JOBS ACT, LA PIAZZA IN PROTESTA

In  piazza contro il Governo delle larghe intese che non tutela i diritti dei lavoratori. Questo il motivo principale dello sciopero generale proclamato a livello nazionale da Cgil e Uil. La Cisl non ha aderito e questo è un dato da segnalare. Un corteo nutrito, composto e colorato formato da più di mille persone, lavoratori della scuola, precari, dipendenti pubblici, metelmeccanici, impiegati del commercio. Partenza dalla sede di Confindustria, scelta non casuale, serpentone lungo le vie del centro e arrivo in piazza Sant’Antonino. Tante persone comuni arrivate dalla provincia con i pulman messi a disposizione gratuitamente, giovani dell’Unione degli Studenti, rappresentanti sindacali, addirittura bambini accompagnati dai genitori; guardandosi intorno, tra bandiere e striscioni, non vendiamo nessun rappresentante delle istituzioni. Jobs Act nel mirino della manifestazione; le leggi sul lavoro che non tutelerebbero i diritti dei lavoratori e che, invece, favorirebbero quelli degli imprenditori. E intanto il 2014 che si sta concludendo è stato un anno nero dal punto di vista lavorativo; ad aprile il fulmine a ciel sereno della Sandwik, entro la fine dell’anno la chiusura, annunciata un paio di anni fa, di Atlantis a Sariano di Gropparello. Periodo nero anche per i lavoratori del pubblico impiego in stato di agitazione dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio. Per l’ente di corso Garibaldi si parla di tagli e anche pensanti. A rischio il posto di lavoro di 30 persone.

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AREE MILITARI QUALE FUTURO? ESPERIENZE A CONFRONTO

Problematiche e potenzialità. Benefit e palla al piede. Protagoniste le aree militari al centro del convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti di Piacenza e dal Comune. Un confronto, si spera costruttivo, sui percorsi di dismissione del patrimonio immobiliare in uso alla Difesa e sulle possibili future per i territorio. Piacenza, grazie al protocollo firmato con l’Agenzia del Demanio, entrerà in possesso di sette immobili di proprietà statale, tra cui la caserma Nino Bixio, caserma Lusignani, caserma Nicolai, ex Arsenale, ex 3° centro automobilistico, ex ospedale militare, ex Pertite. La sfida è come sfruttare al meglio queste potenzialità affinchè non diventino palle al piede. E’ prevista una tavola rotonda a cui parteciperanno l’Ordine degli Architetti di Udine, la Fondazione Architetti del Friuli la regione italiana con 102 km quadrati di aree militari, la Fondazione Architetti di Parma e Piacenza, Assoimmobiliare per intercettare potenziali imprenditori. Appuntamento lunedì 15 dicembre dalle 14.30 al Polo di Mantenimento Pesante Nord di viale Malta. Per la partecipazione è necessaria una conferma telefonando ai numeri 0523.388464 o 0523.492240

