di euro del 2024.

«Questa è un’assemblea importante, ricorrono i 35 anni di Forpin. Fu allora che Confindustria ebbe l’intuizione di creare questa realtà, idea poi rivelatasi vincente», le parole di un emozionato Giuseppe Gallinari, presidente uscente. «Per questa occasione abbiamo invitato anche i dipendenti, affinché potessero vedere di persona il risultato di un bilancio 2024 particolarmente performante. Abbiamo superato i 4 milioni, un valore che anche solo cinque anni fa sarebbe stato impensabile. Questi risultati non arrivano per caso, sono il frutto di un grande lavoro di squadra, giorno dopo giorno, dando il massimo per l’obiettivo».

Un percorso lungo quello di Gallinari, da oltre vent’anni alla guida dell’ente: «Per me è il momento di lasciare. Nel 2004 fu l’ingegner Giuseppe Parenti a chiamarmi. Mi piace l’idea di chiudere il cerchio con il figlio Nicola. Ringrazio Confindustria, che ha rappresentato il mio primo luogo di lavoro. Poi i presidenti e direttori che si sono succeduti hanno creduto in me, non posso che ringraziarvi. Un pensiero va anche ai CDA e consiglieri che mi hanno supportato. È stata una esperienza estremamente importante a livello professionale e umano. Un grosso in Bocca al lupo a chi mi succederà».

Il testimone passa a Cristina Repetti. Responsabile delle risorse umane in TGR (azienda metalmeccanica a Castel San Giovanni), è attiva da anni nel sistema Confindustria Piacenza. È attualmente al suo secondo mandato come delegata all’education nel Consiglio di presidenza dell’associazione, confermata da Nicola Parenti dopo il quadriennio di Francesco Rolleri.

Cristina Repetti ha accettato l’incarico: «Grazie per la fiducia che mi avete dimostrato negli ultimi anni. Tengo particolarmente a questo incarico, è per me una grande sfida e un grande onore. La formazione è un pilastro fondamentale della mia azienda e Forpin rappresenta l’eccellenza del nostro territorio in questo ambito. Ci entrerò in punta di piedi, partendo dall’impronta importante che Gallinari ha dato a questa realtà nel corso degli anni. Non mancherà il grande lavoro di squadra: non vedo l’ora di cominciare».

Il CDA di Forpin è stato quindi confermato anche per il prossimo triennio 2025-2027: Luciana Manco, Luigino Peggiani, Salvatore Pesco, Dario Cappellini, Cristina Repetti, Giuseppe Cella, Gian Luca Andrina, ai quali si aggiungono Elena Dallavalle e Maria Grazia Torlaschi.

«Oggi è una giornata speciale, un momento importante per tutti noi di Forpin», le parole di Antonella Vologni, direttrice di Forpin. «Il 2024 è stato anno importante. Abbiamo gestito quasi mille aziende, con una crescita del 16% rispetto al 2023. È la fine di un capitolo importante e l’inizio di un nuovo nella nostra società. Il presidente Gallinari lascia il testimone dopo un percorso straordinario. Ha accompagnato la crescita con passione e dedizione. La società è cambiata profondamente, siamo cambiati nel fatturato e nei collaboratori. Oltre ai numeri e ai bilanci credo che il valore più grande lasciato sia il patrimonio umano fatto di relazioni sincere, rispetto, entusiasmo e voglia di costruire insieme».

Entusiasmo anche del presidente di Confindustria Nicola Parenti: «Complimenti a Forpin per i risultati di bilancio, che non sono mai scontati. Dietro ai numeri ci sono le persone. Appena entrato qui in assemblea ho percepito fin da subito l’emozione dei dipendenti per l’esserci. Complimenti a Giuseppe Gallinari per il suo percorso qui. Insieme a Forpin e Assoservizi puntiamo a formare una nuova cittadella dell’impresa, della formazione e della innovazione. Un progetto molto ambizioso, che verrà realizzato grazie all’impegno di tutti e grazie ai grandi risultati raggiunti anche da Forpin in questi anni».

