AMMINISTRATIVE 2022: CON SFORZA IL QUADRO SI COMPLETA

Anche Corrado Sforza Fogliani è sceso in campo. I candidati sindaco sono pronti per la campagna elettorale in vista del  12 giugno. Lo scacchiere è completo e, già alla partenza, la posizione delle pedine ci dicono molto. Si aspettava la mossa dei Liberali per cercare di capire che piega potesse prendere la partita. Ora è chiaro che la frattura con il centrodestra della candidata Barbieri a trazione Lega-FdI è del tutto conclamata e insanabile. I punti di rottura sarebbero la Fondazione Teatri (per Sforza un’ entità “carrozzone”), il nodo tasse e il discorso legato alla cultura come rilancio per la città. Così l’avvocato, banchiere con la passione per la politica, ha deciso di candidare se stesso (glielo hanno chiesto per acclamazione ha dichiarato) alla poltrona più importante del consiglio comunale. In comune Sforza ci arriva 30 anni fa, la prima volta nel 1964, ma mai nel ruolo di candidato sindaco. In questa tornata la decisione di staccarsi dal centrodestra e correre come portacolori dei Liberali, affiancati da La Buona Destra di Michele Giardino, Officina delle Idee di Enrico Carini, Piacenza al Centro di Filiberto Putzu, Rinascimento di Sgarbi rappresentata da Mauro Saccardi e Marco Elisj. Tra loro, in particolare Putzu, Saccardi e Giardino, non hanno risparmiato negli ultimi anni forti critiche all’amministrazione Barbieri, nonostante nel 2017 facessero parte della coalizione a suo sostegno, Putzu fu anche assessore.

Sarà molto interessante capire cosa faranno i Liberali in caso di ballottaggio. Certo molto dipenderà da chi andrà alla sfida a due. Potrebbe apparentarsi o più velatamente dare indicazione agli elettori.

Con la rottura dei Liberali si è riproposto quello che è accaduto anche nel centrosinistra: dopo il cammino comune incominciato l’anno scorso, la decisione del PD si uscire e di abbandonare il progetto della sinistra unita che ha portato a due candidati: Katia Tarasconi per centro-centro sinistra a trazione Pd, con Emilia Romagna Coraggiosa, Piacenza Oltre, Azione e la civica a sostegno della candidata sindaca e Stefano Cugini per il centro sinistra con Alternativa per Piacenza sostenuto dall’omonima lista civica ApP (con alcuni esponenti locali di +Europa), Movimento 5 Stelle, Europa Verde, @sinistra.

Ai quattro candidati sindaco si aggiungono i due che rappresentano l’area No Vax e No Green Pass: Samanta Favari (3V) e Maurizio Botti (Piacenza Rinasce).

CARTELLONI 2022: QUANDO L’ARTE SI FA PER STRADA

Torna la seconda edizione del progetto culturale e artistico “cARTElloni – L’arte si fa per strada”, promosso dall’associazione Diciottotrenta, con il supporto di Avis Provinciale e in collaborazione con Piacenza Musei, il gruppo Giovani degli Amici dell’Arte, La Matita Parlante e finanziato dal Comune di Piacenza grazie al bando “Giovani protagonisti”. Le domande per partecipare alla selezione sono arrivate da tutta Italia.

 

 

COVID: NUOVI CASI TRA GLI OVER 65. PER GLI ANZIANI RACCOMANDATA LA IV DOSE

 

Lieve diminuzione dei nuovi contagi da Covid19: il trend dei positivi si attesta a -2,9% negli ultimi sette giorni. I nuovi contagi sono 1338; erano 1378una settimana fa, con una diminuzione in valore assoluto di 40 casi.

Il decremento dei casi è generalizzato nella nostra area geografica: in Emilia-Romagna la media scende del -3,4%, mentre in Lombardia del -6%. La media nazione si attesta a +0,9%.
Se però si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, si può notare che Piacenza ha un tasso di incidenza più basso rispetto alla Lombardia (471 a fronte di 515), decisamente inferiore alla media regionale (668) e a quella nazionale (715).
I tamponi effettuati la scorsa settimana sono stati 7.065, numero inferiore ai 7.962 precedenti: la diminuzione dipende dalle giornate di festività;  aumenta invece la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti (dal 17,3% al 18,9%).