bisotti baracchi

PROFUGHI, SINDACI CONTRO

Una soluzione al problema profughi sembra praticamente impossibile. Un tentativo è stato fatto con il protocollo che avrebbe dovuto, nell’intento dei sindaci che l’hanno presentato, mettere i singoli comuni al centro della questione. Ma non è bastato. Certo su una cosa i sindaci sono d’accordo ovvero la mala gestione del problema a livello centrale. Lo Stato insomma sembra il nemico numero uno. Bene, ma le modalità di difesa da questo sistema che non funziona, non si trovano. Non si riesce a trovare una quadra, e quindi la prefettura continuerà ad andare avanti in autonomia contattando i privati. In sostanza, tutti si lamentano ma non è cambiato nulla rispetto a prima. Un secco no al protocollo è stato ribadito dai sindaci di San Giorgio, Lugagnano, Cadeo, Nibbiano, Besenzone, Pianello, Morfasso, Alseno, Borgonovo, Cortemaggiore, Ziano, Caorso e Castel san giovanni, dove il sindaco Fontana è disposta a restituire la fascia da primo cittadino nel caso le venga imposto dall’alto di ospitare i profughi. “Apprezzo la moderazione e l’equilibrio del protocollo – ha detto Lucia Fontana – ma la mia posizione e quella della comunità che rappresento è un no senza se e senza ma. Rifiuto l’iconografia della sindaco chiamato ad eseguire ordini imposti dall’alto. Io non ci sto. Se mi venisse imposto di ospitare profughi mi vedrei costretta a restituire la fascia”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Caorso Roberta Battaglia: “il mio comune non può ospitare profughi, è già abbastanza martoriato dalla presenza dei rom. Se arrivassero, informerei i cittadini che questa è una decisione calata dall’alto,  dopodichè saranno liberi fare le proprie manifestazioni. Demagogia? Assolutamente no – risponde Battaglia – noi dobbiamo far fronte ai problemi effettivi del territorio”. Favorevoli al protocollo che impegni la Prefettura ad una migliore gestione dei profughi i sindaci di Fiorenzuola, Bettola, Agazzano, Calendasco, Caminata, Podenzano, Monticelli, Travo, Vernasca, Gragnano e Rottofreno. “Ritengo che sia meglio affrontare l’emergenza prima che arrivi sul territorio – ha detto Raffaela Veneziani sindaco di Rottofreno – temo che i sindaci contrari si troveranno ad affrontare l’emergenza già esplosa”. “Ogni decisione è rispettabile – ha detto il primo cittadino di Gragnano Patrizia Calza – ma nonostante alcuni sindaci dicano no la legge consente al Governo e ella Prefettura di far arrivare ugualmente profughi sul territorio. Credo che queste di posizione siano troppo demagogiche e che non rispondano alla realtà”.

 

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SCIOPERO GENERALE, E SANTA LUCIA SALTA

E’ proprio così: il Comune ha deciso di annullare la tradizionale festa di Santa Lucina in calendario il 12 dicembre perchè in concomitanza con lo sciopero generale. Si legge nella nota: Il sindaco Paolo Dosi – profondamente rammaricato – spiega che lo sciopero potrebbe creare problemi di affluenza e organizzativi, nonché rendere difficile o impedire ai ragazzi di raggiungere piazza Cavalli, tenuto conto inoltre del fatto che molti di questi potrebbero addirittura non essere a scuola per l’assenza dei loro insegnanti. Pertanto – conclude il sindaco – la soluzione più saggia, trattandosi di un’iniziativa rivolta ai bambini, che richiede una cura particolare, é quella di rinviare all’anno prossimo.

Come la prenderanno i bambini e soprattutto i cittadini?

REGGI E L’ACCELERATA SULLE AREE MILITARI

La notizia dell’accordo tra Comuni e Demanio per la valorizzazione delle aree militari ha fatto il giro di molti quotidiani nazionali, anche on line. Sbirciando tra i vari titoli, Il Sole24Ore nella sezione Edilizia e Territorio mette in risalto il ruolo del direttore dell’Agenzia del Demanio. Il Roberto Reggi che i piacentini conoscono molto bene. Un accordo, insomma, frutto di un’accelerata voluta proprio, pare, da Reggi. «Quando ero sindaco di Piacenza ho sempre incontrato grandi difficoltà ad interfacciarmi con il Demanio – ha dichiarato al Sole24Ore – ora cerchiamo di fare in modo che i sindaci possano affrontare queste partite in modo più rapido e con delle certezze». Con la firma del protocollo di valorizzazione si sono rigenerati accordi da tempo in attesa di sottoscrizione. Va detto anche, come riporta il quotidiano economico, che l’elenco include alcuni immobili sui quali è in corso una valutazione ai fini della consueta vendita straordinaria al fine anno allo scopo di contabilizzare risorse cash al bilancio dello Stato. In base alle informazioni del Demanio, gli immobili oggetto di valutazione per la vendita sono, per Piacenza le Caserme Alfieri, De Sonnaz, e Cantore.

