DALL’OPPOSIZIONE L’APPELLO ALLA MAGGIORANZA “CONSIGLIERI DISINNAMORATEVI DELLA PRATICA PIAZZA CITTADELLA”

L’invito, diretto, esplicito e immediato, è quello di revocare il contratto con Piacenza Parcheggi. La minoranza, centro destra e ApP, lo ha espresso con la presentazione di tre ordini del del giorno, tutti seccamente respinti dalla maggioranza. Ordini del giorno che se volessimo rendere meno politici, potremmo tradurli con un invito alla maggioranza a disinnamorarsi della pratica Piazza Cittadella che si sta trascinando oltre misura.

E’ stato il capogruppo di Alternativa per Piacenza Stefano Cugini a citare il film di Massimo Troisi “Pensavo fosse amore… invece era un calesse“, spiegando che “bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male, con lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio”. Così come dovrebbe avvenire per il piazza Cittadella. “Se un obiettivo di mandato diventa parola d’ordine a tutti i costi, si finisce in questa situazione.
Istituzionalmente non ci può essere nessuno contrario al parcheggio, qui stiamo contestando il viaggio che fa acqua da tutte la parti. Eravate nelle condizioni di uscire e non lo avete fatto. E’ vero che la questione si è caricata di un significato eccessivo, ma lo avete voluto voi” ha detto Cugini rivolgendosi ai colleghi della maggioranza. “Altroché tempi di rigore (rispondendo alla metafora calcistica del consigliere Matteo Anelli), la partita è finita il 31 maggio”.

Proprio il consigliere di Piacenza Coraggiosa Anelli ha detto “dal 31 maggio è come se si fosse andati ai rigori: questa partita si sta consumando in consiglio comunale in modo surreale, con un pubblico pagante,  non solo per i presenti, ma anche per tutti coloro che pagano una tariffa più alta da inizio anno per le soste blu. Il gioco è bello quando dura poco. Spero che la patita  si concluda, e non mi interesse più il risulto finale l’importante è che si concluda. Se la partita si trascina, si rischia di trascurare altre cose più importanti per Piacenza.
Se dovessimo vincere la partita e avessimo un parcheggio sotterraneo – conclude Anelli – per come sono fatto io, la macchina li sotto non la metterò mai!!”.

“Ho sempre pensato che le opere pubbliche andassero realizzate – ha detto il consigliere del PD Sergio Ferri – ma non credo però che vadano fatte a tutti i costi ( riferendosi al parcheggio interrato della piazza), non credo che la maggioranza abbia fatto bene ad abbandona l’aula, l’avevo detto al mio capogruppo quella mattina, poi mi sono allineato e me ne scuso. Le assemblee elettive sono qualcosa di importante, di sacro che la maggioranza non deve abbandonare”.

“Dalla minoranza viene meno la fiducia verso i dirigenti di questo Comune, siamo davvero consapevoli del peso delle parole?” domanda la consigliere della civica Tarasconi Angela Fugazza, rivolgendosi indirettamente al consigliere della civica Barbieri – Liberi Jonathan Papamarenghi che risponde “i consiglieri hanno un ruolo di controllo, anche sull’operato dei dirigenti, noi la riteniamo un’opportunità. Dire che il dottor Canessa svolge il ruolo di controllato e controllore non significa parlare a livello personale, ma del ruolo che svolge, secondo noi noi, in modo non adeguato”.

“Siamo al collo di bottiglia di questa situazione – fa eco al collega il consigliere Massimo Trespidi – la situazione si è impaludata. Nell’addendum non si danno termini al concessionario, leggendo si capisce che il concessionario è inadempiente perché non c’è una nuova fideiussione. Per sanare questa situazione il concessionario presenta un deposito cauzionale di cinque mesi, per cui oggi siamo già scoperti. L’altra questione è la bancabilità: oggi i soldi per il parcheggio non ci sono perché il concessionario non ha ancora messo sul tavolo le garanzie bancarie per quest’opera, come era riportato nell’addendum sottoscritto 23 dicembre 2023. Diventa difficile – ha concluso Trespidi – comprendere il motivo della resistenza che si sta facendo per risolvere la questione”.

