RIFONDAZIONE COMUNISTA ESCE DALLA MAGGIORANZA

Dai ferri corti al divorzio. L’unione di maggioranza tra Sinistra per Piacenza e Pd è al capolinea. Qualche mese fa l’ipotesi era stata paventata; Rifondazione sembrava sempre più lontana dalla maggioranza, in alcune circostanze addirittura contro. L’ufficialità è arrivata attraverso un comunicato a firma di David Santi e Cesare Maggi, segretario provinciale e cittadino di PRC: Sinistra per Piacenza, formata da SEL, PRC e Comunisti Italiani ha deciso di abbandonare la maggioranza. Le ricadute di questa scelta potrebbero manifestarsi proprio sulla giunta di Palazzo Mercanti, in particolare sull’assessore Luigi Rabuffi in quota PRC. Qualche mese lo avevamo intervistato proprio su questo argomento. L’assessore all’Ambiente era stato chiaro: “se Rifondazione uscirà dalla maggioranza, mi dimetterò”. Ecco il link del servizio: http://www.zerocinque23.com/?p=795.  Si può parlare di rimpasto all’orizzonte?

Di seguito la nota di Rifondazione Comunista:

Rifondazione Comunista ritiene che non sussistano più le condizioni di una permanenza di “Sinistra per Piacenza”, la lista costituita oltre che dal P.R.C. anche dai Comunisti Italiani e da S.E.L., nella maggioranza di governo guidata dal sindaco Dosi, nonostante il grande e non rituale apprezzamento per la qualità del lavoro svolto dal proprio assessore Luigi Rabuffi.
E’ questo il giudizio espresso all’unanimità dagli organismi dirigenti del partito in sintonia con il giudizio emerso dalla consultazione degli iscritti al circolo cittadino.
Nei mesi scorsi una delegazione congiunta delle tre forze della sinistra ha palesato al sindaco e agli alleati del centro-sinistra il proprio disagio per il comportamento viziato da autosufficienza del PD che ha portato spesso quest’ultimo ad assumere decisioni non condivise. E’ stato quindi avviato un articolato percorso di verifica programmatica nella quale sono stati posti al centro i temi salienti per la sinistra di alternativa che chiedeva rispetto degli impegni assunti con l’elettorato e considerazione delle differenti sensibilità politiche rappresentate dalla sinistra. Sinistra per Piacenza ha chiesto al sindaco e al PD che l’azione di governo fosse tesa a: ripubblicizzazione del servizio idrico integrato in coerenza con l’esito referendario, riportare in capo al sistema pubblico la gestione degli asili e dei servizi alla persona oggi fortemente privatizzati,
vincolare a verde pubblico per quanto non ancora edificato nelle aree militari (parco della Pertite), chiusura definitiva dell’inceneritore alla fine del 2020, realizzazione del registro delle unioni di fatto, rappresentanza amministrativa delle comunità migranti. La risposta pervenuta è stata di totale chiusura, su nessuno dei punti succitati è stata manifestata la benché minima disponibilità. Questa situazione è frutto della svolta moderata e liberista che il “renzismo” produce anche nei territori. Per Rifondazione Comunista si conclude al comune di Piacenza un ciclo politico caratterizzato da un riformismo moderato temperato, però, anche da scelte di progressiste. Il P.R.C. nell’avanzare la propria valutazione chiede dunque che anche le altre due forze della lista di Sinistra per Piacenza, le quali hanno condiviso sino ad ora critiche e richieste di rettifica alla linea assunta dal centro-sinistra, si esprimano con coerenza per la chiusura dell’esperienza di governo della città. Per tali ragioni, nei prossimi giorni, chiederemo un confronto con P.d.C.I. e S.E.L. per condividere nel modo più unitario possibile tale orientamento e assumerne le dirette conseguenze.
David Santi segretario prov.le P.R.C.