Ne parla che il sito di Borsa Italiana che riporta le parole di Reggi valorizzando al massimo il ruolo dell’Agenzia del Demanio che “si conferma nel suo ruolo di snodo per la valorizzazione e la vendita degli immobili pubblici”.

Qualche giorno fa aveva pubblicato sulla pagina di Facebook l’articolo che gli ha dedicato Repubblica Affari&Finanza; una lunga intervista in cui Reggi spiega il percorso di valorizzazione degli immobili pubblici grazie “alla politica dei piccoli passi” da cui si ottengono “risultati concreti” dice lui. A noi invece viene da dire un’altra cosa: altro che piccoli passi! L’accelerazione degli ultimi mesi sulla partita delle aree militari, che coinvolge anche Piacenza, pare proprio opera del piglio distintivo dell’ex sindaco.

 

SENTINELLE IN PIEDI E SENTINELLI, DUE VISIONI OPPOSTE DELLE DIFFERENZE

Due mondi opposti seppure distanti poche centinaia di metri. Due modi di concepire le differenze. A Piacenza nello stesso momento hanno occupato due piazze diverse le Sentinelle in piedi e i Sentinelli, come ironicamente hanno deciso di farsi chiamare gli organizzatori della contromanifestazione. In piazza Duomo i primi, in piedi in silenzio intenti nella letttura di un libro,  in piazza Sant’Antonino i secondi,  colorati, con sciarpe e bandiere arcobaleno. Diversi nell’organizzazione,  diversi anche nei colori. Il manifesto delle  Sentinelle in Piedi, che già nelle primavera scorsa avevano occupato piazza Cavalli con la stessa manifestazione,  è “la difesa della libertà di espressione, gravemente minacciata dal disegno di legge Scalfarotto sull’omofobia, già approvato alla Camera, attualmente assegnato alla Commissione Giustizia del Senato”, come sostengono loro stessi.

Dall’altra parte invece rumorsi e festanti i Sentinelli “portate cartelli, striscioni,  bandiere arcobaleno i nostri strumenti preferiti – si legge nella nota- sono ironia, cultura intelligenza,  colori e rumore” . Poderoso il cordone di forze dell’ordine schierato per le due manifestazioni per cui non c’è stato bisogno di alcuni intervento.

Dalle parole grosse alla mani invece tra due gruppi contrapposti che non c’entravano nulla con le manifestazioni. Il consigliere comunale Carlo Pallavicini è stato colpito al volto conun pugno.

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PULCHERIA, QUANDO LE DONNE SONO PROTAGONISTE

Violetta Bellocchio, Piera degli Esposti, Milena Vukotic, Lea Pericoli sono le protagoniste dell’edizione 2014 di Pulcheria. Si parte il 15 dicembre fino al 19 per raccontare storie di donne, talenti e professioni. La manifestazione viene realizzata in collaborazione con la Provincia e la Consigliera di Pari Opportunità in virtù del progetto Stati Generali della donna a Piacenza. I temi più importanti del corso del progetto saranno proposti nell’ambito di Pulcheria in due appuntamenti: “donne e leadership” mercoledì 17 e “donne e salute” venerdi 19. Si comincia lunedì 15 dicembre con la scrittrice Violetta Bellocchio con l’incontro Punti di forza e limiti della scrittura biografica. Tutte le informazioni su www.pulcheria.it

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A PALAZZO GOTICO IN MOSTRA LE ASSOCIAZIONI PIACENTINE

Oggi in tutto il mondo si celebra la giornata Internazionale del Volontariato, indetta nel 1985 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare il quotidiano impegno dei volontari di tutto il mondo. Anche Piacenza vuole esserci con le associazioni che operano sul territorio e con i preziosi volontari.  Quest’anno il luogo scelto è Palazzo Gotico. Il titolo che il Comitato Organizzatore ha scelto per quest’anno: “Aver cura …” che, in qualche modo, fa risuonare il tema di Expo 2015: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. In tutto 55 associazioni che spaziano dal sanitario all’assistenza sociale, la protezione civile, la tutela dei diritti, l’ambiente, la cooperazione internazionale, la tutela dei beni culturali, l’ istruzione e ricerca, lo sviluppo economico e la coesione sociale, lo sport finalizzato allo scopo solidaristico.