“E’ passato quasi un anno dal 31 luglio quando, in fretta e furia, avete approvato il progetto del parcheggio interrato. Avete paralizzato la città – è l’accusa della capogruppo Patrizia Barbieri – dopo mesi sono riuscita ad avere i documenti che avevo richiesto con l’accesso agli atti per confermare che il 13 giugno del 2022, il RUP scrive a Piacenza Parcheggi per contestazione di ipotesi di grave inadempimento. Quello che è successo si commenta da solo, non capisco come voi siate arrivati in una situazione così compromessa e abbiate ritenuto che ci fosse un interesse pubblico. Altroché la giunta del fare. Voi avete paralizzato la città. Avete peggiorato la situazione, non migliorata. State esponendo il comune al più grave rischio. La partita è in mano vostra da due anni perché è un tema di responsabilità. Evitate di considerare come fastidioso chi vi dice di stare attento”.

A rivendicare la scelta dell’amministrazione ci ha pensato il capogruppo del PD Andrea Fossati “questa pratica ha avuto una forte attenzione mediatica ed è stata caricata di valore eccessivo. La pratica è datata, molto complessa, nata con l’esigenza di parcheggi nella zona nord della città unita al bisogno di riqualificazione. Politicamente ho notato che prima si faceva fuoco e fiamme perché ci doveva essere più tempo, (riferendosi al consiglio comunale del 31 luglio dello scorso anno),  oggi c’è fretta di buttare tutto all’aria. La scorsa amministrazione non ha trovato l’interesse pubblico. Si stanno facendo le verifiche del caso per portare a casa la pratica”.

PIAZZA CITTADELLA, TARASCONI: “AD OGGI NON SAPPIAMO CHE STRADA PRENDERE. MA SIAMO AL FOTOFINISH”

Disorientamento e imbarazzo molto più che manifesti si respiravano in commissione 5, convocata dal presidente Trespidi a seguito dell’audizione del manager di Piacenza Parcheggi Lodetti Alliata, il 31 maggio scorso, termine ultimo in cui avrebbe dovuto presentare la bancabilità.
Al posto dei dirigenti tecnici si sono presentati sindaca Tarasconi e assessore Bongiorni. È stata la prima cittadina ad informare il presidente Trespidi con una nota nella quale ha spiegato che non c’era necessita di farsi assistere dai dirigenti considerato l’argomento in questione. “Ad oggi non sappiamo che strada prendere, ma siamo al fotofinish. E i dirigenti devono lavorare con serenità”.

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BISOTTI: “LE DIVISIONI NEL CENTRO SINISTRA NON PAGANO”. SU CITTADELLA. “VENGA PRESA AL PIU’ PRESTO UNA DECISIONE”

Un elettore su due ha deciso di non andare a votare. Al netto di questa preoccupante evidenza, un dato balza all’occhio: la decisa avanzata della destra a livello europeo e nazionale. Il governo centrale tiene in tutta la sua compagine, grazie in particolare a quello che si conferma essere il primo partito, Fratelli d’Italia che ha incrementato i consensi rispetto a due anni fa.
E il centro sinistra? Lo abbiamo chiesto a Silvio Bisotti, ex amministratore ed ex segretario del Partito Democratico che si sbilancia anche sulla pratica di Piazza Cittadella.

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CITTADELLA, BANCABILITA’: AMMINISTRAZIONE IN ATTESA DELLA DELIBERA DEL SECONDO ISTITUTO DI CREDITO. MERCOLEDI’ CONVOCATA LA COMMISSIONE 5

Chi si aspettava una cospicua documentazione è rimasto deluso. Sì, perché i documenti che attesterebbero l’affidamento bancario, o più comunemente bancabilità, a garanzia del parcheggio di Piazza Cittadella, consistono, al momento, di un foglio intestato che, oltre all’oggetto, consta di poche righe indirizzate al Comune di Piacenza, al RUP e al dirigente del servizio Pianificazione Urbanistica Massimo Sandoni.

