“IN IKEA DISPARITA’ DI TRATTAMENTO TRA LAVORATORI. SAN MARTINO CI DIA UNA RISPOSTA”. APERTO LO STATO DI AGITAZIONE

Servizio mensa inadeguato, malattia non pagata e premio produzione insufficiente. Sono i tre fattori che hanno fatto scattare lo stato di agitazione tra i lavoratori della coop San Martino in Ikea. Dei mille totali dipendenti nello stabilimento di Le Mose, 300 sono assunzioni dirette di Ikea, i restanti 700 sono somministrarti dalla San Martino.

La disparità di trattamento tra i lavoratori diretti e indiretti è insostenibile, denunciano i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno convocato la conferenza stampa per portare alla luce la situazione e valutare le successive azioni.

Alcuni lavoratori non avrebbero la possibilità di consumare il pasto, e alla richiesta di dotarli di buoni pasto, San Martino non avrebbe risposto. Così come la malattia: a fronte dell’applicazione del contratto nazionale applicato per i lavorati diretti di 180 giorni all’anno al 100%, per i lavoratori somministrati questo non è possibile, e ancora per il premio produzione, eppure – denunciano i sindacati – i lavoratori svolgono esattamente la stessa mansione e lavorano ogni giorno fianco a fianco.

RESTYLING NEL REPARTO DI GERIATRIA: NOVE STANZE PER 18 POSTI LETTO

Nove stanze completamente riqualificate; un restyling che in totale ha interessato 415 metri quadrati del reparto di geriatria dell’ospedale di Piacenza.

Una ristrutturazione per cui sono investiti oltre 334 mila euro e che ha interessato la parte più vecchia del reparto, mentre per l’altra ala è già stata programmato un intervento di recupero funzionale che terminerà entro l’anno. Lavori che, come quelli appena conclusi, non comporteranno disagi per i pazienti, l’equipe ha assicurato la normale disponibilità di posti letto (25 di geriatria e 5 di lungodegenza), grazie all’utilizzo temporaneo degli spazi di Medicina dell’ospedale di Fiorenzuola.

CUGINI: “INTOLLERABILE L’INGERENZA DELLA SINDACA NELLA CAPIGRUPPO. CHIEDA SCUSA”. BARBIERI “E’ UN REGIME DI SUDDITANZA”. PAPAMARENGHI SUL BANDO MUSEI CIVICI “TROPPO MIRATO”

“La sindaca chieda scusa per l’intollerabile ingerenza nell’autonomia della capigruppo sulla programmazione dei lavori”. A chiederlo è il capogruppo di ApP Stefano Cugini rivolgendosi alla prima cittadina rispetto alle accuse che ha rivolto alla maggioranza definita “prona alle opposizioni” in sede di conferenza dei capigruppo.

Cugini ringrazia, nel suo iniziale intervento, il capogruppo del PD Andrea Fossati, ma anche Gnocchi e Ceccarelli, “per il la voro di sintesi – stavolta ben sostenuto dalla presidente del Consiglio – rispetto alla nostra richiesta di calendarizzare già per oggi le tre mozioni, come suggerito dall’on. Paola De Micheli, poi ridotta ad una sola, ovvero quella della grande distribuzione organizzata. Hanno dimostrato buon senso, apertura, coerenza alla collaborazione. Ricordo che se non fosse stato per i capigruppo di maggioranza, saremmo stati ancora qui a trattare gli emendamenti al DUP, con buona pace di qualche pasdaran che cura la carriera di partito. Eppure solo a metà marzo la sindaca dichiarò che Nessuno dice a nessuno cosa fare in quest’aula: io non comando nessuno. E qui torna attuale il vostro problema – prosegue Cugini – di coerenza tra parole e fatti, una costante. Ma tornando alla capigruppo, l’arto 7/6 lo riporta chiaramente “le determinazioni assunte dalla conferenza sono comunicate al sindaco” e non viceversa! Questi modi da elefante in cristalleria delle istituzioni nuocciono a tutti, in primis alla città, smentire oggi le sue ingerenze presunte sarebbe un gesto gradito e dovuto”.