Cesare Maggi segretario cittadino P.R.C.
rabuffi

PIACENZA CITTA’ INVISIBILE?

Italo Calvino le chiamava Città Invisibili e a loro ha dedicato uno dei suoi libri più famosi. Quelle città non riconoscibili, ma immagini di città felici che continuamente prendono forma e svaniscono, nascoste nelle città infelici. E Piacenza quanto è invisibile, quanto le sue periferie, che possono essere declinate a livello urbano ma anche esistenziale, condizionano la vita dei cittadini? Lo abbiamo chiesto a Paolo Rizzi responsabile del laboratorio di economia locale dell’università cattolica. La città invisibile è il tema del corso di formazione Cives.

Non è necessariamente un’accezione negativa l’invisibilità, anzi; dalla periferia si vede meglio il centro, l’importante è che le progettualità siano coordinate.

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SCUOLA, UN’ALTRA GIORNATA DA DELIRIO PER LE GRADUATORIE

Più o meno è stato come rivivere la stessa giornata di un paio di mesi fa. Centinaia di insegnanti in attesa di una supplenza o di un sostegno per l’anno scolastico in corso. Luogo: aula magna Isii Marconi, stesso clima incandescente e livello di sopportazione sotto i tacchi. Tra gli insegnanti che hanno vissuto in prima persona questa nuova giornata di passione c’è rassegnazione mista a rabbia. C’è chi ha dovuto attendere un’ora e mezza per riprendere il proprio posto momentaneamente lasciato in attesa che dalle graduatorie incrociate uscisse qualcosa di meglio. C’è chi, pur essendo prima in graduatoria per l’insegnamento della lingua francese e quinta in quella incrociata del sostegno, ha atteso un pomeriggio per tornare a riavere il posto di prima.

CARITAS, L’ANNO SI CHIUDE CON UN AUMENTO DI NUOVI POVERI

Anche la solidarietà può servire ad alleviare la sofferenza e far riacquistare un pò di fiducia in se stessi. Ne è convinto il direttore della Caritas Giuseppe Chiodaroli nel presentare alcune iniziative in vista dell’avvento.  “Ogni anno oltre una decina di persone che si rivolgono a noi – spiega -riescono a riacquistare una propria autonomia riaccendendo le risorse interiori che hanno”. Tuttavia i dati che riguardano la povertà non sono incoraggianti anzi, al contrario, si registra un preoccupante incremento rispetto all’anno scorso. I dati del 2014 verranno registrati e resi noti solo tra febbraio e marzo, ma l’andamento è già abbastanza chiaro: se il trend si confermerà come nel primo semestre, l’anno si chiuderà con un’impennata del 20% di persone che hanno bussato le porte della Caritas. Per fare un esempio, le borse viveri consegnate nel 2013 sono state oltre 5100, al fine 2014 è molto probabile che schizzeranno a poco meno di 6mila. Una situazione a cui Caritas è chiamata a far fronte anche e soprattutto grazie all’aiuto dei volontari. Per l’avvento, dicevamo, sono molte le iniziative di solidarietà in programma: sabato 29 e domenica 30 novembre la compagnia Gari presenterà la commedia dialettale “La Veduva”. Protagonista una donne rimasta vedova, appunto, che in pochi mesi, a seguito di fatti che la toccano profondamente, cambia radicalmente il modi di vivere, riscoprendosi un’altra. Una commedia in dialetto, ironica, comica e decisamente moderna, spiegano regista e autore. L’appuntamento è per sabato 29 alle 21 e domenica 3 alle 16 al teatro dei Filodrammatici. Tra le altre iniziative in calendario ci sono sabato 15 novembre la cena sociale dell’Ass. Carmen Cammi Volontari, martedì 25 al centro il Samaritano la presentazione del libro “Umberto Chiappini una vita piena”, lunedì 8 dicembre la tombolata benefica, domenica 14 la giornata diocesana della carità, martedì 16 un momento di spiritualità con Don Gigi Bavagnoli, lunedì 22 la santa messa celebrata dal Vescovo Ambrosio alla mensa della Fraternità e il giorno di Natale il pranzo con i volontari.

caritas

MOVIMENTO 5 STELLE, ARRIVI E PARTENZE?

