RABUFFI, APP: “IL 12° COMANDAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE VULA BASS E SCHIVA I SASS”

Il consigliere di Alternativa per Piacenza Luigi Rabuffi ritorna, con ironia, alla scorsa seduta di consiglio comunale in cui l’onorevole De Micheli ha coniato un suo personale 11° comandamento “Non esagerare” e suggerisce un nostrano “Vùla bass e schiva i sass” come 12°.

Lunedì scorso in Consiglio Comunale, mentre la nostra Sindaca illustrava la “copertura finanziaria” del parcheggio interrato di piazza Cittadella (di cui ancora stiamo aspettando la documentazione), abbiamo appreso che ai dieci biblici Comandamenti se ne è aggiunto un undicesimo, un “addendum” coniato da un’onorevole Consigliera Comunale: 11° Comandamento: “Non
esagerare”.

Un Comandamento che, a pensarci bene, sembra rivolto proprio all’Amministrazione, la quale, in questi due anni di governo, ha certamente esagerato in molte cose: nell’autoritarismo, nell’autoreferenzialità, nella presunzione. Nel poltronismo.
Un’Amministrazione capace di rappresentare sé stessa come la famosa regina Grimilde, brava a interrogare continuamente lo specchio senza comprendere la vacuità del gesto. Un’Amministrazione che, esagerando nel “vorrei ma non posso”, ha addirittura “elemosinato” due importanti pareri legali (su ex Manifattura Tabacchi e Parcheggio interrato di piazza Cittadella)
pagati/acquisiti/regalati dalla magnanima onorevole Consigliera, in un rapporto incestuoso (fra organi) la cui “stranezza” è sotto gli occhi di tutti. Tant’è che ne abbiamo avuto contezza solo incidentalmente tra le righe dei verbali.

Pareri legali che hanno rappresentato, per l’Amministrazione, la foglia di fico di situazioni lacunose e ingarbugliate. Situazioni che evidentemente l’Avvocatura Comunale non avrebbe potuto/voluto analogamente supportare. E a dimostrarlo è l’odierno allontanamento della storica coordinatrice
dell’Avvocatura, Avv. Elena Vezzulli. Un trasferimento che “odora” di vendetta…

Tutto ciò con una maggioranza succube della situazione, incapace – salvo qualche rara eccezione – di agire un libero e autonomo pensiero. Una maggioranza sottoposta, anch’essa, al bullismo istituzionale di un’Amministrazione che ha dimostrato di considerare l’informazione come un
fastidio e l’opposizione come un nemico da osteggiare e ostacolare. Un’Amministrazione che ha scelto di trattare i cittadini come sudditi, privi dei diritti di partecipazione e di parola.

Per tutto questo, da “povero” Consigliere Comunale che crede nel “bene comune”, propongo alla Sindaca e alla Sua maggioranza un dodicesimo, nostrano, Comandamento: 12° Vùla bass e schiva i sass.
Queste parole non avranno la portata biblica del decalogo rivelato a Mosè sul monte Sinai, ma di certo, visto quanto sta accadendo in Comune di Piacenza, appaiono un umile e saggio consiglio da seguire.

CITTADELLA, FRATELLI D’ITALIA: “MA QUALE BANCABILITA’ ?”

La consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi torna all’ultima seduta di commissione quando sindaca Tarasconi e assessore Bongiorni hanno annunciato la nuova fideiussione e la bancabilità per la pratica di piazza Cittadella. Oltre a ribadire la mancata possibilità di poter visionare i documenti direttamente in commissione ma solo attraverso accesso agli atti, la consigliera rileva che “ciò che ci è stato inviato non combaci in alcun modo con quanto asserito ed annunciato durante la commissione di venerdì scorso.

In merito alla nuova fideiussione, rileviamo anzitutto come la stessa abbia validità di soli cinque mesi, nonostante il Segretario Generale avesse tenuto a specificare pubblicamente, nei mesi scorsi, che sarebbe stata necessaria una polizza fideiussoria sicuramente superiore all’anno. Oggi, invece, ci accontentiamo di una fideiussione in grado di coprire solo i prossimi cinque mesi.

Ma ciò che ci lascia ancor più sgomenti è la documentazione riguardante la c.d. bancabilità: il Comune non possiede alcuna delibera bancaria che attesti le c.d. garanzie bancarie ma, semplicemente, la dichiarazione dell’advisor (il consulente finanziario) del concessionario (senza che, peraltro, sia stato allegato alcun contratto di mandato in tal senso).
In detta dichiarazione, poi, sembra emergano altri due dati controversi: il primo, è che non pare assolutamente chiaro, né tanto meno assodato, che le delibere bancarie siano già state sottoscritte e, dunque, esistenti. Il secondo, è che le linee di finanziamento cui si fa riferimento riguardano un importo pari ad Euro 8.800,00, ossia una somma ben lontana dal totale previsto per l’esecuzione dell’intera opera, che si aggira intorno ai 14 milioni.

