PARTE IL VIAGGIO DEL CAMPER PER LO SCREENING MAMMOGRAFICO

E’ partito oggi da Piacenza il viaggio del camper allestito dall’Ausl per lo screening mammografico. Il mezzo raggiungerà i vari comuni della provincia per sensibilizzare il più possibile le donne a sottoporsi alla mammografia; la percentuale delle adesioni è ancora troppo bassa. Lunedì 13 novembre il camper in piazza a Bettola, poi seguiranno Lugagnano, Pianello, Bobbio e Travo. A Piacenza, una folta rappresentanza di donne testimonial ha partecipato alla partenza simbolica del viaggio.

https://fb.watch/od-wXcafAD/

MAMMOGRAFIE PIU’ VICINE A CASA CON DESTINAZIONE SALUTE

Si chiama Destinazione salute, l’iniziativa promossa dall’ausl di Piacenza e da Lilt che si svolgerà dal 13 al 19 novembre. L’obiettivo è quello di favorire l’adesione allo screening per la prevenzione del tumore al seno, soprattutto per le residenti nei Comuni della fascia collinare, che più fanno fatica a raggiungere Piacenza e gli altri centri dove si svolge il test.
Per incoraggiare la loro partecipazione, l’esame si sposta più vicino a loro grazie all’alleanza tra istituzioni e la Lega italiana per la lotta ai tumori.
Grazie a un mezzo mobile attrezzato con un mammografo, sono in calendario sette giornate in cinque diverse sedi, invitando le donne a sfruttare questa opportunità di eseguire l’esame quasi “sotto casa”.

Si stima di riuscire a coinvolgere circa 270 donne tra Val Nure, alta Val Arda, alta Val Tidone, alta e media Val Trebbia.
Cinque i Comuni che ospiteranno l’iniziativa: Bettola, Bobbio, Lugagnano, Pianello e Travo, che hanno accolto con grande partecipazione la proposta di Ausl e Lilt.
Nelle date previste, il mezzo si fermerà dalle 8 alle 10 ore, a seconda del numero di donne coinvolte nella giornata e degli appuntamenti concordati. Non è previsto alcun accesso diretto. Le donne sono convocate tramite lettera spedita a domicilio, proprio come avviene per il tradizionale screening. Le lettere sono già state spedite e proprio in questi giorni saranno recapitate a casa di quelle signore, tra i 45 e i 74 anni, che maturano il diritto allo screening nelle zone indicate tra novembre e dicembre e che – normalmente – sarebbero state invitate in una delle sedi provinciali in cui si svolge l’esame.

La mammografia sarà eseguita con uno strumento di elevata qualità diagnostica da un tecnico radiologo del Centro Salute Donna di Piacenza e poi refertata da medici esperti, dedicati al percorso, come avviene quotidianamente per lo screening, assicurando a chi aderisce la stessa qualità del test eseguito nella sede tradizionale.

Oltre alle tappe di Bettola, Bobbio, Lugagnano, Pianello e Travo, la campagna Destinazione salute donna avrà un prologo speciale a Piacenza

. Il Comune ospiterà infatti, nella mattina del 10 novembre, un evento di lancio in piazzetta Mercanti. In quell’occasione sarà presente il camper e saranno invitate le donne delle istituzioni piacentine, perché possano essere loro stesse testimonial dell’adesione allo screening.

SCREENING TUMORE COLON RETTO: DAL 21 LUGLIO CONSEGNA DEI CAMPIONI IN FARMACIA

“Il tumore del colon retto è il secondo tumore più diagnosticato nella popolazione italiana e purtroppo anche il secondo tumore per mortalità. Contro questa neoplasia – evidenzia Paola Bardasi, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – abbiamo un’arma efficace, in grado addirittura di individuare lesioni in fase ancora precancerosa e di asportarle subito. I dati sono chiarissimi: per chi partecipa allo screening proposto in Emilia-Romagna la mortalità diminuisce del 62% negli uomini e del 54% nelle donne. Non bisogna quindi aspettare di avere sintomi, perché lo screening salva la vita. Al momento, a Piacenza, solo una persona su due nella fascia d’età dello screening risponde al nostro invito. Possiamo e dobbiamo sicuramente migliorare questo aspetto”.

Per questo dal 21 luglio sarà possibile riconsegnare il campione da analizzare anche in farmacia. L’importante novità è frutto di una convenzione tra l’Azienda Usl di Piacenza e Federfarma per facilitare il cittadino e aumentare il livello di adesione al test. Le farmacie che fanno parte della convenzione sono 78.

“È un servizio che riteniamo molto utile per il cittadino, considerando che il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci si rivolge a donne e uomini residenti e domiciliati assistiti dai 50 ai 69 anni, quindi per la stragrande maggioranza a persone in età lavorativa. Rendendo più facile la riconsegna dei campioni, com’è già agevole il ritiro del kit, ci aspettiamo di aumentare sensibilmente nei prossimi mesi il tasso di adesione allo screening”, ha detto Marco Maserati, direttore dipartimento di Sanità pubblica.

“L’esperienza del Covid – evidenzia Roberto Laneri, presidente Federfarma Piacenza – ha dimostrato il valore della vicinanza e del confronto col farmacista: un punto di riferimento per i piacentini che, in ogni quartiere, trovano in noi un primo front office della salute. Superata l’emergenza è oggi quanto mai importante recuperare le buone prassi di prevenzione, e proprio nel farmacista i cittadini troveranno quel professionista di prossimità che saprà guidarli e consigliarli. Per questo abbiamo accolto l’iniziativa dell’Azienda a implementazione del servizio di screening. Come sempre siamo lieti di porci al servizio dei concittadini e della loro salute”. I nominativi delle farmacie che hanno dato disponibilità in tal senso sono già da oggi consultabili sul sito www.federfarmapiacenza.it

Per quanto riguarda l’adesione allo screening, Piacenza fatica ad avvicinarsi allo standard del 50% attestandosi al 48%, a voler significare che a fronte di 43-44000 inviti all’anno, più della metà della popolazione bersaglio non aderisce. Dal 2005 a oggi sono stati effettuati più di 321000 test per la ricerca del sangue occulto nelle feci; ne sono risultati positivi più di 15000 (4,7%). Grazie allo screening, sono state quindi individuate lesioni precancerose in quasi 5000 persone che hanno aderito al percorso. Questo significa che mediamente sono state asportate lesioni (per lo più polipi) in circa 15 persone su 1000 persone sottoposte al test e che i soggetti interessati dal problema sono stati seguiti negli anni successivi attraverso un adeguato monitoraggio endoscopico.