Nel testo, firmato dall’amministratore unico di Piacenza Parcheggi Filippo Lodetti Alliata, si annuncia “l’adozione della delibera bancaria da parte dell’istituto di Credito del Fucino Spa in data 29/05/2024- in qualità di banca capogruppo del pool bancario, finanziatore dell’opera del parcheggio interrato di piazza Cittadella”. Ciò che ha suscitato la maggiori perplessità da parte non solo dei consiglieri, ma pare anche degli uffici preposti ai controlli, in particolare il RUP, è quanto si legge di seguito “una volta adottata la suddetta delibera dalla Banca capogruppo del pool, seguirà -come da prassi bancaria e secondo le relative tempistiche- l’adozione di medesima delibera da parte del
secondo Istituto di Credito costituente il suddetto pool. Sarà nostra cura -come sempre anche nell’ottica della massima collaborazione- comunicare prontamente anche l’adozione di tale seconda delibera”.

La seconda delibera, a cui fa accenno Lodetti Alliata, ad oggi, non è ancora pervenuta agli uffici e questo preoccupa non poco, dal momento che la scadenza perentoria esplicitata dallo stesso direttore generale Canessa, nella commissione del 27 maggio, era il 31 maggio. E’ come se la bancabilità fosse tronca di una parte fondamentale per la garanzia dell’intera opera del valore di 14milioni 700mila euro.

Solo al termine dell’audizione del 31 maggio, incalzato dalle domande dei consiglieri, il manager di Piacenza Parcheggi è entrato nel dettaglio della seconda delibera, che il Comune sta ancora attendendo. “La seconda banca – risponde Lodetti Alliata – ha emesso un term sheet, cioè una comunicazione ufficiale sottoscritta delle condizioni per le quali delibera. Un foglio di accordo,
tra gli istituti di credito che necessita di alcune tempistiche tecniche. Non sono in grado di dare la tempistica di un altro istituto in credito, ma se è arrivata la delibera della prima, sta arrivando anche la seconda”. Con queste parole Lodetti Alliata ha concluso le risposte ai consiglieri.

Per semplificare, con il termine term sheet, si intende un documento scritto che include i principali termini e condizioni di un accordo, i punti chiave stabiliti da entrambe le parti, prima di procedere alla stipula degli accordi e di iniziare la lunga due diligence, cioè l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa.

Stando quindi alle definizioni, appare chiaro che di lavoro da fare ce n’è ancora tanto. Prima di tutto ottenere la seconda delibera, sapere quale è il secondo istituto di credito e quantificare precisamente quelli che Alliata definisce “tempi tecnici”.

Tutto molto in alto mare, almeno per chi vede i fatti dall’esterno. Se così non fosse sarebbe gradito e rassicurante che dall’amministrazione arrivassero aggiornamenti. Intanto di certo c’è la convocazione, per il 12 giugno, della commissione 5 in cui, si spera, ci saranno nuovi documenti da analizzare.

FRATELLI D’ITALIA PRESENTA UN’INTERROGAZIONE SUGLI INCARICHI DEL DIRETTORE CANESSA. “E IL PARERE DI ANAC?”

Sono tornate laddove erano rimaste lunedì, nella seduta troncata di consiglio comunale. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, composto da Sara Soresi, Gloria Zanardi, e Nicola Domeneghetti, assente in conferenza stampa per motivi di lavoro, ha ripreso il filo del discorso che si era interrotto dopo che la maggioranza, lunedì, aveva lasciato l’aula. In particolare depositeranno una interrogazione per capire se esiste o meno incompatibilità, in base alle linee guida dettata da Anac, sulle funzioni assegnate, dalla sindaca Tarasconi a Luca Canessa.
La consigliera Zanardi invece è tornata sulla possibilità di richiedere pareri esterni all’ente: è accaduto anche nel settembre scorso per la pratica della ex Manifattura Tabacchi sempre da parte dell’ on. De Micheli.