Se avessimo avuto modo di visionare questa documentazione prima della Commissione, avremmo certamente posto una serie di quesiti che, ad oggi, rimangono senza risposta e che speriamo di poter affrontare in Consiglio Comunale. Soprattutto, avremmo domandato perché – sulla base di documentazione incerta e imparziale – sia stata ritirata la procedura di risoluzione contrattuale, considerando che – ad oggi – per stessa ammissione dell’Amministrazione, le aree non possono essere consegnate.

In tutta questa incertezza, ciò che appare evidente, è che – ancora una volta – ci troviamo di fronte a proclami fondati sul nulla e che, a pagarne le conseguenze, sono sempre l’Ente ed i piacentini”.

TARASCONI: “I REVISORI HANNO POSTO DUBBI SULLE CLAUSOLE DELLA POLIZZA, NON SULLA VALIDITA’ “. ZANARDI: “INOPPORTUNO CHIEDERE UN PARERE DI PARTE E PORLO A DETERMINAZIONE DELL’ENTE”

“Nessuno ha mai ipotizzato che la polizza fosse falsa, altrimenti, è ovvio, avremmo agito diversamente. Né i revisori né l’Avvocatura hanno mai ventilato che si trattasse di un falso. Ricordiamolo: 185 milioni di euro di fideiussioni false che hanno coinvolto ministeri, enti di formazione, una truffa internazionale”. Con queste parole la sindaca Katia Tarasconi ha risposto all’interrogazione presentata dalla consigliera Zanardi di Fratelli d’Italia su “verifiche ed approfondimenti svolti, comportamenti dell’amministrazione rispetto alla falsa fideiussione”.

“Ci ha lasciato quantomeno perplessi leggere del parere dello studio legale romano richiesto dall’on. De Micheli – spiega Zanardi – un consigliere di maggioranza chiede un parere, ma a che titolo? E soprattutto l’amministrazione lo pone a fondamento di un atto?”

“Il parere dello studio romano che ci ha donato la consigliera De Micheli non è stato posto a fondamento di nulla – ha ribadito la sindaca in un botta e risposta con la consigliera – l’amministrazione lo ha acquisito a titolo gratuito, gli atti non sono basati su quel parere; i Revisori, nelle loro relazioni, hanno posto l’accento sulle clausole, non sulla polizza. Ora siamo nella condizione di poter consegnare, a breve, le aree, la città dovrebbe essere contenta, non tutti evidentemente. La risoluzione per grave inadempimento, avviata il 12 giugno e poi interrotta il 12 luglio, inerisce gli uffici, solo loro – specifica Tarasconi – dopo 30 giorni, come dice la legge, il concessionario ha sanato la situazione e il procedimento di risoluzione è stato ritirato. Una volta consegnate le aree invieremo tutto ad ANAC”.

Risposta che non ha soddisfatto la consigliera di Fratelli d’Italia: “il parere dello studio legale romano è stato posto come fondamento alle determinazioni dell’ente, e questo è inammissibile anche solo per ragioni di opportunità”.

CITTADELLA, DE MICHELI: “DEMOCRAZIA E’ DECIDERE. QUESTA AMMINISTRAZIONE HA DECISO”

si è appellata a quello che lei chiama 11esimo comandamento: non esagerare! E sulla pratica di piazza cittadella, il limite questo limite è stato ampiamente superato. Almeno per lei, l’onorevole Paola De Micheli che ha, in questi mesi, partecipato con assiduità alle sedute di consiglio e commissioni dedicate alla questione. Pratica che, dopo l’annuncio di venerdì, sembra essersi sbloccata con la presentazione della bancabilità e della nuova fideiussione.”Decidere è democrazia” ha concluso così il suo intervento in consiglio citando il padre del presidente Mattarella, Bernardo.

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QUEL GRAVE INADEMPIMENTO CHE POI SFUMA VIA

12 giugno – 12 luglio. Dev’essere stato un mese ad alta tensione quello appena trascorso per l’amministrazione comunale. Trenta giorni in cui poteva accadere di tutto, come se già, nella vicenda di piazza Cittadella, non fosse capitato di tutto e di più. Evidentemente, in questo mese, sarebbe potuto concretizzarsi quello che l’opposizione chiede da tempo, ovvero la risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi dopo che questa, al 31 maggio, aveva presentato una copertura parziale rispetto al costo del parcheggio interrato.