Dello stesso tenore anche l’intervento della consigliera Patrizia Barbieri “l’ingerenza e il regime di sudditanza che si respirano nella capigruppo sono da sfinimento – ha detto – non è possibile rivolgersi alla giunta, ogni due minuti. La capigruppo decide e il sindaco si uniforma. Non è la giunta che detta i tempi del consiglio”.

“Vogliamo essere responsabili sia con la maggioranza che con la minoranza – ha detto il capogruppo dem Fossati – ci tengo a dire che rispettiamo il regolamento e mettiamo in atto la volontà di confronto. La nostra riconoscenza c’è sempre”.

Il consigliere Jonathan Papamarenghi della civica Barbieri ha invece posto l’accento sul bando appena pubblicato per la direzione dei Musei Civici che resterà attivo per una quindicina di giorni. Un bando che secondo il consigliere sarebbe mal redatto e mal confezionato, “così mirato – ha detto – che alcuni si sono sentiti esclusi a priori a parteciparvi”. Papamarenghi ha di fatto accusato l’amministrazione di aver scritto il bando pensando a Fabio Obertelli, candidato della lista Piacenza Oltre, rimasto fuori dal consiglio comunale. Una sorta di riconoscimento politico a compensare la mancata elezione.

Forti e decise le parole dell’assessore Fiazza che ha risposto al consigliere Papamarenghi “che senso ha alimentare la cultura del sospetto? in otto mesi avremo certamente sbagliato, ma non ci si può accusare di non essere trasparenti. Ci lasciano l’amaro in bocca parole come vergogna, paura, falsità, gestione torbida da lei utilizzate- riferendosi al consigliere – noi abbiamo la coscienza pulita, trasparente, cristallina. Dire che c’è un “riconoscimento politico” è un’offesa per tutta l’aula soprattutto detto da lei che, nelle vesti di assessore alla Cultura, si è speso tantissimo. Ma non accettiamo la patente di legalità”.

 

BISOTTI: “L’AMMINISTRAZIONE E’ PRONTA ALLO START. SUL BILANCIO HA PAGATO L’INESPERIENZA. OGGI LA SFIDA PIU’ IMPORTANTE E’ QUELLA AMBIENTALE”

E’ un politico di lungo corso, nella sua esperienza anche la delega all’Urbanistica nella giunta Dosi 2012-2017, oltre che la segretaria del PD. Silvio Bisotti analizza la maratona del primo bilancio che ha affrontato la giunta Tarasconi e si focalizza sulle sfide più importanti che l’amministrazione ha davanti: certamente quella ambientale. “Oggi la giunta è pronta allo start. I consiglieri hanno pagato l’inesperienza della prima volta tra i banchi del consiglio. Occorrono compattezza, consapevolezza, esperienza e umiltà”.

APP, VERDI, M5S SUL BOLLONE: “CHI GOVERNA A PIACENZA, L’AMMINISTRAZIONE O CONFINDUSTRIA?”

Il Bollone, l’area di 2 milioni di mq di superficie tra Borghetto e Roncaglia, continua a tenere banco. In particolare Alternativa per Piacenza, Europa Verde – Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle criticano la partecipazione della sindaca Tarasconi alla fiera degli immobiliaristi di Cannese e Confindustria che promuove l’area sul sito Invest in Piacenza.

Ecco la nota

Com’è noto Confindustria ha presentato alla fiera degli immobiliaristi di Cannes un sito, “Invest in Piacenza”, per promuovere le aree – in parte dismesse ma in gran parte su terreno agricolo – a favore di investimenti produttivi. Iniziativa lodevole se non fosse che l’ “oggetto del desiderio” più attraente è rappresentato dall’ormai famigerato “bollone”, un’area di quasi 2 milioni di mq, compresa fra Roncaglia e Borghetto, destinata – se i cittadini non manifesteranno la propria netta opposizione – alla logistica.