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PIAZZA CITTADELLA, I CAPIGRUPPO DI MAGGIORANZA: “ILLAZIONI PESANTISSIME DA PARTE DEL CENTRO DESTRA. LA PRATCA E’ UNA SCUSA PER SCREDITARE IL COMUNE”

I capigruppo di maggioranza Fossati, Infantino, Dallanegra e Ceccarelli tornano sul consiglio comunale di lunedì, in particolare su quello che definiscono “un attacco di tale violenza, con illazioni pesantissime e accuse dirette, nei confronti dei dipendenti dell’ente comunale” riferendosi alle parole dei consiglieri di centro destra. L’abbandono dell’aula? I capigruppo di PD, Coraggiosa, Per Piacenza e Piacenza Oltre rispondono “non abbiamo certo lasciato l’aula per evitare che si arrivasse al voto su quella che è stata definita una sorta di “sfiducia” al concessionario privato e di conseguenza che si arrivasse in quella sede a decidere se dovesse o meno essere risolto il contratto di concessione. Quegli ordini del giorno sarebbero stati inammissibili, e non c’è tema di smentita su questo punto”

Ecco la nota:

Piazza Cittadella è solo una scusa. E’ la scusa per screditare il Comune di Piacenza, l’onestà dei suoi dipendenti e dei suoi amministratori, ed è la scusa per immobilizzare tutto, per frenare, per impedire che questa città vada avanti. Tutto ciò all’insegna del “Tuca gnint” per dirla con un adagio piacentino: “non toccare niente”, stare fermi immobili, in modo che non venga infastidito qualcuno, in modo che non vengano toccati misteriosi interessi, in modo che chi si lamentava continui a farlo e in modo che chi vuole vedere tutto fermo continui a rimanere soddisfatto. Una visione che, tuttavia, ha preso una batosta elettorale notevole nel 2022 contro ogni aspettativa. E chi di dovere dovrebbe farsene una ragione. Ma così non è, e oggi stiamo assistendo a qualcosa di davvero anomalo e che nulla ha a che fare con la dialettica politica.

Non era mai accaduto nella storia amministrativa di Piacenza di assistere a un attacco di tale violenza, con illazioni pesantissime e accuse dirette, nei confronti dei dipendenti dell’ente comunale. Un attacco che si basa su falsità, sulla mistificazione della realtà e ignora totalmente, in modo quasi imbarazzante, ciò che è avvenuto fino all’estate del 2022. E, per rimanere sul tema del giorno, ci riferiamo proprio alla pratica di piazza Cittadella che si basa su un contratto di concessione che risale al 2012: fino all’insediamento dell’attuale amministrazione, ovvero fino all’estate del 2022, si è battuto palla e lo dimostrano in modo inequivocabile i tempi abnormi che trascorrevano nelle interlocuzioni tra concessionario ed ente, e con il Comune di Piacenza che a un certo punto si è trovato in una condizione rischiosa. E il contratto di concessione che oggi l’opposizione vorrebbe veder stracciato all’istante, non è stato stracciato quando la stessa opposizione è stata al governo della città per cinque anni. E non si venga a parlare del Covid per l’ennesima volta: non c’entra niente. Se lo si voleva fare, lo si faceva.

La “colpa” di questa amministrazione, per l’attuale minoranza di centrodestra, pare sia quella di aver deciso che la pratica di piazza Cittadella andava sbloccata in modo serio e operativo, che si dovesse prendere una direzione chiara con un finale ancora più chiaro: o si realizza il parcheggio interrato con la riqualificazione di una piazza che oggi cade in pezzi ed è vergognosa, o si risolve il contratto di concessione (senza però che il Comune sia inadempiente) e si intraprende un’altra via da definire. Questo era ed è l’obiettivo dell’attuale amministrazione guidata dalla sindaca Katia Tarasconi, che ha anche espresso la legittima volontà politica di veder realizzato un parcheggio interrato che – a dispetto delle “verità” propinate da certi consiglieri comunali – i piacentini vogliono! E lo vogliono perché è utile, in quella zona più che mai.