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana ha permesso di far emergere 40 nuove diagnosi tra gli ospiti e 5 fra gli operatori. Gli anziani sono in grande maggioranza asintomatici: solo tre hanno registrato sintomi lievi. La situazione è costantemente monitorata dall’Azienda, in stretto raccordo con le direzioni sanitarie delle strutture e in collaborazione con le Usca, che possono essere attivate in caso di necessità.

Un altro dato significativo riguarda le fasce d’età delle nuove diagnosi: “Diminuiscono i contagi nelle fasce al di sotto dei 64 anni, mentre aumentano quelli del target 65-79 e sono stabili quelli nelle persone degli over80. È molto probabile che questa situazione sia dovuta al fatto che la popolazione degli ultra65 è stata la prima ad aver ricevuto la terza dose di vaccino. È quindi presumibile che ora si sia ridotta l’efficacia della copertura vaccinale per questa fascia. Di contro, tra bambini, giovani e adulti, il virus ha circolato maggiormente negli ultimi mesi e probabilmente questi gruppi oggi risultano più immunizzati”.
Sulla base di queste considerazioni, il direttore generale Giuliana Bensa commenta: “Abbiamo oggi a disposizione di tutti gli ultra 80enni e delle persone fragili tra i 60 e i 79 anni una nuova arma di difesa: la quarta dose di vaccino anti Covid19. La somministrazione nelle Rsa e nelle Cra è in corso. È essenziale che le persone che possono sottoporsi a questo livello ulteriore di protezione non aspettino e vadano a fissare il loro appuntamento. Abbiamo mantenuto attivi cinque punti di somministrazione sul territorio proprio per favorire al massimo l’adesione di questa fascia della popolazione. La lotta al virus non è finita, dobbiamo mettere in sicurezza i nostri anziani e le persone più fragili”.

La diminuzione dei casi positivi non si ripercuote, questa settimana, sul numero delle persone in isolamento, che passa da 2054 a 2153.
Si conferma in riduzione, come già la scorsa settimana, il ricorso alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Le chiamate medie giornaliere sono 33,1, con 232 cittadini che hanno richiesto l’intervento delle squadre: la settimana scorsa erano stati 257.

La situazione della rete ospedaliera è stazionaria. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid è di 8, a fronte dei 9 della settimana scorsa. La media settimanale dei ricoveri è 127, uno in più della settimana precedente. I numeri non decrescono: negli ultimissimi giorni sono anzi aumentati: oggi i ricoveri sono 141. In Terapia intensiva è ricoverato un paziente positivo, come la scorsa settimana. I decessi della settimana sono 2, tutti ultraottantenni.

“Sicuramente, come abbiamo già avuto modo di evidenziare – continua il direttore generale – i nuovi casi sono caratterizzati da una bassa intensità assistenziale ma siamo convinti che serva ancora la collaborazione di tutti per limitare la circolazione del virus. Manteniamo alta l’attenzione nei nostri comportamenti nella vita quotidiana, per preservare quella normalità di vita conquistata a così duro prezzo”.

Per quanto riguarda la vaccinazione, l’attività è stazionaria, senza progressi sensibili nel tasso di copertura della popolazione. Nella settimana scorsa sono state fatte 1.240 somministrazioni. La percentuale dei vaccinati rispetto alla popolazione vaccinabile over 12 continua a rimanere attestata sul 90,3%.

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicati giorni e orari di apertura dei centri vaccinali. Si segnala che dal 24 aprile le attività di vaccinazione a Bettola si sono spostate dalla Sala polivalente alla Casa della Salute.

Le sedute dedicate alla fascia 5-11 anni sono in programma il 27 aprile e 5 maggio, al mattino in Arsenale.
Per quanto riguarda il vaccino Novavax, sono previste due mattine di somministrazione il 27 aprile e 4 maggio in Arsenale.