L’elemento più sorprendente comunicato nelle commissioni Affari Istituzionali e Urbanistica di venerdì, non è certamente stata la bancabilità, perché era alquanto prevedibile, meno prevedibile invece la tipologia di istituto che garantirà l’opera insieme a banca del Fucino (Mediocredito Centrale è una banca statale che garantisce un imprenditore a costruire un’opera per un ente pubblico); quello che più ha sorpreso è stato l’annuncio dell’avvio del procedimento per grave inadempimento a carico del concessionario Piacenza Parcheggi con cui, evidentemente, l’amministrazione non considerava più di portare avanti quel rapporto di fiducia e dialogo paziente fin qui avuto. Qualcosa invece, in questo mese, dev’essere intercorso per far cambiare idea all’amministrazione e per portare al ritiro del provvedimento di inadempimento che avrebbe condotto alla risoluzione del contratto, proprio il 12 luglio.

Se andiamo a ritroso, il  12 giugno venne convocata la commissione 5 per la discussione della documentazione in merito al progetto di riqualificazione di Piazza Cittadella. Gli invitati più attesi sarebbero stati tecnici e dirigenti che, sorprendentemente, non si presentarono; al loro posto sindaca Tarasconi e assessore ai lavori pubblici Bongiorni. Fu la stessa sindaca a dire: “non c’è bisogno di farsi assistere dai dirigenti, considerato l’argomento in oggetto” e ancora “siamo oggi nelle condizioni di dirvi quale strada intraprendere? – aveva domandato rivolgendosi ai consiglieri – no, non oggi, la struttura tecnica deve avere la serenità di capire da che parte andare”. E ancora “siamo arrivati al fotofinish e viene continuamente violata la riservatezza degli atti che rischia di mettere l’ente in difficoltà”.

Oggi queste parole risuonano forte e chiaro alla luce degli sviluppi delle ultime ore. Anche quanto accaduto, in commissione 5, con l’audizione del Collegio dei Revisori fa riflettere: a parte la prima seduta saltata per motivi di salute del presidente del Collegio, la seconda, convocata per il 10 luglio ha visto la non partecipazione dei revisori (troppo circoscritto l’oggetto della discussione) ad eccezione del dimesso Rinaldini, in evidente imbarazzo rispetto alla sua posizione, tanto che, una volta approvati i verbali delle sedute precedenti, si è votato per la sospensione della commissione. E così è stato, grazie ai voti favorevoli della maggioranza. La stessa seduta che il consigliere Infantino arrivò incautamente a definire “eversiva e abusiva”. Immaginiamo saranno state ore febbrili in cui si stava attendendo l’ok del Mediocredito Centrale, trattativa in cui l’onorevole De Micheli pare abbia avuto un ruolo centrale.

La città, di questo drastico provvedimento che avrebbe portato alla risoluzione del contratto, non sapeva nulla. Tutto è avvenuto senza che niente uscisse sulla stampa, accusata più di una volta, proprio rispetto a piazza Cittadella, di condizionare la delicata partita. Il ruolo dell’informazione però è quello di raccontare e spiegare ai cittadini cosa stia accadendo rispetto ad una partita che si è trascinata da troppo tempo. Ci sono altre questioni aperte, non c’è dubbio, e anche di questo ci occuperemo. Considerare l’informazione un soggetto da cui, in taluni casi, fuggire non fa onore ad alcuno, tantomeno ad un’amministrazione pubblica. Troppe volte si è fatto cenno a quella riservatezza considerata indispensabile per portare a casa il risultato. Vediamo quale sarà.

 

CITTADELLA: “CI SONO FIDEIUSSIONE E BANCABILITA’ “. L’OPPOSIZIONE LAMENTA APPROSSIMAZIONE

Sono arrivate: la polizza fideiussoria, a sostituzione della falsa, e la bancabilità sono sui tavoli dei dirigenti e dell’amministrazione.
L’annuncio, come avevamo anticipato, è stato dato ai consiglieri nel corso delle commissioni 1 e 2 convocate congiuntamente.
I due nodi principali di questa intricatissima vicenda che hanno tenuto bloccata per mesi la pratica di piazza cittadella , si sono sciolti, come ha detto l’assessore Bongiorni a cui è toccato spiegare l’aggiornamento dell’iter. Nodi, ci permettiamo di dire, che hanno rischiato di paralizzare l’intera amministrazione. Ripercorriamo qui com’è andata

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VENERDI’ NELLE COMMISSIONI 1 E 2 POTREBBE ESSERE PRESENTATA LA BANCABILITA’. L’OPPOSIZIONE HA RICHIESTO UN CONSIGLIO AD HOC CON L’AUDIZIONE DEI REVISORI

Sul fronte bancabilità potrebbe muoversi qualcosa. Era ora, verrebbe da dire, anche perché i termini sono scaduti da un pezzo, ma i contatti tra amministrazione e Lodetti Alliata sono proseguiti perché quest’ultimo arrivasse a presentare tutti i documenti necessari per la consegna dell’area di piazza Cittadella e dare così l’avvio al cantiere.