Ci si è mossi, in buona sostanza; ci si è svegliati dal torpore, come è giusto che sia in una città che guarda al futuro e non si incancrenisce nell’immobilismo. Apriti oh cielo! Non sia mai che Piacenza si muova in una direzione, una qualsiasi. E ora ce la si prende non più solo con la parte politica che guida questo Comune dopo aver vinto le elezioni, ma ce la si prende con la parte tecnica, con i dirigenti, con i dipendenti, con il direttore generale che, guarda caso, non è di Piacenza, arriva da un’altra realtà e si muove in modo serio nell’ambito delle sue funzioni. Che non sono quelle del RUP della pratica di piazza Cittadella, giusto per chiarire subito un punto cruciale oggetto di menzogne ripetute, anche con riferimento all’anticorruzione, che si sono alzate dai banchi dei consiglieri del centrodestra piacentino. Sono menzogne inaccettabili. Ed è questo il motivo per il quale abbiamo deciso, come maggioranza, di abbandonare l’aula consiliare lunedì scorso. Un segnale forte? Può darsi, ma di certo chi si prende la briga di analizzare i fatti e commentarli non dovrebbe prescindere dal perché, e dovrebbe aver ben presente che non può valere tutto, nemmeno in una sede “sacra” come il Consiglio comunale. E si badi bene: non abbiamo certo lasciato l’aula per evitare che si arrivasse al voto su quella che è stata definita una sorta di “sfiducia” al concessionario privato e di conseguenza che si arrivasse in quella sede a decidere se dovesse o meno essere risolto il contratto di concessione. Quegli ordini del giorno sarebbero stati inammissibili, e non c’è tema di smentita su questo punto. Quella seduta consiliare aveva altri ordini del giorno, il dibattito era su altro e in particolare sulla tanto discussa fideiussione che si è poi rivelata falsa; questione sulla quale è stata fornita tutta la documentazione possibile. In quel Consiglio comunale non si poteva votare su una pratica che deve, e non può che essere così, valutata dagli uffici.

QUEI BANCHI VUOTI CHE SVILISCONO LA DEMOCRAZIA

Queste poltrone fanno male alla democrazia. Sono una pagina triste della politica di casa nostra che si è consumata su una delle partite più intricate e che da più anni si trascina senza soluzione. Viene da chiedersi se sia la volta buona o se anche sta volta la strada sia già segnata.

Piazza Cittadella e il suo parcheggio interrato, un’opera da quasi 15 milioni di euro. In mezzo ci si è messa una fideiussione falsa, un’indagine della Procura tutt’ora in corso e una serie di tiri incrociati tra amministrazione e uffici che hanno portato ad un clima generale non certo facile da gestire. In più, il dialogo con “l’interlocutore difficile” (come lo ha definito il direttore generale Luca Canessa) Lodetti Alliata, manager di GPS- Piacenza Parcheggi, che venerdì in commissione avrebbe presentato una bancabilità parziale.

Gli uffici sono al lavoro proprio per capire se i documenti presentati garantiscono per la consegna del cantiere. Sono ore febbrili e parecchio tese. Tensione che si è chiaramente manifestata lunedì, nell’ultima seduta di consiglio, con duri scontri verbali tra maggioranza e opposizione culminati proprio con l’abbandono dell’aula da parte di quest’ultima. Dopo la seconda sospensiva, richiesta proprio dalla maggioranza, i consiglieri non si sono presentati facendo mancare il numero legale per la prosecuzione  della seduta.

A trovare impreparati i consiglieri sarebbero stati due ordini del giorno presentati dai colleghi dell’opposizione in cui veniva richiesto l’avvio delle procedure per la risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi considerata la mancata presentazione, a loro avviso, della bancabilità. Ordini del giorno che sarebbero stati discussi e dunque votati mettendo non poco in imbarazzo la maggioranza stessa che sul tema sembra assai divisa.

La decisione di non presentarsi in aula sarebbe invece scaturita, è la posizione della maggioranza, dal clima da inquisizione che si stava consumando in consiglio rispetto all’operato di alcuni dirigenti comunali, in particolare del direttore generale Canessa. Alcuni consiglieri di centro destra, in particolare la consigliera Soresi, ha evidenziato i molteplici incarichi affidati al direttore generale: dalla stesura dell’addendum, ai contatti con il concessionario, definendolo il “factotum dell’amministrazione”. Interventi che la maggioranza ha bollato come “intimidazioni”, una sorta di “plotone d’esecuzione” contro i dipendenti comunali.