In riferimento alla IV dose, si ricorda che al momento la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. Al momento sono state somministrate 1.171 IV dosi e ne sono attualmente prenotate 1563.
La quarta dose è riservata, come prevedono le direttive nazionali, a tre categorie: gli anziani dagli 80 anni in su, le persone tra i 60 e i 79 anni (quindi nati dal 1943 al 1962) se affette da specifiche patologie critiche indicate dal ministero della Salute, e infine gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (Cra e Rsa).
Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima. È escluso chi ha contratto l’infezione dopo la dose ‘booster’.
A Piacenza, per prenotare la quarta dose, il cittadino può:
– chiamare il numero 800.651.941
– rivolgersi a uno sportello Cup
– utilizzare il proprio Fascicolo sanitario elettronico
– andare in farmacia

CULTURA IN AFFIDO: MANO TESA AI MINORI IN CARICO AI SERVIZI SOCIALI

Era un progetto pensato prima della pandemia che la pandemia stessa ha costretto a riporre in un cassetto. Oggi è il momento di avviarlo, almeno in via sperimentale, perché di mezzo ci sono i minori che vivono in condizioni di difficoltà e la cultura può tendere loro la mano

il progetto si chiama Cultura in Affido, un percorso che mette in collegamento le famiglie, favorisce la crescita di una comunità educante e permette la fruizione di attività dedicate e proposte culturali del territorio. In pratica le famiglie, ma anche i single, potranno prendere in affido un minore in carico ai servizi sociali per fargli conoscere la opportunità culturali che offre il territorio. La platea di potenziali minori è abbastanza ampia, basti pensare che prima del covi le famiglie un carico erano 300, oggi 350 con mediamente due figli

25 APRILE TORNA IN PIAZZA. “CELEBRARLO SIGNIFICA DARE FRESCHEZZA E FORZA ALLA DEMOCRAZIA”

Il 25 aprile torna in piazza dopo due anni di stop a causa del covid. La voglia di riprendersi gli spazi è tanta, si sente dalla voglia di partecipazione delle persone che da barriera Genova hanno seguito il corteo fino in piazza cavalli. Sul palco anche Agostino Covati, 95 anni, partigiano combattente in Trebbia e val Luretta. Ad attenderlo le autorità civili e religiose e Pier Luigi Bersani che da gennaio è il presidente dell’istituto storico delle resistenza di piacenza, oratore ufficiale delle celebrazioni del 25 aprile.

Per prima a prendere la parola il sindaco Barbieri: “Non possiamo essere indifferenti alle richieste di aiuto dell’Ucraina – ha detto – non possiamo distogliere lo sguardo anche noi, come fecero i partigiani: amore per l’umanità deve essere una religione perché la patria è il vero mondo”.

Poi è toccato a Pier Luigi Bersani: “bisogna essere chiari, celebrare il 25 aprile significa dare freschezza e forza propulsiva alla nostra democrazia e questo significa che democrazia ed emancipazione sociale devono darsi la mano”.

 

GRANDE IFTAR, LA CENA DI RAMANDAN CHE SPEZZA IL DIGIUNO DIURNO

Ecco come è andato il grande Iftar di Ramadan, l’iniziativa che la Comunità Islamica di Piacenza allarga anche alla città, alle istituzioni civili, religiose e militari. L’Iftar è la rottura del digiuno diurno, un momento che, ogni giorno del sacro mese, segna la fine di in grande voto per un miliardo e mezzo di musulmani nel mondo e decine di migliaia a Piacenza.

COVID: DOPO CINQUE SETTIMANE, CALANO I POSITIVI

 Dopo cinque settimane di crescita, il trend dei positivi a Piacenza subisce una battuta d’arresto. Il report settimanale pubblicato dall’Azienda Usl di Piacenza fa registrare un -8,5%. I nuovi contagi sono 1378; erano 1506 nei sette giorni precedenti.
La diminuzione dei casi è generalizzata: in Emilia-Romagna la media scende dell’0,8%, mentre in Lombardia del 3,2%; la media nazione si attesta a -5,9%
Se però si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, si può notare che Piacenza ha un tasso di incidenza più basso rispetto alla Lombardia (485 a fronte di 548), decisamente inferiore alla media regionale (692) e a quella nazionale (709).
I tamponi effettuati la scorsa settimana sono stati 7962, dato appena inferiore ai 8.233 precedenti: scende anche la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti (dal 18,3% al 17,3%).