Piacenza e provincia hanno già dato alla logistica, nonostante le promesse più volte espresse in questi anni, di una sua veste più sostenibile, sia da un punto di vista ambientale che dei rapporti di lavoro. In realtà non è cambiato quasi niente e di questo occorre che le pianificazioni urbanistiche comunali (PUG, Piano Urbanistico Generale della città) e provinciale tengano conto, mediante percorsi partecipati reali e non solo di facciata (vedi PTAV, Piano Territoriale di Area Vasta).

Nel promuovere il “bollone” però, Confindustria è andata un po’ oltre ad una legittima iniziativa imprenditoriale, perché ha messo in vetrina ciò che non è ancora vendibile, tenuto conto  che sarà il PUG di Piacenza a definire esattamente l’effettiva destinazione urbanistica di quell’area, che potenzialmente potrebbe rimanere agricola, come noi auspichiamo.

Per questo motivo giudichiamo inelegante e inopportuna  la partecipazione della Sindaca all’ammiccante  kermesse della Costa Azzurra, non solo per l’implicito  messaggio di adesione alle incontenibili pulsioni cementificatorie dell’associazione imprenditoriale ma anche perché il sito “privato” promette ciò che l’amministrazione pubblica deve ancora deliberare. Non è un piccolo dettaglio ma un elemento essenziale e dirimente.

Dispiace ancora di più che, a fronte della condivisibile critica di Legambiente, la Sindaca Tarasconi sostenga che l’Amministrazione a cui compete la decisione urbanistica non avesse titolo a muovere rilievi a privati  che “dicono gatto (in casa d’altri) senza averlo nel sacco”.

A dispetto delle sue precisazioni e del suo impegno ad ascoltare i cittadini nel percorso del PUG, gli speculatori già scalpitano e avanzano addirittura pretese di incassare – e presto – il frutto dei propri investimenti immobiliari (vedi articolo di Libertà del 27 marzo scorso). Confindustria condivide la posizione, anzi rilancia: “noi il bollone non lo toglieremo dal sito, perché ci serve per attirare importanti insediamenti” (Libertà 31 marzo).

Viene dunque spontanea la domanda: chi governa Piacenza? Le amministrazioni democraticamente elette o Confindustria?

Ormai la solfa di creare le aree per nuovi insediamenti l’abbiamo già pagata a caro prezzo, in termini di consumo di suolo, di inquinamento dell’aria e di sfruttamento del lavoro. Cerchiamo invece di impegnarci, come comunità, per preservare il terreno agricolo prezioso che abbiamo ad oggi conservato, contrastare i drammatici cambiamenti climatici in corso, migliorare la qualità dell’aria e della vita dei cittadini e dei lavoratori. Tutti siamo favorevoli alla creazione di nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali per il futuro  ma non crediamo che la cementificazione e la logistica siano l’oggetto dei sogni dei nostri giovani ma solo  il viatico migliore per farli partire lontano da Piacenza con il biglietto di solo andata.

Impegniamoci tutti insieme per prevedere nel PUG e nel PTAV in via di formazione un Parco Agricolo di cintura della città, che favorisca una produzione agricola di qualità e il potenziamento degli scampoli di biodiversità ancora esistenti.

 

FERRI: “NESSUN DISAGIO, MA IN MAGGIORANZA OCCORRE PARLARSI DI PIU'”

Un bilancio impegnativo perché all’interno vi è una delle più discusse manovre, ovvero l’aumento dell’Irpef. Manovra che anche il consigliere Sergio Ferri ha votato, convinto che maggiori risorse possano portare la città a quella svolta tanto invocata dall’amministrazione Tarasconi .