Che qualcosa si stia muovendo lo si deduce dall’ordine del giorno delle commissioni 1 e 2 convocate congiuntamente venerdì 12 luglio: dopo l’approvazione dei verbali delle precedenti sedute, il terzo punto recita aggiornamento sull’iter di piazza Cittadella, lasciando presumere che si tratti dei documenti relativi alla bancabilità.

Secondo alcuni ben informati a palazzo Mercanti, le commissioni di venerdì anticiperebbero la commissione n.4 Bilancio che dovrebbe essere convocata lunedì 15 luglio per poi arrivare a giovedì 18 con il passaggio dei documenti al vaglio del consiglio comunale. Tempi molto ristretti a quanto pare di capire, nell’intento forse, di correre per recuperare il tempo perso in questi ultimi due mesi. Venerdì quindi potrebbe essere la sede in cui verrà annunciata la bancabilità mancante, che dovrebbe fare capo ad una compagnia assicurativa.

Intanto l’opposizione ha inviato alla presidente del Consiglio Gazzolo una lettera, firmata da tutti i consiglieri di minoranza, in cui si richiede la convocazione di un consiglio comunale con l’audizione del Collegio dei Revisori dei Conti relativamente a tutti i verbali riguardanti piazza Cittadella redatti dagli stessi e inviati all’amministrazione comunale. Una formulazione che esclude nuove restrizioni all’argomento, per evitare ciò che è accaduto in commissione 5 dopo il parere del segretario Canessa. Da oggi ci sono venti giorni di tempo per la convocazione.

 

 

 

SCONTRO IN COMMISSIONE 5: INFANTINO “ABUSIVA ED EVERSIVA”. FERRI “SE QUESTA E’ LA MAGGIORANZA, VALUTERO’ DI USCIRNE”. A SOPRESA SI PRESENTA RINALDINI

Scontro in commissione 5, stavolta tra membri della stessa maggioranza. Doveva essere audito il Collegio dei Revisori che non si è presentato per il parere espresso dal segretario Canessa; a sorpresa si è presentato il solo Roberto Rinaldini dimessosi dal collegio il 15 aprile scorso che, tuttavia, ha risposto ad alcune domande. Ecco come è andata

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COMMISSIONE 5: TIRA ANCORA ARIA DI RINVIO? TRESPIDI: “IO SARO’ IN AULA E FARO’ L’APPELLO”. L’OPPOSIZIONE: “CI SAREMO”

Tira ancora una brutta aria intorno alla commissione 5 convocata, fino a ieri, per mercoledì 10 luglio alle 17.30, in cui saranno auditi i Revisori. La commissione era stata ricalendarizzata dopo essere già stata rinviata la scorsa settimana a causa di problemi sanitari del presidente del Collegio dei Revisori.

Ieri, dopo il consiglio comunale, si sono riuniti i presidenti delle cinque commissioni permanenti alla presenza della presidente Gazzolo: la proposta è stata di mettere ai voti la convocazione della commissione 5, alla luce della  lettera inviata del presidente della commissione 4 Luca Dallanegra nella quale si evidenziava una questione di competenza e di relativa incompatibilità tra l’oggetto in discussione (audizione dei Revisori in merito ai verbali sulla prativa Piazza Cittadella) e la natura stessa della commissione 5 “Prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, promozione e cultura della legalità“.

Proprio su questa presunta eccezione di incompatibilità sono stati chiamati a votare i presidente delle commissioni: Boris Infantino (sostituto di Luca Dallanegra per la commissione 4), Angela Fugazza (sostituta di Stefano Perrucci per la commissione 1), Caterina Pagani presidente commissione 2 e Tiziana Albasi presidente commissione 3 hanno votato a favore, Massimo Trespidi, presidente della commissione 5, ha votato contro, il quale fa presente pure un vizio di forma proprio in merito ai delegati che, da regolamento, dovrebbero essere i più anziani del gruppo consiliare di riferimento, non scelti direttamente dai presidenti.