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana ha permesso di far emergere 34 nuove diagnosi tra gli ospiti e 11 fra gli operatori. Gli anziani sono in grande maggioranza asintomatici o paucisintomatici. La situazione è costantemente monitorata dall’Azienda, in stretto raccordo con le direzioni sanitarie delle strutture e in collaborazione con le Usca, che possono essere attivate in caso di necessità.

Un altro dato significativo riguarda le fasce d’età delle nuove diagnosi: “Mentre diminuiscono i contagi tra 0 e 18 anni e tra 19 e 40 – evidenzia Andrea Magnacavallo, direttore sanitario dell’Azienda Usl di Piacenza – nelle persone di età superiore a 65 anni cogliamo un aumento dei casi, in particolare tra gli over80. È molto probabile che questa situazione sia dovuta al fatto che la popolazione più anziana è stata la prima ad aver ricevuto la terza dose di vaccino. È quindi presumibile che ora si sia ridotta l’efficacia della copertura vaccinale per questa fascia. Di contro, tra bambini, giovani e adulti, il virus ha circolato maggiormente negli ultimi mesi e probabilmente questi gruppi oggi risultano più immunizzati”.
Sulla base di queste considerazioni, il direttore generale Giuliana Bensa lancia un appello: “Abbiamo oggi a disposizione di tutti gli ultra 80enni e delle persone fragili tra i 60 e i 79 anni una nuova arma di difesa: la quarta dose di vaccino anti Covid19. La somministrazione nelle Rsa e nelle Cra sta già cominciando. È essenziale che le persone che possono sottoporsi a questo livello ulteriore di protezione non aspettino e vadano a fissare il loro appuntamento. Abbiamo mantenuto attivi cinque punti di somministrazione sul territorio proprio per favorire al massimo l’adesione di questa fascia della popolazione. Possiamo arrivare, su richiesta, anche per le persone impossibilitate a muoversi da casa per problemi di deambulazione. La lotta al virus non è finita, dobbiamo mettere in sicurezza i nostri anziani e le persone più fragili”.

La diminuzione dei casi positivi si ripercuote sul numero delle persone in isolamento, che passa da 2330 a 2054. Si conferma in riduzione, come già la scorsa settimana, il ricorso alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Le chiamate medie giornaliere sono 36,7, con 257 cittadini che hanno richiesto l’intervento delle squadre: la settimana scorsa erano stati 293.  Al momento la situazione della rete ospedaliera è stazionaria, anche se alcuni indicatori sono in aumento. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid è di 9, a fronte dei 10 della settimana scorsa. Salgono invece i ricoveri. La media settimanale è di 126 casi contro i 95 della settimana precedente. In Terapia intensiva è ricoverato un paziente positivo, mentre la scorsa settimana non si registrava nessun caso. I decessi della settimana sono 7, tutti ultraottantenni.

“Sicuramente, come abbiamo già avuto modo di evidenziare – continua il direttore generale – i nuovi casi sono caratterizzati da una bassa intensità assistenziale ma siamo convinti che serva ancora la collaborazione di tutti per limitare la circolazione del virus.
Manteniamo alta l’attenzione nei nostri comportamenti nella vita quotidiana, per preservare quella normalità di vita conquistata a così duro prezzo”.

Per quanto riguarda la vaccinazione, l’attività è stazionaria, senza progressi sensibili nel tasso di copertura della popolazione. Nella settimana scorsa sono state fatte 915 somministrazioni. La percentuale dei vaccinati rispetto alla popolazione vaccinabile over 12 continua a rimanere attestata sul 90,3%.

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicati giorni e orari di apertura dei centri vaccinali. Si segnala che dal 24 aprile le attività di vaccinazione a Bettola si sposteranno dalla Sala polivalente alla Casa della Salute.