Fin qui tutto bene o quasi. Perché il consigliere Ferri, in quota PD, ha manifestato il suo disallineamento rispetto alla maggioranza, in merito ad alcuni emendamenti presentati da Alternativa per Piacenza: moratoria della grande distribuzione, stop al consumo di suolo e sistema perequativo. Da sempre sensibile ai temi ambientali, pur non definendosi ambientalista di lungo corso, ci sono temi che qualificano un’amministrazione, come quelli discussi nell’ultima seduta a cui Ferri, come altri colleghi di maggioranza, ha scelto il parere favorevole in un caso e l’astensione negli altri due. “Non non mi sento a disagio per le mie scelte, ma in maggioranza occorre parlarsi e più collegialità”.

L’UNICA VITTORIA E ‘ LA PACE. VENERDI’ LA TAVOLA ROTONDA

Sono oltre 30 le realtà locali che per conto di Europe for peace hanno organizzato la tavola rotonda L’unica vittoria è la Pace , in programma venerdì 31 marzo alle 18 alla sala Arazzi del collegio Alberoni.
Parteciperà olter all’amministrazione, la diocesi con vescovo Cevolotto, Marco Tarquino direttore dell’Avvenire, Laila Simoncelli della comunità papa Giovanni XXIII, la scrittrice Chiara Ingrao e Gianmarco Sicuro, inviato RAI.
Al centro del dibattito come arrivare a rendere la pace l’unica vera protagonista, non solo in merito al conflitto che russo ucraino, ma anche rispetto alla altre decine e decine di guerra che si stanno consumando per il mondo.

OSPEDALE NUOVO SI’ – NO: LE POSIZIONI RESTANO INCONCILIABILI

Il dibattito e l’incontro pubblico, per altro molto partecipati, alla fine ci sono stati. Il risultato però è che le parti sono rimaste fermamente ancorate alle loro posizioni. In Cappella ducale a Palazzo Farnese c’erano i rappresentanti del comitato Salviamospedale, medici attualmente in servizio e altri in pensione, oltre che tanti cittadini. Segno evidente che questo tema, del quale si dibatte da anni, mette in luce visioni e sensibilità diverse, che paiono convergere solo sulla necessità di una struttura rinnovata e all’altezza dei bisogni e delle necessità, poi come arrivarci è un altro discorso, ed è qui che le strade si dividono.

PASSA IL BILANCIO, TARASCONI: “TROVIAMO UN METODO DI LAVORO E CONDIVISIONE”. LA MAGGIORANZA SI DIVIDE SUGLI EMENDAMENTI DI APP

È arrivato a tarda notte, dopo 12 ore di discussione l’ok al bilancio previsionale 2023/2025 da parte del consiglio comunale. La manovra ha ricevuto l’approvazione della maggioranza (Pd, civica Tarasconi, Piacenza oltre, Piacenza coraggiosa) e il voto contrario dell’intera opposizione, ApP, Fratelli d’Italia, civica Barbieri Liberi, Lega e Liberali.
In mezzo tante ore di discussione dove non sono mancate tensioni su alcuni temi e dove è emersa una, neppure tanto lieve crepa, tra la maggioranza a seguito di tre emendamenti sul consumo di suolo presentati da Alternativa per Piacenza. A fine seduta la sindaca Tarasconi, dopo aver ringraziato maggioranza e opposizione, ha detto “Si deve trovare un metodo di lavoro e condivisione”. 

DANIEL: “L’INCONTRO CON DON CLAUDIO CHE MI HA CAMBIATO LA VITA”

Daniel Zaccaro ha trovato le parole per dare un nome al dolore e alla sofferenza. Oggi riesce a raccontare la sua storia ai ragazzi che incontra nelle scuole e nelle università, come oggi alla facoltà di scienze della formazione. Detenuto al Beccaria prima, a San Vittore poi, l’incontro con Don Claudio gli ha cambiato la vita.

Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano. Se non sei abbastanza forte, l’ambiente in cui vivi ti porta a fare delle scelte, spesso sbagliate. Daniel è arrivato a rapinare una banca. Ha sbagliato, ha pagato per gli errori, oggi è laureato ed è un educatore di comunità. Raccontare la sua storia lo mette in comunicazione con chi lo ascolta.