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MONTANARI (PRC): “PD AUTOSUFFICIENTE DALL’ARROGANZA DEL POTERE”

Rifondazione passa dall’altra parte, dalla parte dell’opposizione. Ormai la frattura si è consumata, Rifondazione e partito democratico prenderanno ognuno la propria strada. Una rottura politica più che amministrativa, che si è tradotta nelle dimissioni del portacolori di Rifondazione in giunta, Luigi Rabuffi. Non c’è più convergenza sui quei temi che tre anni fa erano stati sottoscritti da entrambi; acqua pubblica, registro delle coppie di fatto, vincolo a verde della Pertite, servizi alla persona non privatizzati. questo quadro è mutato, oggi le condizioni sono cambiate, e soprattutto è cambiato il Pd. “Ci tengo a dire – spiega Roberto Montanari di Rifondazione – il ruolo positivo di mediazione del sindaco Dosi, nonostante questo abbiamo trovato porte chiuse da parte del Pd. In dieci anni di giunta Reggi ci siamo quasi a presi a pugni in faccia ma siamo sempre riusciti a trovare una sintesi anche nelle situazioni più difficili, oggi con questo Pd renzizzato non è più possibile. E’ diventato un partito autosufficiente dall’arroganza del potere”.

L’assessore Rabuffi lascerà l’incarico a fine mese, una scelta che viene incontro alla richiesta del sindaco dosi. Ma non dovrà essere un’agonia, ci tiene a precisare l’assessore dimissinario. C’è rammarico e delusione verso una decisione che è costata fatica ma premiata dalla coerenza che ha avuto fin dall’inizio, da quando cioè tra Rifondazione e Pd si viveva come da separati in casa.

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AMIANTO, CITTADINI POCO INFORMATI

A Casale Monferrato sindaco e cittadini sono scesi in piazza dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna per disastro ambientale del magnate elvetico Schmidheiny. Sui svolgerà un nuovo processo con un nuovo capo d’imputazione per omicidio volontario. E’ salito così alla ribalta delle cronache una sentenza che vede l’amianto sul banco degli imputati. Ci siamo chiesti come è la situazione a Piacenza, quanti edifici pubblici e privati hanno ancora amianto sui tetti o all’interno e se c’è corretta informazione su un tema così importante per la salute pubblica. In italia la legge 257 del ’92 ha vietato la produzione, commercializzazione l’importazione e l’uso dell’amianto. In italia i materiali con amianto sono stati installati fino all’aprile del 1994 e sono ancora presenti in edificio ad uso pubblico, privato, e nelle attività lavorative.

La prima mappatura, a livello regionale, risale al 1997 sulla presenza di amianto friabile più pericoloso per il rilascio spontaneo di fibre in ambiente. Nel 2002 Arpa mappò anche la presenza di amianto compatto. A Piacenza erano un centinaio i siti censiti. Ogni anno viene effettuata la nuova mappatura, al giugno scorso in totale restavano 48 siti tra cui 9 scuole, 7 luoghi di culto, 10 case di cura e ospedale, un cinema, 6 impianti sportivi, 5 centri commerciali. Mensilmente Arpa effettua nuove mappature e nuove bonifiche.

Come si gestisce in Italia la questione amianto? Il decreto minesteriale del 1994 contine le normative e le metodologie tecniche per identificare i materiali con amianto, valutare il rischio, scegliere i provvedimenti per la bonifica e tenere il rischio sotto controllo. Il rischio è correlato alla possibilità di rilascio delle fibre che possono essere inalate.

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