Le sedute dedicate alla fascia 5-11 anni sono in programma il 19 aprile e 27 aprile, al mattino in Arsenale.
Per quanto riguarda il vaccino Novavax, sono previste due mattine di somministrazione il 19 e 27 aprile in Arsenale.
In riferimento alla IV dose, si ricorda che al momento la somministrazione del second booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. La quarta dose è riservata, come prevedono le direttive nazionali, a tre categorie: gli anziani dagli 80 anni in su, le persone tra i 60 e i 79 anni (quindi nati dal 1943 al 1962) se affette da specifiche patologie critiche indicate dal ministero della Salute, e infine gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (Cra e Rsa).
L’elenco delle patologie è consultabile su sito www.covidpiacenza.it
Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima. È escluso chi ha contratto l’infezione dopo la dose ‘booster’.
A Piacenza, per prenotare la quarta dose, il cittadino può:
– chiamare il numero 800.651.941
– rivolgersi a uno sportello Cup
– utilizzare il proprio Fascicolo sanitario elettronico
– andare in farmacia

MONS. CEVOLOTTO: “NON RESTIAMO INCHIODATI AL DOLORE, ANDIAMO INCONTRO ALLA SPERANZA E ALLA VITA”

Riportiamo il messaggio pasquale del vescovo Adriano Cevolotto.

“È il Vangelo di Luca che quest’anno ci fa entrare nella Pasqua di Gesù e dei
discepoli. Il vangelo ci parla di una comunità smarrita dopo gli eventi del venerdì di passione e il silenzio mortale che ne è seguito. Una comunità alla ricerca di qualche frammento di Gesù: qualche ricordo, magari qualche reliquia da portare con sé. Le donne che vanno al mattino presto al sepolcro per ungere il corpo, per compiere così l’ultimo gesto di premura verso il cadavere del maestro. Non resta che la riconoscenza.
E i due di Emmaus in cammino a ritroso verso casa: frugano nella loro delusione. Scoprono che era troppo bello per essere vero.
Il venerdì (allora era tutt’altro che santo! Era maledetto/infausto, come diremmo noi: uno di quei giorni da cancellare dal calendario) con il suo carico di morte drammatica aveva tolto vita anche a chi era sopravvissuto. Niente era rimasto in piedi.
Quel venerdì e i tanti venerdì della storia: di ieri e di oggi. Nei quali il dolore si
acuisce, ancora di più, il sabato. Il giorno successivo, abitato dal silenzio e dalla
solitudine, dall’esperienza della assenza. Con Gesù era morta anche la promessa di Dio. È la fine di tante cose. Crolla tutto.
Questa esperienza umana l’abbiamo conosciuta in edizioni diverse. Ma sempre la stessa. Come quella che abbiamo vissuto negli anni scorsi e che si ripropone
anche oggi. “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. È l’annuncio di Pasqua: cercate dalla parte giusta! Rovistare tra ciò che non c’è più è rimanere incagliati nel venerdì di passione. È restare impigliati nel silenzio del dolore.
Dio, con Gesù, ha introdotto una presenza di vita, di amore fedele. Ma il terzo
giorno. C’è uno spazio tra la morte e la risurrezione. Spazio temporale ed
esistenziale necessario perché si impari a riconoscere dove ora Lui è presente. E con Lui la vita.
Sono nostre le reazioni degli apostoli al racconto delle donne: “Quelle parole
parvero a loro come un vaneggiamento…”. Se aderiamo immediatamente al dolore, non così è verso la speranza, verso la Pasqua. Perché vorremmo avere la certezza di ciò che è incredibile. Invece è necessario (con Pietro) alzarsi e correre al sepolcro. Andare incontro alla speranza. Dare credito alla testimonianza che è giunta a noi è condizione perché i nostri occhi si aprano. E con gli occhi, il cuore si apra alla speranza.
Il venerdì non è l’ultimo giorno della settimana. Ma la domenica: l’ultimo a cui
tendono gli altri e il primo da cui tutto è generato. Di nuovo. L’augurio che rivolgo a tutte e a tutti: non restiamo inchiodati nei nostri venerdì di dolore, di delusione e di morte, c’è una domenica di Pasqua e di vita. Proprio per tutti. È giorno di Dio e del Suo amore. Buona Pasqua!”

COVID: IN AUMENTO ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO E RICOVERI IN OSPEDALE

 

Continua il trend di crescita dei nuovi contagi da Covid19. Per la quinta settimana consecutiva, sale il numero dei positivi, che passano da 1333 a 1506, con un incremento del 12,9%. L’aumento dei casi è comune al resto della Regione Emilia-Romagna, dove la media di incremento è comunque più bassa (+3,4%) mentre la Lombardia e il resto del Paese hanno dati in diminuzione (-2,7% e -7,2%).
Se però si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, si può notare che Piacenza ha comunque un tasso di incidenza più basso rispetto alla media nazionale (530 a fronte di 753) e più basso di quella regionale (697) e lombarda (567).
Nella settimana scorsa sono aumentati anche i tamponi, che salgono a 8.233: la percentuale dei nuovi positivi rispetto al numero di test eseguiti sale dal 16,4% al 18,3%.