SI INFIAMMA IL DIBATTITO SU CITTADELLA. CENTRO DESTRA “LA PIAZZA E’ DISTRUTTA”, APP “

Il cantiere è fermo da mesi e le reazioni della politica infiammano il dibattito intorno a piazza Cittadella. Il tema è uno di quelli che viene sempre fuori; che siano le comunicazione in consiglio oppure le interrogazioni dei consiglieri, ma ci sono periodi in cui si affaccia prepotentemente nel dibattito pubblico. Come in questo caso. Le parole della sindaca al quotidiano Libertà che ha definito lo stallo “inaccettabile” confermando di essere arrivati ad un bivio a causa dei troppi e, forse ingiustificati, ritardi, hanno scatenato le opposizioni.
Primi i gruppi di centro destra, Fratelli d’Italia, civica Barbieri Liberi e Lega, che definiscono “sorprendenti” le dichiarazioni della prima cittadina: “due erano i momenti in cui procedere alla risoluzione del contratto: quando emerse la falsa fideiussione e quando il concessionario non depositò, entro certi tempi, la famosa bancabilità”.
Ma c’è di più, fanno notare: “già l’amministrazione Barbieri, il 13 giugno 2022, pochi giorni prima dell’insediamento della nuova giunta di centro sinistra, aveva emesso una formale notifica dell’avvio della procedura di risoluzione per inadempimento contrattuale, frutto – si legge nella nota – di un approfondito lavoro tecnico e politico condotto dal tavolo interassessorile, coordinato dall’Avvocato Vezzulli e dall’allora Vicesindaco Elena Baio”. Perché l’archiviazione di quel percorso, si chiedono i capigruppo di centro destra? E l’affondo finale: “il Sindaco ha compreso solo ora il rischio di arrivare alle elezioni del 2027 con una Piazza Cittadella devastata e cerca tardivamente di correre ai ripari. Ma è troppo tardi: la piazza è distrutta, le attività commerciali sono allo stremo, i residenti esasperati, il centro storico impoverito”.

Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia parla di “amministrazione senza visione”, Ammettere il fallimento non è una resa: è un atto di responsabilità verso la città. Chi si candida a governare deve saper prestare ascolto e non ignorare allarmi importanti come quelli ricevuti su Piazza Cittadella”.

Ha un tono diverso il comunicato stampa di Alternativa per Piacenza che, si rivolge anche ai colleghi di opposizione, ribadendo la contrarietà, fin dal principio al progetto del parcheggio interrato, evidenziandone da subito le innumerevoli criticità, attraverso conferenze stampa e interventi in consiglio comunale. “Non sorprende – si legge – che la questione di Piazza Cittadella da tempo scateni, chi da destra, cerca di utilizzare la vicenda per i propri fini politici in vista delle prossime elezioni amministrative. Fa parte di un certo modo di far politica che non appartiene ad Alternativa per Piacenza. continueremo ad agire nell’ambito Istituzionale come fatto sino ad ora, auspicando maggiore ascolto su una partita la cui soluzione appare ancor più complessa di prima e che rischia di lasciare in eredità alla città un’area ulteriormente compromessa. E conclude “È il momento di farsi trovare pronti, iniziando a valutare soluzioni alternative e veramente condivise per una volta con la città, evitando di dover pagare un prezzo ancor più alto di quello già pagato”.

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PIACENZA ECONOMIA E LAVORO: RITORNO ALLA BASSA CRESCITA, MA IL SISTEMA E’ RESILIENTE

E’ una duplice lettura quella che si riferisce ai dati a consuntivo dell’anno 2024 del rapporto congiunturale Piacenza economia lavoro e società. In particolare ne esce un quadro abbastanza positivo se per il mercato del lavoro e il sistema demografico, meno invece per quello che riguarda la crescita del sistema economico. Secondo le ultime stime di aprile di Unioncamere Emilia-Romagna, il valore aggiunto piacentino avrebbe sperimentato nel 2024 una variazione che non è andata oltre lo 0,5 per cento, e che proseguirebbe, pur con una leggera accelerazione (+0,7%, come in regione), anche nel 2025.
a livello imprenditoriale, la produzione industriale rilevata nell’indagine campionaria del sistema camerale, nel 2024 ha chiuso a Piacenza ancora con un risultato positivo (+0,3%), ma in decisa decelerazione a confronto con il +2,8% del 2023 e il +6,8% del 2022, tuttavia in controtendenza rispetto al dato negativo registrato ancora per l’Emilia-Romagna, confermando una maggiore resilienza.

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PAOLO BERIZZI: “A PIACENZA FRATELLI D’ITALIA FA SPONDA CON CASAPOUND”

“CasaPound”. Il giornalista Paolo Berizzi ha titolato così il pezzo pubblicato su Pietre, la sua rubrica sul quotidiano La Repubblica, riprendendo quanto riferito dalla consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi che, alcuni esponenti del circolo La Scure, vicini all’estrema destra di CasaPound definiscono “il riferimento istituzionale”.

“Dialogo con chiunque abbia a cuore la città, anche con i ragazzi di CasaPound” aveva detto Soresi interpellata da Libertà proprio sul dibattito seguito alla pubblicazione dell’articolo sul circolo di via Campi; “non ho preclusioni verso nessuno – aveva detto la capogruppo di FdI – non si tratta di alleanza politiche, ma di risolvere i problemi di Piacenza. Grazie a CasaPound ho conosciuto tante storie di persone in difficoltà”.