In tutto ciò la Presidente del consiglio comunale si è limitata a ricordare ai consiglieri di non uscire dal tema dell’ordine del giorno e di non rivolgere attacchi personali ai dipendenti comunale.  Ma trattare del rapporto fiduciario tra amministrazione e concessionario era inevitabile, considerato che la seduta di consiglio è stata successiva a ben due commissioni, una della quali ha visto l’audizione dell’amministratore Lodetti Alliata che, di fatto, non ha presentato quello che ci si aspettava facesse, ovvero la bancabilità totale per avere la consegna del cantiere.

Una brutta pagina, i banchi vuoti non sono mai un’immagine confortante per la democrazia che il palazzo comunale dovrebbe rappresentare.

 

 

PIAZZA CITTADELLA: APP E CENTRO DESTRA CHIEDONO UN NUOVO CONSIGLIO COMUNALE AD HOC

Dopo il nulla di fatto, in termini amministrativi, dell’ultimo consiglio comunale sciolto per mancanza del numero legale, le opposizioni hanno nuovamente inoltrato alla Presidente Gazzolo una richiesta di convocazione. Unico l’ordine del giorno: discussione ed eventuale presentazione di ordini del giorno relativamente alle problematiche emerse nell’ambito del piano di riqualificazione di Piazza Cittadella e della gestione dei parcheggi di superficie. Firmato dai consiglieri di ApP, Civica Barbieri, Lega e Fratelli d’Italia.
Un ordine del giorno pensato in modo da poter discutere della pratica, così come non è accaduto nell’ultimata seduta, con la possibilità di presentare degli ordini del giorno che già erano stati elaborati nel consiglio di lunedì ma che non sono stati discussi ne’ tantomeno votati, perché la maggioranza ha deciso di abbandonare l’aula.
Da oggi la Presidente Gazzolo ha quindici giorni di tempo per la convocazione della nuova seduta.

E’ SCONTRO DURO IN CONSIGLIO. LA MAGGIORANZA LASCIA L’AULA E FA SOSPENDERE LA SEDUTA

Ore 18,30 consiglio comunale terminato per mancanza del numero legale, la maggioranza ha deciso di lasciare l’aula. E così la seduta, richiesta dalla opposizione, ApP e centro destra, su Piazza Cittadella, in particolare su fideiussione falsa e rapporto di fiducia tra concessionario e amministrazione, si è trasformata in un ring, dove lo scontro duro, anche verbalmente, ha prevalso su ogni cosa. Cosa ha portato a casa Piacenza dalla seduta di oggi? Assolutamente nulla, non un bello spettacolo.
Ecco com’è andata

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FALSA FIDEIUSSIONE: IN COMMISSIONE IL BOTTA-RISPOSTA CANESSA VEZZULLI

A rompere il ghiaccio iniziale dovuto per lo più alle alte aspettative del momento ufficiale, ci ha pensato il consigliere Massimo Trespidi dall’alto del suo ruolo da presidente della commissione 5, prevenzione e contrasto della mafie e promozione della legalità. E proprio per ripristinare quella legalità violata dopo la scoperta della falsa fideiussione, che alcuni consiglieri hanno chiesto la convocazione della commissione.
Dopo l’introduzione del consigliere Trespidi, si diceva, è apparso evidente il rimpallo di botta e risposta, pur sempre garbati ma decisi, tra il direttore generale Luca Canessa e l’avvocatura comunale rappresentata dall’avvocato Elena Vezzulli. E sempre nel corso della lunga commissione, a cui ha assistito la giunta al completo, si è appresa la notizia che il concessionario Piacenza Parcheggi ha presentato, pochi giorni fa, una bozza della nuova fideiussione a sostituzione della falsa, stipulata con le Generali agenzia di Agrigento, e che se entro il 31 maggio non arriverà la bancabilità del progetto di parcheggio interrato, il comune procederà alla risoluzione del contratto.
Due punti fermi, in questa situazione segnata dalla volubilità, non per tutti scontati. Ecco com’è andata

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