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana ha permesso di far emergere 37 nuove diagnosi tra gli ospiti e 25 fra gli operatori. Gli anziani sono in grande maggioranza asintomatici o paucisintomatici: per un solo caso si è reso necessario un ricovero ospedaliero. La situazione è costantemente monitorata dall’Azienda, in stretto raccordo con le direzioni sanitarie delle strutture e in collaborazione con le Usca, che possono essere attivate in caso di necessità.
La crescita dei casi positivi si ripercuote sul numero delle persone in isolamento, che passa da 1933 e 2330. Secondo la normativa, dal 1 aprile, non vengono più posti in quarantena i contatti stretti di un positivo: i dati rilevati nel report si riferiscono quindi a rientri da aree a rischio.

È invece in diminuzione il ricorso alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale. Le chiamate medie giornaliere sono 41,9, con 293 cittadini che hanno richiesto l’intervento delle squadre: la settimana scorsa erano stati 306.
Al momento le ripercussioni sulla rete ospedaliera sono contenute anche se gli indicatori sono in rialzo. La media giornaliera degli accessi in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid sale a 10 casi, a fronte degli 8 della settimana scorsa.
I ricoveri in ospedale sono in aumento. La media settimanale è di 95 casi contro i 73 della settimana precedente. La situazione in Terapia intensiva è invece in controtendenza: qui non si registrano ricoveri di positivi. I decessi della settimana sono 2, tutti ultraottantenni.

“I dati che emergono questa settimana – commenta Giuliana Bensa, direttore generale ad interim dell’Azienda Usl di Piacenza – mostrano ancora un trend di crescita. Sicuramente i nuovi casi sono caratterizzati da una bassa intensità assistenziale ma siamo convinti che serva ancora la collaborazione di tutti per limitare la circolazione del virus. Chiediamo quindi ai cittadini di fare il possibile per rispettare le misure precauzionali ancora in essere e mettere in atto i comportamenti più opportuni per non favorire il contagio”.

Per quanto riguarda la vaccinazione, l’attività registra ancora una diminuzione della richiesta, senza progressi sensibili nel tasso di copertura della popolazione. Nella settimana scorsa sono state fatte 745 somministrazioni, quasi la metà di quelle della settimana precedente; in larga parte si tratta di III dosi. La percentuale dei vaccinati rispetto alla popolazione vaccinabile over 12 si attesta sul 90,2%.

Al momento restano contenute anche le prenotazioni, 1585 in totale, suddivise per il ciclo primario (47), booster (1472) e quarta dose (66).

Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicati giorni e orari di apertura dei centri vaccinali. Si segnala che dal 24 aprile le attività di vaccinazione a Bettola si sposteranno dalla Sala polivalente alla Casa della Salute.

Le sedute dedicate alla fascia 5-11 anni sono in programma il 16 e 19 aprile, al mattino in Arsenale.
Per quanto riguarda il vaccino Novavax, è prevista una mattina di somministrazione il 19 aprile in Arsenale.

 

BARACCHI E LA VISIONE FUTURA DEL VECCHIO OSPEDALE

L’hanno chiamata Visione Futura, pensando una parte centrale da qui ai prossimi vent’anni. Un’idea nata in pieno lock down, quando tutto era fermo e chiuso. L’architetto Giuseppe Baracchi, insieme ai giovani colleghi di studio, a distanza, ha pensato alla trasformazione della zona dell’ospedale una volta che questo verrà ricostruito. Cosa fare dell’esistente? Riqualificare? Abbattere? La domanda principale è come restituire ad uno spazio la funzione di utilità. Certo la mobilità demografica, da oggi al 2040 cambierà eccome, tuttavia questa visione futura resta sullo sfondo, con il recupero del nucleo antico e la demolizione dell’attuale polichirurgico a parco urbano.