Il voto regionale del 23 novembre costituirà per alcune forze politiche la prova del nove quanto a tenuta. Non è una novità, ad esempio, il calo di gradimento verso il Movimento 5 Stelle testimoniato anche dai sondaggi nazionali nei confronti del leader Beppe Grillo, che si vede sorpassato da una Lega in rimonta grazie al segretario Matteo Salvini che, in pochi mesi, è l’unico ad avere visto crescere il livello di consenso personale da parte degli elettori. Anche nel M5S piacentino il periodo non è dei migliori. Indiscrezioni rivelano di mal di pancia da parte del consigliere comunale Andrea Gabbiani che starebbe valutando l’ipotesi di lasciare il movimento. Il diretto interessato ha preferito non pronunciarsi, come riporta l’ultimo numero del Corriere Padano, ma probabilmente dopo il 23 novembre, se il movimento uscisse pesantemente ridimensionato, potrebbe decidere per una rottura. Ma ci sono anche volti nuovi e insospettabili che nelle ultime settimane si sono avvicinati ai pentastellati; uno di questi è l’ex assessore delle giunta Guidotti Rosarita Mannina ma anche l’ex sindaco di Ferriere Bruno Ferrari. “Sono una cittadina libera – ha detto al Corriere Padano – non ho mai avuto tessere e credo che oggi sia il Movimento 5 Stelle il soggetto politico che meglio interpreta i sentimenti del popolo. I partiti classici hanno fallito la loro missione”. Bruno Ferrari, negli ultimi anni portacolori dell’Udc, guarda al Movimento con interesse e simpatia. E chi l’avrebbe mai detto?

mannina

COPRA VOLLEY, IL TEMPO STRINGE PER SALVARE LA SQUADRA

La situazione in casa Copra Volley inizia a farsi pesante. Pesante perchè nonostante l’impegno dei giocatori e di Guido Molinaroli “tirare la carretta” non è facile. La complicata situazione societaria che si è venuta a creare certamente non facilita le cose. Di Dario Ruggieri non si hanno più notizie; dopo che Molinaroli e suoi legali hanno presentato in Procura un esposto su quanto accaduto in questi mesi, il socio di maggioranza di Biancorosso Volley sembra sparito nel nulla, nel senso che non è reperibile telefonicamente e neppure via e mail. Una situazione difficile che, nonostante gli sforzi, avrà effetti di certo non positivi sulla squadra. Molinaroli sta tenendo vivo il contatto con potenziali investitori arabi, ma non vi è nulla di confermato per il futuro della squadra. Se questi contatti non daranno gli esisti sperati, entro la fine dell’anno Molinaroli parlerà con estrema franchezza ai suoi giocatori lasciandoli liberi di prendere altre strade qualora fossero contattati da altre società. Lo aveva ribadito anche ai nostri microfoni in una lunga intervista in cui si era dato meno di un mese per risolvere la questione societaria (http://www.zerocinque23.com/?p=1483). E il tempo sta per scadere.

molinaroli

 