E’ doveroso specificare che, da regolamento, il voto è solo indicativo, il potere di annullare la commissione spetta unicamente al presidente, in questo caso al consigliere Massimo Trespidi che ha tutt’altra intenzione. Mercoledì sarà regolarmente in aula alle 17.30, farà l’appello e in base al numero dei presenti si procederà o meno con l’argomento in programma, ovvero l’audizione dei Revisori che hanno garantito la presenza. Così come siederanno ai banchi anche i consiglieri di opposizione di Fratelli d’Italia, Civica Barbieri Trespidi, Lega e Alternativa per Piacenza.

Staremo a vedere se la maggioranza farà mancare il numero legale non presentandosi in aula come accadde nella seduta di consiglio comunale del  3 giugno scorso in cui abbandonò l’aula costringendo la presidente Gazzolo a sospendere la seduta. All’ordine del giorno c’era la falsa fideiussione su piazza Cittadella e il rapporto di fiducia tra amministrazione e concessionario. A richiedere quel consiglio furono ApP e centro destra.

 

COMMISSIONE 5, SALTA LA SEDUTA CON I REVISORI, GIA’ RICALENDARIZZATA PER IL 10 LUGLIO. L’OPPOSIZIONE : “CI SENTIAMO IMPOTENTI DAVANTI A TANTA ARROGANZA”

Al centro della discussione ci sarebbero stati i verbali del Collegio dei Revisori dei Conti redatti il 12 giugno scorso, alla presenza degli stessi Revisori che, presumibilmente, avrebbero risposto alle domande dei consiglieri. Il tema, sempre quello da mesi a questa parte, Piazza Cittadella e le fideiussioni.

Erano stati proprio i Revisori, attraverso il presidente Davide Cetti, a lamentare il fatto di non essere stati auditi, dopo l’Avvocatura e il manager di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata. Ebbene, il presidente Trespidi la commissione 5 l’aveva convocata proprio per oggi, ma il giorno prima è stata annullata. Perché? In primo luogo ci sarebbe una mail di un consigliere della civica Per Piacenza all’indirizzo della presidente del Consiglio Gazzolo nella quale si ravvede una incompatibilità tra il tema in oggetto e la finalità della Commissione stessa.

La Presidente Gazzolo, radunati i presidenti di commissione, ha così deciso di annullarne la convocazione, con il disappunto del consigliere Trespidi (presidente della commissione 5), dei colleghi di minoranza e pure dei Revisori, non prima di aver paventato l’ipotesi di convocarla a porte chiuse. All’ultimo però alcuni impedimenti di salute del presidente del Collegio Cetti hanno affettivamente reso impossibile la convocazione della commissione che è già stata ricalendarizzata per mercoledì 10 luglio alle 17.30.

Altre fonti interne a palazzo Mercanti fanno sapere che gli stessi Revisori sarebbero stati invitati dal alcuni consiglieri di maggioranza a non presentarsi in commissione, sempre per la stessa ragione che la sindaca aveva portato all’attenzione dei consiglieri nella commissione 5 del 12 giugno quando, anziché presentarsi i dirigenti di palazzo Mercanti, si presentarono Tarasconi e assessore Bongiorni. “Questo pressing continuo verso il lavoro dei dirigenti non porta da nessuna parte – aveva detto la sindaca – l’autonomia gestionale dei dirigenti deve essere libera e autonomi su ogni pratica. Viene violata in continuazione la riservatezza degli atti che rischia di mettere in difficoltà l’ente”.

Intanto tra i consiglieri di minoranza c’è grande amarezza e senso di impotenza per “l’arroganza, la maleducazione, le scorrettezze e le bugie da parte dell’amministrazione” scrive la capogruppo di FdI Sara Soresi, la stessa che aveva richiesto, attraverso un accesso agli atti, la corrispondenza intercorsa tra amministrazione e Piacenza Parcheggi dal 6 maggio in poi, data in cui è scoppiato il caso della falsa fideiussione. La risposta è arrivata stamattina, ma non si tratta dei documenti richiesti, bensì di un diniego motivato dal fatto che la richiesta in oggetto violerebbe la privacy dei soggetti coinvolti.

Non solo, a spazientire parecchio i consiglieri di minoranza ci sarebbe anche l’atteggiamento della Presidente Gazzolo accusata, come già aveva denunciato il capogruppo di ApP Cugini nell’ultimo consiglio, di non rispondere alle dirette domande dei consiglieri nell’apposita chat dei capigruppo. Che ci stiamo a fare? si domandano dai banchi della minoranza. Se il modus operandi è quello di non rispondere o di pensare di convocare riunioni a porte chiuse, viene davvero da domandarsi a cosa serva l’organo collegiale del consiglio comunale.