Berizzi ricorda che “di CasaPound si è tornato a parlare ieri: il tribunale di Bari ha chiesto 17 condanne per il raid squadrista del 21 settembre 2018 contro persone inermi dopo una manifestazione contro l’allora ministro dell’Interno Salvini. Dieci militanti sono stati accusati di ricostituzione del partito fascista”.

Su Berizzi scrive “A Piacenza Fratelli d’Italia fa sponda con CasaPound: “Nessuna preclusione verso questi ragazzi – riferendosi alle parole di Soresi-  Per chi conosce FdI non è una notizia ma solo l’ennesima conferma. Estrema destra di governo e estrema destra di strada vanno a braccetto (teso)”.

FETO RITROVATO NEL CESTINO DEI RIFIUTI DEL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE. “POTREBBE AVERE ALMENO 26 SETTIMANE”. AL VAGLIO LE TELECAMERE DELLA ZONA

Agghiacciante scoperta questa mattina, poco dopo le 6.30, nei bagni del Pronto Soccorso dell’ospedale di Piacenza; un’addetta alle pulizia ha trovato, nel cestino dei rifiuti, un feto chiuso all’interno di un sacchetto.

Sul posto i militari del Nucleo investigativo hanno effettuato i rilievi scientifici e ascoltato testimoni. Per fare luce sulla vicenda saranno visionate le telecamere di sorveglianza della zona e dell’ospedale. È quasi certo che chi ha lasciato il feto nel cestino lo abbia fatto nel corso della notte. Il direttore del Presidio Unico, Franco Federici, ha affermato che il feto avrebbe un’età superiore alla 26esima settimana. Ma la risposta certa ci sarà solo dopo i riscontri diagnostici predisposti dall’autorità giudiziaria”. “Il bagno in cui è stato trovato il feto era pulito – ha spiegato Federici – non sono state rinvenute tracce di liquido amniotico”. Tra le ipotesi, dunque, c’è anche quella che l’espulsione del feto sia avvenuta altrove.

Saranno eseguite delle analisi su alcune macchie di sangue rinvenute nell’area dove è stato ritrovato il feto; non si tratta di una vera e propria scia, ma di macchie, anche all’esterno del bagno, che sono state notate successivamente e quindi collegate al ritrovamento. Le tracce potrebbero comunque essere utili per indicare un percorso e poi in seguito dare informazioni sull’identità della persona che ha perso sangue.

PROCESSO AURORA: AL 15ENNE CONTESTATO ANCHE LO STALKING. AVREBBE AVUTO UN PIANO PER VENDICARSI

Al 15enne accusato di aver spinto Aurora Tila dal balcone di casa precipitando sul terrazzo sottostante, è stata contestata anche l’aggravante degli atti persecutori aggravati dalla minore età della vittima e dal fatto di essere legato ad essa da una relazione affettiva; lo ha chiesto e ottenuto il Pm del Tribunale dei Minorenni di Bologna nel corso dell’udienza di questa mattina. La ragazzina, di appena 13 anni, aveva perso la vita lo scorso 25 ottobre dopo essere precipitata dal terrazzo del palazzo dove viveva con la mamma.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il ragazzo avrebbe spinto la 13enne dal balcone del settimo piano del palazzo, colpendola poi alle mani per farla cadere dopo che si era aggrappata alla ringhiera.

E intanto emergono die massaggi che portano a delineare le intenzioni e il profilo del 15enne; il sito Ansa.it riporta un messaggio agghiacciante “Il mio piano di vendetta inizia da ora, mercoledì 9 ottobre alle ore 2,50” che avrebbe portato la Procura alla contestazione dell’aggravante dello stalking al ragazzo che presente all’udienza. Non solo, al 15 enne viene contestato di aver minacciato e molestato Aurora anche dopo che lei aveva deciso di lasciarlo, con gesti violenti come schiaffi e strattonamenti, inviandole anche numerosi messaggi volti a denigrarla, umiliarla, spaventarla, e  costringerla a continuare la frequentazione con lui.

La prossima udienza è fissata al 26 giugno, quando si discuterà la richiesta della difesa di procedere con rito abbreviato condizionato all’audizione di due consulenti medico legali.

“Mi aspetto giustizia da questo processo, oggi ho provato del gran dolore, anche perché mia figlia non c’è più mentre chi l’ha uccisa era in aula – ha detto la mamma di Aurora Morena Corbellini ai cronisti – L’ho rivisto per la prima volta da allora, è entrato in aula molto pieno di sé, con le spalle aperte, non mi aspettavo un atteggiamento del genere. Ero convinta di vedere una persona che almeno dicesse la verità”.