PALAZZO EX ENEL: I REPERTI, QUESTIONE SEPOLTA

Il discorso legato alla riqualificazione dell’ex palazzo Enel va vanti a colpi di lettere. La questione è nota: dal luglio scorso attorno al progetto di recupero dell’immobile di viale Risorgimento si sono levate parecchie perplessità da parte di cittadini ed associazioni che chiedevano all’amministrazione di mettere in luce i reperti archeologici sepolti sotto il palazzo. Nulla da dire sulla destinazione finale dell’intervento, che ospiterà uffici, commerciale e due palestre per le scuole, ma la richiesta di mostrare e valorizzare ciò che sta sotto terra, come hanno fatto altre città. Lucca, ad esempio, con la Domus Romana Casa del Fanciullo sul Delfino, o Rimini con la Domus del Chirurgo che, oggi, ospitano entrambe siti archeologici. L’Associazione Archistorica aveva organizzato una serata pubblica proprio su questo tema portando l’esempio  di Lucca (questo il link del servizio  http://www.zerocinque23.com/?p=1216). A quella serata avevano partecipato anche gli assessori Silvio Bisotti e Tiziana Albasi in rappresentanza della giunta senza intervenire al dibattito. Qualche settimana fa in una lettera Pietro Chiappelloni di Legambiente aveva ribadito ancora volta le prese di posizioni di associazioni e cittadini a cui ha fatto seguito la risposta dell’assessore all’Urbanistica Bisotti che definisce le critiche e le polemiche intorno a palazzo ex Enel strumentali, invitando ad approfondire la legge e gli obblighi che ne conseguono. “I requisiti in base ai quali era stata concessa la variante che consentiva di modificare la destinazione d’uso del palazzo – scrive Bisotti – nulla hanno a che vedere con la valorizzazione dei reperti archeologici, né con il permanere di un’utilità pubblica. Qualora, a suo tempo, si fosse voluto far valere questo aspetto, esprimendosi contro le richieste della proprietà, sarebbe stato necessario inserire tale criterio negli atti programmatici di un ente pubblico, cosa che non è avvenuta”. Nella lettera l’assessore riporta tutto l’iter che l’amministrazione, in accordo con la Soprintendenza, ha seguito in questi anni. Ora il progetto è in fase avanzata. “Dopo quattro mesi di proteste e di prese di posizioni – lamenta l’architetto Manrico Bissi presidente del gruppo di ricerca Piacenza Romana – in cui abbiamo semplicemente chiesto di essere ascoltati, i toni utilizzati dall’assessore Bisotti ci risultano insoliti. Volevamo essere ascoltati perchè siamo i democrazia, ma questo non è avvenuto. Siamo giunti alla conclusione che ogni tentativo di dialogo è andato fallito”.

REPERTI EX ENEL

LE NOTE DELL’ORCHESTRA DELLA CALVINO AL CENTRO AMAZON DI CASTELLO

Il Centro di Distribuzione Amazon di Castel San Giovanni si è trasformato in un teatro per ospitare il concerto dell’Orchestra della scuola a indirizzo musicale Italo Calvino. 28 componenti, tra cui ragazzi di seconda e terza media e alcuni ex-alunni da poco approdati alle scuole superiori, hanno eseguito diversi brani di musica classica all’interno dell’area delle merci in arrivo, offrendo un sottofondo musicale ai 400 dipendenti all’opera nel Centro di Distribuzione. Con questo concerto, l’Istituto Italo Calvino ha voluto ringraziare i dipendenti per le donazioni ricevute grazie al programma Amazon nella Comunità. Il concerto, inoltre, si inserisce nel novero delle iniziative che vengono promosse al Centro di Distribuzione durante il periodo più intenso dell’anno, quello del picco natalizio. Durante questo momento, l’azienda è particolarmente impegnata a ideare, con la collaborazione dei dipendenti stessi, delle iniziative che supportino i lavoratori nel corso dell’intensa attività. Lo scorso anno è stato programmato un Cappuccino Day, con cappuccio e brioche per tutti, o la giornata della Bortellina, con pranzo a base di specialità locali.

PROVINCIA, DA GENNAIO 30 PERSONE SENZA LAVORO. ON. BERSANI:”INACCETTABILE”

Già a partire da gennaio 30 dipendenti della Provincia resteranno senza lavoro. Si tratta di lavoratori dei servizi per l’impiego e del settore agricoltura, per la cui assunzione la Provincia ha affidato la gestione all’esterno. E’ uno dei primi effetti tangibili delle province riformate, quelle alle quali resteranno solo alcune funzioni, e le restanti saranno demandate ai Comuni e alle Regioni. Il nocciolo del problema è che i conti non tornano. Ad esempio nonostante l’ente di via Garibaldi sia virtuoso, con un indebitamento molto basso e con il turn over bloccato da tempo, la situazione è drammatica: nel 2015 la Provincia di Piacenza dovrà versare allo stato 15 milioni di euro a fronte di entrate per 27  milioni e mezzo. Restano 12 milioni 400mila euro, ma il solo costo del personale è di 12milioni 300mila euro, i mutui 1.167.000 euro spese e utenze 5.217.000, per un totale di 18 milioni 684 mila euro, di cosiddette spese incomprimibili, escludendo da questo elenco il riscaldamento nelle scuole e la manutenzione stradale, per quest’ultima mancherebbero oltre 3 milioni 700 mila euro. In sostanza i soldi non bastano, ma non sono sufficienti neppure per far fronte ai settori che rimarranno alle province. Da gennaio la Provincia di Piacenza non sarà più nelle condizioni di presidiare le strade dalle neve, ma neppure di riscaldare le scuole, di sostenere gli affitti scolastici, così come non potrà più pagare un milione di euro per il trasporto pubblico locale, cosa di cui dovrà farsi carico, non si sa come, il Comune capoluogo. “Una situazione insostenibile -l’ha definita l’on. Pier Luigi Bersani che ha incontrato i sindaci del territorio – qui si arriva a decidere se abolire le province o gli spartineve. Così non si può andare avanti, bisogna trovare una soluzione, altrimenti si dovrà fare davvero a meno degli spazzaneve sulle strade. Il problema è che quando su muove il passo e non si vede dove si appoggia il piede, si arriva a queste situazioni”, con un chiaro riferimento alla riforma del governo Renzi. 

Insieme all’ex segretario del Pd c’erano anche i colleghi Marco Bergonzi e Maurizio Migliavacca che ha proposto al presidente della Provincia Rolleri incontri periodici in modo da monitorare costantemente la situazione.

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B-HEART, UNA NUOVA IDEA D’IMPRESA PRESENTATA ANCHE A PIACENZA

Sono due studenti dell’Università Cattolica di Piacenza ad essersi aggiudicati la medaglia d’argento a Start Cup Lombardia la Business Plan Competition promossa dalle migliori università e dagli incubatori attivi sul territorio lombardo per favorire la crescita di nuove imprese a contento innovativo. Marco Caramatti e Alessandro Maria Avitabile sono gli ideatori di B-Heart, un braccialetto per i neonati che assicura il costante monitoraggio dei parametri vitali, inviati alla madre per rassicurarla in ogni momento. Delle novantuno idee presentate, sono stati sedici i giovani finalisti che, con presentazioni di tre minuti a testa, hanno cerato di “convincere” i giurati -imprenditori, venture capitalist e professionisti- del valore imprenditoriale della propria idea.  “Volevamo un prodotto che fosse semplice, ma realmente utile ed in grado di risolvere una problematica reale; da qui B-Heart – proseguono i due studenti -. Fin da subito abbiamo intuito che la reale potenzialità dell’idea si sarebbe espressa al di fuori delle mura universitarie. Abbiamo quindi iniziato a muoverci ricercando un partner tecnologico che avrebbe potuto trasformare l’idea in prodotto”. Tra l’altro uno dei due studenti ideatori di B-Heart aveva partecipato anche alla sezione piacentina di Start Cup Emilia Romagna 2014 e aveva registrato il suo pitch da 90” all’interno di E-Qbo. La sua presentazione insieme a tante altre è visibile alla pagina startcup2014.zero523.tv

Alessandro Maria AvitabileMarco Caramatti Startcup